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SECONDO TURNO - GRUPPO B - 6^ GIORNATA
13 marzo 2001, Milan vs Deportivo La Coruna 1-1




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Il biglietto della partita
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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)




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(by Vincenzo De Santi)
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Immagini del tifo rossonero per il match contro il Deportivo La Coruna
(dal sito www.fdl.it)
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Immagini del tifo rossonero per il match contro il Deportivo La Coruna
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Un'altra immagine della Curva Sud e, a destra, dei tifosi ospiti
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)



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(da "La Stampa" del 14 marzo 2001)




dal sito www.christianabbiati.it
di Daniele Rutigliano

ELIMINATI ANCHE DALLA CHAMPIONS E ZAC SE NE VA
Christian riesce a recuperare, dopo l'infortunio, giusto in tempo per la partita decisiva contro il Deportivo. Ma Zaccheroni ritiene opportuno far giocare Rossi al suo posto, dopo l'ottima gara disputata contro l'Atalanta sabato scorso. Così dopo circa tre anni giocati da titolare, il nostro Christian ritrova purtroppo la panchina...
La partita è per tutto il primo tempo molto tattica. Da segnalare al 18' un tiro fuori misura di Albertini e al 45' Shevchenko che sbaglia una palla clamorosa. Nel secondo tempo Zaccheroni risveglia il Milan e prima Josè Mari e successivamente Shevchenko impegnano altamente il portiere Molina. Ma proprio nel momento migliore del Milan su un fallo inesistente di Helveg, l'arbitro assegna un calcio di rigore per il Deportivo. Djalmignha spiazza Rossi e porta la propria squadra in vantaggio al 73'. A questo punto Zaccheroni tenta il tutto per tutto per cercare di rimediare alla situazione ormai diventata difficilissima. Shevchenko ha una ghiotta opportunità all'83' ma non riesce a sfruttarla. Solo un calcio di rigore assegnato questa volta a favore del Milan, per fallo commesso dal portiere Molina su Bierhoff, dà ancora qualche chance ai rossoneri. Sheva dal dischetto pareggia il conto all'80'. Negli ultimi cinque minuti finali il Milan cerca in tutti i modi di rendersi pericoloso, ma inutilmente. L'arbitro decreta la fine della partita al 92' e la mancata qualificazione del Milan all'ultima fase della Champions League. Zaccheroni in serata lascerà, dopo quasi tre anni, la panchina rossonera.



dal sito www.ultrasmilan.it

TABELLINO DI EVA KANT
Spettatori: 70.103
Ammoniti: Helder, Albertini, Costacurta, Gattuso

MILANO - Addio, Europa sorgente dall'acque, famosa per il calcio; squadre inuguali, note a chi ha passato 12 anni insieme tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari…addio! Quanto è tristo il passo di chi, vissuto tra voi, se ne allontana!… si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della finale; egli si meraviglia di non averci creduto fino in fondo, e vorrebbe sprofondare dalla vergogna, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso.
L'Italia ricca e stracciona dice addio al calcio che conta. Anche il Milan si aggiunge alla lunga fila di eliminate, e lo fa nei peggiori dei modi: senza combattere. Primo tempo rasente al patetico, con un Milan completamente impotente dinnanzi ad un Deportivo alquanto mediocre; poco più vivace nel secondo tempo, ma sfortunato come tutte le squadre in pieno declino e bastonato da un arbitraggio deludente che concede un rigore tanto inesistente quanto sinistro, segno inequivocabile di un prossima disfatta. E non basta il rigore trasformato da Sheva per compiere il miracolo, troppo tardi. Il tutto si è svolto dinnanzi ad uno stadio vestito a festa, che ricordava i bei tempi, quelli in cui non bisognava aggrapparsi agli errori arbitrali per vincere… Settantamila persone presenti, pronte a dare il proprio contributo, l'importante è passare. Ma non bastano a dare la spinta. In fondo basterebbe un solo gol. Con un gol sui salva la panchina ormai scricchiolante di Zaccheroni, si riporta una po' di euforia a Milanello e, cosa più importante di questi tempi, porterebbe un bel pacchetto di miliardi. Basta un gol. Un gol qualsiasi, fatto in qualsiasi l'importante è varcare quella maledetta linea bianca. È il sogno di tutti, l'illusione comune, è quello striscione confezionato da amorevoli e speranzose mani: un solo grido, vincere, vincere, vincere. Facile a dirsi…
Il primo tempo è patetico, angoscioso, terrificante. La presenza in tribuna di Berlusconi, un miracolo in questa stagione, non aiuta. È solo un avviso per il povero Zac che vede sgretolarsi lentamente la sua panchina, e nulla può per evitarlo. Berlusconi scruta il terreno vuoto, la panchina vuota e pensa forse che Zac non è un grande sarto. Molto probabile. Il primo tempo lo dimostra, Zac, o meglio i giocatori in campo, riescono a confezionare solo una prestazione pessima. Patetica. Il popolo dal palato fine che fino ad ora si era trattenuto, lascia libero sfogo ai fischi, assordanti. Solo la grande curva canta noi vogliamo undici leoni, più per forza d'inerzia che per convinzione. Ma la maggioranza, tanto cara al Cavaliere, fischia, contesta e rumoreggia. Per zittire tutti i fischi basterebbe un gol, come quello di Helveg a La Coruna, un solo gol per prolungare l'agonia di Zaccheroni in Europa e per dare fiato alle casse rossonere. Solo un gol. Ma il gol nel primo tempo non arriva, solo occasioni, ben poche a dir la verità, sprecate. Il secondo tempo è tutto cuore in gola e furia. Ancora occasioni sprecate fino a che il fedelissimo di Zaccheroni, Helveg, cintura in area Capdevila. Rigore, molto dubbio, ma come dice Boskov "rigore è quando arbitro fischia". Il fedelissimo getta il "suo" mister nel baratro. Rossi, non molto amato da Zac, non salva la causa. Deportivo in vantaggio e stadio annichilito. Mentre Zaccheroni incomincia a pensare cosa deve portar via da Milanello. C'è tempo per un rigore per il Milan. Pareggio. Poi solo angoscia e dolore. Mentre Zac fa mesto i bagagli.

LE PAGELLE
Maldini capitano coraggioso. Gli altri affondano lentamente

MILAN
ROSSI 6- Non ha colpe, difficile parare un rigore… ha anzi il merito di salvare la sua porta sullo 0-0
ROQUE junior 5- Tanti errori nel primo tempo soprattutto nei passaggi. Si risolleva nella ripresa, quando va al centro al posto di Costacurta.
COSTACURTA 6 - Stringe i denti ed entra prima del previsto. Fa quello che può fino a quando è costretto ad arrendersi
MALDINI 7.5- L'ultimo ad arrendersi, tenta di dare la carica al suo equipaggio ma i suoi appelli rimangono inascoltati. Grandissima dimostrazione di attaccamento alla maglia.
HELVEG 5.5- Prima sulla fascia poi terzino:tanta quantità ma poca qualità. Compie l'intervento che induce l'arbitro a fischiare il rigore.
ALBERTINI 6- Come Costacurta stringe i denti. Non è in forma e lo si vede, fa quello che può e qualche errore gli si può perdonare.
GATTUSO 5.5- Nemmeno lui sta benissimo, ci mette grinta ma pochissima qualità.
COCO 5 - Non riesce mai a rendersi utile sulla fascia sinistra in fase di spinta. Brutta gara.
SERGINHO 6 - Rileva Coco per dare più spinta sulla fascia. Qualche affondo lo fa, suo il cross dal quale il Milan. Ottiene il rigore.
BOBAN 5- A picco anche lui. Avrebbe dovuto trascinare la squadra verso la vittoria, invece è lui a farsi trascinare dai compagni.
BIERHOFF 5.5- Rileva Boban. Si dà da fare sotto porta ma sbaglia troppe conclusioni. Si guadagna il rigore
SHEVCHENKO 5- Il rigore non basta. Commette tantissimi errori sia in appoggio che in fase conclusiva, completamente irriconoscibile
JOSé MARI 5.5 - Tanto impegno e tanto movimento ma il suo errore a inizio ripresa pesa.

DEPORTIVO
Molina 5.5; Manuel Pablo 5, Donato 7, Naybet 6.5, Romero 6; Emerson 6.5, Mauro Silva s.v., Helder 5.5; Victor 5.5, Djalminha 6, Fran 6, Capdevila 6; Makaay 5, Pandiani s.v.

ARBITRO
DALLAS 4- I guardalinee non lo aiutano tanto. Ma a parte questo, arbitra decisamente male. Tanti e gravi errori, primo fra tutti il rigore fischiato agli spagnoli e il rigore negato a Ba.

TIFO 9 - Era importantissimo esserci e crederci. La Sud, come mai in questa stagione, c'era e ci ha creduto, fino alla fine. Sostegno incessante per tutti e novanta i minuti, e appoggio alla squadra anche dopo il fischio finale dell'arbitro. A inizio gara anche una coreografia atta a dimostrare che la squadra non era abbandonata a sé stessa. Le uniche accuse sono per la dirigenza.