dal sito www.gazzetta.it
GATTUSO E SARRI LOTTANO. LA JUVE SE LA RIDE
Al Meazza, rossoneri e azzurri provano senza successo a trovare la via del gol. Il pari può favorire i bianconeri di Allegri
La manona di Gigio Donnarumma schiaccia l’interruttore dei sogni scudetto del Napoli al 92’, come nei peggiori incubi azzurri: il tocco di Milik è di quelli che possono cambiare la storia della stagione, tenere vive le speranze di rimonta sulla Juve e rimettere benzina nel motore balbettante di questa primavera sarriana. Invece niente: Gigio si allunga e spegne la luce. A San Siro, tra Milan e Napoli finisce 0-0 e a sorridere è solo la Juve, che contro la Samp ha l’occasione di allungare a +6 sugli azzurri e (ri)cucirsi un altro pezzetto di stoffa tricolore sul petto. Sarri vede l’impresa allontanarsi, Gattuso sciupa un’altra occasione di riavvicinare il terzetto della zona Champions: il tris di gare in casa ha portato 3 punti, l’unica euro-consolazione era arrivata da Firenze prima del match, la Fiorentina è ancora dietro.
AZZURRI — Gattuso sceglie di non pressare alto e intasa il campo di uomini in fase di non possesso: quando il Napoli porta palla, il 4-3-3 rossonero diventa un 4-5-1 con due linee molto strette a coprire il campo, Insigne e compagni provano a sfondare centralmente con combinazioni nello stretto ma trovano pochi sbocchi, merito anche di un Zapata sontuoso nelle chiusure – il colombiano dà sicurezza ai suoi – e dell’attento lavoro di Biglia in copertura. La banda Sarri non è al top della condizione e si vede: raramente riesce ad alzare i ritmi e quando lo fa, manca la zampata vincente. Prima del match ball fallito da Milik nel recupero, il palloni migliori capitano al quarto d’ora del primo tempo sul destro di Mertens, liberato da un tacco favoloso di Insigne al limite dell’area (azione viziata da un fuorigioco del fantasista), con Donnarumma a dire di no, e in avvio di ripresa: Hamsik spreca allargando troppo l’angolo del suo diagonale su un’altra magia nello stretto di Insigne. Rispetto alle uscite con Inter e Sassuolo, il Milan sta meglio e prova a creare pericolo soprattutto nella prima fetta di gara, allargando sulle fasce e cercando Kalinic con i cross: il croato manda fuori di testa all’11’, poi soffre gli anticipi di Albiol e Koulibaly. Al 70’, quando Silva prenderà il suo posto, saranno fischi, come sempre. La vera chance, però, il Milan se la crea con un tiro da fuori di Bonaventura nei primi minuti: bravissimo Reina ad allungarsi. Nel finale di gara, invece, le ultime accelerate ancora a forza di palloni in mezzo all’area: Silva e Locatelli mettono i brividi agli azzurri ma non si passa.
I SOLITI NOTI — Look “casual” ma non solo: Sarri e Gattuso si somigliano anche quanto alle scelte a gara in corso. Entrambi si affidano ai propri titolarissimi e tardano ad effettuare le sostituzioni. Il toscano inserisce Milik a metà ripresa (continua il periodaccio di Mertens, peraltro sempre all’asciutto contro i rossoneri), Ringhio gioca la carta Silva poco dopo. E il polacco, fermato dal miracolo di Donnarumma al 92’, toglierà il sonno a Sarri: con più tempo a disposizione, avrebbe avuto altre occasioni di bucare la porta rossonera?
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GIGIO, PARATA ILLEGALE. ZAPATA-BIGLIA, CHE PARTITA! KALINIC SI CONFERMA FUOCO DI PAGLIA
G. Donnarumma 8: all’interno di una partita dove è sempre attento, sia con i piedi sia con le mani, ritrova la parata senza senso che è nelle sue corde. A 20 secondi dalla fine, Milik spara a colpo sicuro verso la sua porta. Lui va in iperestensione con le braccia, spinge bene con le gambe e toglie la palla dalla rete mandando al manicomio una tifoseria intera, quella napoletana, che lo insulta nel finale.
Calabria 6,5: sulla sua banda, nell’ultimo periodo, si sono alternati alcuni dei migliori esterni del campionato. Lui, anche questa volta, anestetizza Insigne che lo soffre particolarmente. Si fa vedere anche in fase di spinta.
Musacchio 6,5: ritorna titolare e lo fa bene. Mertens agisce in mezzo a lui e Zapata, ma entrambi lo mettono a cuccia. Nel finale, sulla deviazione di Insigne, perde Milik, ma Donnarumma gli salva la partita e la valutazione.
Zapata 7: disse una volta: “Quando sono concentrato, non ce n’è per nessuno”. Lo disse dopo un Napoli-Milan in cui marcò perfettamente Higuain. Questa volta mette la museruola prima a Mertens e poi a Milik.
Rodriguez 6,5: dopo partite di vuoto e nulla, ritorna ad uno standard più che accettabile. In fase difensiva limita al massimo Callejon, in quella di spinta deve ritrovare ancora lucidità. Ma fa un’ottima gara.
Kessie 6: partita che si divide tra la fase difensiva dove fa molto bene e quella offensiva, dove la lucidità dei piedi non è propria del mediano rossonero. Hamsik e Insigne provano a metterlo in mezzo.
Biglia 7: enorme in mezzo al campo. Punto fermo delle uscite dalla pressione, non ha paura di farsi dare la palla tra i piedi. Reina gli toglie la gioia del gol con una parata mostruosa.
Bonaventura 6: contrariamente a quanto pensano altri, fa una partita di buon livello. San Siro se ne accorge e lo applaude al momento del cambio. È lui a mettere alla frusta Reina con un mancino che, esattamente come contro il Sassuolo, sembrava destinato in porta. Ma Reina glielo manda in angolo. (dall’80’ Locatelli sv).
Suso 6: disegna un cioccolatino per Kalinic, ma il croato torna abulico sotto porta e lo manda fuori tra l’incredulità di San Siro. Poi si dedica alla fese difensiva per poi riemergere nel finale di gara.
Kalinic 5: il gol con il Sassuolo sa molto di fuoco di paglia. Depaupera un pallone spettacolare di Suso, mandandolo fuori a specchio della porta aperto. Albiol e Koulibaly se lo mangiano. E San Siro lo fischia. (dal 70’ André Silva 5,5: un paio di apeture intelligenti per altrettante ripartenze rossonere, ma non calcia mai in porta e arriva tardi su un bel pallone di Kessie).
Calhanoglu 6: parte a razzo, Maggio non lo vede quasi mai e anche Allan fa una fatica boia a tenerlo. Poi si eclissa un po’ nella storia della partita. Sui calci d’angolo, però, è sempre maligno.
Gattuso 6,5: ennesima partita con le big preparata bene. Imbriglia il Napoli non concedengoli quelle linee di passaggio che sono vitali per la manovra di Sarri. Tradito da Kalinic. Forse, con due difensori fisici come Albiol e Koulibaly, era meglio Cutrone.
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