dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN CROLLA CON LA SAMP
Dalla sconfitta immeritata dell'Olimpico e quella netta e clamorosa in casa contro i blucerchiati che passano 2-1 a San Siro. Kakà lascia per la lombalgia al 9', poi segnano Maggio e Delvecchio. Nella ripresa l'inutile gol di Paloschi
MILANO, 19 marzo 2008 - Champions League? Di questo passo il Milan rischia di perdere anche un posto in coppa Uefa. Ammesso che la competizione interessi a via Turati. La Sampdoria, scesa a San Siro con un modulo prudente e con problemi di formazione, fa letteralmente a pezzi i rossoneri con un primo tempo sontuoso, in cui le riesce tutto e chiude la gara, passando con Maggio e replicando con Delvecchio. Solo nella ripresa il gol di Paloschi. I rossoneri si consolano con il k.o. della Fiorentina a Napoli, ma al gap di 4 punti dai viola corrisponde anche una partita in meno da giocare, mentre proprio i blucerchiati premono a un punto.
SPENTI - Inutile campare scuse per l'uscita di Kakà dopo soli nove minuti di gioco a causa ancora della lombalgia (le polemiche dilagheranno). Una squadra come il Milan non può permettersi di farsi umiliare a 360 gradi. Spenti e imbarazzanti, senza cuore, i rossoneri nei primi 45' di gioco subiscono una lezione di calcio. Pareva che il recupero di Nesta e Jankulovski avrebbe aggiunto mattoni alla difesa. Invece l'assenza di Maldini pesa come un macigno.
SAMP PERFETTA - Uscito Kakà, quando già si era capito che la Samp non avrebbe permesso al Milan di giocare, arriva al 12' il gol di Maggio che ha tutto il tempo di battere Kalac con Jankulovski che sta a guardare. E cosa dire di Nesta che non regge allo scatto di Delvecchio al 25'. Il blucerchiato si permette anche di dribblare, Kaladze compreso, e infilare con Mazzarri in delirio, il 2-0. Nulla di casuale. Perché i gol potrebbero essere addirittura quattro, se Bonazzoli prima e Maggio dopo non gettassero al vento facili occasioni.
NEW GENERATION - E il Milan? Con Paloschi al posto di Kakà e un Seedorf che gioca a due cilindri, arranca. Pato e il nuovo entrato cercano di vitalizzare l'attacco, ma senza impensierire più di tanto Castellazzi e soci che maramaldeggiano, pressano, giocano con eleganza. Alla fine a salvarsi è Paloschi, tuttocuore e personalità, affamato e ringhioso; di gran lunga superiore al coetaneo brasiliano che si impappina e non vince un duello. Pirlo si ingegna, ma non trova discepoli, Gattuso arranca, Seedorf non c'è, Ambrosini si scioglie. E proprio il biondo centrocampista lascia il posto all'inizio della ripresa a Gilardino.
FORT APACHE - Un 4-3-3 per compiere un miracolo? Ma come? La Samp, infatti, oltre a difendersi con ordine davanti agli asfittici tentativi rossoneri, si spinge in attacco e crea il panico fra Nesta, Kaladze e Jankulovski. Il ceco, in serata no, lascia a Favalli. L'ex laziale dà più vigore alla fascia e il Milan (come tirarsi indietro?) regala il meglio di sè. I rossoneri alzano ritmo e baricentro. Colpiscono un palo con Pirlo, ma soprattutto ritrovano Pato che con Paloschi innesca una reazione. Il gol arriva su un assist preciso del brasiliano per Paloschi che segna di testa, con una prodigiosa elevazione. Ma è troppo tardi. La Samp resiste all'assalto finale, anche in 10 per l'espulsione di Lucchini al 90', anche se è Castellazzi a blindare la vittoria con un prodigio su Gattuso. Il 2-1 finale apre ufficialmente la crisi del Milan. Definirla in un altro modo è francamente difficile.
Gaetano De Stefano
ANCELOTTI: "E' IL PUNTO PIU' BASSO DEL MILAN"
20 marzo 2008 - Contro la Sampdoria abbiamo toccato il punto più basso delle partite casalinghe, all'inizio praticamente non abbiamo giocato». È critico l'allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, dopo la sconfitta interna dei rossoneri per 2-1 contro la Sampdoria. Una sconfitta che Ancelotti considera «una grande occasione persa. Dopo la nostra uscita dalla Champions League la squadra aveva dimostrato di essere cresciuta, stasera pensavo che avremmo dato qualità e invece siamo tornati indietro. Certo - analizza il tecnico rossonero ragionando sulla classifica - nonostante la brutta prestazione il distacco dal quarto posto non è variato: però adesso rientrano in gioco anche Sampdoria e Udinese, e quindi la lotta si fa più difficile».
APPROCCIO SBAGLIATO AL MATCH - Per Ancelotti il principale problema è stato «l'approccio sbagliato alla partita. L'aver giocato bene contro la Roma ci ha tranquillizzato dal punto di vista del gioco, ma stasera c'è mancata la determinazione che ha avuto la Samp, e per questo ha vinto». Se il gioco è sempre stato la chiave per arrivare al successo, Ancelotti spiega che da solo non può bastare, «bisogna accompagnarlo all'attenzione, alla determinazione nei contrasti, all'applicazione e al sacrificio: cosa che non abbiamo fatto, soprattutto nel primo tempo quando abbiamo giocato con sufficienza».
KAKÀ PREOCCUPA - Ne fa quindi una questione di approccio e di mentalità, Carlo Ancelotti, e non di condizione fisica. Anche se adesso il problema muscolare al flessore della gamba di Kakà preoccupa, e nonostante si attenda il responso medico consente già ad Ancelotti di garantire che sabato contro il Torino l'attaccante brasiliano non ci sarà. Una assenza che ha pesato anche negli ultimi 81 minuti della partita contro i blucerchiati, perchè «sotto 2-0 senza Kakà - sostiene Ancelotti - rimontare è diventato molto complicato».
MAZZARRI: «PARTITA QUASI PERFETTA» - Di umore opposto, logicamente, l'allenatore della Samp Walter Mazzarri. «Nel primo tempo abbiamo disputato una partita quasi perfetta, non concedendo quasi niente ai grandi campioni del Milan e con l'unico neo di sprecare grandi occasioni per il 3-0».
QUEST'ANNO ABBIAMO APERTO UN CICLO - Secondo Mazzarri «quest'anno abbiamo aperto un ciclo, non penso però ai risultati ma dico solo ai miei di non accontentarsi. Sarebbe già una soddisfazione entrare in Uefa, quell'altra competizione (riferendosi senza dirlo alla Champions League, ndr) non la menziono neanche». |