dal sito www.gazzetta.it
DECIDE UNA DOPPIETTA DI KALINIC
Due gol sotto porta e di rapina dell'attaccante croato, alla sua prima da titolare
Non di sole cose formali può vivere questo Milan. Per ripartire anche in campionato, serviva sostanza. E la sostanza ce la mette Kalinic, che con una doppietta da urlo si mangia l’Udinese e riporta il sorriso a San Siro: finisce 2-1, Montella incassa i tre punti e i suoi ragazzi si tolgono di dosso i lividi dei cazzotti presi dalla Lazio una settimana fa. La sostanza dunque c’è, quanto all’estetica il bel Diavolo sognato dai tifosi si vede solo a sprazzi. Il nuovo assetto garantisce più densità in mezzo al campo, ma la difesa a tre deve ancora assestarsi negli equilibri e nei movimenti, specie quelli del suo leader Bonucci.
I GOL — Movimento, sacrificio, spazi per i compagni ma soprattutto gol. Questo è quello che Montella chiedeva a Nikola Kalinic e il croato ha barrato tutte le caselle. Il primo centro in rossonero, al 22’, se lo costruisce con la collaborazione di Calabria: apertura per il terzino e zampata rapidissima sul cross di ritorno, bruciati Scuffet e il marcatore. Il secondo, al 31’, è un altro saggio di “centravantismo” in area di rigore: angolo di Suso, sponda di Kessie e altro anticipo su mezza difesa bianconera. E poi ci sono un palo su colpo di testa che per qualche centimetro non manda in rete Bonucci, e un altro centro, nel finale di partita, annullato dalla Var per fuorigioco (come era capitato all’Udinese con Lasagna sullo 0-0). Kalinic segna, e lo fa al momento giusto, perché il raddoppio arriva tre minuti dopo l’1-1 di Lasagna, “pescato” da un disimpegno folle di Romagnoli. Kalinic si muove, dialoga, si fa trovare al posto giusto sui cross dei compagni: San Siro si sta riabituando a vedere un vero “9” sotto porta, i vuoti di Bacca gli avevano fatto perdere l’abitudine.
COSA VA — Kalinic a parte, Montella ha avuto le risposte che cercava da Calabria, tra i migliori in campo. Disastroso all’Olimpico, efficace oggi: il vice Conti fa impazzire Samir sulla fascia (lo scherza anche con un tunnel), accende Kalinic per l’1-0 e pesca Bonaventura per il possibile tris. In ripiegamento non sbanda e dialoga alla grande anche con Kessie. L’ivoriano è l’altra nota positiva del pomeriggio rossonero: i suoi inserimenti in area sono quasi sempre pericolosi, la grinta che ci mette esalta la Curva come pochi altri.
COSA NON VA — Contro la banda Delneri il Milan tutto sommato non rischia tantissimo, ma la sensazione di incertezza negli uno contro uno e nelle situazioni di palla persa serpeggia per 90 minuti e fa tremare i 50mila del Meazza qualche volta di troppo. Il 4-5-1 dell’Udinese è fatto per approfittare dei palloni concessi in mediana dai rossoneri, Delneri ha istruito i suoi per mandare in porta Lasagna, il più rapido, a pallone riconquistato, ma Bonucci e i due colleghi di reparto soffrono troppo i break: il capitano sbaglia ancora troppi anticipi e rischia su Fofana nel finale. L’idea è che il 3-5-2 di Montella crescerà pari passo alla condizione di Leo. La Spal, mercoledì, dirà a che punto siamo nel cammino.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - E' BUM-BUM KALINIC. CALA-RR, CHE SPINE SUI FIANCHI. ROMAGNOLI, ERRORE GRAVE
G. Donnarumma 6: Lasagna lo fa secco due volte, una in posizione di off side e una su gentile assist di Romagnoli. In entrambi i casi non ha colpe. Controlla bene qualche pallone vagante che viene calciato nella sua area dai giocatori dell’Udinese.
Musacchio 6,5: al debutto nella difesa a tre dal primo minuto è decisamente il migliore del reparto. Attento e sicuro negli interventi, nell’uno contro uno non lo saltano mai.
Bonucci 5,5: primo tempo assolutamente da rivedere. Troppi tempi sbagliati in uscita, con il pallone che gli passa sopra la testa in un paio di circostanze, segno evidente di un’errata lettura delle traiettorie. Cresce nel secondo tempo, ma le situazioni del primo influiscono nel giudizio.
Romagnoli 5: in due minuti rende insufficiente la sua prova. Al 26’ si prende un giallo ampiamente evitabile e due minuti dopo, in maniera del tutto scellerata, mette in porta Lasagna che scarta il pacco regalo e impallina Donnarumma per il gol del pareggio. Nella ripresa sfiora il gol di testa da centravanti improvvisato.
Calabria 6,5: dopo la prova non convincente di Skopje come quinto di centrocampo, legittima la scelta di Montella con una prova di personalità. Suo l’assist che Kalinic traduce in gol per il primo vantaggio milanista. Nel finale, nel confusionario arrembaggio friulano, pulisce un paio di palloni avvelenati. Scuffet gli nega la gioia del primo gol in A.
Kessie 6,5: come un diesel, impiega i primi minuti per carburare e trovare il suo ritmo dentro alla partita. Quando ci riesce, però, va forte e nella ripresa è quello che ha gli strappi più importanti e che fanno sbandare l’Udinese sia in mezzo sia dietro.
Biglia 6,5: ha due occhi, come ogni essere umano, ma deve averne un terzo da qualche altra parte perché con il primo controllo orienta la giocata e poi apre la manovra sulle fasce con precisione chirurgica. Sa quando premere sull’acceleratore e quando tenere basso il ritmo. Utile anche in fase di copertura.
Bonaventura 6: proposto come mezz’ala, si accende in combinata con Ricardo Rodriguez. Da segnalare anche qualche slalom gigante in mezzo al nutrito centrocampo friulano. (dal 23’ st Calhanoglu 6: un po’ mezz’ala un po’ seconda punta, si adatta a due ruoli nel giro di 22 minuti e non è cosa da poco).
R. Rodriguez 6,5: moto propulsivo costante e pericoloso. Sforna una quantità infinita di cross verso il cuore dell’area di rigore avversaria e il campanello d’allarme suona sempre forte. Scuffet gli alza in angolo una punizione velenosa, da rivedere quando arma il piede meno nobile.
Suso 5,5: agisce da seconda punta pura, mettendoci volontà e qualità. Tuttavia sbaglia troppi tocchi e qualche apertura. Il suo mancino non punge quasi mai, anche se mette sulla testa di Romagnoli un pallone molto bello. (dal 23’ st Cutrone 6: entra a fare la punta di riferimento, con Kalinic prima e Calhanoglu poi che gli girano attorno. Fa a sportellate con Nuytinck e sfiora il gol del 3-1).
Kalinic 7,5: ha un feeling particolare con la porta sotto la Curva Sud perché prima della doppietta all’Udinese, nei medesimi tre legni, aveva segnato con la maglia della Fiorentina due gol all’Inter e uno al Milan (lo scorso anno). Si presenta alla prima da titolare davanti al suo pubblico con due reti da rapace puro e fa un grande lavoro in fase di sponda e di non possesso. Il VAR gli cancella la tripletta. (dal 39’ st Locatelli sv).
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