dal sito www.gazzetta.it
BACCA-NIANG, ORA MIHAJLOVIC CREDE AL TERZO POSTO
I rossoneri vincono 2-0 dominando nel primo tempo e soffrendo solo un po' nella ripresa. Padroni di casa inesistenti per 45'
Se il dubbio della vigilia era che cosa sarebbe uscito dalla bottiglia, Sinisa Mihajlovic può brindare a champagne (anche se a fine partita il serbo svicola parlando di... spumante). Il Milan offre il miglior seguito possibile al trionfo nel derby abbattendo 2-0 con la premiata ditta Bacca-Niang un Palermo di una bruttezza desolante. In questi casi è abbastanza complicato capire dove iniziano i meriti propri e quanto contino i demeriti avversari, ma il Barbera offre una certezza inequivocabile: i rossoneri sono riusciti a mantenere le stesse virtù offerte nel derby. Ovvero ordine, grande compattezza dinamismo e coraggio. Ed è migliorato anche lo sviluppo del gioco (molto bella l’azione del primo gol), logica conseguenza dell’assenza di paure. E’ la prima volta in questo campionato che il Milan riesce a dare una tale continuità “globale” per due gare di fila.
IN VOLO — Mihajlovic l’ha cercata in tutti i modi e finalmente, a febbraio, l’ha trovata. Dovrebbe essere non troppo tardi per fare sogni di gloria. Con vista Europa League senz’altro, mentre per ambire a qualcosa di più occorrerà una robusta concatenazione di fattori favorevoli. Tutto da rifare, invece, per il Palermo, decisamente imbruttito rispetto alle due ultime uscite con Udinese e Carpi che avevano portato quattro punti d’oro e dato una bella aggiustata alla classifica. I rosanero sono apparsi molli, poco reattivi, intimiditi dal possesso palla avversario e parecchio imprecisi quando provavano a ripartire: se sbagli appoggi di cinque metri, diventa dura non farsi schiacciare. Mihajlovic, giusto per evitare equivoci di sorta, ha confermato in blocco la squadra del derby. L’unica differenza, dal momento che i rossoneri stanno giocando ogni tre giorni da due settimane, è stata Zapata al post di Alex, giusto per dare un turno di riposo al brasiliano. Per il resto, Balotelli e Boateng (oltre a Menez, che è ormai tornato stabilmente nella lista dei convocati) si sono quindi accomodati in panchina, lasciando il palcoscenico a Bacca e Niang, assoluti protagonisti già del tris all’Inter. Dall’altra parte, anche la coppia Tedesco-Schelotto è andata sull’usato sicuro, consegnando l’attacco all’ex Gilardino, affiancato da Vazquez (che al Milan piace parecchio, Galliani ha risposto “Vediamo…” in vista del mercato estivo) e Quaison. Il problema è che di palloni in avanti ne sono arrivati pochissimi e Vazquez, molto temuto, è stato puntualmente raddoppiato in marcatura.
LA PARTITA — Il primo tempo è stato letteralmente un tiro al bersaglio. Per fortuna del Palermo c’era Sorrentino, che ha disinnescato, in ordine cronologico, un infido angolo di Honda (respinta sulla linea), una percussione di Bacca, un tiro di Bonaventura, un altro di Honda e un altro ancora di Bacca. Nel mezzo, ci sono stati i gol. Il primo è arrivato con un’azione molto bella e fluida: Honda allunga bene per Abate in fascia, cross a pelo d’erba su cui non arriva Niang ma arriva Bacca. Il Palermo non ha trovato la forza di reagire e la frittata è stata completata da Goldaniga, che dopo la mezzora è impazzito e ha pensato bene di controllare il pallone col braccio in area, nonostante non avesse milanisti in zona. Dopo un lungo conciliabolo fra Bacca e Niang (un po' di tensione tra i due risolta con un "cinque" un paio di minuti più tardi), dal dischetto si è presentato il francese ed è stato due a zero. Nella ripresa il Palermo ha provato a farsi un po’ più vivo dalle parti di Donnarumma, ma con poca incisività. Anche la seconda frazione è stata contraddistinta da molti errori in impostazione, che hanno reso vita facile a un Milan decisamente meno pimpante. Se non altro i rosanero hanno provato a dimostrare di essere vivi. Il terzo posto, a causa del gol-vittoria della Fiorentina in extremis, resta lontano 6 punti ma l'impressione è che giocando così questo Milan di soddisfazioni potrà togliersene parecchie.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
PAGELLE - BACCA KILLER DA RECORD. ZAPATA, CHE PROVA. MARIO, COSÌ NO
Donnarumma 6: sostanzialmente inoperoso, si guarda da posizione privilegiata il grande primo tempo dei suoi compagni di squadra.
Abate 6,5: vince di gran lunga il duello sui 100 metri con Lazaar. In fase offensiva spinge nettamente di più nel primo tempo e su una di queste discese, mette dentro il pallone che Bacca trasforma nel gol dell’1-0.
Zapata 7: la sua titolarità viene accolta dai tifosi con molto scetticismo. Lui, invece, reagisce alla grande fornendo una prova di grandissima sostanza, senza mai perdere un solo contrasto e chiudendo un contropiede rosanero potenzialmente pericoloso.
Romagnoli 6,5: anche con Zapata conferma di essere in fase di grande crescita, concedendosi anche qualche colpo lezioso che, tuttavia, è nelle sue corde tecniche.
Antonelli 6,5: se il Milan va al doppio della velocità del Palermo, soprattutto nel primo tempo, è perché i due esterni vanno come dei treni. Propizia il rigore del 2-0 ed evita che Trajkovski riapra la partita deviando il suo destro a colpo sicuro.
Honda 6,5: ha il piede caldo e costringe Sorrentino ad una deviazione all’ultimo su una parabola mancina velenosissima. Innesca, sempre con il suo piede più educato, l’azione che porta al gol di Bacca. Tatticamente mette in mostra un’altra partita molto ordinata.
Montolivo 6: gioca con la febbre, ma anche lui da il suo contributo recuperando tanti palloni e offrendo sempre una valida soluzione per il passaggio. Esce quando i sintomi influenzali iniziano a farsi sentire con maggior insistenza. (dal 55’ Bertolacci 5,5: poteva fare di meglio, soprattutto quando il Palermo si è disunito).
Kucka 6,5: dopo il derby, altra prova di grande sostanza di Kuco che è l’assoluto dominatore della mediana. Accusa un po’ di stanchezza nel finale.
Bonaventura 6: gli manca il gol e si vede. Cerca spesso la giocata risolutrice, ma non deve incaponirsi. Nonostante questo, però, è uno dei punti di riferimento per i compagni.
Bacca 6,5: 12 gol in campionato, miglior attaccante colombiano nella storia della nostra Serie A. Avrebbe potuto sbloccare la partita con una grande azione personale. Niang gliele fa girare in occasione del rigore, ma alla fine ci passa sopra. (dall’84 Poli sv)
Niang 6: solito dinamismo, ma anche pochi tiri nello specchio della porta di Sorrentino. Insiste, come un bimbo davanti ad un ovetto di cioccolato, nel tirare il rigore che, di fatto, regala la vittoria al Milan. (dal 75’ Balotelli 5: entra con il solito fare svogliato e Mihajlovic – insieme alla panchina – passa più tempo a gridargli dietro che a dare indicazioni agli altri giocatori).
|