dal sito www.gazzetta.it
E' LA JUVE L'ANTI-INTER. BATTUTO IL MILAN 4-2
Il big match dell'Olimpico incorona la squadra di Ranieri, che si mantiene a -6 dall'Inter. Rompe il ghiaccio Del Piero su rigore, Pato sigla l'1-1, poi Chiellini e Amauri riportano avanti i bianconeri. Nella ripresa Ambrosini illude i suoi, ma ancora Amauri fissa il risultato sul 4-2. Espulso Zambrotta sul 3-2 (20' st)
TORINO, 14 dicembre 2008 - E' la Juve l'anti-Inter. Batte il Milan 4-2 al termine di una gara intensa e spettacolare, che era facile da invocare alla vigilia, ma difficile da concretizzare in campo. La Vecchia Signora vince sul piano del ritmo, dei muscoli giovani di Marchisio, Sissoko e De Ceglie, ma anche dello strapotere del tandem d'attacco Del Piero-Amauri, classe e potenza sublimati nell'abbinamento. Il Milan ha mostrato orgoglio e qualità, ma è mancata la continuità atletica e di gioco.
ALE SBLOCCA - La gara è a viso aperto, come ci si augurava in chiave spettacolo. La Juve imposta un ritmo indiavolato, la chiave per un eccellente primo tempo, in cui la fisicità dei bianconeri mette in crisi il Milan, che fa una fatica del Diavolo a tenere il passo. E' la Juve ad aver giocato in settimana in Coppa, in Champions, mentre il Milan ha riposato in Uefa, ma sembra il contrario. Il primo gol porta la firma nobile di Del Piero. Che conquista un rigore al 15': Molinaro centra per Ale, toccato da dietro da Maldini. Dal dischetto Ale realizza di potenza il suo 251° gol per la Juve, il 5° in campionato, il 10° stagionale.
REPLICA BRASILIANA- La replica del Milan è immediata. Due spaventi per Manninger, con Ambrosini (colpo di testa alto da due passi su assist di Ronnie) e Pirlo (punizione velenosa respinta dal portiere), e poi il gol dell'1-1. Confezionato da Ronaldinho, con un cross illuminato da sinistra, un regalo di Natale anticipato scartato con scaltrezza da Pato sottomisura.
RABBIA JUVE - Ci sarebbero gli estremi per accusare il colpo, in casa Juve. Anche perchè nel frattempo ha perso per infortunio Nedved. Dentro l'ottimo De Ceglie. E invece i bianconeri si gettano in avanti. Prepotenti come Sissoko in mezzo e Chiellini là dietro. E così la Juve allunga di nuovo. Angolo da sinistra di Del Piero, Chiellini incrocia il colpo di testa vincente del 2-1. Ma non basta. De Ceglie se ne va sulla sinistra, cross teso al centro e Amauri di testa trova il 3-1. La Juve prova addirittura a dilagare. Marchisio si inventa una percussione centrale in dribbling conclusa con un destro appena a lato. All'intervallo è 3-1, al termine di 47' divertenti, in cui il Milan non ha demeritato, ma ha pagato il differente passo di gara. Più bailado che sferzante. Bianconeri eccellenti sugli esterni, con Marchionni frizzante e De Ceglie subito in partita, rossoneri con la difesa un po' impacciata. In più le assenze di Flamini, e soprattutto Kakà, si fanno sentire.
SUBITO AMBRO- Ancelotti cambia negli spogliatoi: fuori Emerson, evanescente, dentro Shevchenko. Serve peso offensivo. Sissoko e Marchisio ci provano dalla distanza, la Juve mica sta a guardare. Ma il gol lo trova il Milan, con Ambrosini, con un tiro dalla distanza deviato che beffa Manninger. E' il 2-3. Partita di nuovo in bilico. Anche il tempo sembra voler dare una mano ai giocatori: la pioggia battente svanisce d'incanto.
FORCING MILAN - Ora il Milan ci crede, e attacca in massa. Ma la Juve conquista la superiorità numerica. Lancio di Marchisio per De Ceglie in profondità: Zambrotta atterra il mancino bianconero. Secondo giallo e doccia anticipata.
FINALE JUVE - Cambia tutto. La Juve ritrova forza e morale. Segna ancora con Amauri, colpisce un palo con Del Piero, gestisce e porta a casa la partita. E' lei l'anti Inter.
Riccardo Pratesi
dal sito www.sportmediaset.it
LE PAGELLE di Alessandro Franchetti
Ambrosini 5 Primo tempo devastante. Sì, ma per la causa milanista. Divora un gol già fatto e va a spasso sul corner di Del Piero, lasciando Chiellini completamente libero di battere Abbiati di testa. Lo salva dal disastro il tiro che Chiellini devia in porta, spiazzando Mellberg, al minuto 11 della ripresa.
Jankulowski 4 Il Milan soffre da subito la superiorità numerica della Juve sulle fasce. Osservazione che non basta a giustificare la pessima prova del ceco. Concede libero sfogo a Marchionni in avvio, provoca un rigore (anche se Ayroldi avrebbe dovuto segnalare il fuorigioco di Del Piero) e rischia di regalarne alla Juve un Juve un altro. Sue parecchie delle colpe anche sul quarto gol.
Ronaldinho 6,5 Sembra non soffrire per tutto il primo tempo il campo reso pesante dalla pioggia. Col pallone fra i piedi fa quello che vuole, anche se spesso addosso ne ha addirittura tre. E quando Kaladze lo pesca libero sulla sinistra, offre a Pato la palla perfetta da mettere in porta. C'è il suo zampino anche nel gol di Ambrosini. Poi si spegne in modo evidente, ma senza di lui la luce non si sarebbe forse mai accesa.
Sissoko 7 Impossibile calcolare la mole di lavoro svolta dal maliano nella piovosa serata dell'Olimpico. Fisico e carattere. Fatto sta che il Milan nella sua zona trova solo guai. Si regala anche il lusso di offrire l'assist ad Amauri per il 4-2. Abbiati gli nega la gioia del gol personale.
De Ceglie 7 La Juve, che in partenza rinuncia ancora a Zanetti per far spazio a Marchisio, alla mezz'ora perde anche il vecchio leone Nedved. Cambio che giova - con tutto il rispetto per il trentaseienne Pavel -, perché l'ex giocatore del Siena, che agli assist per Amauri evidentemente ci ha preso gusto, presidia la fascia sinistra con autorità. Ne sa qualcosa Zambrotta, che nel tentativo disperato di rincorrerlo su apertura illuminante di Marchisio si guadagna il secondo giallo.
Amauri 8 E pensare - l'ha detto lui - che poteva andare al Milan. Evidentemente l'ex rosanero non ha digerito la corte 'moderata', rispetto alla avances bianconere, che il club rossonero gli ha fatto in estate. Chiude la partita due volte: a fine primo tempo, incornando perfettamente su assist di De Ceglie, e al 69', dopo che in un avvio di ripresa difficile dei bianconeri Ambrosini (con la collaborazione di Chiellini) aveva ridato suspence ad una partita che sembrava aver già preso la sua piega.
PAGELLE A CURA DI FRANCO BOVAIO, GIORNALISTA DE "IL TEMPO"
ABBIATI 5 - Può poco sui colpi di testa di Chiellini e Amauri, lasciati tutti soli da chi dovrebbe marcarli. Nella ripresa evita il 4-1 deviando un tiro di Sissoko ma dorme sul secondo gol di Amauri, che incassa sul suo palo.
ZAMBROTTA 5 - Va bene in fase d'attacco, ma malissimo in quella di copertura, nella quale ingaggia un bel duello col giovane De Ceglie, che gli scappa troppo spesso facendolo espellere al 20' della ripresa per doppia ammonizione.
KALADZE 4.5 - Sul 3-1 di Amauri marca la zona anziché l'avversario, che colpisce da solo e indisturbato. Dà il via all'azione del momentaneo 1-1, ma in difesa balla troppo, tanto che sta a guardare sul 4-1 di Amauri.
MALDINI 5.5 - Il vecchio guerriero fa quello che può, ma intorno si ritrova compagni che pensano poco alle marcature rigide finendo col perdersi gli avversari. Alla fine è il meno colpevole degli sbandamenti del reparto arretrato.
JANKULOVSKI 4.5 - Provoca il rigore dell'1-0 con un intervento scomposto su Del Piero (comunque partito in fuorigioco) e non scala su Amauri in occasione del 3-1, per il quale divide la colpa con Kaladze. Stesso discorso sul 4-1 del brasiliano.
EMERSON 4.5 - Non è Gattuso e si vede. Prova a farlo, ma non ci riesce, col risultato di prendere un'ammonizione e di andare spesso in bambola. E' inutile, non copre e non attacca e ad inizio ripresa Ancelotti lo lascia negli spogliatoi.
PIRLO 5 - Sarà un caso, ma da quando è rientrato il Milan ha ricominciato a non girare, proprio come ad inizio stagione. Ma non sarà che rallenta troppo la manovra mandando in sofferenza la squadra? E poi copre poco la difesa.
AMBROSINI 6 - E' vero, si mangia un gol fatto colpendo male di testa a tu per tu con Manninger e sembra in ritardo su Chiellini in occasione del 2-1, anche se forse non doveva essere lui a marcarlo. Ma in campo è un leone che non si arrende mai e prova a tenere in partita il Milan con il gol del 3-2.
SEEDORF 5 - Prima Ancelotti gli chiede di fare il Kakà, ma lui è un giocatore diverso dal brasiliano. Nel secondo tempo arretra il raggio d'azione, ma con Pirlo accanto non rende come nel periodo in cui quello era assente, in cui era spesso il signore del centrocampo rossonero.
PATO 5.5 - Mezzo punto in più per il gol, che è più merito di Ronaldinho che suo. Per il resto appare spesso inconcludente e fuori dalla manovra, tanto che prova quasi sempre a fare tutto da solo.
RONALDINHO 5.5 - L'assist per Pato è di quelli al bacio, da spingere solo in porta. Si vede che gli manca un Kakà con cui dialogare.
SHEVCHENKO 4.5 - Un giorno qualcuno dovrà spiegare perché il Milan se l'è ripreso. Ancelotti se lo gioca nel secondo tempo, ma è come se non fosse mai entrato.
ANCELOTTI 5 - La formazione è obbligata e i gol vengono presi più per gli errori dei singoli che per colpe sue. Lui prò non convince nella scelta di inserire Shevchenko anziché Inzaghi e in quella di schierare Pato dall'inizio. |