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Articolo di Colombo Labate
3 maggio 2012


“DELIO ROSSI UNO DI NOI”
Mercoledì 2 maggio 2012, terz'ultima di campionato, durante Fiorentina Vs Novara, drammatico scontro per la salvezza, l'allenatore viola Delio Rossi viene offeso nei sentimentimenti più cari che può avere un padre, cioè il proprio figlio, per lo più disabile, da un bambino viziato, tale Adem Ljaijc, dopo aver deciso la sua sostituzione. La reazione del tecnico romagnolo non si fa attendere e dopo pochi secondi si avventa sul suo giocatore, trattenuto a fatica dagli astanti. Come gesto in sè sarebbe da condannare, ma sfido chiunque a non reagire dopo quelle parole (che non è il caso di ripetere, ma che rispecchiano il quoziente intellettivo di chi le ha pronunciate). Come ho risposto a qualcuno con cui mi sono confrontato, il quale aveva fatto confusione tra ultras (presi ultimamente di mira per i fatti di Genoa Vs Siena), bambini (inermi spettatori passivi della televisione), Delio Rossi e Nils Liedholm, condannando il primo ed esaltando il secondo, io sono solidale con gli Ultras del Genoa, che hanno agito nell'interesse dell'onorabilità della loro maglia e non devono prendere certo lezioni dal signor Enrico Preziosi, condannato penalmente in via definitiva per aver venduto una partita che è costata non solo la Serie A ma anche la retrocessione in Serie C ai Grifoni. Ma questo non c'entra nulla con Delio Rossi, che, ripeto, ha sbagliato come professionista, ma come uomo ha tutto il mio appoggio (e credo non solo il mio). A volte bisognerebbe immedesimarsi nelle situazioni. Gli educatori stanno nei collegi, quando si gioca una partita da dentro o fuori vengono a saltare tutti i crismi (nervi compresi). Una sola cosa ha sbagliato Delio Rossi: a non aver attaccato al muro Ljaijc negli spogliatoi, lontano dalle telecamere e dai (falsi) moralisti. Il grandissimo Nils Liedholm lo fece un paio di volte a due suoi giocatori, uno di questi rispondeva al nome di Luciano Gaudino, da Poggiomarino (NA), reo di averlo offeso personalmente. Lui senza dire una parola, una volta arrivati nello spogliatoio, gli fece prendere il posto dell'attaccapanni (e Gaudino non era propriamente piccolo ...). Risultato: Gaudino si allontanò come una pecorella smarrita, non giocando più in prima squadra e venendo ceduto al termine della stagione, e tutti i presenti nello spogliatoio non dissero una parola .. Correva la stagione 1977-78 .... Quello era un calcio da (e di) uomini veri. Meditate, gente, meditate ...
Colombo LABATE, Maglia Rossonera, Old Style Casciavìt



Articolo di Colombo Labate
4 maggio 2012

Devo fare pubblica ammenda per quanto riportato nel mio articolo di ieri, 3 maggio 2012 circa l'accaduto tra Delio Rossi e Ljajic durante Fiorentina Vs Novara 2-2 riguardo le parole rivolte dal giocatore serbo nei confronti del tecnico romagnolo, il quale non risulta avere un figlio portatore di handicap, per cui di fatto non è stata pronunciata una frase particolarmente offensiva in questo senso. A questo punto, però, sarebbe interessante sapere l'esatto contenuto delle parole di Ljajic che hanno scatenato cotanta ira. Delio Rossi, nell'odierna conferenza stampa non ha fatto trapelare nulla al riguardo, ma sicuramente qualcusa di rilevante c'è stato, alla presenza peraltro di tutta la panchina viola. Rimane comunque il fatto che un giocatore, seppur sostituito, non può apostrofare il proprio allenatore con frasi irriguardose o peggio turlupinarlo sotto gli occhi di tutti, di contro Delio Rossi, nei confronti del quale comunque rimane la stima (chiedere ad Antonio Nocerino pareri sulla sua persona), meglio avrebbe fatto se avesse preso esempio da alcuni suoi predecessori (Nils Liedholm, da me citato ieri è appunto un esempio), ma in una situazione come quella attuale della Fiorentina i nervi talvolta possono cedere, non è una giustificazione, ma siamo pur sempre uomini con i nostri limiti e le nostre debolezze, e ripeto che, umanamente, il suo gesto non è da condannare, è stato sbagliato solo il contesto (i veri uomini di calcio capiranno ...) . E ripeto ancora una volta che i bambini, spettatori inermi dello spettacolo televisivo, non possono (non devono) essere presi ad esempio come spunto per condannare il gesto, visto che magari in orari non protetti si può assistere a spettacoli senz'altro più scadenti (e non parlo di calcio). Personalmente mi scuso ancora una volta pubblicamente, e comunque è bene, a mio avviso, che una volta per tutte si faccia chiarezza sull'accaduto. Non ha più senso (ammesso che lo abbia avuto prima) trincerarsi dietro un mutismo, bisogna assumersi le proprie responsabilità. Io mi sono (sempre) preso le mie, a qualsiasi costo e prezzo pagato. Questa credo che ne sia una dimostrazione.
Colombo LABATE, Maglia Rossonera, Old Style Casciavìt



Articolo di Colombo Labate
5 maggio 2012

Ljaic non ha digerito la sostituzione, e fin qui ci sta (anche se per mezz'ora aveva camminato in campo), non ha offeso il figlio di Delio Rossi (che non è disabile, cosa riportata peraltro in un primo momento da autorevoli fonti, e di questo ho fatto pubblica ammenda), ma a distanza di qualche giorno si è saputo che aveva offeso (in serbo, magari certo di non essere compreso ...) l'onorabilità della madre di Delio, altra cosa parimenti grave, ecco perchè il mister ha reagito così. Non solo, mentre veniva percosso, ha continuato a dire altre cose all'indirizzo del tecnico del tipo "Se andiamo in Serie B ti cacciano ...", aumentando l'acredine del romagnolo). Penso che se Ljaijc si fosse "limitato" non ci sarebbe stata quella reazione, sì scomposta ma umanamente giustificabile. Ed in conferenza stampa non si è sottratto alle proprie responsabilità, anche per questo merita un plauso.
Colombo LABATE, Maglia Rossonera, Old Style Casciavìt









I tifosi viola sono con Delio Rossi