dal sito www.gazzetta.it
PALERMO, VITTORIA E 4° POSTO. IL MILAN SI ARRENDE: E' 3-1
I rosanero si impongono grazie ai gol di Bovo, Hernandez e Miccoli. Agli uomini di Leonardo non basta il centro di Seedorf. La squadra di Rossi supera provvisoriamente la Sampdoria in chiave Champions League 2010-2011. Gara spettacolare, Miccoli scatenato
PALERMO, 24 aprile 2010 - Il Palermo in casa è uno schiacciasassi. Ne fa le spese anche un MIlan incerottato, avvicinato in classifica dai rosanero, che si impongono 3-1: gol di Bovo, Hernandez e Miccoli per gli uomini di Rossi, non basta a Leonardo il momentaneo 1-2 di Seedorf. È stata una bella partita: aperta, ricca di occasioni, merito di due squadre votate all'attacco, che fanno della qualità tecnica la dote principale. Vince il Palermo perché è esaltato da un momento magico che potrebbe portarlo a conquistare l'Europa che conta - quella della coppa con le grandi orecchie - Sampdoria permettendo, per adesso scavalcata in classifica al 4° posto, in attesa della gara dei blucerchiati all'Olimpico contro la Roma, domani sera. Vince il Palermo perché fisicamente ne ha di più, perché i suoi attaccanti giocano sulle nuvole, dove volano alti Miccoli - che un pensierino al Sudafrica ancora lo fa - ed Hernandez, 7 gol in 734' di campionato, uno ogni cento, o poco più. Più Pastore, che è la ciliegina sulla torta confezionata da Delio Rossi, tecnico tanto spettacolare nel gioco delle sue squadre quanto essenziale fuori dal campo, e così talvolta sottovalutato.
PALERMO BUM BUM - In 20' segna due volte. Confermandosi incontenibile in casa, dove in 18 uscite ha raccolto 13 vittorie e 5 pari. Imbattibile. Gioca con il modulo 4-3-1-2, lo stesso del Milan - si gioca a specchio - ma interpretato in maniera più dinamica e aggressiva, soprattutto in avanti, dai centrocampisti centrali rosanero, sempre pronti agli inserimenti, e dagli attaccanti, pronti a pressare i centrali difensivi del Milan. Pastore è sempre elegante, cavallone tecnico a tuttocampo, dire che Miccoli è in fiducia è un eufemismo, Hernandez è così talentuoso da tenere ancorato alla panchina il signor Cavani. Il Milan sbanda, nella sua veste d'emergenza, addirittura con Oddo al centro della difesa a fare coraggio a Thiago Silva, in disperata ricerca di aiuto. Ma sarà proprio l'ex esterno destro del Bayern a combinare la frittata che spalanca la porta ad Hernandez che con un sinistro incrociato raddoppia la score, inaugurato dal sinistro sottomisura di Bovo, sempre pericoloso su angolo, stavolta "letale" per la difesa di Leonardo, che se lo dimentica sul secondo palo. La rete del difensore arriva al 9', quella dell'attaccante al 18'. In meno di 20' il Palermo ha messo in ginocchio il Milan, avvicinandoci a 6 punti in classifica.
REAZIONE ROSSONERA - Il Milan, volente o nolente, finalmente si scuote, dopo i due ceffoni rimediati in faccia. Certo, permette a Miccoli di sfiorare il terzo gol, ma ora perlomeno mette i brividi all'ottimo Sirigu, chiamato in causa da Huntelaar - vice Borriello di giornata - e Pirlo, che fa il fenomeno dalla distanza con un destro con traiettoria da videogame. Sirigu risponde alla grande. All'intervallo si va sul 2-0. Ah, Ronaldinho non pervenuto.
ILLUSIONE SEEDORF - Il Milan della ripresa è un'altra squadra. Migliore. Alza il baricentro sfruttando così la propria forza, la fase offensiva, rispetto alla propria debolezza, quella di una difesa più allegra che ermetica, soprattutto in considerazione delle tante, troppe assenze. La rete della provvisoria speranza, che si rivelerà illusione, è un condensato di tecnica. In cattedra i professori del Milan: verticalizzazione di Pirlo, assist di Dinho, gol di Seedorf. Tutto bello, e gara riaperta.
MICCOLI CHIUDE I CONTI - Per poco, però. Perché il Palermo non fa in tempo ad accusare il contraccolpo psicologico, a rendersi conto che adesso fa una fatica bestiale a ripartire. Perché basta il colpo di un singolo, il solito Miccoli, per rimettere in discesa il prato dell Barbera. L'attaccante si gira in area, rapido, implacabile: lascia secco Oddo e Dida può solo guardare la rete gonfiarsi dietro di lui, sull'angolino alto, nei pressi del secondo palo. Gara chiusa, stavolta definitivamente. Il Palermo - che crea tanto con Cavani e rischia qualcosa, Inzaghi è sempre il solito condor d'area, in perenne agguato - vince e si riporta, per il momento, al quarto posto. Quello che varrebbe la prossima Champions League.
Riccardo Pratesi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE
Dida 6: Incolpevole sui tre sigilli rosanero, arrivati da distanza ravvicinata, è tra i pochi a compiere fino all’ultimo il proprio dovere. Evita l’umiliazione con tre difficili interventi negli ultimi 15’ di gioco.
Zambrotta 5: Confeziona con Oddo il pasticciaccio che, portando al 2-0, taglia le gambe a tutta la squadra, due cross appena accettabili e una presenza che quasi per tutta la gara è soltanto fisica. (62'Inzaghi 5: Sul 3-1 spreca da due metri il colpo per l'arrembaggio finale)
Oddo 4: E’ vero: l’emergenza lo costringe nella mischia in un ruolo non propriamente suo, ma è troppo poco per giustificare la sufficienza e la sciaguratezza con la quale lui, che è comunque un difensore, spiana la strada al trionfo rosanero. C’erano una volta gli atleti che davano il massimo dovunque e comunque…
Thiago 5,5: Con il fisico, e con il cuore, per grazia di Dio, lui è molto più presente del collega pescarese. Si barcamena come può per mantenere in piedi una baracca che inizia a cigolare troppo presto, lasciando più di uno svarione sulla propria scia
Antonini 5: Segnali preoccupanti: dopo un campionato fatto di chilometri e generosità, la spia del carburante si accende anche sul suo display. Con l’ingresso di Inzaghi passa a destra, sul suo piede, alimentando in noi tifosi la speranza di vedergli finalmente disegnare un cross accettabile: macchè…
Gattuso 5,5: E' chiamato ad arginare le scorribande di quel diavolo di Pastore, ma l’argentino ha un altro passo e non dà punti di riferimento, costringendolo all'ennesima giornata di vana sofferenza
Pirlo 5: Dà il la all’azione del momentaneo 2-1 e ad altre manovre potenzialmente pericolose ma, in linea con le ultime settimane, la testa gira ad un ritmo diverso rispetto ai piedi
Jankulovski 5: A guardare lo schieramento iniziale, la fascia sinistra promette faville, ma non mantiene la parola. Chiamato ad agire da cursore sulla linea mediana, appoggiando l’estro di Ronaldinho e, perché no, a sfornare qualche buon cross per la zucca bionda di Huntelaar, si limita al fraseggio lento e sterile sulla trequarti, risultando tra i primi a scomparire (80' De Vito: sv)
Seedorf 6: Fedele ai ritmi bassi che caratterizzano il trend dell’ultimo periodo, ha il merito di metterla dentro e di essere tra i pochissimi ad assumersi responsabilità e rischio di sbagliare
Ronaldinho 5,5: Purtroppo l’assist a Seedorf per il 2-1 serve solo ad aggiornare il suo score stagionale (ora siamo a 17), e non a dar senso ad una prova fatta di cocciutaggine e incomprensioni
Huntelaar 5: In teoria, ad assisterlo in attacco ci sarebbero due trequartisti. In pratica, è costretto a fare a sportellate, da solo, ora con Bovo ora con Kjaer per tutta la gara. Riesce ad aver ragione al minuto 25, ma consegna la palla a Sirigu con una conclusione timida quanto ravvicinata
Leonardo 5,5: Oltre che incerottata, la formazione che manda in campo è anche obbligata. Preferisce Oddo ad Albertazzi, ovvero l’esperienza all’entusiasmo: l’ex Bayern non ricambia l’apprezzamento e la scelta gli si rivolta contro |