dal sito www.gazzetta.it
ZAPATA E ALVAREZ AFFONDANO MONTELLA
Pessima prestazione dei rossoneri che subiscono la pressione e il ritmo dei blucerchiati fin dal primo tempo e cadono nella ripresa sotto i colpi del colombiano e dell'argentino
Se questa era la partita per capire, per il momento in effetti è più o meno tutto chiaro: la Samp si candida per un ruolo da protagonista, subito dietro il trenino delle imprendibili, e il Milan si rende conto che la strada per agganciare gli obiettivi stagionali è una salita molto più impervia di quanto fosse lecito pensare. Dopo la Lazio, i rossoneri si schiantano anche con la Samp, che nella ripresa legittima con due gol il totale dominio dei primi quarantacinque minuti. La realtà dice che il Milan visto di questi 90 minuti non solo non ha alcuna possibilità di arrivare fra le prime quattro, ma non riuscirebbe nemmeno a bissare la qualificazione in Europa League della scorsa stagione.
CHE TONFO — La Sampdoria era in cerca di conferme, forte di un percorso ancora senza sconfitte e alla ricerca di un ruolo in questo campionato, possibilmente da potenziale outsider (l'ambizione dichiarata di Ferrero sarebbe il settimo posto). Per il Milan invece è iniziato un mini ciclo dal coefficiente di difficoltà piuttosto alto, che continuerà con la Roma e il derby. Ecco perché era molto interessante, e Montella ovviamente si era messo in cima alla lista, capire le possibilità di questo gruppo che fin qui era uscito malconcio dall'unica sfida di alto livello. Giampaolo ha riproposto dal primo minuto Strinic largo a sinistra in difesa, con Ferrari preferito a Regini, Ramirez sulla trequarti e Zapata accanto a Quagliarella. Montella ha confermato le intenzioni della vigilia tornando, rispetto all'ultima uscita contro la Spal, al 3-5-1-1 con Suso a supporto di Kalinic. In mediana Bonaventura ha rilevato Calhanoglu e la difesa a tre ha visto nuovamente dal primo minuto l'altro Zapata della sfida.
DOMINIO BLUCERCHIATO — Il primo tempo è stato quasi esclusivamente nel segno della Samp. Fortissimamente Samp, se escludiamo circa cinque minuti (tra il 35' e il 40') in cui il Milan è riuscito a mettere la testa fuori. Esatto: cinque minuti su quarantacinque. Senza ombra di dubbio la peggior prima frazione stagionale per i rossoneri, che non avevano mai approcciato una partita così timorosi, imbambolati e propensi all'errore. Di quelli gravi – ovvero palloni persi malamente in mediana - ne abbiamo contati sette, ripartiti fra Kessie (un disastro: completamente scarico, imprecisioni a ripetizione), Bonucci, Zapata e Biglia. Un Milan incapace di uscire dalla propria metà campo e tenere il pallone fra i piedi per dar modo a terzini e mezzali di salire. In altre parole, se il primo tempo è finito senza reti è soltanto grazie all'imprecisione della Samp, che ha spinto tantissimo ma, arrivata all'altezza dell'area rossonera, il più delle volte si è ingarbugliata. Comunque, un plauso alla convinzione e all’atteggiamento. E zero a zero anche perché il Milan dopo due minuti è stato salvato dalla Var: cross di Strinic, braccio di Kessie in area su cui Valeri lì per lì non ha avuto dubbi, indicando il dischetto. Le immagini però hanno cambiato il verdetto in calcio d’angolo. Un episodio che, a giudicare da quanto si è visto dopo, probabilmente ha aumentato la carica agonistica dei blucerchiati e in qualche modo spaventato a morte il Milan (che ha rischiato un autogol con Romagnoli).
ESAMI — Nella ripresa il Milan, pur senza fare meraviglie, è riuscito a tenere un po' il pallone fra i piedi, pur patendo sempre parecchio l'aggressività della Samp. E in un paio di occasioni ha fatto anche capolino dalle parti di Puggioni, prima con Suso, poi con una bella combinazione Kalinic-Suso-Kessie e poi con una conclusione di prima di Kalinic. Il gol blucerchiato è arrivato proprio nel momento in cui i rossoneri stavano prendendo un minimo di coraggio e, in perfetta aderenza con l'andamento del primo tempo, è stato un gentile omaggio del Milan, con Zapata che in area ha servito un assist "perfetto" all'omonimo blucerchiato. Regalo impossibile da non scartare. Montella poi le ha provate tutte: dentro Calhanoglu, Cutrone e Borini (per la prima volta da esterno destro, al posto di Abate), ma senza successo. Anzi: la Samp ha chiuso la pratica nel recupero con Alvarez, in gol una manciata di secondi dopo essere entrato. Per il Milan giovedì torna l'Europa League, a San Siro con il Rijeka, e non sarà un problema. Quelli sono tutti in campionato.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - ZAPATA DISASTROSO. KESSIE E SUSO FUORI FASE. NEL NAUFRAGIO SI SALVANO IN POCHI
G. Donnarumma 6: Duvan Zapata e Alvarez lo impallinano senza appello. Gioca tanti palloni con i piedi e poco altro.
C. Zapata 4: perde il duello con il cugino Duvan, in tutto e per tutto. Quando va in bombola, poi, ecco che commette l’errore che spacca la partita, spianando la strada al colombiano della Samp che fa secco Donnarumma. Un disastro.
Bonucci 5,5: inizia così così, poi tiene la linea e cerca di dare ampiezza al gioco provando ad innescare i laterali. Alvarez lo supera in occasione del 2-0, ma il fiato ormai era corto.
Romagnoli 6: dei tre dietro è quello che non commette praticamente errori. Rende la vita difficile a Quagliarella.
Abate 5:spesso in offside, perché non riesce a leggere i movimenti della difesa della Samp. Quando lo elude, non mette mai dentro un pallone giocabile e non salta praticamente mai Strinic. (dall’82 Borini sv).
Kessie 4,5: alla seconda partita tosta, esattamente come all’Olimpico, si scioglie davanti al pressing costante e martellante della squadra di Giampaolo. Nell’unica occasione in cui si inserisce bene, si fa togliere tempo e pallone da Torreira, uno che Frank dovrebbe dominare a livello fisico. Non imbrocca un passaggio.
Biglia 5: dalla lectio della Spal alla moviola di Marassi. Se non gira lui, la squadra va in crisi. Torreira e Barreto gli tolgono ossigeno vitale e lui ne risente, con tanti passaggi sbagliati e aperture mai incisive.
Bonaventura 6: canta e porta la croce la in mezzo al campo. I suoi strappi sono gli unici barlumi di luce, insieme all’insistenza di Ricardo Rodriguez sulla sua fascia, in mezzo ad un buio totale della squadra. (dal 78’ Cutrone sv).
Rodriguez 6: insieme a Jack prova a fare qualcosa di propositivo in fase offensiva. I suoi cross, anche se spesso rimpallati, danno sempre la sensazione di poter esser pericolosi. Uno degli ultimi a mollare.
Suso 4,5: riproposto da seconda punta, toppa clamorosamente la chance che gli viene data da Montella. Nel primo tempo non salta mai l’uomo e, in generale, non crea mai nulla di pericoloso. (dal 78’ Calhanoglu sv).
Kalinic 5.5: praticamente lasciato solo dai compagni di squadra, che gli giocano a 20 metri di distanza. Suso, che dovrebbe essere la sua spalla, non lo innesca mai. Su un cross di Rodriguez, spara alto una delle rare occasioni create dal Milan.
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