dal sito www.gazzetta.it
ATALANTA-MILAN 1-3: DOPPIETTA DI BONAVENTURA PER L'ADDIO DI INZAGHI
Vantaggio di testa di Baselli, pareggio su rigore procurato e calciato da Pazzini. Due esordi in A tra i rossoneri, Calabria e Di Molfetta
BERGAMO, 31 maggio 2015 - Nella partita degli incroci e degli ex, non poteva che lasciare il segno qualcuno di loro: Baselli, uno che piace molto al Milan, e Pazzini e Bonaventura, due che a Bergamo hanno lasciato tracce e ricordi importanti. Ma in realtà questo Atalanta-Milan rimarrà impressa nella mente soprattutto come l’ultima partita di Inzaghi alla guida dei rossoneri. Una vittoria che non cambia il senso di una stagione fallimentare. Tra l’altro Pippo non è riuscito nemmeno stavolta a salutare i tifosi: alla mezzora della ripresa gli ultrà hanno lasciato il settore ospiti, ultima di una serie variegata di proteste. In compenso ad applaudirlo all’uscita ci ha pensato tutto il pubblico atalantino. Difficile capire quanto davvero Inzaghi sia convintoquando racconta di vedersi ancora sulla panchina rossonera, ma alla fine diventa un dettaglio: la realtà dice che Pippo ha chiuso con un anno di anticipo, senza riuscire a portare la squadra in Europa come da obiettivo stagionale della società. L’unica cosa che balla ancora, molto difficile da concretizzarsi, è l’ottavo posto, in base a cosa combineranno domani Inter e Torino: un piazzamento che eviterebbe la rogna del terzo turno di Coppa Italia a metà agosto. Inzaghi dice addio davanti a quello che diciotto anni fa fu il suo pubblico (a Bergamo vinse la classifica marcatori) e adesso attende una comunicazione ufficiale del club.
MOTIVAZIONI — Sul campo la parola d’ordine per entrambe era evitare figuracce e congedarsi dignitosamente. Compito peraltro molto più semplice per l’Atalanta, che a differenza del Milan ha raggiunto l’obiettivo stagionale in anticipo. Inzaghi, privo di otto infortunati e uno squalificato (media sconfortante, in linea col resto del 2015), in avanti ha confermato dal primo minuto Pazzini, fresco del centesimo gol in A, affiancandogli Honda e El Shaarawy. Reja, che invece aveva quasi tutta la rosa a disposizione, si è affidato a Denis, al rientro dalla lunga squalifica e preferito a Pinilla. Questa era la classica partita da bivio: un allenamento di fine stagione senza emozioni da giocare per obbligo, oppure un impegno da affrontare con spirito leggero e provando magari a divertire e divertirsi. Fortunatamente ha prevalso la seconda strada. Nulla di trascendentale, per carità: ma ritmi più che accettabili per essere l’ultimo atto stagionale, e qualche combinazione interessante. Senz’altro più motivata l’Atalanta, stimolata dal compito di chiudere bene davanti al proprio pubblico. E infatti la prima mezzora è stata a tinte nerazzurre, con un copione abbastanza scontato costruito sugli strappi di Moralez e Gomez in fascia, alla ricerca di Denis, mentre nel Milan gli unici a mettersi un po’ in evidenza sono stati El Shaarawy e Bonaventura. Troppo poco, e così a passare sono stati i bergamaschi: cross magnifico di Moralez dalla destra e testa di Baselli, proprio lui, proprio uno degli oggetti dei desideri rossoneri. Un’azione identica a quella andata in scena pochi minuti prima, col traversone di Zappacosta e la zuccata di Denis andata a sbattere sulla traversa. Comune denominatore delle due azioni: sia Baselli, sia Denis hanno saltato in totale solitudine, evidenziando l’ennesimo piazzamento malvagio stagionale della difesa milanista. A quel punto si è svegliato il Milan, che Inzaghi aveva trasformato in 4-2-3-1 (Bonaventura trequartista centrale) dopo appena dodici minuti. Prima Cigarini ha salvato sulla linea su Mexes, poi Pazzini ha trasformato dal dischetto e subito dopo Bonaventura ha infilato Sportiello dopo un palo del Pazzo.
DEBUTTI — Nella ripresa l’Atalanta ha provato a insediarsi stabilmente nella metà campo del Milan, riuscendoci. Ma non è andata oltre il possesso palla: poche le occasioni vere, poca la lucidità, e poi è arrivato il tris rossonero, ancora a firma di Bonaventura (che per la seconda volta non ha esultato), a chiudere definitivamente il sipario. Per i bergamaschi è stata festa lo stesso, per il Milan molto meno: un successo senza gioia e senza significato, tranne che per i baby Calabria e Di Molfetta, entrati al posto di De Sciglio e Bonaventura: dopo Felicioli e Mastalli, Inzaghi ha fatto debuttare in A anche loro.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
BONAVENTURA E IL PAZZO AFFONDANO LA "LORO" ATALANTA. INZAGHI CHIUDE CON UNA VITTORIA
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 6: non può fare molto sul gol di Baselli, trova un grande riflesso sulla doppia deviazione di Mexes e Pazzini e su un cross di Moralez che poteva diventare d’oro per Denis.
De Sciglio 6: prova positiva per Mattia, che è rimasto in campo forse più di quanto avesse nelle gambe. A destra ha trovato più sicurezza e si è ben disimpegnato (dall’83’ Calabria 6: prende il posto di De Sciglio e i compagni di reparto non hanno paura a dargli il pallone. Mette dentro un bel cross che Pazzini toglie dalla testa di De Jong).
Paletta 6.5: lotta con Denis e vince sempre. Prestazione di sostanza
Mexes 6: così come Paletta, tiene bene la sua zona. Salva sulla linea il possibile 2-0 orobico. Li cambia la partita.
Bocchetti 6: fa il suo, senza sbocchi di grande rilievo.
Van Ginkel 5: perde completamente Baselli in occasione del vantaggio dell’Atalanta. Non riesce ad orchestrare come sa fare.
De Jong 6.5: sempre un grande lottatore, mastino di sostanza e leader della squadra. Nelle prossime settimane andrà deciso il suo futuro.
Bonaventura 7.5: in quello che è stato il suo stadio trova la sua prima doppietta con la maglia del Milan con due gol facili facili. È il giusto premio per una stagione importante. Riceve il giusto tributo dalla piazza di Bergamo, che lo ha sempre nel cuore. (dall’89 Di Molfetta sv: pochi minuti, ma i palloni che gioca sono di buona qualità).
Honda 6: il samurai non punge, ma trova spesso giocate utili in fase d’uscita.
Pazzini 6.5: sbuca nella formazione titolare al posto di Destro e si procura il rigore del pareggio, che trasforma in maniera magistrale. Lotta con Benalouane e Masiello. Anche lui dovrà scoprire il suo futuro a breve.
El Shaarawy 5.5: rispetto a una settimana fa un passo indietro, ma ci sta quando non giochi da tanto tempo. (dal 68’ Poli 6: entra quando Inzaghi decide di tenere il risultato, fa il suo compito senza sbavature).
Inzaghi 6.5: chiude il campionato così come lo aveva aperto, ovvero con una vittoria per 3-1. Peccato per quello che poteva essere e che, invece, non è stato. Lascia con un successo dal gusto amaro. |