dal sito www.milannews.it
15 marzo 2012
MARIO FERRI (IL FALCO): "CASSANO GRANDE PERSONA.
Quella sciarpa rossonera in faccia a Materazzi..."
La sua storia la conoscete un po' tutti ed è quella di Mario Ferri,
meglio
noto con il soprannome di Falco. Diventato famoso per le tante
invasioni sui
campi di calcio, il giovane nativo di Montesilvano, ci ha gentilmente
concesso
un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.
Allora Mario Ferri, tutto è iniziato a causa della mancata convocazione
di
Cassano in Nazionale.
"Si, avevo 20 anni ed ero ancora piccolo, la partita si giocò a
Pescara e
l'invasione nacque a tavolo con amici dopo una piccola scommessa.
Ho deciso di
farla e alla fine sono stato pure fortunato perchè è stata
un'invasione
mediatica che ha riscosso un grande successo, forse perché il mio
pensiero era
un po' quello di tutti: Cassano mancava a quella Nazionale e Lippi
non lo
voleva capire".
Ti senti più Falco o Superman?
"Mi sento molto più Falco. La maglia di Superman è stata solo una
casualità
anche se poi è diventata famosa. In verità io cercavo la maglia di
Cassano
della Nazionale ma non trovandola ho scelto quella blu di Superman.
Tutti a
quell'età hanno quella t-shirt".
Ma perchè hai continuato a fare le invasioni? Ci hai preso gusto dopo
aver
visto il successo della prima?
"Le invasioni sono continuate per tre ovvi motivi: sono sincero e
ti dico che
la prima motivazione era quella della sfida personale. Avevo quasi
un'ossessione e riuscivo sempre ad eludere i controlli. Inoltre
quelle che sono
seguite hanno avuto tutte un significato particolare, prima Sakineh
libera, poi
quella contro la Tessera del Tifoso, infine quella famosa nella quale,
insieme
a Cassano, mi ero preso una piccola rivincita nei confronti di Lippi.
Sono
sempre stato un amante del rischio. Ultimo motivo,ma non per questo
meno
importante: come hai ben detto tu, la prima invasione ha riscosso molto
successo, quasi inaspettato e mi ha portato lavoro e fama. Cose
positive
insomma, specie a livello economico ha avuto dei grandi risvolti: ora
nella
vita sono qualcuno, faccio l'organizzatore di eventi e serate,
l'art director
per diverse discoteche e sono proprietario di un ristorante in
Molise" ( terra
della madre n.d.r.).
Ma Cassano è indubbiamente il tuo giocatore preferito?
"No, e so di averti spiazzato. Il mio giocatore preferito è
Filippo Inzaghi.
Io gioco in Eccellenza in Molise, faccio l'attaccante e diciamo che
per le
caratteristiche che ho mi rivedo in lui. Poi “SuperPippo” è il
beniamino della
Sud".
Che rapporto hai con Cassano?
"E' un rapporto d'amicizia, tra due ragazzi semplici, nato
dai tempi delle
invasioni e poi maturato col passare degli anni. Sono stato al suo
matrimonio
poi ci siamo rivisti anche a Milanello. Comunque sia lui è un ragazzo
aperto,
non se la tira ed è disponibile con tutti. Oltre che con Cassano è nato
anche
un rapporto con altri giocatori del Milan, specie dopo che tirai la
sciarpa
rossonera in faccia a Materazzi. A Dubai ho avuto la fortuna di
conoscere
Abate, Pirlo, Antonini e Gattuso".
Come hai vissuto la sua convalescenza? Sei andato a trovarlo in
ospedale?
"No in ospedale no, l'ho sentito telefonicamente. Poi in
seguito sono stato a
trovarlo a Milanello. Erano gravi problemi di salute e l'ho visto
demoralizzato
ma Antonio è un ragazzo forte e con tanta voglia di giocare e appena
tutto si è
risolto per il meglio l'ho visto carico come sempre. Lui vuole
andare
all'Europeo e secondo me, sempre se andrà, sarà il giocatore chiave
dell'Italia
dato che è anche il più fresco non avendo tra le gambe i minuti della
Serie A".
Hai in mente di fare qualcosa di particolare quando FantAntonio tornerà
a
giocare?
"No sinceramente no perché non nascondo che queste invasioni,
seppur
amichevoli e scherzose, mi hanno creato non pochi problemi con la
legge. Di
conseguenza, essendo adesso proprietario di un'attività, non posso
permettermi
di fare altre bravate. Parteciperò pure ad un reality “Spiando Corona”
che
andrà in onda dal 15 giugno".
Da cosa nasce l'amore per il Milan?
"Fin da piccolo ho avuto la passione per questi colori e ricordo
con piacere
uno dei primi trofei che ho visto vincere alla mia squadra del cuore.
Era la
stagione 98'- 99' ed il Milan vinse il suo sedicesimo scudetto.
Ricordo ancora
i gol Bierhoff".
Sei fiducioso per lo scudetto?
"Si, il Milan è la squadra più forte. E oltretutto la Juve sta
passando un
brutto momento quindi i quattro punti di vantaggio che abbiamo sono
importanti.
Anche se nel calcio mai dire mai".
(dal sito www.milannews.it) |
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