< STAGIONE 2011-12
 





dal sito www.corriere.it
29 dicembre 2011


RIVERA, INGAGGIO LIMATO A BALLANDO «NON HO TRATTATO, HA DECISO LA RAI»
L'ex calciatore in gara dalla Carlucci: «Il vitalizio da deputato? Ce l'ho. Il Golden boy: "Da 50 anni tutti sfruttano la mia immagine"


MILANO - «Ogni tanto si trova qualcuno che vuole brereggiare». Arrota tutte le «erre» nel suo modo inconfondibile in un neologismo per cui Freud lo farebbe stendere sul lettino. Che sia stato la sua croce Gianni Brera, con quell' abatino che ne sminuiva la grandezza calcistica, oggi che danno della formica atomica a un Giovinco qualsiasi? Nega Gianni Rivera che l'accezione sia negativa: «Vuol dire uno che si sente il Verbo della situazione, mi sembra esagerato. Dopo la Bibbia, altri Verbi non ce ne sono». Per cui non accetta sentenze, se lui (un Mito) ha deciso di mettere le sue gambe al servizio della pista da ballo di Milly Carlucci. Non vuol sentir dire: ma guarda come si è ridotto. «Questa mi sembra un'offesa nei confronti di una trasmissione della quale non si conosce bene la portata, che fa grandissimi ascolti. O tutta la gente che la guarda è da considerare di secondo piano, di terzo e quarto livello?».

Una vita da giudicato. Come calciatore prima, come politico poi, ora da ballerino, a 68 anni: «Sono 50 anni che vengo osservato con la lente di ingrandimento, per cui non ci faccio caso più di tanto». Anche ora che va a «Ballando con le stelle» non può passare nell'ombra Gianni Rivera, come non lo è stato il suo ingaggio: 480 mila euro ridotti a 400 mila, così pare.
«L'aspetto economico è sempre stato secondario nei miei pensieri. La Rai aveva stabilito un compenso e io lo avevo accettato, poi la Rai ha deciso di diminuirlo e ho accettato anche la diminuzione. Se la Rai può pagare certe cifre per un programma non è perché sono soldi pubblici ma soldi che arrivano dalla pubblicità che consente a certe trasmissioni di essere realizzate». Lei è stato deputato, ha anche il vitalizio: «Come tutti quelli che hanno fatto i deputati. Non dovevano chiamarlo vitalizio, ma pensione, faceva meno effetto.
Vivo come tutti quelli che hanno fatto un'attività e hanno un ritorno attraverso il sistema pensionistico. C'è qualche sistema pensionistico più previlegiato di altri, che si può anche modificare per quanto mi riguarda. Se vogliamo stabilire che dobbiamo ripartire tutti da zero io ci sto, ripartiamo dal baratto. Però dobbiamo farlo tutti: quelli che criticano, quelli che stanno nei cda delle aziende... Cancelliamo pure la moneta, è quella che ha fatto i maggiori danni nella vita degli uomini». Ha la sua idea del perché i costi di «Ballando con le stelle» facciano discutere: «C'è stata una battaglia nei confronti di Milly Carlucci perché ha fatto causa a Berlusconi», ossia a «Baila!» il programma clone di Canale5, poi passato a miglior vita.

Il Mito che balla. Perché? «Ho sempre cercato di cambiare me stesso. Mi sono sempre messo in gioco e anche questa volta lo faccio. In fondo l'unica vera costante della vita è il cambiamento: ci dobbiamo assicurare una certa stabilità cambiando». Milly Carlucci ha detto che sua moglie e la sua legale sono state decisive per spingerla ad accettare. Su che leve hanno premuto? «Non hanno fatto nessuna leva. Io ho sempre gestito me stesso da solo senza né compromessi né condizionamenti. Il supporto degli avvocati è stato necessario perché dovevo garantirmi una tutela per lo sfruttamento della mia immagine da parte della Rai. Anche perché è da cinquant'anni che succede un po' con tutti e io non ho mai visto un soldo. Mia moglie mi segue, mi accompagna e mi rappresenta in ogni scelta ormai da anni, ormai fa la mia regista».

Rivera spettatore televisivo. «Guardo un po' di tutto, soprattutto il calcio quando gioca il Milan e le altre partite se sono in casa. Seguo le trasmissioni politiche, ma quando capisco che litigano e basta, cambio programma. Da un po' di tempo seguo più La7 di Rai1 perché la vedo più indipendente e guardo Crozza che è perfetto nel rappresentare i guai italiani».
Il futuro è ancora la politica, nel centrodestra, senza Berlusconi: «Questo centrodestra è da cambiare completamente, ma si può lavorare per farlo, bisogna ricostruirlo più in linea con quella che è stata la vecchia Democrazia cristiana, che faccia gli interessi veri del Paese, mentre ora bada a quelli personali di qualcuno. La delusione è stata il centrosinistra che non è diventato come speravo». Al Mito si chiede di non scendere dall'Olimpo, capisca le ragioni degli altri. Abatantuono raccontò così la sua passione per il Milan: «Mio nonno aveva le foto di Padre Pio e Gianni Rivera. Chiesi chi fossero, mi rispose: uno fa miracoli, l'altro è un popolare frate pugliese».