dal sito www.gazzetta.it
POKER MILAN PER CASSANO. E INZAGHI RITROVA IL CAMPO
Due gol per tempo al Catania di Montella. Apre su rigore Ibra che poi serve a Robinho la palla del 2-0. Nella ripresa l'autorete di Lodi e il 4-0 di Zambrotta. Nel finale Allegri concede spazio anche a SuperPippo. Dai tifosi grande affetto per Antonio, dimesso dall'ospedale dopo l'intervento
MILANO, 6 novembre 2011 - La missione punti prima della sosta è compiuta: il Milan con il 4-0 al Catania mette insieme un filotto di vittorie (cinque) e di gol che gli permettono di tenere il passo ai vertici della classifica. Un poker esagerato che il Catania non merita, ma che sottolinea lo strapotere tecnico del magnifico Ibra e Co. I rossoneri omaggiano nel migliore dei modi Antonio Cassano al termine di una settimana di passione. Una vittoria cucita sulla pelle e realizzata con un cinismo a tratti sconcertante. Allegri, come a Minsk, gioco forza rilancia la coppia Ibra-Robinho ma con un nuovo supporter alle spalle: Emanuelson che prende il posto di Boateng. Poi due cambi: a centrocampo rientra Seedorf, mentre in difesa c'è Bonera al posto di Nesta. Vincenzo Montella propone un roccioso 5-3-2 molto elastico, pronto cioè a dilagare in attacco dove piazza Gomez e Bergessio.
ROBINHO PER IBRA - "Tornerai più forte di prima"; "Grande 99, ti aspettiamo presto!" si legge sugli striscioni dei tifosi. Ed è Cassano a dare quel qualcosa di più al Milan che scatta in pressing. La lezione di Allegri è chiara: il Catania è squadra che gioca bene al calcio ed è capace di far ripartire l'azione con qualità e velocità. I siciliani insomma fanno capire di meritare quei 14 punti in classifica, perché impegnano i rossoneri in un serrato confronto. Ma la qualità del Milan è ben superiore e la voglia di Robinho fa capire subito che la domenica è segnata. Il brasiliano danza, corre e saltella sui tacchetti seminando il panico. Offre palle buone e al 7' già su merita un ineccepibile rigore, su falciata di Lanzafame. Lo batte Ibra che non perdona: palla nell'angolino alla destra di Andujar.
IBRA PER ROBINHO - Il Catania non si scoraggia affatto. Anzi, attacca. Al 12' Zambrotta con il gomito destro interrompe in area la traiettoria del cross di Lanzafame. La protesta è timida e civile, ma Gervasoni giudica il tocco involontario. Ma tanto basta per far capire che di perdere proprio non se ne parla. Senza Nesta, a volte smarrito davanti alla difesa, il Milan dà il meglio di sé quando schizza in contropiede, anche perché Ibrahimovic è straordinario. Sempre pronto a dialogare con Seedorf e soprattutto con Robinho, senza dimenticare il buon supporto di Aquilani ed Emanuelson che coprono in fase difensiva e smistano buoni suggerimenti. Allegri invita la squadra a non aggrapparsi al gol e chiede di più. Ci pensa Ibra che lancia magnificamente Robinho. Irruzione in area, scarto a destra e palla nell'angolo più lontano. Andujar dice di no a Robinho e Seedorf sulla linea di porta. Come capita poco dopo a Bonera sulla girata ravvicinata di Bergessio dopo un'entrata molto dubbia su Abbiati.
CINICO MILAN - Il Milan riparte nella ripresa con Yepes al posto di Bonera, vittima di uno scontro fortuito nella prima parte della gara, in cui ha riportato un lieve trauma cranico con colpo di frusta cervicale. I rossoneri mantengono il profilo basso, forti del doppio vantaggio, senza sprecare energie, ma evidenziando una migliore organizzazione in difesa. Ancora una volta prediligono la ripartenza, ma senza la grinta del primo tempo. Montella toglie il deludente Ricchiuti per Barrientos, avvertendo la stanchezza dei campioni d'Italia. Più pressione e forza fisica, accenntuata al 18' con l'inserimento di Maxi Lopez per Lanzafame. E' un Catania formato 4-3-3 che si lancia in attacco, non avendo nulla da perdere. E arrivare nell'area rossonera non è poi così complicato, soprattutto quando i rossazzurri lo fanno per vie centrali, segno che c'è poco filtro in quella sezione del campo. A togliere dall'imbarazzo la squadra è un lampo di Robinho che al 24' costringe all'autogol Lodi, poco prima del poker formato da Zambrotta che raccoglie una respinta di Andujar su rasoterra di Aquilani. Un poker che per poco Inzaghi, subentrato a Robinho, non trasforma in cinquina, esageratemente troppo per un Catania che non molla mai nonostante il gap.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
DALLA Z ALLA A, BENVENUTI AD ALLEGRILANDIA
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 7: Arrivano pochi schiamazzi dalle sue parti. Se qualcuno grida lui lo zittisce con personalità.
Abate 7: E' da nazionale. Basta questo.
Bonera 7: Gioca con sicurezza i primi 45 minuti, con T.Silva forma una coppia affidabile. (Yepes 7: Subentra al numero 25 alla fine del primo tempo e contiene le rare folate siciliane.)
Thiago Silva 7.5: Mezzo voto in più dei compagni di reparto per quel recupero su Barrientos a risultato ampiamente acquisito. Aggiornato, sempre sul pezzo.
Zambrotta 7: 15esimo gol in Serie A, secondo con la maglia del Milan, non segnava dal 2008 contro la Lazio. Bene in fase difensiva e offensiva. L'autunno arriva lui rimane sempreverde.
Seedorf 7: Professore. Eleganza, classe, personalità al servizio della squadra. Segna e quasi quasi vuole regalare la proprietà della marcatura a Robinho. No Clarence il gol è tutto tuo.
Ambrosini 6.5: In fase crescente rispetto alle ultime uscite, martello in mezzo al campo. Il suo lavoro sporco è utile quanto le giocate più spettacolari dei suoi compagni.
Aquilani 7.5: Mancava. E' il giocatore che rispecchia le caratteristiche della mezzala tanto invocata. Dalla sua punizione nasce il 4 a 0 di Zambrotta. Si inserisce, lotta e inventa con giocate mai banali.
Emanuelson 7: Non è il suo ruolo, lo conferma Tassotti nel prepartita. Poco importa perché il suo movimento tra le linee e la sua elettricità rendono imprevedibile a manovra del Diavolo. Fiducia in lui.
(Antonini sv: Entra bene in campo negli ultimi minuti. Concentrato, pochi però i minuti per giudicarlo)
Ibrahimovic 8: Prepotente. Decide sempre tutto lui. Gol (numero 99 in Serie A) ad aprire le danze, assist di 50 metri per il 2 a 0 di Binho. Nasce da una sua giocata l'azione che porta Robinho davanti ad Andujar e Seedorf ad esultare. Mezzo voto in meno per il cartellino giallo ricevuto al 91esimo.
Robinho 8: Il migliore in campo. Si procura il rigore dell'1 a 0, bicicleta a saltare Bellusci e gol a girare sul secondo palo per il 2 a 0. Non segna? Bugia. Miglior marcatore la scorsa stagione con 14 gol (come Ibra e Pato) è già alla seconda realizzazione nella Serie A 2011/12. Il 3 a 0 è suo per il 90% (Seedorf mette solo il petto sulla linea) e la punizione da cui nasce il 4 a 0 è per un fallo subito dallo stesso brasiliano. Tanta roba. Salta sempre avversario… e critiche.
(Inzaghi 10: Il quinto boato di San Siro non è per il gol ma per il suo ingresso in campo a 10' dalla fine. Certe cose non si dimenticano… Parte sul filo del fuorigioco con la fame di un cannibale, riceve l'assist pregevole del solito Ibra e calcia di prima ad incrociare. Il piedone di Andujar gli nega il gol. Fortunai, sarebbe venuto giù San Siro. Parlano i fatti, parla il campo. Inzaghi per tutti.)
Allegri 8: Alla faccia dell'equilibrio. Regala spettacolo con le sue scelte, da fiducia a Emanuelson e fa bene. |