dal sito www.gazzetta.it
GIACCHERINI METTE NEI GUAI MIHAJLOVIC
I rossoneri non brillano, ma sprecano occasioni con Bonaventura, Bacca, Niang e Cerci: nel finale l'ex juventino gela San Siro che poi fischia a fine partita
Se questo è il buongiorno del 2016, per il Milan è appena iniziato l’ennesimo anno di sofferenza. La sindrome da avversari di bassa classifica colpisce ancora: dopo i pareggi con Verona e Carpi, ecco un altro stop col Bologna, in quella che teoricamente era la partita più semplice del mese di gennaio, indicato giustamente da Mihajlovic come quello decisivo dell’intera stagione. Il tecnico voleva risposte immediate nelle prime tre gare dell’anno nuovo e si trova subito a handicap. Già, Mihajlovic. Le nuvole sopra la sua panchina tornano a farsi molto minacciose, perché con questo passo il suo Milan rischia di non arrivare nemmeno in Europa League. Giù il cappello ovviamente davanti al Bologna di Donadoni, a sua volta applauditissimo da San Siro, che evidentemente ha nostalgia di rivedere cuori rossoneri alla guida della squadra. La differenza fra le due squadre è stata abbastanza evidente, al di là delle abbondanti occasioni da gol su entrambi i lati: una aveva un’idea di cosa fare quando aveva il pallone fra i piedi e l’altra no. O comunque, ce l’ha avuta raramente. E così i rossoblù staccano ulteriormente la zona calda, mentre i rossoneri restano nella terra di nessuno, nella zona grigia della classifica.
LE SCELTE — Mihajlovic ha confermato il medesimo 4-4-2 vincente di Frosinone, con l’unica eccezione di Mexes – all’ennesima prova d’appello – al posto dello squalificato Romagnoli. E quindi: Honda e Bonaventura larghi in mediana, accanto a Montolivo e Bertolacci, e attacco affidato a Bacca e al confermatissimo Niang. Boateng invece ha mancato il primo appuntamento ufficiale del suo mandato-bis per un’influenza intestinale dell’ultima ora. Donadoni ha affidato il tridente a Destro, ex affamato di rivincita per il quale San Siro non ha nemmeno un grammo di rimpianto, affiancato da Mounier e Giaccherini, mentre davanti alla difesa è tornato titolare Diawara.
IL PROBLEMA — Nel primo tempo la differenza però l’ha fatta Mirante, stessi trascorsi giovanili di Donnarumma nella zona di Castellammare e medesima reattività fra i pali. È stato lui a disinnescare negli ultimi sette minuti due fiammate rossonere che avevano già fatto gridare al gol San Siro. La prima al 40’ con un destro a colpo sicuro di Bonaventura, smanacciato con un riflesso prodigioso sopra la traversa, e la seconda al 47’ chiudendo tutto lo specchio a Bacca, che si era liberato in area molto bene. Attenzione, però: il fatto che la prima vera azione da gol del Milan sia arrivata al tramonto della prima frazione dà esattamente il senso della pochezza rossonera in tutto il periodo precedente. Passano le partite, ma il copione cambia di rado: il Milan continua a esprimere un gioco lento e prevedibile, per di più su ritmi piuttosto blandi e ovviamente la cosa agevola gli avversari. Manca l’innesco ed è un grande peccato, perché in questo modo la superiorità tecnica di alcuni uomini (Bacca, soprattutto) non ha modo di esprimersi. Il giro palla a centrocampo dei rossoneri è quasi sempre stucchevole, un tiki-taka che infatti San Siro fischia, in quanto inutile. L’unico a provare qualche accelerazione è il solito Bonaventura, che poi però non trova sponde nei compagni. Probabilmente perché va al doppio della velocità. In questo contesto il Bologna se la cava benone, perché si trova in inferiorità numerica molto raramente. Donadoni, inoltre, ha dato un’impronta evidente di gioco e i rossoblù, a parte qualche affanno difensivo nelle rare occasioni in cui vengono pressati, dialogano bene. Come al 15’, quando Alex salva la porta sguarnita prima un millesimo di secondo prima che irrompa Giaccherini.
DECIDE GIAK — La ripresa si apre sotto il segno del Bologna. Dopo sei minuti un erroraccio di Montolivo in disimpegno lancia Giaccherini verso Donnarumma: il tocco morbido sul portiere in uscita va fuori di un soffio. E pochi secondi dopo un siluro di Diawara dal limite dell’area mette i brividi al Meazza. Piovono fischi sui rossoneri (e ripetuti insulti a Galliani dalla Sud), che provano a scuotersi e non sono nemmeno assistiti dalla buona sorte. Basta pensare alla conclusione di Niang a porta praticamente sguarnita, che rimpalla sulla sua stessa gamba, e a Honda che viene murato subito dopo. Ovviamente il Milan ci ha messo anche del suo, ad esempio con Cerci che, tutto solo davanti a Mirante, si è accartocciato su se stesso provando un incomprensibile dribbling invece di tirare o passare a Bacca. Così alla fine è stato il Bologna a colpire con Giaccherini, incredibilmente lasciato solo in area. Solo come sono soli i giocatori rossoneri, abbandonati dalla curva sotto la quale a fine partita sono andati a scusarsi.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
PAGELLE - UNA SOLA PAROLA: VERGOGNOSI
Donnarumma 6: non può nulla sul destro ravvicinato di Giaccherini che porta in vantaggio il Bologna. Dice di no a Destro negandogli il raddoppio.
Abate 5: il gol di Frosinone è un lontano ricordo così come la prestazione. Da una sua discesa solitaria finita male parte il contropiede che porta il Bologna al gol che arriva proprio sulla banda destra, rimasta scoperta.
Alex 6: dei quattro difensori è quello che gioca meglio o che sbaglia meno.
Mexes 5: errori marchiani, imprecisioni non da lui.
De Sciglio 5,5: ha la possibilità, in più occasioni, di trovare meglio il cross. Non le sfrutta. Ma almeno in fase difensiva tiene bene la posizione.
Honda 5: molte parole, pochi fatti. (Cerci 4: due errori inspiegabili, contro ogni logica calcistica: prima sceglie Bacca e non Niang in un 3 contro 2 che poteva essere decisivo. Poi, innescato da Niang, si trova a tu per tu con Mirante, ma si incarta da solo. Prestazione indecente).
Montolivo 4,5: lento, sbaglia tutto quello che può sbagliare in fase d’impostazione e non da mai lo sprint in più alla manovra rossonera. Esce nuovamente tra i fischi di San Siro. (dall’83’ Kucka sv).
Bertolacci 5: anche lui irriconoscibile. Gestisce male i palloni che gli vengono affidati e non trova mai uno spunto in verticale. Unica luce, l’assist per Bacca che si divora l’1-0.
Bonaventura 6: ancora una volta è l’unico a cercare di fare qualcosa di livello, degno del Milan. Non può predicare da solo nel deserto.
Niang 5: si divora un gol pazzesco, senza nemmeno capire che cosa volesse fare. Manda in porta Cerci, ma quest’ultimo dorme e vanifica tutto. Ma anche M’Baye ha sulla coscienza questa sconfitta. (dal 79’ Luiz Adriano sv).
Bacca 5: si divora due gol non da lui. Non fa quasi mai la sponda o il riferimento centrale, tendendo ad allargarsi sempre, ma non ricevendo quasi mai il taglio del centrocampista centrale. |