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10 giugno 2001, Milan vs Brescia 1-1




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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Matteo Anobile)




Foto by Vincenzo De Santi
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Immagini della Curva Sud per la partita contro il Brescia
(dal sito www.fdl.it)
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Immagini della Curva Sud per la partita contro il Brescia
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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In queste due immagini si vede il fiocco azzurro messo da Stefano "Potsy" Pozzoni
sullo striscione delle Brigate per festeggiare la nascita di suo figlio Luca




Immagini dei tifosi bresciani a San Siro
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Il gemellaggio con i bresciani



Il gemellaggio tra i tifosi di Milan e Brescia
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)



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Maglia del Milan celebrativa della vittoria di Scudetto e Coppa Latina nel 1951,
utilizzata da Serginho in occasione di Milan vs Brescia del 10 giugno 2001



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(da "La Stampa" dell'11 giugno 2001) (da "L'Unità" dell'11 giugno 2001)




dal sito www.ultrasmilan.it

TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti: Petruzzi
Spettatori: 56.754

MILANO - "La folla - unita ebbrezza - par trabocchi/ nel campo. Intorno al vincitore stanno,/al suo collo si gettano i fratelli." Già nel lontano 1933, quando il calcio non era business, quando gli sponsor non erano i padroni delle società, quando i calciatori non portavano sull'orlo del fallimento i propri "datori di lavoro", quando insomma il calcio era solo uno sport, Saba aveva intuito l'importanza del pubblico. Ma i tempi cambiano, il tifoso che conta non è più quello sempre presente, sia che la squadra vada bene o male, sia che piova o ci sia il sole, sia coi campioni in squadra che con gregari; adesso chi conta davvero, è quello che ha il doppio decoder, abbonamento a Tele + e a Stream, a Milan Channel e alla nuova graditissima entrata: la compagnia telefonica del vero tifoso milanista (?!?!). Diciamo basta a Telecom e Infostrada, il vero tifoso passa a Milancom!
Ma attenzione, il tifoso da poltrona è esigente, vuole i campioni sennò non rinnova… e allora ecco che la demagogia di Berlusconi&c entra in azione: "per la prossima stagione solo grandi campioni, a noi i giocatori mediocri non interessano!". Incominciano a circolare i nomi: Rivaldo, Mendieta, Rui Costa, Montella, Beckham, Thuram. La richiesta di abbonamenti impenna, il tifoso sogna. La società è pienamente soddisfatta, lo scopo è stato raggiunto: più denaro nelle casse! Piano piano i grandi nomi se ne vanno così come sono venuti, il cielo si riannuvola. Per un'altra estate chi veramente vive per il Milan è stato preso in giro, nessuna considerazione per chi rischia la diffida ogni domenica, per chi sceglie di non andare al mare per avere il denaro sufficiente per le trasferte. Ma a nessuno interessano "sti teppisti", allora ecco le solite squallide gare, giocate senza voglia e senza un minimo di orgoglio.
Con il Brescia l'ennesima brutta prestazione di un Milan che si congeda dal suo pubblico senza dare la minima motivazione per rinnovare l'abbonamento. La coppa Uefa è una magra consolazione, è da considerarsi un fallimento se si considerano gli obbiettivi di inizio stagione. In un clima dimesso, senza colore è rovinata anche la festa della gara di addio a Leonardo, il quale, a dire il vero, non si sforza molto per lasciare un buon ricordo di sé. Suscita stupore Roberto Baggio, che non ha perso il guizzo vincente nel corso degli anni tanto da meritarsi applausi a scena aperta per tutta la durata della gara. Inutile chiedersi come una società, può permettersi di lasciar andar via un campione di quel calibro… Attenuanti per l'ennesima brutta prestazione, non possono che essere i tanti infortuni e le squalifiche che hanno costretto C.Maldini a schierare un inedito centrocampo con Helveg e Gattuso centrali, grandi a spezzare ma nulli nell'impostare. Senza nessuno che costruisce e dà velocità alla manovra, le punte rimangono isolate e facile preda della difesa avversaria. Un solo tiro in porta nell'arco di novanta minuti, anche per una squadra rimaneggiata, è troppo poco. La differenza di blasone, storia e di punti in classifica ieri non si è vista, anzi è stato il Brescia a rendersi pericoloso costringendo, grazie all'ottima giornata del Divin Codino, agli straordinari Abbiati. Per sbloccare il risultato c'è voluto un tiro dai 30 metri di Josè Mari; ma il vantaggio non è potuto durare a lungo: la difesa, d'emergenza anch'essa, non ha saputo contrastare Bachini che ha facilmente pareggiato i conti. E la furia confusa nel finale di Shevchenko, alla ricerca del gol per pareggiare i conti con Crespo, non è bastata per guadagnare i tre punti. La rosa, venduta alla gente come un gruppo competitivo, forse così competitiva non è, le soluzioni sono due: o cominciare a spendere e adeguarsi al calcio moderno, nel quale 100 miliardi per un calciatore sono diventati la normalità; o accettare il fatto che il "Grande Milan" appartiene al passato e occorrono degli anni per poter rifondare una squadra.
L'unica consolazione rimane l'ottima accoglienza riservata ai bresciani, per tutta la partita la curva è stata una sola.

LE PAGELLE
Baggio strega San Siro. Sheva non punge

MILAN
Rossi s.v. - Esce dopo pochi minuti per infortunio, in giudicabile.
Abbiati 6.5 - Baggio lo costringe a interventi tutt'altro che facili, fortunatamente non ha perso i riflessi durante il periodo in panchina. In occasione del gol non ha molte colpe, è la difesa che lascia troppo spazio a Bachini.
Sala 6 - Non commette gravi errori, ma non è più il Sala dello scudetto. Spesso arriva in ritardo ed è costretto al fallo.
Roque Junior 6.5 - Al centro senza Maldini e Costacurta si sente un po' spaesato, ma con il proseguo della gara acquista maggior fiducia nei propri mezzi.
Chamot 5.5 - Decisamente sotto tono. Non dà quella sicurezza necessaria alla difesa per poter stare tranquilla.
Coco 5 - Non si vede quasi mai. Nella giornata in cui sono vitali le sue scorribande sulla fascia, decide di prendersi una pausa tanto da arrivare sul fondouna sola volta con esiti disastrosi.
Guly 5 - Non punge, non difende. Una partita da dimenticare.
Daino s.v. - Sostituisce Guly nel finale dimostrando decisamente più voglia di far bene.
Helveg 6.5 - Non è nella sua posizione congeniale, m,a nonostante tutto lotta con la sua solita tenacia e se sbaglia qualche passaggio di troppo, considerando l'impegno che ci mette ogni domenica, non resta che scusarlo.
Gattuso 6.5 - Non ha il piede di Albetini per impostare il gioco, ma per grinta e tenacia non è secondo a nessuno.
Leonardo 6 - Nella sua gar di addio, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Non punge e non illumina, le punte ne risentono.
Comandini 5 - Dopo la perfetta gara con l'Inter è sparito. È vero che è mal e poco servito, però non era un sacrilegio arretrare per recuperare palloni utili.
Josè Mari 6 - Segna il gol del momentaneo vantaggio, poi più niente.
Shevchenko 5.5 - Non punge come dovrebbe, le sue azioni sono spesso confuse. Certo che il dover arretrare a centrocampo per recuperare palloni giocabili non lo aiuta.

BRESCIA
Srnicek 6.5, Petruzzi 6, Calori 6, Bonera 6, Diana 6.5, Filippini A. 6.5, Bisoli 6, Correa 5,Filippini E.6.5, Bachini 6.5; Baggio 7.5, Galli s.v., Hubner 5, Tare 5

ARBITRO
Rosetti 6.5 - Partita molto corretta, un solo ammonito. Lavoro ridotto al minimo.

TIFO 6.5 - Per essere l'ultima gara stagionale in casa, la curva ha deluso. I cori cantati tutti insieme sono stati ben pochi. I bresciani hanno dato l'ennesima dimostrazione di come si sostiene una squadra, indipendentemente da come gioca e dalla posizione in classifica. La colpa di questa caduta non va attribuita solamente alle "nuove" reclute che "vengono in curva solo per fumare"; le colpe vanno equamente divise tra tutti. Con il tutti intendo anche i microfonisti, che di entusiasmo, ultimamente, ne mettono ben poco. Ammetto che è difficile trascinare una curva che non ti vuole seguire, trasmettere entusiasmo quando ti vedi davanti gente che parla dei fatti propri, è umano il fatto che venga voglia di mollare tutto e dare il microfono a loro, però un pizzico di grinta in più convincerebbe gli incerti a cantare.



dal sito www.christianabbiati.it
di Daniele Rutigliano

JOSÈ MARI, GOL MERAVIGLIOSO, MA NON BASTA
Sono passati tre mesi da quel Milan - Parma del 4 Marzo, dove Christian lasciò il campo e il posto da titolare a Rossi ad inizio ripresa per un indurimento muscolare alla gamba. Nonostante tutto questo tempo, Christian è riuscito a tenersi sempre in allenamento e a sopportare quella "maledetta" panchina che gli aveva fatto venire in mente tutti quei cattivi pensieri, compreso quello di lasciare il Milan.
Milan - Brescia è la partita dell'addio di Leonardo. Dopo quattro anni passati con la maglia rossonera, il brasiliano ha deciso di ritornare in patria. Per questa giornata sarà lo stesso Leonardo ad indossare la fascia di capitano, cedutagli da Paolo P. Maldini.
La partita si apre con il Brescia subito pericoloso in area rossonera: Bachini dribbla Rossi e passa la palla a Hubner, che manca di poco il bersaglio. Al 30' Rossi abbandona in campo per un forte mal di schiena e al suo posto entra Christian. Dopo circa tre minuti una punizione a due Baggio - Calori, impegna Abbiati, che non ha nessun problema a bloccare la sfera. Al 41' Sheva sfiora il gol, spedendo la palla oltre la traversa, ma il punteggio rimane fermo sempre sullo 0 a 0.
Dopo un primo tempo statico e noioso, la partita si rianima nella ripresa. Coco di testa manda fuori su punizione di Leonardo, ma al 55' Christian deve compiere una delle sue prodezze per respingere sulla linea di porta quella punizione insidiosissima e precisa di Roby Baggio. Finalmente al 67' José Mari,appena entrato, porta il Milan in vantaggio: un gran destro,che batte Srnicek. Christian si fa trovare ancora pronto e reattivo, su un tiro all'incrocio dei pali di Roberto Baggio, ma non può nulla quando Bachini al 68' mette in rete la palla dal limite. Il pareggio regala al Milan l'accesso alla Coppa Uefa e lascia nei cuori di tutti i tifosi, compreso quello del nostro portierone, il ricordo del magico Leonardo.