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24 aprile 2020


dal sito www.gazzetta.it

ADDIO A GAZZONI FRASCARA. BAGGIO: "NEL SUO BOLOGNA L'ANNO PIÙ BELLO"
L'ex patron del club, di cui era ancora presidente onorario, aveva 84 anni
E’ scomparso stamane nella sua abitazione bolognese Giuseppe Gazzoni Frascara, imprenditore che ha legato il proprio nome alle sorti del Bologna calcio guidando il club rossoblù come presidente dal 1993 al 2001 e poi come proprietario fino al 2005. Aveva 84 anni e da tempo era malato. Un mese fa era stato ricoverato per una broncopolmonite che lo stesso Frascara aveva definito con una dichiarazione sui media "cugina del coronavirus, ma mi sono ripreso, ho fatto gli anticorpi e adesso sto bene".
SPONSOR VIRTUS BOLOGNA — Nato a Torino da una famiglia aristocratica per parte materna e nipote dell’inventore del brevetto “Idrolitina”, l’acqua da tavola commercializzata in tutto il mondo, Gazzoni compì gli studi in Svizzera in un liceo esclusivo frequentato anche dai Savoia e dall’Aga Khan. Persona colta e distinta, amante e praticante di molti sport (vela e tennis soprattutto), amico personale di Henry Kissinger e contiguo a persone influenti della politica e della finanza italiana e internazionale, quando assunse le redini dell’azienda di famiglia si impegnò prima come sponsor a favore del Bologna calcio, allora in Serie B a metà anni 80 col marchio Idrolitina e poi della Virtus basket col marchio Dietor quando la sua azienda abbracciò anche il settore farmaceutico.
DA ZAC A ULIVIERI — Non era propriamente un amante del calcio ma nel 1993, insieme ad altri imprenditori, non esitò a rilevare per 8 miliardi di lire il Bologna FC dal fallimento conseguente alla disastrosa gestione del gruppo foggiano dei “casilliani” che avevano sprofondato il club in Serie C1. Come prime mosse chiamò Montezemolo alla presidenza onoraria, Eraldo Pecci come diesse e Alberto Zaccheroni in panchina. La stagione d'esordio non andò bene, ma l’anno successivo, con l’avvento di Renzo Ulivieri il Bologna costruì la squadra che fece il doppio salto tornando in A nel 1996.
BAGGIO E SIGNORI — Nella massima serie Gazzoni non ha lesinato investimenti portando sotto le Due Torri prima Kolyvanov e Anderson, poi il colpo di Robi Baggio a cui seguirono quelli di Beppe Signori e Gianluca Pagliuca e con loro anche Marocchi, Fontolan, Nervo, Paramatti. Il Bologna crebbe forte in Italia e anche in Europa vincendo l’Intertoto e arrivano in semifinale di Coppa Uefa con Carletto Mazzone. Dopo avere sfiorato la qualificazione in Champions (anche il suo Bologna fu vittima della sindrome del 5 maggio 2002), cominciò il declino della squadra che finì in B con 42 punti perdendo il doppio spareggio col Parma nel giugno 2005.
CALCIOPOLI — Nel frattempo Gazzoni aveva lasciato la presidenza al fido Renato Cipollini ma era sempre il proprietario. Quella retrocessione, figlia anche di Calciopoli, lo indusse a lasciare cedendo il club nelle mani di Alfredo Cazzola. Da lì Gazzoni si spese in battaglie giudiziarie contro il Palazzo che lo aveva mandato in B chiedendo risarcimenti milionari. Nel 2014 l’attuale proprietario del Bologna (che lo ricorda sul proprio sito) Joey Saputo gli offri la carica di presidente onorario del club che Gazzoni rilanciò in grande stile. Addio Presidente.
L'OMAGGIO DI ROBY — Una delle stagioni più esaltanti del Bologna di Gazzoni è stata quella del 1997-98, illuminata dalla classe di Roberto Baggio. "Buon viaggio presidente, nella luce tranquilla del riposo celeste", l'ha salutato Roby. "Gazzoni è un uomo a cui devo molto, per avermi regalato con la sua fiducia una delle stagioni più belle: il suo è stato un grande Bologna in una grande Bologna, città accogliente e raffinata dove ho incontrato tanti amici che frequento ancora oggi".
LA COMMOZIONE DI ULIVIERI E GUIDOLIN —"Perdo un amico, è un giorno di una tristezza infinita". Questa la reazione a caldo di Renzo Ulivieri alla notizia della scomparsa di quello che è stato il suo Presidente dal '94 al '98. Con Ulivieri in panchina il Bologna si risollevò dopo il fallimento, risalendo dalla Serie C alla A in 3 anni. Rapporti professionali a parte, Ulivieri e il suo ex Presidente negli anni hanno coltivato una bella amicizia: "Era stato il mio presidente per 4 anni dal 1994 al 1998, poi ci siamo continuati a frequentare e nacque una solida amicizia. Un uomo di grande spessore umano e intellettuale, persona acuta e raffinata, ci legano tantissimi ricordi, l'ultimo tre mesi fa quando siamo stati a pranzo insieme e abbiamo passato due ore piacevolissime. Veniva da qualche problema di salute ma pareva averli superati". Dopo Ulivieri, Gazzoni portò sotto l'ombra delle Due Torri anche Francesco Guidolin. Anche il tecnico veneto ha conservato un bel ricordo di quella esperienza: "Sono sicuro di aver conosciuto un grande signore, un grande presidente, uno di quelli di vecchio stampo. Sono sinceramente dispiaciuto, veramente tanto, per la scomparsa di Giuseppe Gazzoni Frascara, condoglianze alla sua famiglia da me e dalla mia. E' stata una fortuna aver lavorato con lui, una lezione di grande stile e umanità, dimostrando signorilità sempre in tutti i campi. Cosa avrebbe pensato del periodo che stiamo vivendo? Lui è sempre stato un uomo molto equilibrato, avrebbe giudicato questo periodo così difficile per tutto il mondo e poi anche per il calcio con grande intelligenza ed equilibrio".
IL CORDOGLIO DELLA FIGC — "Dirigente serio e appassionato ha scritto una pagina importante della storia calcistica del nostro Paese". Queste le parole di Gabriele Gravina per descrivere un Presidente che, come sottolineato nella nota della Figc, durante la sua esperienza nel mondo del calcio ha anche avuto il merito di "rilanciare due campioni come Roberto Baggio e Giuseppe Signori, che con le loro giocate hanno regalato gioia ed entusiasmo a tutta la città".




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Fanzine del Museo Bologna Calcio dedicata al presidente Giuseppe Gazzoni Frascara
(grazie a Lamberto Bertozzi)