dal sito www.gazzetta.it
GOL DI MUNTARI, DE JONG E ZAZA. NIENTE EUROPA PER SEEDORF
La squadra di Seedorf batte il Sassuolo, ma chiude ottavo e non parteciperà a una competizione europea dopo 16 anni
MILANO, 18 maggio 2014 - Milan in forma o Sassuolo in vacanza? Milan-Sassuolo 2-1, e se la domanda resta rilevante è solo perché non è stata ancora data una risposta all'altra, quella sul destino di Seedorf, che per molti è già scritto, o quantomeno c'è scritto "altrove", e tanto basta. Se addio sarà, l'olandese se ne andrà con una vittoria inutile per l'Europa che era rimasta ancora raggiungibile (e per 5 minuti, dal gol di Rossi a Firenze al primo di Amauri era stata virtualmente raggiunta): ma il Parma, dopo aver giocato al gatto col topo per un'ora, i due gol al Livorno che servivano li ha fatti. Il successo, così, non basta ad evitare un Milan senza Europa dopo 16 anni (mancò la qualificazione nel '98 per l'ultima volta) ma è utile per i tanti tifosi che vorrebbero rivedere Seedorf in panchina e lo cantano pure, ed è dannosa per chi arriverà/arriverebbe al suo posto, perché alla prima sconfitta inattesa partirebbe il ritornello: "Ma non era meglio tenere l'altro?"
GOL DALLA MEDIANA - Balotelli è in panchina, perché in settimana è arrivato con un'ora e mezzo di ritardo all'allenamento ("Non ha avuto una settimana tranquilla", aveva minimizzato con un sorriso Adriano Galliani, provando ad attribuire l'esclusione al furto in casa), Pazzini al suo posto, ma tanto i gol arrivano dalla mediana, e non si fanno neppure attendere: neanche 2' ed è già 1-0, palo interno e palla dalla parte opposta, vedi sul manuale alla voce "tiro da fuori come andrebbe fatto", autore Muntari col sinistro. Anche Pazzini tira fuori una giocata di altissima scuola, controllo spalle alla porta, girata più rapida del pensiero e sinistro potente e preciso all'incrocio, ma c'era una bandierina alzata (giustamente) così per il 2-0 bisogna aspettare un altro po', neanche troppo, fino al 26', quando una punizione di De Jong trova la testa di Zaza e spiazza Pomini, l'eroe della promozione in A, rimesso in porta per festeggiarla, dopo che Pegolo l'aveva difesa. L'olandese in campo corre ad abbracciare l'olandese in panchina, i compagni fanno per seguirlo, l'impressione è che rallentino strategicamente prima della linea laterale. Un'impressione, eh.
RITMI BASSI - La ripresa offre pochino, e del resto l'ingresso di Biondini per Missiroli non sembra esattamente un modo per chiamare la carica in vista di una rimonta improbabile quanto inutile. Berardi è in campo ma non si vede, rallenta anche il Milan, specialmente quando arriva l'inevitabile golletto del Parma al già retrocesso Livorno, mandando in Europa un vecchio amico come Roberto Donadoni. Mexes, che nel primo tempo aveva trovato il modo di saltare la prima del prossimo campionato stendendo Zaza, si prende pure il secondo cartellino entrando su Berardi (che accentua parecchio), la punizione di Sansone finisce alta, non di molto ma neppure di poco.
ROSSI DI TROPPO - La cosa bella di una ripresa balneare, dopo il tiro a segno rossonero della prima fase di gara, la tira fuori uno dei pochi per cui la gara contava qualcosa, El Shaarawy, subentrato a Muntari, e applauditissimo sin dall'ingresso in campo: tre dribbling, con l'eleganza dei giorni migliori, dalla sua metà campo al fallo di Cannavaro nei pressi dell'area avversaria. A quattro minuti dalla fine, mentre il pubblico si scaldava cantando cori pro Seedorf (netti, e insistiti) e Tassotti, al passo d'addio dopo una vita, nuovo contatto tra i due, e stavolta l'ex capitano del Napoli si prende il rosso, peraltro severo. Ci teneva, l'italo-egiziano, ci teneva pure l'italo-marocchino Mastour, che dopo una settimana a parlare di un esordio a 15 anni che non avevano concesso neppure a Paolo Maldini aveva cominciato a crederci sul serio: al 28' si arrende, quando Seedorf - forse anche per evitare che si parli troppo di ritardi e punizioni - butta dentro Balotelli, che in 17' fa vedere solamente per i due scarpini di colore diverso che sfoggerà pure al Mondiale. Sembra finita, c'è ancora tempo per far esultare Zaza: De Sciglio entra in scivolata pulito pulito sul pallone, Valeri vede male, espulsione e rigore, e un 2-1 che non impedisce ai rossoneri di chiudere tra gli applausi. E con un ottavo posto che un tempo non sarebbe certo stato accolto così bene.
Francesco Oddi
dal sito www.milannews.it
DE JONG E MUNTARI ONORANO L'ULTIMA DELL'ANNO. RAMI E TAARABT, PRESTAZIONI DA RISCATTO. EL SHAA, CHE BELLO RIVEDERTI COSÌ
LE PAGELLE di Antonio Vitiello
Abbiati 6: partita onesta, con qualche uscita non effettuata ma il Sassuolo non gli crea mai grossi grattacapi. Intuisce ma non riesce a toccare il rigore di Zaza.
De Sciglio 6.5: prestazione più che positiva di Mattia che rispetto a Bergamo si propone e crea spesso la superiorità sulla destra. Sfiora il gol e in occasione del rosso fa un intervento spaziale ma Valeri vede un fallo incredibile.
Rami 6.5: chiude il campionato con una gran prova, stoppa in ogni modo Zaza e chiunque passi dalla sua zona.
Mexes 5.5: il secondo giallo è inventato, il primo è di un’ingenuità assurda. Nel complesso non convince.
Constant 6: si sovrappone ma sbaglia spesso il cross. Berardi non è pericoloso (dal 63’ Zaccardo 6: senza infamia e senza lode)
Montolivo 6: gestisce bene la palla, cerca il gol con un paio di stoccate dalla distanza e cerca di dare geometria ai suoi compagni.
De Jong 7: è assolutamente il miglior giocatore del Milan, il più costante dell’intera stagione. Trova il gol su punizione e quando Seedorf gli chiede un sacrificio da terzino, lui lo fa.
Muntari 6.5: spacca subito la partita con un grande gol, uno di quelli che sono nelle sue corde. Poi la solita prestazione determinata in mezzo (dal 59’ El Shaarawy 6.5: pelo lucidissimo per Stephan che vola via in tre occasioni e i difensori del Sassuolo lo stendono sempre. Cannavaro, espulso, lo acchiappa sul piede ma se gli centra la caviglia gli fa male)
Kakà 5: conferma quanto detto e scritto da più o meno tutti: è in bombola e non riesce ad essere lucido (dal 73’ Balotelli 6: qualche spunto degno di nota)
Taarabt 6.5: palla c’è, palla non c’è. Quando ha lui la sfera tra i piedi dà sempre la sensazione di poter far qualcosa di pericoloso. Riscattarlo è un obbligo.
Pazzini 6: tutto sommato la sua prova è positiva. Lotta su tutti i palloni, dà profondità alla squadra, segna un gol pazzesco anche se in furigioco. Unica pecca il mancato assist a El Shaarawy nel finale di partita.
Seedorf 6: chiude il girone di ritorno con 35 punti e manca di un soffio l’accesso in Europa League. Pesa tantissimo la sconfitta di Bergamo. Adesso si apre il capitolo sul suo futuro che sembra, al momento, non essere ancora al Milan. |