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24 febbraio 2013, Internazionale vs Milan 1-1




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE INTER-MILAN
Concentrati dopo l'impresa: c'è il Derby.
Il Milan arriva da una settimana strepitosa. Prima il terzo posto raggiunto ufficialmente, dopo le partite del week end. Poi la strepitosa serata di mercoledi', con la vittoria netta e schiacciante sul Barcellona di Messi.
Chi poteva pensarlo, solo un girone fa, dopo la sconfitta proprio con l'Inter di Stramaccioni, che la squadra di Allegri avrebbe affrontato il ritorno dopo aver recuperato 13 punti di distacco, da terzi in classifica, e dopo aver rifilato una batosta che in Europa nessuno dava ai blaugrana da oltre due anni ? Nemmeno il più inguaribile ottimista.
Eppure il Milan c'è. Merito di un allenatore che ha saputo farsi scivolare tutto addosso, di una società che ha saputo tenerlo anche nella tempesta e che ha rinforzato la squadra. E grazie ad un gruppo di giocatori, cresciuto partita dopo partita, che finalmente ora possono orgogliosamente dire di essere da Milan.
Se il Milan arriva al derby in grande spolvero, la stessa cosa non può dirla la sponda nerazzurra. Nonostante la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League ai danni del Cluj, la squadra vive un momento di involuzione.
Stramaccioni, più volte messo in dubbio, ha cambiato troppi moduli, troppi giocatori, per arginare una situazione che via via gli sfuggiva sempre più di mano. Lo score parla chiaro: 2 vittorie nelle ultime 9 giornate di campionato, con ben 16 gol al passivo.
Una crisi di risultati e di gioco. Probabilmente l'inesperienza del tecnico. Probabilmente una società sempre poco attenta a tamponare e gestire problemi. Forse per una rosa qualitativamente deficitaria. La verità, è che in una crisi, e lo sappiamo bene, c'è sempre un mix di colpe e responsabilità. Ma il Derby può rilanciare i nerazzurri e il loro campionato, passato improvvisamente da essere anti-Juve, a lottare da sfavorita per il terzo o quarto posto. Il Milan dovrà essere molto attento a questo aspetto. Il senso di appagamento dopo il Barcellona da una parte, e la voglia di rivincita dall'altra. Allegri dovrà essere bravo a gestire entrambe le situazioni per il Meglio.
Le sfide europee con il Cluj sono viste in chiaro-scuro in casa Inter. Da un lato la netta vittoria per 5-0 nel doppio confronto, e la sfida al Tottenham guadagnata. Dall'altra, due infortuni importanti. Seppur di entità diverse, le assenze di Milito e Ranocchia sono due macigni verso il Derby. Nella gara di andata a San Siro, fu Milito a rompersi i legamenti del ginocchio. Mentre nel ritorno, Ranocchia ha subito una distorsione con interessamento dei legamenti del ginocchio, che non dovrebbe permettergli di far parte del Derby.
Il tutto sommato ad altre assenze importanti. Sotto questo punto di vista, in casa Milan qualcosa migliora. Un anno fa di questi tempi, in quel di Milanello, erano decisamente di più quelli in infermeria, che quelli in campo. Quest'anno, a parte la defezione importante di De Jong, e le croniche assenze di Bonera, sembra che tutto sia tornato alla normalità tanto che Nocerino, assente mercoledi', dovrebbe già recuperare per la gara di domani. Assieme a lui anche Robinho e Antonini.
Allegri, dopo i primi 3 derby consecutivi vinti, nella sua carriera da allenatore rossonero, è reduce da altrettanti derby persi persi. Infatti, dopo aver battuto per 0-1 l'Inter di Benitez con rete di Ibrahimovic su rigore nella stagione 2010-2011, dopo aver battuto, nella stessa stagione, per 3-0 l'Inter di Leonardo nel Derby scudetto e dopo aver vinto contro la squadra di Gapserini a Pechino per 2-1 nell'Agosto 2011, Allegri ha perso le successive tre stracittadine. Prima contro Ranieri, nell'Milan-Inter terminato 0-1 nel Dicembre 2011, poi nel 4-2 dell'Inter-Milan della scorsa stagione, partita che di fatto sancì la vittoria dello scudetto da parte della Juventus, in lotta proprio con il Milan, e infine nell'andata di questa stagione. Un 1-0, con rete di Samuel, ricco di polemiche per l'arbitraggio di Valeri, che quella sera favorì la squadra di Andrea Stramaccioni.
In totale sarà il 210° derby di Milano. In tutto sono 75 le vittorie nerazzurre, 73 quelle del Milan e 61 i pareggi. Le reti realizzate sono 288 dalla squadra di Corso Vittorio Emanuele, contro le 284 del Diavolo. Un dato interessante è quello legato ai pareggi. Sono infatti 9 anni, e 19 gare consecutive, che non esce il segno X. Un dato curioso e sorprendente, ma che dimostra che Milan-Inter è sempre gara tosta, vera.
Era, il 2004, e tra la squadra di Mancini e Ancelotti, quella sera, finì a reti inviolate. Da li in poi, 10 vittorie nerazzurre e 9 rossonera. La più importante per l'Inter, lo 0-4 dell'Agosto 2009. A segno quella sera, per la squadra di Mourinho, Motta, Maicon, Milito e Stankovic. La più importante vittoria rossonera, invece, sono i 3-0 della stagione 2003-2004, con il primo gol in maglia Milan di Kaka, e proprio il 3-0 dell'anno del 18esimo scudetto rossonero. Quella sera in gol, Pato con una doppietta e Cassano, su rigore.
Se si analizzano le sole partite giocate in "casa" dell'Inter, gli ultimi 9 precedenti, da quello 0-0 citato, vedono sole 3 vittorie milaniste e ben 6 nerazzurre. Due milanisti sono invece in testa a due speciali classifiche. Quella dei gol e quella delle presenze. Nella prima, svetta Shevchenko, con 14 reti, contro le 13 di Meazza, al secondo posto. I giocatori in attività più vicini all'ucraino sono Ibrahimovic e Milito, entrambi con 6 gol. La sensazione è che per molto tempo nessuno raggiungerà "Sheva". Per quanto riguarda le presenze, è Maldini il record man del Derby, con ben 56 presenze. Dietro di lui, nell'ordine, Zanetti, Bergomi e Costacurta, con 45, 44 e 43. L'altro giocatore in attività nei primi posti è Clarence Seedorf, a quota 31. Anche qui, difficilmente Maldini verrà raggiunto, a meno che Javier Zanetti giochi ancora 4 o 5 anni.
Stramaccioni, come detto, arriva alla sfida con qualche assenza di troppo. Detto di Milito, restano out anche Samuel, Obi, Mudingayi e Stankovic, oltre al secondo portiere Castellazzi. In dubbio anche Ranocchia. E lo resterà fino all'ultimo probabilmente verrà convocato e solo a ridosso della gara si deciderà sul suo utilizzo. Quest'anno, nelle due gare in cui il centrale è mancato l'inter ha perso 3-2 contro l'Atalanta e 3-0 contro l'Udinese. Al suo posto, davanti ad Handanovic, dovrebbe esserci Chivu, recuperato anch'esso all'ultimo, assieme a Juan Jesus. Sulle fasce, spazio a Nagatomo e Zanetti. Centrocampo, con qualche dubbio. Dovrebbe essere un centrocampo a tre, con Kuzmanovic, Cambiasso e Gargano. Tuttavia restano in ballo altre due ipotesi : la prima, prevede il mantenimento del centrocampo a tre, ma l'inserimento del giovane croato Kovacic, mentre la seconda prevede il cambio di modulo, con il 4-2-3-1, e l'estromissione probabile di Cambiasso. Davanti, senza dubbio, ci sarà Guarin in appoggio di Cassano e Palacio. In caso di 4-2-3-1, l'inserimento in zona offensiva sarebbe quello di Ricky Alvarez, che bene ha fatto in quel di Cluj in settimana, e sul quale l'Inter non ha ancora perso le speranze. Da scartare, sembrerebbe, l'idea di un 3-5-2 più attendista.
Allegri, invece, può sorridere. Recuperano infatti, rispetto alla gara di Champions, ben 3 giocatori. Si tratta di Nocerino, Antonini e Robinho. A questi si aggiungono Balotelli, Zaccardo e Salamon, inutilizzabili in campo internazionale. Allegri starebbe pensando di confermare a grandi linee la formazione che ha battuto il Barcellona. Si porta tuttavia qualche piccolo dubbio. I primi due riguardano la difesa. Davanti ad Abbiati, infatti, saranno certamente confermati Zapata e Constant. Per gli altri due ruoli, ballottaggi attivi tra Yepes e Mexes per il ruolo di centrale e tra Abate e De Sciglio per quello di terzino. Il francese e l'ex Torino, appaiono comunque favoriti.
Qualche incertezza anche su centrocampo e attacco. Andiamo per esclusione. I sicuri di giocare sono Montolivo, Balotelli, Boateng ed El Shaarawy. Rimangono due posti, e molto dipende dalla posizione in campo del n.10 rossonero. Qualora Allegri scelga di farlo giocare mezz'ala, allora Niang giocherebbe nel tridente, e a centrocampo ci sarebbe spazio per un mediano. In quel caso entrerebbero in ballo Muntari e Ambrosini. Starà ad Allegri valutare quale è il più in forma dopo l'intensa gara di mercoledi'. Qualora invece il ghanese giochi nel tridente, come avvenuto in settimana, allora Niang andrebbe in panchina, e ci sarebbe un ballottaggio a 3 per le due maglie da titolari affianco a Montolivo. Oltre ai due centrocampisti citati in precedenza, tornerebbe in ballo anche Antonio Nocerino.
L'arbitro sarà Mazzoleni, mentre i suoi assistenti saranno Niccolai e Giordano. Arbitri Addizionali Banti e Gervasoni. Quarto ufficiale, Maggiani. Restauratore, di mestiere, Mazzoleni è al suo primo derby. E' all'ottava stagione di serie A dove ha diretto 95 incontri con 45 vittorie casalinghe, 28 pareggi e 22 vittorie in trasferta, 27 i rigori assegnati (0,284 ad incontro, 20 ai padroni di casa e solo 7 agli ospiti), 23 i cartellini rossi (0,242, 14 espulsioni per i padroni di casi e 10 per gli avversari). In questa stagione ha già diretto il Milan nella gara casalinga con il Genoa, 1-0 e l'Inter in casa della Lazio nello scorso dicembre, sconfitta per 1-0. In generale vanta 11 precedenti con il Milan, 8 di campionato e 3 di coppa Italia, che in serie A sono imbattuti. Tra i precedenti, Mazzoleni ha diretto Milan-Juventus di Coppa Italia lo scorso 8 Febbraio 2012, gara di andata delle Semifinali. Finì 2-1 per la Juventus. È questa l'unica sconfitta del Milan con Mazzoleni.
Si contano quattro pareggi e sei successi dei rossoneri. Una sconfitta anche per l'Inter con l'arbitro bergamasco, nel precedente già citato. Negli altri sei precedenti, tutti di campionato, sono quattro le vittorie dei nerazzurri e due i pareggi. In serie A ha concesso 5 rigori all'Inter ed 1 solo al Milan. In ogni caso dovrà essere bravo a gestire le pressioni dell'ambiente e delle situazioni che andranno a crearsi nel corso della gara. Indubbiamente peggio del disastroso Valeri dell'andata non potrà fare.
Sarà certamente anche, e soprattutto, il Derby di Mario Balotelli. Dell'ultras, Balotelli, come visto in settimana a San Siro. Per lui, cresciuto nell'Inter, ma tifoso da sempre del Milan, non potrà essere una gara come tutte le altre. Sicuramente per lui non ci sarà una grande accoglienza, ma Mario dovrà essere bravo a non cascare in provocazioni e a farsi prendere dalla foga delle situazioni. Calmo e deciso verso il suo obiettivo. Segnare il quinto gol in quattro gare, superando Oliver Bierhoff nella classifica dei gol consecutivi all'esordio.
San Siro sarà gremito. Attende una gran gara. La partita è fondamentale nella corsa all'importante terzo posto. Perché Lazio e Fiorentina hanno gare più agevoli. Ma non sarà solo una lotta per il terzo posto. Sarà qualcosa in più. È sempre qualcosa di più. E' il Derby.
Forza Ragazzi!





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La coreografia della Curva Sud



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(Foto Curva Sud Milano)
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(Foto Curva Sud Milano)



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La coreogreafica della Curva Sud
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La coreogreafica della Curva Sud



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Maglia Rossonera a San Siro per Inter vs Milan 1-1
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Mario Balotelli in azione
(dal sito www.gazzetta.it)
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Montolivo e Cambiasso



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Il gol di El Shaarawy





L'esultanza di El Shaarawy, autore del gol milanista
(dal sito www.gazzetta.it)






La "Gazzetta dello Sport" del 25 febbraio 2013


Il "Corriere dello Sport" del 25 febbraio 2013



Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 25 febbraio 2013
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dal sito www.gazzetta.it

INTER-MILAN 1-1, DERBY DECISO DA EL SHAARAWY E SCHELOTTO; BALOTELLI SPRECA
I rossoneri dominano nel primo tempo e passano con il Faraone, ma gettano al vento nitide occasioni con SuperMario. Nella ripresa nerazzurri migliori e gol dell'argentino appena entrato in campo
MILANO, 24 febbraio 2013 - Creste e capelloni: il derby di Milano è una sfilata di acconciature. La sfrontatezza tardoadolescenziale del Milan contro la garra selvaggia e un po' retrò dell'Inter. El Shaarawy e Schelotto, finisce 1-1, anche per merito del taglio "ragioneriale" di Handanovic: uno che non finisce sulle copertine glamour, ma che stasera ha tolto due punti al Milan. Le milanesi restano appaiate in classifica, dopo una partita bella nel primo tempo e nervosa nella ripresa. Il Milan parte facendo pelo e contropelo ai "cugini". L'Inter resiste, non sa bene come, e colpisce alla seconda sortita, quando le scorie "post Barça" iniziano a farsi sentire fra i milanisti. Strama resta imbattuto nel derby, Allegri resta davanti in classifica. Si comincia e si finisce con i cori "Balotelli figlio di p.". Non sono cori razzisti, almeno. Nemmeno piacevoli, però...
MARIO IS BACK - Il derby di Balotelli inizia nel riscaldamento, con un'entrata teatrale: spalle alla curva interista, applausi rivolti a quella rossonera. Intorno, un boato di insulti e fischi. Mario non si chiede "Why always me?". Lo sa perché. Poi si gioca, manca una prima occasione fallendo lo stop, e si scalda. Fra il 27' e il 28' serve un super Handanovic per negargli il gol sotto la curva: prima un gran colpo di testa, poi un tocco in scivolata: due paratone, un calcio di Mario al palo, di stizza. Ci tine, eccome se ci tiene. Ripresa, Mario si ritrova sotto la curva interista: duello a distanza ravvicinata, Balo contro tutti, tensione.
RUN LIKE AN EGYPTIAN - Tutti ad aspettare Mario, tutti a guardare Mario, e invece in tabellino finisce il Faraone. Minuto 21, Zapata ruba palla a Cassano a centrocampo, Boateng la raccoglie e la spedisce con un filtrante in diagonale sulla corsa di El Shaarawy. Il taglio è giusto, la difesa è tagliata fuori, il tiro è sotto la traversa: 1-0. Quando parte il numero 92 ha un altro passo, rispetto a tutti. A metà ripresa Strama inserisce un altro che corre: Ezequiel Schelotto. Il capellone, però, non scatena la falcata, ma il colpo di testa: Nagatomo prende una vacanza dai tormenti difensivi spingendosi in attacco. Rientra da sinistra, crossa in mezzo, Schelotto di testa prolunga in porta: 1-1.
INTER PREMIATA - La "giocata" di Stramaccioni, a inizio gara, è puntare su Alvarez: con l'argentino, confermato dopo la buona prova in Europa league, i nerazzurri si piazzano con un 4-4-2 con Ricky e Guarin sugli esterni, e Palacio-Cassano di punta. Alvarez non è certo un idolo di San Siro: quando dopo mezz'ora manca un aggancio in area i tifosi nerazzurri ribollono. In difesa Nagatomo va a destra, per contenere El Shaarawy, mentre Zanetti si piazza a sinistra (Boateng è meno scattante). Sulle fasce però l'Inter soffre e in mezzo finisce talvolta in inferiorità. Gargano si sbatte per due, Guarin ha lampi dei suoi (sua l'unica altra occasione, bravo Abbiati), Cassano cerca sempre un dribbling di troppo. Il pareggio, all fine, andrà bene a Stramaccioni, nonostante un forcing finale.
LE BATTERIE DEL MILAN - Allegri fa partire i suoi coperti, come col Barça, dopo una decina di minuti, però, capisce che può sfondare per vie esterne: De Sciglio va come un treno e arriva più volte al cross, i palloni attraversano l'area interista con pericolosità. Montolivo, Muntari e Nocerino nel primo tempo arrivano sempre primi sul pallone. Poi il Milan alza il piede dall'acceleratore, o forse finisce la benzina. Zapata e Mexes sbagliano sul gol, dopo aver sbagliato pochissimo. Non serviva un'impresa come contro il Barça, ma non tutte le serate possono essere memorabili.
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

UN FARAONE È PER SEMPRE. PAZZINI SMARRITO E ABBIATI TORNA SARACINESCA. COL TASSO IL MILAN HA UN ALTRO PASSO
LE PAGELLE di Antonio Vitiello
Abbiati 6.5: non è molto impegnato dagli attaccanti interisti, ma si fa trovare pronto su Guarin, effettuando una grandissima parata. Incolpevole sul gol di Schelotto, anche se l'azione parte da un suo rinvio sbagliato.
Abate 6: ottimo nel primo tempo, ai livelli del grande mercoledì di Champions. Nella ripresa cala molto d'intensità, come tutto il Milan.
Zapata 5.5: soffre molto la marcatura su Palacio, che si libera pericolosamente soprattutto nella prima frazione di gara. Meglio su Cassano.
Mexes 5.5: meglio del compagno di reparto, ma pesa l'amnesia su Schelotto, libero a colpire di testa nell'area rossonera.
De Sciglio 6: gara dai due volti. Straordinario in fase offensiva, dato che gran parte delle occasioni nascono dai suoi piedi, imperfetto nel contenimento, saltato più volte da Guarin.
Nocerino 5.5: gara non proprio esaltante del centrocampista partenopeo, mai domo nella corsa, ma poco intenso nei contrasti. Lascia crossare indisturbato Nagatomo in occasione del pari.
Montolivo 6.5: risolve tante situazione complicate nella metà campo rossonera, evitando pericolose ripartenze rossonere. Mai banale nella gestione del pallone
Muntari 6: l'erore di Champions disputa un derby di grande intensità per almeno un'ora di gioco. Nel finale è stanchissimo e viene sostituito tardivamente (Dal 90' Ambrosini sv)
Boateng 6.5: si dimostra in un gran momento di forma, tanto da risultare tra i migliori dei rossoneri per gran parte della contesa. Serve l'assist per El Shaarawy con una brillante intuizione (Dall'81' Niang 5.5: non riesce ad incidere come accaduto contro il Barcellona, ma il calo fisico della squadra non l'ha aiutato)
Balotelli 5: bravo a farsi trovare pronto e gestire le trame offensive nel primo tempo, poi entra in un vortice di negatività. Ha delle occasioni d'oro, ma spreca malamente per due volte. Handanovic è super, ma Mario poteva fare meglio. Nella ripresa non si vede.
El Shaarawy 6.5: ritorna al gol con una conclusione delle sue, regalando il meritato vantaggio al Milan. Molto propositivo e spesso letale. E' tra gli ultimi a mollare nel secondo tempo, anche se il fiato cala col passare dei minuti (Dall'87' Bojan 5.5: entra per dare un guizzo, ma perde diversi palloni, alcuni pericolossisimi)
Allegri 5.5: stimola bene la squadra che parte benissimo nel primo tempo, anche se non riesce a chiudere la falla dietro, considerando i tanti 2vs2 in fase di ripiegamento. Nella ripresa avrebbe dovuto effettuare un cambio con più velocità, visto il calo netto dei giocatori a livello fisico.