dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN BLINDA IL TERZO POSTO. RONALDINHO PUNISCE I VIOLA
Dopo aver sfiorato la rete varie volte, il brasiliano realizza su rigore (fallo di Kroldrup su Borriello) il gol del decisivo 1-0 al 33' della ripresa. Per la Fiorentina è la terza sconfitta di fila, la sedicesima in campionato. Al 42' st espulso Ambrosini per doppia ammonizione
MILANO, 1° maggio 2010 - Il genio e la passione tengono a galla il Milan, che si sbarazza della Fiorentina grazie a un rigore trasformato dal migliore in campo, Ronaldinho, al 33' della ripresa. Tre punti pesanti all'insegna del brasiliano, autentico trascinatore; conquistati con i denti: quasi un omaggio a Leonardo, trasformato dalla Curva rossonera nell'eroe del giorno dopo le forti dichiarazioni della vigilia.
IL TRIDENTE NON SI TOCCA - Perché Leo va avanti per la sua strada. E le sue idee. Huntelaar, Borriello e Ronaldinho, per esempio, con Seedorf a supporto. A centrocampo tocca a Pirlo e Ambrosini, mentre la variante in difesa è Favalli al fianco di Thiago Silva. Prandelli deve dirottare Vargas in panchina e parte con Cristiano Zanetti. Modulo elastico quello viola, con Gilardino terminale offensivo, ma con buoni suggeritori al seguito come Jovetic e Montolivo. L'approccio dei viola è fulminante. Al 3' Jovetic è abile a sfruttare un'indecisione difensiva dei rossoneri e servire Montolivo il cui rasoterra viene deviato a lato da Dida. Confuso e votato all'improvvisazione l'approccio rossonero. La Fiorentina la mette sul piano agonistico, pressando soprattutto i portatori di palla e lasciando al Milan il contropiede. Il leit-motiv rossonero è ormai noto: palla a Ronaldinho che carbura lentamente per poi salire di tono. Il primo sussulto rossonero è di Huntelaar, che invece di servire Borriello libero come l'aria davanti a Frey, scaraventa sull'esterno della rete. Al 16' è invece Zanetti a salvare sulla linea, e di tacco, sul colpo di testa potente di Thiago Silva. Palla che finisce a Borriello pronto a ribadire a rete, ma a lato di poco.
VOLONTA' E CUORE - Il Milan sfodera la grinta giusta, anche se spesso lascia spazi considerevoli alla Viola che però non trova il guizzo decisivo negli ultimi metri. Il finale del primo tempo, che conferma comunque i limiti attuali dei rossoneri, è firmato da Ronaldinho. Sua l'inzuccata che Frey alza oltre la traversa. Ancora sua la punizione a girare che il francese allontana a pugni uniti. Gli olandesi del Milan lasciano il segno nei primi minuti della ripresa. Prima Seedorf, quasi accarezza la traversa da posizione defilata, a seguire a Huntelaar non arriva sull'imbeccata millimetrica di Ronaldinho. Il problema del gol è l'evidente lacuna dei rossoneri che devono però fare a cazzotti con l'organizzazione difensiva della Fiorentina. Prandelli scuote i suoi togliendo Marchionni per Vargas ed è costretto a cambiare l'acciaccato Jovetic con Ljajic. Leonardo invece non cambia copione e punta i suoi riflettori su Dinho che regala spettacolo. Splendida la punizione al 18', ma strepitosa è la risposta di Frey che sradica letteralmente la palla dalla porta. Quello che poi combina al 25' è da antologia; doppio passo nello stretto e palla gigantesca a Seedorf che potrebbe prendere le misure poco dentro il limite e invece scaraventa sul primo anello. L'olandese e il connazionale Huntelaar alla mezz'ora lasciano il posto a Mancini e Inzaghi.
VINCE IL GAUCHO - Mossa destabilizzante che precede il gol. Al 33' Inzaghi semina il panico e nella confusione Kroldrup commette fallo su Borriello. Russo concede il rigore. E Ronaldinho questa volta non sbaglia. Il gaucho viene però sacrificato da Leonardo al 36' che gli preferisce Flamini per dare consistenza alla fase di copertura. Il finale non è infatti consigliato ai deboli di cuore. Al 42' Ambrosini viene espulso per doppia ammonizione e Vargas su punizione fa paura. Ma i ragazzi di Leonardo portano a casa il risultato. Il terzo posto adesso è più sicuro.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE
Dida 6,5: Due interventi degni di nota, rispettivamente su Montolivo e Vargas a sei minuti dal fischio d’inizio e a sei minuti da quello finale
Zambrotta 6: Positivo in fase di copertura, tiene a bada senza grosse difficoltà l’estro di Jovetic
Thiago Silva 7: E’ quello che smorza i tiri pericolosi; quello che sbroglia le matasse intricate; quello che sbaglia meno di tutti
Favalli 6,5: Al rientro dall’infortunio, torna a mettere la propria esperienza e tranquillità al servizio di una difesa con gli uomini contati
Antonini 6: Lo svarione che a una manciata di minuti dal termine costringe Ambrosini al secondo cartellino giallo macchia una prova di alto spessore caratteriale e atletico
Ambrosini 6: L’unico fattore che lo costringe a tirare i remi in barca è il doppio giallo che l’irreprensibile Russo – magnanimo nei confronti dei reiterati falli viola – gli sventola in faccia quando è costretto ad arginare uno degli ultimi contropiede viola
Pirlo 6: Un tempo era l’uomo che dava il La alle azioni rossonere. Oggi è il direttore d’orchestra che nel bel mezzo dell’esecuzione perde di mano la bacchetta
Seedorf 5: E’ l’uomo tra le linee, ossia quello che rompe gli equilibri e crea occasioni pericolose. Mi correggo: dovrebbe fare tutto ciò, ma si limita a sparare in curva un assist al bacio di Ronaldinho che lo invita al gol dalla mattonella perfetta (75'Mancini sv.)
Ronaldinho 7: Nel primo tempo, Natali e De Silvestri – complice la superficialità del direttore di gara – lo fermano soltanto con le cattive. Nella ripresa, esce a poco a poco di scena, salvo rientrarvi con prepotenza scaraventando in rete un penalty che vale oro (80' Flamini sv)
Huntelaar 5,5: Se volessimo valutare l’impegno e l’abnegazione con i quali si dedica ad entrambe le fasi, dovremmo dargli qualcosa in più. Se invece volessimo tener conto della precisione e dell’altruismo in area di rigore, qualcosa in meno. La verità sta nel mezzo. Anzi, troppo sulla destra…(75' Inzaghi 6)
Borriello 6: Ci lascia a bocca aperta quando dopo un quarto d’ora manda a lato di testa su invito di Thiago. Ma lo fa anche quando riesce a tener testa, di fisico e caparbietà, ai giganti della difesa viola. E quando guadagna il penalty della vittoria
Leonardo 6: Una settimana rovente e piena di punti di domanda, al termine della quale riesce comunque a mandare in campo una squadra compatta e consapevole di non poter sbagliare. E non ha sbagliato... |