dal sito www.gazzetta.it
GATTUSO CHIUDE AL 6° POSTO E VA AI GIRONI DI EUROPA LEAGUE
Apre il Cholito Simeone, poi si scatenano i rossoneri: doppietta di Cutrone, gol di Calhanoglu, Kalinic e Bonaventura. Viola fuori dalle coppe
L’ultimo giorno di scuola del Milan è una grande festa. Gli studenti si garantiscono la promozione e sistemano le medie perché il 5-1 alla Fiorentina ufficializza il sesto posto e Patrick Cutrone, con una doppietta, sale a 10 gol in campionato. La posizione in classifica significa qualificazione diretta ai gironi di Europa League assieme ad Arsenal, Chelsea, Leverkusen e altra nobile compagnia. I due gol invece cancellano l’antipatico caso di una rosa senza un attaccante in doppia cifra: non accadeva da 32 anni, non è successo nemmeno questa volta.
CALHA MVP — Il numero 10 torna buono anche per celebrare il migliore in campo perché Hakan Calhanoglu fa offerte di fine stagione: quattro giocate decisive al prezzo di una e in omaggio un'ammonizione che gli farà saltare la Supercoppa. La giocata più importante è il gol dell’1-1: quando lo stadio ancora maledice il vantaggio della Fiorentina, calcia una punizione dal centro-destra sul palo di Sportiello, che fa un passo di troppo nell’altra direzione e prende gol nella sua zona. A ruota, l’azione del 2-1: a quattro minuti dalla fine del primo tempo, Hakan sposta Maxi Olivera con la sola forza di una finta e crossa. Cutrone brucia Pezzella e segna un gol di testa da rendere orgogliosi Bierhoff, Van Basten e tutti i colpitori in anticipo della storia del Milan. Il resto è materiale per la festa. Il 3-1 nasce da un cross del solito turco che Cutrone gira in porta di testa: sulla respinta di Dragowski, Maxi Olivera pensa ai fatti suoi e Kalinic lo anticipa per il tap-in dell’ex. Il 4-1 invece è un contropiede in cui Calha aspetta l’attimo giusto – la velocità nella vita non è tutto – e mette Cutrone davanti alla porta per il destro chiudi-serata. Mentre lo stadio comincia a guardare i risultati degli altri campi, Bonaventura, invidioso, a un quarto d’ora dalla fine parte dalla trequarti, finta Cristoforo, prende velocità, taglia davanti a Milenkovic e calcia in porta col destro: è il 5-1.
UNO STRANO GIGIO — Morale: per Gattuso è stata una rara partita di tranquillità. Il Milan ha trovato la porta con frequenza, non un’abitudine, e ha dominato una Fiorentina distratta, limitata dagli infortuni ma ampiamente sotto la sufficienza. Maxi Olivera, entrato prima dell’intervallo per Vitor Hugo, a tratti è stato disastroso e l’unica buona notizia di giornata è stato il gol di Simeone, che porta a 20 la quota stagionale della coppia Cholito-Chiesino. Federico Chiesa ha segnato meno dell’argentino ma merita la festa comune perché metà di quel gol è suo. Dopo meno di 20 minuti, quando la partita era ancora sullo 0-0, la Viola ha evitato il pressing ultra-offensivo del Milan e il figlio di Enrico ha avuto spazio per accelerare e liberare Simeone con un assist livello top. Donnarumma non ha potuto far nulla e in generale ha vissuto uno strano pomeriggio. Prima dell’inizio ha preso qualche fischio dallo stadio e nella partita è stato periferico: se questa è stata davvero la sua ultima col Milan, è stata la quiete prima della tempesta. I compagni, Bonucci su tutti, alla fine sono andati ad abbracciarlo e ai maliziosi è parso un segnale. Se si parla di bilanci, invece, faccia semi-triste per André Silva che ha mancato un gol possibile, faccia emozionata per Torrasi all’esordio in A, sorrisone per Kalinic che all’uscita è stato applaudito. Notiziona.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - CALHA, IL 10 CHE MANCAVA DA TEMPO. CUTRO, DOPPIETTA E DOPPIA CIFRA. RINO, LA STRADA È GIUSTA
G. Donnarumma 6: beffato dallo scavetto di Simeone, che è bravissimo nell’evitare la sua uscita. Si gode la goleada dei compagni.
Calabria 7: spinta perpetua sulla corsia di destra. Biraghi deve rimanere quasi sempre basso. Conferma la bontà della sua stagione con un’ultima prova. Conti può recuperare con calma.
Bonucci 6: non benissimo nell’azione che porta allo 0-1 della Fiorentina. Perde palla con la difesa in fase d’uscita, anche se poi il patatrac lo fa Rodriguez. Col crescere del match si esibisce in qualche sventagliata delle sue e gestisce Simeone.
Romagnoli 6,5: giganteggia dietro senza patemi d’animo. Partita di calma serafica e di precisione nelle uscite palla al piede. Prova a farsi vedere in area viola su azione d’angolo.
Rodriguez 6: esattamente come per Bonucci, con un’analisi meno bonaria, la valutazione sarebbe al di sotto della sufficienza. La palla di Chiesa lo taglia in due e lui, ancora una volta, non legge la situazione. Poi cresce nell’arco della gara, ma il prossimo anno serve un giocatore diverso.
Kessie 7: devastante. Recupera una miriade di palloni ed è un martello in mezzo al campo. Avvia tante azioni, manda KO Sportiello che gli ruba la palla dai piedi e quando la Fiorentina stacca la spina, fa quello che vuole.
Locatelli 6,5: nell’ultima gara stagione, da ulteriori segnali di crescita. Finché c’è partita, va ad un gran ritmo sia in fase di copertura sia in impostazione, facendo uscire bene l’azione.
Bonaventura 7: conclude il campionato con il suo record di gol (8). Ha l’argento vivo addosso, spacca in due la mediana della Fiorentina. Se gioca a questi livelli, è una mezz’ala di livello. (dall’84’ Torrasi sv)
Cutrone 7,5: primo anno chiuso a 18 gol stagionali, 10 in campionato e con la prima doppietta in Serie A. Segna in torsione scopadea su cioccolatino di Calhanoglu, costringe Dragowski alla paperotta che propizia il gol di Kalinic e poi segna la sua doppietta con un destro sul primo palo. Adesso, è tempo di prolungamento. (dal 70’ André Silva 6: sufficienza per l’impegno).
Kalinic 6,5: nella gara da ex, quando si temevano fischi, trova un’altra buona prova condita anche dal gol del 3-1, da rapace su costa respinta di Dragowski. Quando Gattuso lo richiama in panchina, San Siro lo applaude. (dal 78’ Antonelli sv)
Calhanoglu 8: sua maestà, il 10. Hakan si conferma giocatore totale, capace di determinare le sorti di una gara. Pareggia il gol di Simeone con una punizione beffarda sul palo di Sportiello. Poi danza sulla sfera e confeziona il cross per il 2-1 di Cutrone. Dal suo destro fatato esce il cross che porta al colpo di testa di Cutrone in occasione del 3-1 di Kalinic. È su di lui che va fatto ruotare il Milan del futuro.
Gattuso 7,5: finisce il girone di ritorno con 39 punti, ridando una mentalità, un cuore e un’identità ad un Milan che, per troppi anni, era rimasto orfano di questi elementi. La partita con la viola si mette male, poi la squadra la ribalta e infine si gode il meritato successo. Adesso pronti ai 30 chilometri a piedi e grandi complimenti.
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