E' MANCATO STEFANO BORGONOVO, "l'Uomo di Monaco" 1990 e simbolo della lotta alla SLA
27 giugno 2013
"Ciao Stefano, Eroe Immortale di Monaco di Baviera 1990, che la terra Ti sia lieve! Un abbraccio alla Tua splendida moglie Chantal che Ti è stata sempre molto vicina, combattendo "la stronza" sempre al Tuo fianco, in prima linea. Il Tuo esempio, la Tua voglia di vivere, vivranno in eterno. R.I.P."
Stefano Borgonovo in un'immagine recente con Roberto Baggio. Omega |
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dal sito www.gazzetta.it
MORTO STEFANO BORGONOVO, ERA IL SIMBOLO DELLA LOTTA ALLA SLA
Ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina. Aveva 49 anni e da tempo era malato di sclerosi laterale amiotrofica. Lascia la moglie Chantal e quattro figli
ROMA - Lutto nel mondo del calcio. E' morto Stefano Borgonovo, ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina. Aveva 49 anni e da tempo era malato di Sla. Lascia la moglie Chantal e i figli Andrea, Alessandro, Benedetta e Gaia.
Borgonovo nel settembre 2008 aveva annunciato di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che ha colpito vari sportivi, ed essere ormai in grado di comunicare solo grazie ad un sintetizzatore vocale. Nacque allora la fondazione che porta il suo nome, una onlus che sostiene la ricerca contro la Sla.
Negli ultimi anni è stato per tutti l'esempio della lotta alla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Nel 2005 i primi sintomi della malattia, poi nel 2008 l'annuncio pubblico e la creazione della Fondazione Onlus che porta il suo nome. Stefano Borgonovo per molti, però, è stato qualcosa di più di un semplice ex giocatore colpito da una malattia incurabile, è stato un campione di vita dentro e fuori dal campo.
IN COPPIA CON ROBERTO BAGGIO - Nato a Giussano il 17 marzo del 1964, attaccante di razza, Borgonovo fa il suo esordio non ancora maggiorenne in serie A il 14 marzo del 1982 con la maglia del Como in un match contro l'Ascoli. Con i lariani resta nei due anni successivi in B, prima di passare nel '84 alla Sambenedettese dove si mette in mostra andando a segno in 13 occasioni. Nella stagione '85-'86 torna nuovamente al Como, di nuovo nella massima serie, dove realizza 10 reti in 29 presenze meritandosi la chiamata che tanto aspettava, quella del Milan che, però, ha altri progetti per lui. Lo lascia al Como "per farsi le ossa" e nel 1988 lo gira in prestito alla Fiorentina dove esplode al fianco di Roberto Baggio. In viola Stefano forma, insieme al "Codino", quella che diventerà la "B2", una coppia da 29 gol, quasi la totalità di quelli messi a segno (44) dalla formazione toscana in tutta la stagione. Numeri che permettono a Borgonovo di vestire finalmente la maglia del Milan nella stagione in cui i rossoneri vincono la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei Campioni.
PROTAGONISTA ANCHE NEL MILAN - Con il trio degli olandesi titolari inamovibili e con un certo Marco Van Basten come faro della squadra, Stefano riesce comunque a mettersi in mostra in una stagione che chiude con appena 23 presenze. A incidere pesantemente sul suo scarso impiego fu un grave infortunio al ginocchio che ne condizionò l'intera annata. In rossonero Borgonovo segnò sei reti (2 in campionato, due in coppa Italia e due in Coppa Campioni) la prima delle quali all'esordio in campionato contro il Cesena. Al rientro dal lungo stop, Stefano diede un importantissimo contributo al successo in Europa del Milan. Nella semifinale di Coppa Campioni contro il Bayern Monaco il Diavolo passò in casa per 1-0 grazie a un rigore procurato proprio da Borgonovo, mentre al ritorno segnò ai supplementari la rete in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, portò in finale gli uomini di Sacchi.
IL RITORNO A FIRENZE - Nell'estate del 1989 Borgonovo torna nella sua amata Firenze con la squadra che nel frattempo era stata acquistata da un abile imprenditore, Mario Cecchi Gori, che come primo colpo di mercato annuncia proprio il ritorno del figliol prodigo, costato alle casse viola 8 miliardi di lire, il doppio rispetto a quanto lo aveva pagato il Milan dal Como. Al ritorno, però, non c'è più l'amico Baggio, passato nel frattempo alla Juventus e le sue prestazioni calano drasticamente: in due stagioni, infatti, mise a segno solo 7 reti tra campionato e coppa Italia in 42 presenze. Nel '92 decide così di trasferirsi al Pescara dove va in rete 9 volte, ma a fine stagione retrocede in B. Nel campionato cadetto a livello realizzativo va anche peggio: 7 presenze, 2 reti, così nel mercato di gennaio torna nella massima serie, per la precisione a Udine, dove realizza 5 reti in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in A nella sfida salvezza con la Cremonese, finita poi 3-3, che non basta per evitare la sua seconda retrocessione consecutiva. Nel '94 passa a Brescia, prima di rientrare a Udine dove chiude la sua carriera da calciatore restando senza gol per ben due anni.
LA LOTTA CON LA MALATTIA - Tra il 1985 e il 1989 Borgonovo ha poi vestito la maglia della nazionale passando dall'Under21 (3 presenze, un gol), all'U23 (2 convocazioni), fino alla nazionale maggiore (3). Nel 2000 iniziò da Como la sua carriera da allenatore dei settori giovanili, poi nel 2005 l'addio a tutto quello che era il mondo del pallone. Nel 2008 l'annuncio della malattia e da quel momento ha inizio la sua battaglia con la Sla, la "Stronza" come la chiamava, una battaglia condotta attraverso la fondazione che porta il suo nome e che negli anni ha potuto contare sull'appoggio di tanti campioni.
ITALIA CON IL LUTTO AL BRACCIO - L'Italia è scesa in campo nella semifinale di Confederations Cup con il lutto al braccio. La Fifa ha detto no al minuto di silenzio.
IL RICORDO DI MAURO - ''Povero Stefano, hai finito di soffrire", ha detto all'Ansa Massimo Mauro, ex calciatore e amico di Borgonovo, che aveva contribuito alla crescita della fondazione Borgonovo.
IL SALUTO DEL MILAN - "Ciao Campione! Voleremo sempre con te sotto la pioggia di Monaco di Baviera. Anche nella malattia sei stato grande", il messaggio pubblicato dal sito internet del Milan. "Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia. Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari. Contro la Sla, contro la "stronza", Stefano e il Milan hanno fatto tutto quello che potevano, la partita per questa volta l'ha vinta lei ma tanti gol glieli abbiamo fatti. Tutta Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L'eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te!".
LA FIORENTINA: ''ESEMPIO DI SERENITA''' - "Stefano è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e vorremmo ricordarlo sempre con lo stesso sorriso e la serenità che ci ha trasmesso in occasione del nostro incontro a Firenze, in una indimenticabile serata", scrive il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle che esprime "profonda commozione" per la morte di Borgonovo insieme alla dirigenza ed a tutta la Fiorentina.
COMO: ''SE NE VA PEZZO STORIA'' - "E' difficile scrivere qualcosa di adeguato quando un pezzo di storia azzurra se ne va; quando un campione di umanità, di forza e di coraggio lascia il campo di battaglia. Oggi questo è successo: Stefano Borgonovo, indimenticato campione azzurro, beniamino di tutti gli amanti del calcio è deceduto oggi pomeriggio", scrive il Como calcio. "Alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia - si legge ancora - vanno le più sentite e commosse condoglianze da parte della proprietà, della dirigenza e dai collaboratori tutti della società Calcio Como. Ciao Stefano sei e resterai nei cuori di tutti noi".
GATTUSO: "CI HA REGALATO LEZIONI DI VITA" - "Ci lascia una persona che negli ultimi anni ha regalato a tutti noi lezioni di vita da non dimenticare: i suoi insegnamenti continueranno però a vivere attraverso la sua fondazione, che continuerà ad impegnarsi per rendere migliori le condizioni delle persone affette da questa malattia". Questo il ricordo del tecnico del Palermo, Rino Gattuso.
ANCELOTTI E BAGGIO - Su twitter il messaggio di Carlo Ancelotti: "Grazie per l'insegnamento che hai dato a tutti noi. Ciao Stefano, amico mio". Commosso anche il saluto di Roberto Baggio: ''Ciao Stefano, Eroe". Ricorda Borgonovo il sindaco di Firenze, Matteo Renzi: "Con Borgonovo ci lascia un campione, un amico, ma soprattutto un grande Uomo. Un abbraccio a Chantal, Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia".
LA FIORENTINA: ''ESEMPIO DI SERENITA''' - "Stefano è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e vorremmo ricordarlo sempre con lo stesso sorriso e la serenità che ci ha trasmesso in occasione del nostro incontro a Firenze, in una indimenticabile serata". E' quanto afferma in una nota - il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle che esprime "profonda commozione" per la morte di Borgonovo insieme alla dirigenza ed a tutta la Fiorentina.
"Diego e Andrea Della Valle e la società viola - prosegue la nota - si uniscono al cordoglio di tutto il calcio italiano e si stringono con affetto alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta, Gaia e a tutta la famiglia Borgonovo in questo momento di grande dolore".
dal sito www.gazzetta.it
STEFANO BORGONOVO MUORE A 49 ANNI. DA TEMPO ERA MALATO DI SLA
L'ex attaccante di Milan e Fiorentina si è spento oggi pomeriggio. Lascia la moglie Chantal e quattro figli. Nazionale con il lutto al braccio contro la Spagna
Si è spento oggi pomeriggio Stefano Borgonovo. L'ex attaccante è morto a 49 anni, dopo una lunga battaglia contro la sclerosi laterale amiotrofica. Borgonovo, che da qualche anno collaborava con la Gazzetta dello Sport, lascia la moglie Chantal e quatto figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia.
LA CARRIERA — Nato a Giussano il 17 marzo del 1964, ha esordito in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nel 1986 viene acquistato per 4 miliardi di lire dal Milan, che lo lascia al Como per altre due stagioni e successivamente lo gira in prestito alla Fiorentina. In maglia viola forma una coppia d'attacco di grande livello con Roberto Baggio. Nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, le sole della sua carriera. Rientrato al Milan nella stagione 1989/90, con il club rossonero gioca soltanto 13 partite e segna due gol penalizzato da un grave infortunio al ginocchio ma riesce comunque a dare il suo contributo nella cavalcata verso la finale di Coppa dei Campioni. Borgonovo prosegue la sua carriera di calciatore ancora nella Fiorentina, per poi giocare con le maglie di Pescara, Udinese e Brescia. Chiude la sua carriera con la maglia del club friulano nel 1996
MALATTIA — Breve la sua parentesi da allenatore nelle formazioni giovanili del Como. Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori, dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. La notizia raggiunge anche il ritiro della Nazionale, in quella data impegnata in vista della preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010. Nel 2008 ha dato vita alla Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che sostiene la ricerca per vincere la SLA, di cui egli stesso è stato affetto. Nel corso degli anni la Fondazione ha dato vita ad una serie di iniziative per la raccolta fondi, con partite benefiche organizzate allo stadio Franchi di Firenze e a Milano allo stadio di San Siro.
LUTTO — La Ferdercalcio italiana, dopo aver ricevuto la notizia, ha chiesto formalmente alla Fifa di scendere in campo con il lutto al braccio nella semifinale della Confederations Cup contro la Spagna, e di far osservare 1' di silenzio prima dell'inizio della partita.
La "Gazzetta dello Sport" del 28 giugno 2013 ricorda Stefano Borgonovo |
Il "Guerin Sportivo" ricorda Stefano Borgonovo |
dal sito www.corriere.it
di Antonio Carioti
BORGONOVO, IL CAMPIONE DEL PALLONETTO ANTI-BAYERN
“Cucù, cucù, il Borgo non c’è più. L’ha preso Berlusconi e non ve lo dà più”. Era beffardo il coro che si levava dalla Curva Ferrovia dello stadio di Firenze, rossonera fino all’orlo, quel 19 febbraio 1989. Sapevamo che il centravanti viola avrebbe giocato nel Milan l’anno dopo. E il fatto che Stefano Borgonovo, la settimana prima, avesse steso l’Inter dei record (allenata da Trapattoni) in un epico 4-3, ce lo rendeva ancora più simpatico. A me piace ricordarlo così, come una splendida realtà del nostro calcio, prima che la sorte si accanisse crudelmente su di lui.Quel giorno, quando lo speaker pronunciò il suo nome, la curva milanista e quella viola si unirono in un insolito boato di acclamazione. Lo vedevamo già in rossonero, come successore di Virdis e spalla ideale di Van Basten. Alcuni suoi compaesani esposero la scritta “Giussano saluta Stefano Borgonovo”. Già, veniva da Giussano, come il mitico Alberto (forse mai esistito, ma esaltato da Carducci) della battaglia di Legnano.
Poi la sfortuna cominciò a perseguitarlo. Tormentato da un ginocchio, nel Milan giocò pochissimo. Eppure alla vittoria più importante della stagione successiva diede un contributo determinante. Se lui non fosse riuscito ad alzare quel fantastico pallonetto a Monaco di Baviera, nei tempi supplementari di una partita che sembrava stregata, molto probabilmente in finale a Vienna, il 23 maggio 1990, sarebbe andato il Bayern. Fu l’1-1 di quella semifinale di ritorno, dopo la vittoria rossonera 1-0 all’andata. Poi i tedeschi segnarono il 2-1, tanto per farmi soffrire ancora come una bestia davanti al teleschermo, ma non bastò. La quarta Coppa dei Campioni vinta dal Milan porta il marchio di Stefano Borgonovo.
Il mio ricordo finisce qui. Del Borgonovo più importante, quello che ha affrontato con un coraggio esemplare la malattia terribile che lo ha ucciso, altri hanno scritto con cognizione di causa. Aggiungo solo che il contrasto tra il goleador e l’infermo ridotto all’immobilità, per quanto stridente, a mio avviso era solo apparenza. L’uomo era lo stesso, lo si vedeva dalla luce che brillava nei suoi occhi e che non si può dimenticare.
Stefano e Chantal (dal sito www.corriere.it) |
Lo storico gol di Borgonovo in Coppa dei Campioni 1989-90
realizzato a Monaco di Baviera
(dal sito www.corriere.it) |
18 aprile 1990, Coppa Campioni, B. Munchen vs Milan 2-1,
il gol più importante della carriera di Stefano Borgonovo,
segnato al Bayern Monaco
(per gentile concessione del M.C. Inossidabili) |
18 aprile 1990, Bayern Munchen vs Milan 2-1 (d.t.s.): dopo la rete, Mauro Tassotti festeggia Stefano Borgonovo
(Archivio Magliarossonera.it) |
29 aprile 1990, Milan vs Bari 4-0: il bellissimo gol di Borgonovo (per gentile concessione di Renato Orsingher) |
21 giugno 2012, "Florence Football Cup", gagliardetto di Magliarossonera per il Museo della Fiorentina |
Figurina di Stefano Borgonovo |
Ciao Borgo ! (grazie ad Emanuele Pellegrini) |
Ciao Stefano ! |
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Adidas Cup Giussano Pro Borgonovo |
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