dal sito www.gazzetta.it
16 maggio 2015
BERLUSCONI DICE XI: MILAN, VENDO, RESTO E TI RIFACCIO GRANDE. CON SOCI PIU' RICCHI
Il presidente rossonero: "Nel calcio di oggi una famiglia non può reggere da sola un club, ma io non devo cedere a tutti i costi. Gli investitori interessati vogliono che rimanga: insieme riporteremo la squadra nelle posizioni che merita. Xi? Sta dimostrando rispetto"
Il pranzo è servito ma può attendere. Silvio Berlusconi accetta di dedicarsi per qualche minuto al suo Milan. È deluso, per la stagione dello sprofondo rossonero, eppure dimostra di avere tanta forza e fiducia per pensare al futuro, che potrebbe essere ancora nel suo segno, magari da comproprietario.
Presidente, spera davvero di concludere la trattativa con la sponda cinese?
"In questo momento non saprei quale sviluppo possa prendere. Anche perché è opportuno fare una premessa doverosa: io non ho nessuna voglia, intenzione e necessità di cedere il Milan".
Anche per il club rossonero riuscì ad aprire il fronte cinese nei suoi incontri, da presidente del Governo, con Xi Jinping, allora vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese e adesso Capo di Stato e segretario del Partito comunista cinese?
"Vediamo che cosa potrà succedere. Intanto, al di là del rapporto creato all’epoca sulla scena politica, Xi sta dimostrando di avere grande rispetto per il calcio italiano, quindi per il Milan. Non è un mistero che in Cina il brand Milan tiri ancora tanto".
Sicuramente il Capo di Stato cinese avrà atteso il momento opportuno per muoversi, se è vero che nel 2009 le chiese se il Milan fosse in vendita, incassando la sua battuta "quando lo sarà, sarai il primo a saperlo". Ha saputo attendere?
"Non posso dire ora che cosa accadrà. Sia ben chiaro, non mi trovo nelle condizioni di cedere a tutti i costi la società. È innegabile, tuttavia, che da quando nel calcio sono arrivati i petroldollari e gli interventi dal Qatar è molto difficile che una sola famiglia riesca a reggere il peso economico di un club. Poi, certo, ci possono essere situazioni eccezionali come la Juve".
Come pensa di risolvere i problemi?
"Se, da sola, la mia famiglia non può farcela, allora sarà fondamentale reperire investitori capaci di contribuire al rilancio del Milan. Mi pare di aver capito, però, che quanti si interessano all’acquisto della società pongano come condizione essenziale la mia partecipazione alla loro avventura".
E lei è pronto a impegnarsi ancora?
"Ci mancherebbe. Se il Milan non troverà acquirenti, mi toccherà tentare il rilancio. Invece, se la società conterà su nuovi investitori che richiederanno la conferma del mio ruolo, allora contribuirò, con chi arriverà, a riportare il Milan alle posizioni che merita".
Giuseppe Calvi
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