dal sito www.gazzetta.it
RONALDINHO NON BASTA. IL BOLOGNA SBANCA SAN SIRO
Il brasiliano dà spettacolo, ma i rossoblù non si fanno incantare e battono il Milan 2-1. Nel primo tempo, al gol di Di Vaio replica Ambrosini. Nella ripresa, dopo i numeri dell'ex Barça, arriva la perla di Valiani
MILANO, 31 agosto 2008 - Il Bologna sbanca San Siro e rovina la festa ai tifosi del Milan accorsi in migliaia per vedere all'opera Ronaldinho. Il fuoriclasse padroneggia, ma i rossoblu vincono 2-1, in un certo senso meritatamente, evidenziando un cinismo invidiabile: quattro occasioni, due gol. Marco Di Vaio apre le danze, Ambrosini pareggia, ma poi ci pensa Valiani a costringere alla resa i rossoneri.
TALENTI E OPERAI - Non l'avrebbe mai immaginata una partenza così Carlo Ancelotti che schiera il doppio trequartista, con molto senso brasiliano del calcio. Vale a dire Seedorf e Ronaldinho alle spalle di Inzaghi. La classe e l'improvvisazione collegate all'istinto del gol. In questo Milan che deve fare a meno di sua maestà Kakà, di Nesta, Gattuso, Borriello e Senderos, ci si aggrappa all'estro, mentre Arrigoni bada al sodo con un modulo variabile: 4-2-3-1 in fase offensiva, 4-5-1 in quella difensiva.
DI VAIO SUPER - Manovra avvolgente quella del Bologna che mostra di avere poco rispetto dei nomi roboanti. I rossoblù chiudono bene, complice anche la scarsa mobilità del Milan che insiste troppo centralmente senza sfruttare le fasce. I guizzi di Ronaldinho non bastano. Lui vuole dimostrare al mondo di essere ancora il funambolo di Barcellona. Ma sono solo striminziti esempi della sua immensa classe. Gioca meglio il Bologna che costruisce il suo gioco con sapienza e giocate elementari ma efficaci. E approfittando dei muscoli arruginiti dei rossoneri passa meritatamente al 18'. Scambio strepitoso quello fra Adailton, Zenoni, Amoroso e Di Vaio, con diagonale dell'attaccante che si infila alla destra di Abbiati.
AMBRO NON PERDONA - La mazzata sveglia il Milan che, con molto ritardo, libera le catene a Zambrotta. Il difensore dispensa palle, gran cross per Ronaldinho che spreca di testa, e ci prova dal limite, ma alzando troppo la mira. Intanto Dinho carbura, alza il ritmo e gioca per gli altri. Magnifico il tocco per Inzaghi che, come ad Atene nella finale di Champions, supera il portiere, ma troppo defilato spreca a lato. Il Milan c'è e vista la difficoltà a sfondare centralmente tenta la conclusione dalla distanza. Prima con Zambrotta, poi con Flamini. Ma Antonioli fa il miracolo sul francese. Chapeau. Insomma il gol è nell'aria e dopo il possibile 2-0 fallito da Di Vaio nell'ennesima fuga in velocità, Ronaldinho estrae dal cilindro l'assist perfetto per Ambrosini che di testa batte Antonioli.
ECCO DINHO - Inizia la ripresa e tocca al figliol prodigo Andriy Shevchenko. Esce Jankulovski e Ancelotti cambia tutto. Sposta Zambrotta a sinistra, scala Flamini a destra e lancia con spregiudicatezza un attacco al fulmicotone. Con Seedorf leggermente arretrato rispetto al primo tempo, si esalta Ronaldinho. Il brasiliano fa numeri icredibili. Un pericolo pubblico per i rossoblù che non riescono a contenerlo. Dribbling negli spazi stretti, palle per tutti. Soprattutto quella a Sheva che a tu per tu con Antonioli si fa respingere all'11' il più facile dei gol. Ma il Bologna non si arrende, applicando al meglio la filosofia di Arrigoni che toglie Adailton e Amoroso per Mudingayi e Marazzina. In contropiede fa sempre venire i brividi, come quando Di Vaio al 21' sfiora la traversa dal limite. Il tempo passa e Ancelotti rinfresca l'attacco: Inzaghi lascia il posto a Pato.
MA SPUNTA VALIANI - Ma, come si diceva, il Bologna è vivo e con cinismo sa sfruttare al meglio tutte le occasioni. Evidentemente ispirato da Ronaldinho, Valiani al 34' con un potente destro mette la palla nel sette. Spompato e poco lucido, il Milan si getta in attacco. Troppo poco per i rossoblù che spavaldi controllano con sicurezza. Inutile anche l'innesto di Emerson per Ambrosini, anche perché in campo tra i rossoneri regnano confusione e insufficiente determinazione. La vittoria per gli emiliani appare così più che meritata. Utile per far capire ad Ancelotti che oltre al talento (Arrigoni dixit) occorrono anche gli operai.
Gaetano De Stefano
ANCELOTTI, NIENTE DRAMMI
Il tecnico del Milan dopo la sconfitta interna con il Bologna: "Fisicamente non si poteva fare di più. Siamo stati puniti eccessivamente"
Silvio Berlusconi lo ha incrociato al termine della partita. Gli ha dato una pacca sulla spalla, invitandolo a non demoralizzarsi: "Su col morale", gli ha detto. In fin dei conti è solo la prima partita. Ma Carlo Ancelotti non ha digerito lo stesso. Insomma, ci è rimasto male. "Non credo che ci siano state grosse mancanze - ha esordito -. È stata una buona partita, un po' strana, un po' atipica. Abbiamo attaccato per 90' e siamo stati puniti eccessivamente in due occasioni in cui Bologna ha avuto più lucidità. Potevamo essere più compatti e uniti ma fisicamente non si poteva fare di più".
OTTIMISMO - Chissà che rabbia. Soprattutto dopo avere ammirato i numeri di Ronaldinho. "Sono le sorprese di inizio campionato, quando ci sono squadre non al top che trovano squadre più preparate come il Bologna oggi - spiega -. Dobbiamo fare tante cose per ora, inserire giocatori nuovi. L'impressione che ho avuto è che questa squadra possa fare ottime cose". E' rimasto colpito dal secondo tempo "di ottimo livello" della squadra. E di Ronaldinho: "Si, davvero bene - sostiene -, il mio ottimismo deriva soprattutto dalla sua prestazione". Poi riflette: "Non c'è bisogno di ridere per essere ottimisti, è un ottimismo interiore. Abbiate fiducia".
LAVORO - Nella ripresa è toccata a Sheva: tre trequartisti dietro Inzaghi (e poi Pato). "Si può lavorare, ma va gestita meglio la fase difensiva, per evitare continui ribaltamenti - aggiunge il tecnico rossonero-. Dobbiamo essere più bravi a negare lo spazio per le ripartenze". Nel Milan "ci sono giocatori con caratteristiche tecniche e caratteriali diverse, ognuno dà quello che ha, ma tutti lavoriamo per un obiettivo comune. Ovvio, c'è chi sta più o meno bene a inizio campionato", conclude Ancelotti.
E DINHO SORRIDE - Sorridente, nonostante tutto, Ronaldinho. Che magie il brasiliano! "Non posso essere soddisfatto quando non si vince però è solo la prima partita, si può recuperare lavorando. Abbiamo una grande squadra", è la certezza di Dinho. Trequartista a sinistra? "Nessun problema, ho giocato tanto al centro quanto a sinistra". Quindi la conclusione: "Dobbiamo continuare a lavorare. Oggi abbiamo giocato bene la seconda parte, abbiamo avuto occasioni da gol ma sfortunatamente non le abbiamo sfruttate. Ripeto, dobbiamo continuare a lavorare duramente". |