dal sito www.gazzetta.it
BASELLI RISPONDE A BACCA, PRIMO PAREGGIO PER MIHAJLOVIC
Il colombiano entra nella ripresa, segna e illude i rossoneri, poi raggiunti dal centrocampista granata al quarto gol stagionale. Sinisa respira ma non svolta: resta undicesimo
No, proprio no: probabilmente il Torino non poteva davvero andare k.o. nella settimana dell’anniversario della morte di Gigi Meroni (il 48°), di Urbano Cairo salito al Quirinale in visita a Mattarella, e soprattutto nel giorno della posa della prima pietra del nuovo Filadelfia. Un punto che non riempie granché la pancia dei granata, e neppure quella del Milan. I rossoneri, però, erano molto più affamati e quindi accolgono il primo pareggio di questo campionato con una certa benevolenza. Anche perché sino ad ora il Torino all’Olimpico aveva sempre vinto. Un punto che muove la classifica milanista giusto un pelo, il minimo sindacale per permettere a Mihajlovic di continuare a lavorare con una pressione meno evidente, pur restando all'11° posto in classifica.
LE SCELTE - Il Milan si è presentato col nuovo sistema di gioco studiato da Sinisa (che in realtà ha avuto pochissimo tempo a disposizione per provarlo), passato dal 4-3-1-2 a un 4-4-2 durato lo spazio di un’amichevole e trasformatosi poi in questo 4-3-3. Con un tridente composto dal fischiatissimo Cerci – la Torino granata storicamente fa molta fatica a digerire gli "abbandoni" -, Luiz Adriano preferito a Bacca, tornato con Zapata dalla nazionale abbastanza stanco, e Bonaventura. Davanti alla difesa Montolivo preferito a De Jong. Anche Ventura ha dato seguito alle sensazioni della vigilia, buttando dentro Baselli nonostante il recente infortunio al ginocchio e affidandosi in attacco a Maxi Lopez e Quagliarella.
RITMI LENTI - C’erano le premesse per una partita se non divertente, almeno viva. Ma nel primo tempo tutti si è visto tranne che vivacità, perché ha vinto la paura. Comprensibile, magari, mettendosi nei panni di un Milan schiacciato dalla pessima classifica e col terrore di compiere un altro passo falso (gli ultrà milanisti hanno esposto un unico striscione: “17/10/15 Società, mister e giocatori: per questa curva che da sempre vi incoraggia siete già all’ultima spiaggia”); un po’ meno dal punto di vista del Torino, che giocava in casa davanti a uno stadio quasi esaurito e aveva senz’altro molto meno da perdere rispetto agli avversari. Eppure i granata hanno giocato i primi 45 minuti col freno a mano tirato. Chissà perché. L’unico a crederci e a spingere davvero è stato Molinaro a sinistra, per il resto Baselli e Acquah si sono rivelati troppo timidi e di conseguenza è venuta a mancare l’assistenza per le punte. Medesimo discorso per i rossoneri, nonostante il tridente, ma qui la causa è diversa: Cerci, Luiz Adriano e Bonaventura hanno finito quasi sempre con lo schiacciarsi contro la difesa avversaria perché la circolazione di palla in mediana è stata ancora una volta molto lenta. Vizio da cui il Milan non riesce proprio a uscire. Paradossalmente, però, gli unici brividi della prima frazione sono stati di marca milanista: un rasoterra di Montolivo deviato con difficoltà da Padelli, e una punizione perfida di Bonaventura uscita di un nulla. Non pervenuto Luiz Adriano, con colpe divise a metà fra la sua staticità e la mancanza di rifornimenti.
BOTTA E RISPOSTA - Per fortuna c’è stata la ripresa. I ritmi si sono alzati – e d’altra parte era difficile che calassero ulteriormente -, ma soprattutto il Milan è sceso in campo con più convinzione. L’ingresso di Bacca è quello che ha stappato la sfida, perché il colombiano è andato a segno otto minuti dopo essere entrato. Ma per il Milan quest’anno non esistono partite in discesa, e infatti il Toro si è rimesso in gara poco dopo con Baselli, oggetto del desiderio rossonero che il mercato ha poi recapitato a Torino e non a Milano e autore del suo quarto stagionale al rientro da un infortunio. Entrambi i gol sono arrivati su azioni vere, e questo è un dato assolutamente positivo ripensando al primo tempo. A quel punto la partita si è aperta definitivamente, col Toro che ha avuto la palla del raddoppio (Maxi Lopez è stato neutralizzato da Padelli) e il dominio territoriale negli ultimi venti minuti. Inutile, ai fini del risultato, col Milan che alla fine ha tirato un grosso sospiro di sollievo.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - BACCA E UN INSTANCABILE BONAVENTURA NON BASTANO, MALE CERCI E LUIZ ADRIANO
Diego Lopez 5: Sembra la controfigura di sè stesso rispetto all'anno scorso. Ridateci il vero Diego al più presto.
Abate 5,5: Spinge poco sulla fascia destra e quando arriva sul fondo non azzecca mai un cross.
Alex 5,5: Il gigante brasiliano sembra ancora imballato come fosse in fase di preparazione.
Romagnoli 6: Una discreta prestazione del centrale rossonero al rientro. Impreciso nella posizione in occasione del gol di Baselli sul movimento a tagliare di Belotti.
Antonelli 6: Un buon primo tempo in fase di copertura, nella ripresa soffre anche lui la veemente risposta del Torino dopo il vantaggio di Bacca.
Kucka 5,5: Il trattore rossonero ara il campo meno del solito, anche condizionato da un giallo severissimo di Gervasoni dopo 5 minuti. (Dall'85' Poli sv).
Montolivo 6: Il regista rossonero disputa un ottimo primo tempo, ma cala sensibilmente, troppo, nella ripresa.
Bertolacci 5,5: Il criticato centrocampista rossonero firma il primo assist stagionale che deve fornirgli da stimolo. Per il resto meglio in fase di copertura che in quella d'attacco.
Cerci 4,5: Il peggiore del Milan, non gli riesce nulla e spesso si intestardisce nell'andare in porta. Esce tra i fischi dei tifosi del Torino, poco sarebbe cambiato se si fosse giocato a San Siro. (dall'88' Honda sv).
Luiz Adriano 5: Crea troppo poco, anche se servito poco. Ma difende male i risicati palloni che gravitano dalle sue parti. (dal 55' Bacca 6,5: la sblocca dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo. Poi, pensando di essere in fuorigioco, non sfrutta l'occasione del raddoppio).
Bonaventura 6,5: Il migliore (insieme a Bacca per il gol) dei rossoneri. Jack fa entrambe le fasi provando a dare dinamismo all'attacco rossonero. E' l'unico che salta l'uomo della squadra di Mihajlovic. Instancabile.
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