dal sito www.gazzetta.it
IBRA CHIAMA ROBINHO. IL MILAN VOLA ANCHE IN DIECI
I rossoneri vincono 2-0 a Catania e si portano a 47 punti: in rete il brasiliano (58') e lo svedese (85'). La squadra di Allegri in 10 dal 54' per l'espulsione di Van Bommel
CATANIA, 29 gennaio 2011 - Lo aveva detto alla vigilia: "Sarà una partita incasinata". Mai scenario fu più azzeccato. Massimiliano Allegri esce da trionfatore con i suoi ragazzi da Catania con un 2-0 netto e meritato, maturato dopo l'espulsione di Van Bommel al 54'. Ridisegnata, la squadra rossonera trova i gol di Robinho e Ibra, con Yepes i migliori in campo. Ma è tutto il Milan a fare la differenza per carattere e voglia di vincere, anche davanti all'ennesimo k.o. (Ambrosini), nonostante l'inferiorità numerica. Un segnale forte e chiaro al campionato.
SPOLLI SU IBRA - Il Cholo non è tipo da dente avvelenato. Il Milan è stato. Adesso è un avversario e niente di più. Ma poi quel colori infiammano gli occhi e allora sogni l'impresa. L'argentino Diego Simeone e i suoi argentini giocano con il trequartista: Mascara alle spalle di Maxi Lopez e Gomez, preferito a Ricchiuti. Consegna ai muscoli e alla grinta di Spolli i bicipiti e la classe di Ibra e chiede ai suoi di non lasciarsi impressionare dai rossoneri. Allegri sfrutta solo l'arancione di Van Bommel che piazza davanti alla difesa, tra Ambrosini e Merkel preferito a Emanuelson, mentre è Robinho il trequartista alle spalle di Ibra e Cassano..
PRIMO TEMPO BLOCCATO - Avvisati dal tecnico, preoccupato dall'orgoglio dei rossoazzurri, i rossoneri pressano subito con furia e dopo pochi secondi sfiorano il vantaggio. L'illuminazione è di Ibra che mette sulla linea del limite a Robinho, il cui destro a giro obbliga Andujar alla grande parata. Avvisaglie di spettacolo, si direbbe. Il Catania infatti risponde al 4' con una giocata di Gomez, abile a ritagliarsi lo spazio a destra e crossare in mezzo all'area, dove irrompe Capuano il cui tiro al volo viene deviato in angolo da Bonera. Allegri chiede velocità e cambio di gioco che poi nel primo tempo diventano un po' il limite del Milan. Per un quarto d'oro il gioco offre spunti interessanti, per poi lasciare spazio a troppo tatticismo. Tra i siciliani brillano Gomez e Lopez. Maxi svaria da una fascia all''altra, unica soluzione per trovare sbocchi nell'organizzata difesa del Milan, menter Gomez fa il guastatore, sfruttando tutta la sua velocità.
MISCHIONE A CENTROCAMPO - Ma è un Catania macchinoso. E il Milan non gli è da meno. Ne risulta una frazione bloccata tatticamente, in cui i padroni di casa si mostrano troppo prudenti contro un Milan che non trova i guizzi di Cassano, alla ricerca di un dialogo con Ibra asfissiato dalla marcatura a uomo. Il mischione a centrocampo contribuisce poi a far calare il ritmo: problematico per i rossoneri che non spingono a sufficienza, con un Merkel condizionato da un'ammonizione e dai suoi 18 anni, e un Robinho che deve arretrare per conquistare palla. Come quella che Cassano al 44', splendidamente servito da Ibra, calcia su Andujar, poco prima del forfait di Carboni, diga della difesa siciliana, che lascia il posto a Pesce.
C'E' ROBINHO - Allegri - lo aveva già pensato nel primo tempo - ridisegna il Milan nella ripresa presentando Emanuelson al posto dello stralunato e stanco Merkel. La spinta è più decisa, ma i rossoneri devono fare i conti con la mira sbilenca di Ibrahimovic che in paio di occasioni spara a vuoto. Le squadre provano a velocizzare la manovra, ma al 9' Tagliavento eccelle per severità mostrando per la seconda volta il cartellino giallo a Van Bommel che lascia la squadra in dieci. Lo choc dura poco, perché al 14' il Milan passa. Ibra viene steso al limite ed è lui steso a fiondare un bolide che Andujar non trattiene: ne approfitta Robinho ben appostato che gonfia inesorabilmente la rete. Allegri opera quindi il secondo cambio: fuori Cassano, dentro Oddo, con Bonera che va a fare il centrale e Thiago il centrocampista. Simeone risponde togliendo un difensore, Augustyn, per Ricchiuti.
INCREDIBILE IBRA - E' a questo punto che viene fuori tutto il carattere del Milan operaio. La squadra rossonera si organizza in difesa. Yepes è insuperabile, ognuno dà il suo contributo e anche Robinho va a difendere palla. Ma è un momento no per il Milan: alla mezzora Ambrosini alza bandiera bianca e lascia a Jankulovski per una contrattura. L'assedio è totale, ma il muro respinge i tentativi del Catania, rinvigorito da Ricchiuti. In attacco resta Ibra che fa reparto da solo e per poco non raddoppia: Zlatan penetra in area e mira il primo palo, ma Andujar mette in angolo. Subito dopo ci prova Emanuelson. L'assedio prosegue, ma regala spazi inauditi al Milan che al 40' trova addirittura il meritato raddoppio. Robinho, ancora una volta straordinario, vede l'area libera e serve splendidamente Ibra che in scivolata di destro chiude la partita.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
UN UOMO IN MENO, DUE GOL IN PIÙ. UMILI PIÙ CHE BELLI, MA SEMPRE VINCENTI
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 6: Se non fosse per Morimoto che, al minuto 88, lo costringe alla deviazione in angolo, tornerebbe a casa con i guantoni intonsi
Bonera 6: Riesce a tenere sempre salda la barra di comando della fascia destra, non disdegnando folate offensive che in alcuni casi risultano anche pericolose
Thiago 6,5: Comincia da difensore centrale – e non concede praticamente nulla allo scalpitante Maxi Lopez –, finisce da mediano di protezione: il risultato non cambia
Yepes 7: Che sia Maxi Lopez, Mascara o Gomez, tiene a bada tutti con sicurezza e mestiere. Non sempre eccelso stilisticamente, il colombiano risulta efficace in ogni intervento, collezionando l’ennesima prova convincente
Antonini 6,5: Più preciso e determinato rispetto a Genova, si lascia sfuggire Gomez una sola volta nel primo tempo, poi chiude bene tutti gli spazi sulla corsia mancina
Van Bommel 5,5: Chiunque si giri dalle sue parti lo trova sempre pronto a ricevere palla; posto che il secondo cartellino è sembrato esagerato, con un Tagliavento in serata da cartellino facile, i falli andavano dosati meglio…
Ambrosini 6,5: Dà per lunghi tratti l’impressione di essere tornato su standard ottimali: bene come schermo davanti alla difesa e generoso in pressing e in chiusura a tutto campo. Dopo 74’ il retto femorale lo costringe ad alzare bandiera bianca. Ancora una volta… (74’Jankulovski: sv)
Merkel 5,5: Sono bastati pochi minuti per prendere atto del tipo di gara a cui era intenzionato il Catania, e capire che questa non faceva per lui. Soffre la grinta e l’aggressività degli avversari e rimedia un cartellino giallo che, sommato ad una serie di falli evitabili, convince Allegri a richiamarlo a sé (45’Emanuelson 6: Complice anche l’ambiente, non dei più facili, risulta meno spavaldo rispetto alla gara di Genova, e un pizzico troppo egoista)
Cassano 5,5: Fatta eccezione per una palla da mani nei capelli che Ibra inventa per lui, l’intesa tra i due stasera è sembrata decisamente appannata. Allegri gli concede poco meno di un’ora tutt’altro che facile (58’Oddo 6: Pesce sembra volerlo costringere agli straordinari, ma è solo apparenza)
Robinho 7: Lestissimo a piombarsi sul tap-in di Andujar sulla sassata di Ibra dal limite, finisce a fare la mezzala dopo le uscite di Van Bommel e Ambrosini, ma non manca di ricambiare la cortesia al compagno, servendogli l’assist che chiude i conti
Ibra 7,5: Senza cercarla, regala a Robinho una palla d’oro poi, quando sembra non reggersi più in piedi dalla fatica, trova la forza di insaccare in spaccata l’assist non meno invitante che il brasiliano confeziona per lui a una manciata di minuti dal termine
Allegri 7: Inventare una squadra con 11 assenze non è facile, ma vincere in 10 uomini, con 2 gol di scarto, finendo con un centrocampo che definire inedito sarebbe troppo poco, vuol dire avere carattere, idee chiare e capacità non comuni |