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dal sito www.repubblica.it
5 giugno 2015


MR. BEE: "I SOLDI NON SONO UN PROBLEMA, UN ANNO E TORNIAMO A VINCERE"
MILANO - Metti una sera a cena con Mister Bee. Il piatto è unico: il futuro del Milan.
Ingegnere Taechaubol, comincia da lei la fine dell'era Berlusconi al Milan?
" Non è così. Berlusconi è l'uomo che ha fatto grande il Milan e al Milan resterà legato per sempre. Non è vero che la squadra non gli interessi più: questa stessa trattativa sofferta dimostra il contrario".
Però anche il Milan, dopo l'Inter, sarà targato Asia.
"Il Milan ha un'anima profondamente italiana, è un marchio dell'eccellenza italiana. E tale deve rimanere. Sarebbe assurdo uno sky box di dirigenti asiatici. Si perderebbe l'identità "
Ma perché investire lasciando intatto il vecchio management?
"Il motto non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare. I dirigenti devono essere italiani. Io non voglio fare il presidente, sono un investitore. Nessuno tocca figure centrali come Galliani e Barbara Berlusconi. Galliani ha fatto un grande lavoro, anche quando non ha avuto un grande budget" .
La serie di partite di ex campioni in Asia con la Global Legend Series, che lei sponsorizza, attesta il suo debole per i simboli del calcio: Paolo Maldini lo è del Milan. "Le leggende sono una risorsa. E un modello per i bambini. Vedremo".
L'incompatibilità tra Galliani e Maldini è nota.
"Parlo in generale: le persone di valore e competenti possono eventualmente andare d'accordo. Il bene del Milan viene prima di tutto".
Che idea avrebbe per l'allenatore?
"Il Milan non può più permettersi di aspettare. Serve uno capace di vincere subito".
Lippi dt e Cannavaro allenatore?
"Fabio è un amico, con Pablo Dana e James Davies-Yandle fondatore di GLS. Ho detto amico ".
Il Milan è scivolato in basso: crede davvero di poterlo risollevare?
"Deve tornare sul tetto del mondo. In un ciclo di 30 anni, pieno di successi, la fase attuale è fisiologica".
Il deficit è di 91 milioni: per competere in Europa, servono investimenti pesanti.
"I problemi finanziari si superano, conta di più la programmazione. Senza, puoi fare bene subito. Ma tutto rischia di esaurirsi lì".
In Italia si dice: Taechaubol è solo un broker.
"Lascio parlare. Inizialmente mi propongo come unico investitore. Mi appoggiano banche forti, la ADS di Abu Dhabi e la CITIC in Cina. Non ci saranno mai problemi economici. La ricchezza mia e della mia famiglia non è in discussione: mia madre è stata classificata come donna più ricca d'Australia. Sono nato a Bangkok, ma a 1 anno ero già a Sydney. I miei facevano la spola tra Thailandia e Australia: sono grandi imprenditori immobiliari. Mio fratello Ben sta costruendo un quartiere di lusso a Bangkok. Abitavamo nella casa più grande della baia di Sydney, guardi il video: la voleva Elton John, il cantante".
Poi?
"Sono cresciuto in Australia, ci arrivai a un anno. I miei volevano che imparassi il valore della fatica, così ho fatto anche il cameriere. A 19 anni la mia prima intuizione è stata un sito internet per trovare casa agli studenti. Oggi la mia azienda spazia dalle costruzioni alle nuove tecnologie, dai servizi finanziari allo sport".
Ha amicizie influenti: posta foto con i Rotschild e gli sceicchi di Abu Dhabi.
"Ho viaggiato e consolidato rapporti. Nel calcio sono entrato con GLS: partite con 30 fuoriclasse, tra cui Cannavaro, Shevchenko, Figo, Seedorf, Zanetti, Cafu. Del Milan ho parlato con Rotschild. Ed è arrivato il contatto con Berlusconi".
Il primo incontro?
"Ad Arcore, il 10 dicembre. Gli altri due a gennaio e a marzo. E' stato subito feeling".
Su che cosa, in particolare?
"Sull'espansione in Asia, un business. Il Milan è sinonimo del calcio italiano nel mondo, eppure ha margini di incremento. Prendiamo il Manchester United: nel Sud-est asiatico l'espansione del marchio è già al massimo. Quella del Milan non ancora".
Berlusconi ha un chiodo fisso: la Cina e il suo milione di tifosi del Milan.
"Lo so. Sono orgoglioso di essere thai, ma i miei 4 nonni erano tutti cinesi: di Chouzou, nell'est. La mia famiglia ha rapporti stretti con la figlia di Deng Xiaoping, leader del dopo Mao. Mi appoggia una grande banca statale cinese come CITIC. E GLS gestirà l'Academy voluta dal governo, per rendere il calcio obbligatorio nelle scuole: un progetto per 260 milioni di bambini. Tra l'altro aprirò tre scuole calcio: in Malesia, Suriname e Abu Dhabi" .
Quindi per lei il calcio è business?
"In Australia ero un grande appassionato, da ragazzino. Lì trasmettevano la serie A in televisione e mi innamorai del Milan. Ero bravino a giocare: un'ala destra, molto veloce". San Siro è semivuoto e la contestazione è la regola.
"I tifosi devono tornare a sognare. Ora l'entusiasmo è perduto, non sognano più. Ma in un anno si può tornare a vincere".
Prima di presentarsi a Milano, a Londra ha coinvolto nel piano Milan Lucas, titolare del fondo d'investimento sportivo Doyen?
" A Londra ho visto una partita dei "Bees" (le api, il Barnet, promosso in League Two): io mi chiamo Bee".
Mister Bee, che cosa vuol dire ai milanisti?
"Penso che in pochissime settimane chiuderemo la trattativa. Mentre venivo qui, un tifoso mi ha chiesto: ma perché il Milan? Gli ho risposto: perché è il massimo. Potevo prendere tre club di Premier League, ma non ho mai desiderato altro che il Milan. Mi piacerebbe riportarlo alla gloria, vincendo subito campionato e Champions. Tocco legno: si dice così anche da voi?".





Mr. Bee TaechauboL
(lapresse)