dal sito www.gazzetta.it
DOPPIETTA DI BONAVENTURA E GOL DI VERDI
La doppietta del centrocampista regala il primo successo a Gattuso sulla panchina rossonera. Per un buon Bologna inutile il gol di Verdi
Chissà come sarebbero stati quei due lì, a giocare insieme a San Siro: Gattuso che ringhia e strappa palloni sporchi in mezzo al campo, Jack che li pulisce fino a farli luccicare e li spedisce in porta. A Rino, però, basta e avanza guardarlo giocare dalla panchina, Jack Bonaventura: la sua doppietta ammazza-Bologna regala a Ringhio il primo successo da allenatore dei rossoneri e fa respirare il Diavolo. Il 2-1 agli emiliani riporta il Milan al successo dopo tre gare senza, e per le gare interne la statistica si allunga: i rossoneri non vincevano in casa da 81 giorni e quel 2-0 alla Spal che sembrava preistoria. Jack trascina Gattuso e Gattuso trascina Jack: siamo a tre reti e un assist in due partite.
IN VERTICALE — La curva canta ininterrottamente dal primo minuto, come chiesto da Ringhio. Lui invece le canta ai suoi, bombardandoli di indicazioni dalla “gabbia” dell’area tecnica: se potesse, entrerebbe in campo a dare una mano. Il suo Milan ci mette grinta, cuore e gambe: la palla corre più veloce e le giocate sono più semplici rispetto alla fase montelliana, Bonucci e compagni tentano spesso il lancio in verticale per la torre Kalinic ad aprire spazi davanti a Mirante. E i gol del Diavolo nascono così: al 10’ Abate cerca la profondità, il croato vince il duello con Helander e appoggia di testa per Bonaventura, che batte Mirante con la complicità di Gonzalez. Stesso copione per il gol partita, al 76’: Borini crossa dalla trequarti e pesca Jack che di testa infila la doppietta.
LA COSTANTE — Come succede da agosto, però, il Diavolo non sfrutta fino in fondo il momento buono e rimette in partita l’avversario: il Bologna, schierato da Donadoni con un 4-3-3 che passa a 4-5-1 in fase di non possesso, fa pochino per rendersi pericoloso, ma ai rossoblù basta spostare Verdi dalle parti di Abate e Musacchio per creare problemi ai rossoneri. Il pareggio emiliano al 23’ nasce da un’azione tutta costruita dagli ex milanisti: Destro – non esattamente un funambolo – salta Musacchio e scarica al centro per Verdi, che aggiunge il sinistro di stasera alla sua collezione di gol da copertina. E la costante rossonera si ripresenta puntuale anche dopo aver segnato il 2-1: Donnarumma e la traversa dicono di no a Taider e Masina mentre i 39500 di San Siro esultano ancora per la doppietta di Bonaventura.
IL PROBLEMA — Risultato a parte, è un Milan che dà segnali di ripresa. Tra i due gol di Jack un ottimo Torosidis salva due volte sui cross di Kessie e Rodriguez e Bonucci sfiora il colpaccio di testa su angolo di Suso. Lì davanti, però, siamo alle solite: Kalinic e il tiro in porta sono come le rette parallele, non si incontreranno mai, e i fischi che lo accompagnano al momento del cambio con Silva glielo ricordano. Gattuso le prova tutte: passa al 4-4-2 inserendo Cutrone per Abate (con Borini che scala da esterno d’attacco a terzino) e concede una ventina di minuti al portoghese. Ma il risultato non cambia: i rossoneri arrivano in area ma mancano i colpi degli attaccanti. Ringhio li manderà a ripassare da Bonaventura?
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - IL DOPPIO "RINGHIO" DI JACK È DECISIVO. MONTOLIVO, DUE SALVATAGGI D'AUTORE. MUSACCHIO IN FASE DI DOWN
G. Donnarumma 6,5: Verdi gli incastona una palla all’incrocio che nemmeno Spiderman avrebbe preso. Nel secondo tempo dice due volte di no al Bologna con interventi decisivi sul 2-1.
Abate 5,5: Masina non spinge più di tanto, ma lui non riesce quasi mai a saltarlo. Spesso in posizione statica, fa fatica a tornare. (dal 59’ Cutrone 6: fa a grandi sportellate con Helander e Gonzalez, prova a duettare prima con Kalinic e poi con André Silva. Impatto sempre positivo).
Musacchio 5: irriso da Destro in occasione dell’azione che porta al gol del pareggio di Verdi. Nella ripresa sale un pochino il livello della prestazione, ma le difficoltà del primo tempo sono evidenti.
Bonucci 6: Destro gli gira al largo andando a cercare fortuna nella zona di Musacchio. Gestisce bene alcune palle sporche e sfiora il primo gol in rossonero con una bella torsione nel primo tempo.
Rodriguez 6: un po’ contratto, forse perché deve dare copertura su Palacio prima e Verdi poi. Si sgancia poco in fase offensiva.
Kessie 6: parte forte, forse anche troppo. Strappa tanto e poi, nell’economia della partita, cala un po’. Però vince più contrarsi rispetto alle ultime apparizioni.
Montolivo 7: si traveste da casello autostradale su Destro, chiudendogli la sbarra in faccia quando la punta bolognese stava pregustando il gol. Nel secondo tempo compie un’altra chiusura decisiva e anche in fase di costruzione non sbaglia un pallone.
Bonaventura 7,5: tre gol in due partite di campionato, che sia esterno d’attacco o mezz’ala, è il giocatore che ha avuto il maggior cambiamento di rendimento con l’arrivo di Gattuso. Il primo gol è un colpo di biliardo, il secondo è un’incornata da bomber puro che regala i primi tre punti a Gattuso ed un grande sorriso a tifosi.
Suso 5,5: torna esterno nel 4-3-3 e prova a ritrovare i suoi colpi. Non premia Kessie che era tutto solo nel cuore dell’area di rigore. Il suo mancino viene chiuso spesso dagli avversari e quando lo libera, non graffia.
Kalinic 6: si muove tanto in mezzo ai due difensori centrali bolognesi e prova a metterli in difficoltà, Quando riesce a prendere il tempo a Helander, apparecchia la tavola per Bonaventura che traduce in gol il suo assist. (dal 68’ André Silva 5: continua la sua fase no. Entra quando il Milan cerca il tutto per tutto, ma non trova mai la porta di Mirante. Fumoso).
Borini 6: parte da esterno alto, chiude da terzino. Cerca il gol al volo nel primo tempo mentre disegna l’arcobaleno che si spegne sulla testa di Bonaventura per il gol del 2-1. Esce in riserva (dall’83’ Calabria sv).
Gattuso 6: ridisegna il suo Milan con il 4-3-3 e centra la prima vittoria in campionato al termine di una prova incoraggiante per il futuro. Ed è uno specialista dei 2-1 visto tutti i suoi esordi a San Siro sono finiti con questo risultato a suo favore. C’è da lavorare ancora, ma va bene così.
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