Dal sito www.asromaultras.it
M. Martucci
TESSERA DEL TIFOSO, GUIDA ALLA SERIE A
“Per la tessera del tifoso c’è un programma
che va
avanti e sarà applicato nei tempi previsti. Il 30 luglio ci sarà un
importante
annuncio”. L’ha ribadito il Ministro Maroni a Milanello, nel caotico
raduno
rossonero del contestatissimo Berlusconi. Novità in vista anche dopo
ferragosto, parola di Mantovano, Sottosegretario all’Interno: “A fine
agosto
probabilmente il governo emanerà un decreto in materia di sicurezza,
sicurezza
in generale. Sarà un provvedimento di vasta portata. Ma sappiamo che il
campionato inizia a fine agosto”. Indiscrezioni vogliono un nuovo giro
di vite
per il mondo del calcio, con club e stadi in affanno per adeguarsi alla
burocratizzazione del Programma Tessera del Tifoso, emanato
dall’Osservatorio
Nazionale sulle Manifestazioni Sportive con l’avallo di FIGC e CONI.
Non senza
polemiche, deregulation liberticida e contro-misure adottate da curve e
tribune
in mobilitazione crescente.
BARI
Matarrese ha lanciato Fedeltà Biancorossa, “la carta multifunzionale
che
rappresenta la voglia di vivere la passione per il Bari fuori e dentro
lo
stadio”. Vale 3 anni, è gratis con l'abbonamento, 6 euro senza.
Clausola
atipica nel contratto: si chiede un'autocertificazione di assenza
di condanne
penali e carichi pendenti, mentre sul sito ufficiale del club c'è
scritto: “ai
varchi sarà sufficiente esibirla per essere autorizzati ad entrare”.
Cioè?
Senza la neo-tessera barese niente autorizzazione d'accesso al S.
Nicola e in
altri stadi? Con oltre 500 trasferte alle spalle, il leader ultrà
Alberto
Savarese, in arte “Parigino”, dice: “Non siamo d’accordo, non possiamo
accettare ulteriori restrizioni. Non è possibile pagare un
pre-biglietto oltre
a quello nominale! Finiremo per lasciare gli stadi vuoti e poi vedremo
la
risposta delle pay-tv: dove andranno ad esultare i giocatori al momento
del
gol?”
BOLOGNA
Arricchita da iniziative meritocratiche pro fedeltà di spesa dei
tifosi, la
Siamo Rossoblù varia dai 5 ai 12 euro e, con PIN e password, funziona
da carta
bancaria prepagata ricaricabile: il titolare stipula il contratto con
il gruppo
Intesa Sanpaolo e per il prelievo agli sportelli automatici ha un
limite di 500
euro giornalieri. A differenza delle altre card, tra le cause ostative
della
black list non c'è la Legge 1423 del 1956 (diffida del Questore per
ozio,
vagabondaggio, droga e sfruttamento prostituzione) ma solo DASPO e
condanna per
reati da stadio. Ma i gruppi organizzati della Curva Andrea Costa non
si
abbonano: “Sarà la dimostrazione di come la curva, coerentemente alle
lotte
portate avanti contro il calcio moderno, le pay-tv, la repressione ed
il
business, ne vuole uscire a testa alta e non limitarsi a fare la
marionetta.
Cercheremo di essere sempre presenti in casa ed in trasferta nei
settori che
troveremo disponibili, perché il sostegno alla squadra non dovrà mai
mancare,
convinti che questi sacrifici siano necessari per ridare in mano il
calcio ai
sentimenti”.
BRESCIA
Nemmeno la Curva Nord si tessera. Lo chiarisce Diego Piccinelli,
portavoce
degli Ultras Brescia 1911: “La tessera del tifoso è un'imposizione,
una
soluzione caduta dall'alto. Si tratta dell'ennesima soluzione
sbagliata che
allontanerà i tifosi dallo stadio. Il messaggio che sta uscendo è poi
discriminante e sbagliato. Sembra che chi non aderisce sia un violento.
Non si
capisce invece che in palio non c'è una partita per la coreografia
migliore, ma
la dignità di ogni cittadino, che non vuole entrare in uno stadio
consapevole
di essere stato schedato. La tessera trasformerà i tifosi in clienti,
con molti
doveri e pochi diritti. Dietro la maschera della sicurezza si nasconde
un
valore economico”. Le neo-promosse rondinelle hanno Cuore Biancazzurro,
ma in
fretta e furia corrono ai ripari per garantire l'agibilità dello
Stadio
Rigamonti: “Stiamo lavorando in modo serrato”, dice l'Assessore
comunale ai
lavori pubblici. Si stima oltre un milione di euro per un restyling da
Serie A
e l'installazione di 4 tornelli, comprati nel 2005 (Decreto Pisanu)
ma da
nottetempo in magazzino. Si aggiungono ai 12 già esistenti.
CAGLIARI
Gratis per gli abbonati, 20 euro per i senza. “La Cagliari Card è la
nuova
fidelity card creata dalla Cagliari Calcio per rispondere alle recenti
determinazioni dell'Osservatorio Manifestazioni Sportive e del
Ministero degli
Interni. Si tratta di uno strumento nuovo creato per consentire ai
tifosi
rossoblu di seguire il Cagliari anche nelle trasferte chiuse ai tifosi
ospiti e
di poter accedere allo stadio in modo più agevole tramite tornelli
dedicati.”
Quali accessi privilegiati? Finora al S. Elia non se ve vede
l'ombra e la
tifoseria rossoblù, come le altre, dubita che la tessera consentirà
l'automatica visione di tutte le trasferte, comprese quelle che il
CASMS
giudicherà ad alto rischio. Però in molti l'hanno acquistata
ugualmente e la
fisiologica amputazione, almeno in Sardegna, dovrebbe contenersi in
qualche
centinaio di defezioni: gli irriducibili del libero pensiero di curva.
CATANIA
“Uno stadio senza tifo è molto più triste di uno stadio senza partite
di
calcio”. E' lo slogan che il 24 Luglio ha animato nella città etnea
il raduno
nazionale del tifo organizzato: oltre 400 partecipanti in
rappresentanza di 60
diverse realtà, convenuti a confronto per un meeting sulla direttiva di
Maroni.
Netta la posizione catanese, contraria alla Cuore Rossazzurro (3.000
richieste,
10 euro ognuna, circuito MasterCard, gratis per i titolari della carta
della
finanziaria Agos). Annunciato un anno intero di clamoroso boicottaggio.
Tutti
fuori il Massimino: “Gli ultras catanesi dicono no alla tessera e hanno
deciso
di alzare un muro contro chi ci vuole privare della nostra libertà: per
questo
a Catania è stato deciso, con non poca tristezza, che oltre a non
tesserarsi
per l'intera stagione, verranno sospese tutte le attività legate al
tifo. Il
tutto si trasferirà all'esterno dell'impianto. Ci teniamo,
inoltre, a precisare
che la nostra non è una resa, ma un modo civile per dire no a chi ci
vuole
cancellare”.
CESENA
Tra i piccoli club, l'ufficio marketing che più di altri non
s'è fatto trovare
impreparato. Ha cavalcato per tempo il nuovo business, diversificando
l'offerta
di servizi per i titolari della Cesena Card: carta di credito prepagata
ricaricabile gestita dalla Banca Romagna Cooperativa, programmi loyalty
nel
circuito Cesena Shop, accesso internet e creazione di mini siti web,
streaming
e wap per guardare sul cellulare le interviste ai beniamini bianconeri.
Ma
anche autocertificazione alla questura per l'assenza di carichi
pendenti e
condanne penali, oltre a DASPO e solite cause restrittive. “No alla
tessera!”,
scenografia con migliaia di cartoncini e linea di condotta della Curva
Mare,
avvalorata da un dibattito in Palazzo del Capitano: “Chiediamo al
Cesena e al
Presidente Campedelli di permettere ai tifosi di usufruire del
meccanismo di
prelazione già adottato dalle tifoserie di Genoa e Sampdoria. Ribadiamo
la
nostra intenzione di seguire e sostenere sempre e comunque il nostro
Cesena,
senza però rinunciare alla nostra dignità”.
CHIEVO VERONA
Si chiama Noi del Chievo Card e i clivensi gli hanno dedicato pure un
sito
web. Insieme al Sassuolo (Serie B), il Chievo è l'unico ad aver
riportato sul
modulo d’adesione l'uso dell'RFID, il micro-chip con tecnologia
di
identificazione a radio frequenza a distanza installato nelle fidelity
card,
per cui il Garante della Privacy già nel 2005 prescrisse necessarie
clausole di
legittimità e informativa, invero eluse nella totalità dei contratti. A
tutela
del trattamento dei dati personali, l'Associazione Difesa
Consumatori Sportivi
è ricorsa al garante, ma il gruppo dei North Side 1994 ha comunque
aderito al
progetto: “Siamo nati per sostenere il Chievo, siamo nati per tifare in
casa e
in trasferta. Riteniamo la tessera del tifoso arbitraria ed una grave
restrizione della libertà personale. Però non troviamo soluzioni
diverse da
quella di sottoscrivere, nostro malgrado, questa assurda tessera e
quindi
rinnovare anche l'abbonamento. Da sempre l'unica battaglia,
essere sempre al
fianco della nostra maglia!”
FIORENTINA
Orgoglio Viola della discordia, nonostante le 18.000 richieste di
partecipazione e gli accordi tra fratelli Della Valle, aziende
emettitrici
(Intesa Sanpaolo e Banca Cassa Risparmio Firenze) e Questura (Modello
Firenze è
lo slogan dell'ex Questore Tagliente, fautore di un dialogo
legalitario con
alcuni tifosi della Curva Fiesole). Il dettagliatissimo regolamento
d'uso dello
Stadio Franchi sembra però una mannaia penzolante, pronta a colpire
arbitrariamente quando meno te l’aspetti: come per i sottoposti a
DASPO,
perderanno la tessera del tifoso quanti sosteranno in prossimità di
passaggi,
ingressi e uscite dell’impianto, quanti si attarderanno nei corridoi
dello
stadio o ne deturperanno la struttura, oppure quanti intimoriranno
arbitro e
avversari o anche solo getteranno spazzatura fuori dagli appositi
contenitori.
Parte della Fiesole ha aderito al programma e il Collettivo Autonomo
Viola si
rifiutò di sfilare in corteo a Roma il 14 Novembre 2009 nella marcia
nazionale
promossa dal fronte del “No alla tessera”. Ma il blocco fiorentino non
è
comunque unito: diversi striscioni anti-tessera sono apparsi in città,
mentre
lo storico gruppo Ultras Viola 1973 si è sciolto: “Siamo arrivati a
questa
decisione perché non esistono più i presupposti per portare avanti un
gruppo di
tifosi organizzati. Tra leggi, restrizioni e la tessera del tifoso, il
movimento ultras è finito”. Nello stadio del rione San Frediano ieri
sera c'è
stato un dibattito aperto a tutti. Tema: “Svuotamento del Franchi e
tessera:
favorevoli e contrari a confronto”.
GENOA
Dalla Lanterna giungono i risultati migliori del dialogo tra società e
tifosi,
frutto di un percorso senza imposizioni né ricatti. Buon senso comune
cerca di
arginare una prevedibile emorragia di presenze a Marassi. Il club di
Preziosi
ha DNA Genoa, non sottoscrivibile ad agosto (toccata già quota 15.000).
Ma per
i dissidenti del movimentismo organizzato della Gradinata Nord c'è
una strada
rivoluzionaria, alternativa alla carta caldeggiata da Maroni. “La
tifoseria
organizzata del Genoa ribadisce la propria netta e ferma opposizione
alla
schedatura di massa dei supporters calcistici. Sperando che la nostra
sia
ancora una democrazia nella quale sia possibile fare cose semplici e
antiche
come andare allo stadio a vedere una partita di calcio senza dover
sottostare a
soffocanti burocrazie, invitiamo tutti i tifosi del Genoa ad avvalersi
della
facoltà concessa dalla società di utilizzare l’abbonamento della
stagione
2009/2010 come diritto di prelazione per poter acquistare il biglietto
del
proprio settore”. Sulla scia dell’Inghilterra, dove la facoltativa
tessera del
tifoso non è obbligatoria per l'abbonamento ma funzione da priority
card per
l'acquisto di biglietti in prevendita.
INTERNAZIONALE
I latini la definirebbero una coincidentia oppositorum. L'Inter
Campione
d'Europa è stata tra le prime a dotarsi della tessera del tifoso,
la Siamo Noi,
Banca Popolare di Milano, circuito MasterCard, 10 euro. La Curva Nord
1969 è
tra le prime (e sinora l'unica se intesa come unità di gruppi di
una sola
curva) ad aver sposato la tessera, seppur con riserva. Un accoglimento
diffidente, pronunciato a bocca storta ma criticato ugualmente dal
resto del
panorama del tifo nazionale. A Milano vanno dritti per la loro strada,
certi
della scelta che non abbandona il campo: “Non sentiamo il bisogno di
essere
definiti tifosi ufficiali e non sentiamo il bisogno di farci imporre
una carta
di credito per assistere alle gare in trasferta della nostra squadra.
Ci
interessa unicamente seguire l’Inter senza dover essere costretti a
dimostrare
di avere la fedina penale pulita, quasi dovessimo accedere ad un
concorso per
entrare in Polizia o in Magistratura. Del resto, che ormai gli stadi
siano
divenuti una specie di zona franca ed i tifosi cittadini di serie B,
per il
controllo dei quali è possibile porre in essere leggi speciali al di
fuori di
qualsiasi garanzia costituzionale, è da tempo principio assodato. La
tessera
del tifoso non rappresenta pertanto che l’ultima invenzione in questo
senso
che, ancora una volta, sta a confermare l’assoluto fallimento di una
politica
di repressione posta in essere dalle Istituzioni. Tuttavia il nostro
primo
obiettivo, ancora oggi dopo quarantuno anni, è quello di sostenere l’FC
Internazionale ad ogni costo. La nostra sarà una battaglia e una lotta
alla
sopravvivenza che intendiamo continuare tutti insieme proprio dove non
ci
vogliono: dentro lo stadio! ”
JUVENTUS
Juventus Member è il programma della squadra più scudettata d’Italia.
Tre
versioni: Stadium (Visa Electron), Premium (Carta SI, gratis per
abbonati, 42
euro agli altri) e International (residenti all’estero), una
segmentazione
orientata al modello marketing del calcio inglese: per i 11.400 fedeli
sottoscrizione di un codice etico, prelazione nella prevendita di
biglietti,
community dedicata sui forum internet, eventi con i giocatori, foto
autografate
e sconti sul merchandising. I Drughi Bianconeri della Curva Sud di
Torino hanno
adottato una terza via, né favorevole, né contraria: “ogni nostro
tesserato è
libero di prendere la decisione che riterrà più opportuna, non ci
saranno
imposizioni ne da una parte ne dall’altra, ma consigliamo comunque a
tutti di
documentarsi a 360° prima di fare scelte affrettate ed azzardate”.
Diversa la
posizione dei Drughi sezione Roma: “Questo gruppo non aderisce alla
tessera del
tifoso”.
LAZIO
Non basta la pubblicità del Marc’Aurelio in Campidoglio, sciarpa
laziale al
collo: Millenovecento (emessa da Poste Italiane, circuito MasterCard)
ha numeri
impressionanti, da minimo storico. Appena 1.600 richieste contro i
27.000
abbonati dell’anno scorso e i 40.000 dell’era Mancini. L’Olimpico è a
serio
rischio diserzione. La tessera del tifoso è aggravata dall’estenuante
contestazione alla presidenza Lotito. La piazza romana è stanca di
questa
gestione e la Curva Nord contesta con modalità radicale anche
l’iniziativa
Maroni: no alla tessera e no al biglietto. In pratica: basta con lo
stadio!
“Noi siamo ultras da sempre! E lo siamo in quanto individui che amano
la
libertà. Un tempo il sistema tolse i giovani dalle piazze e li mise in
uno
stadio per controllarli e circoscrivere la loro voglia di ribellione.
Oggi
quello stesso sistema ha completamente debellato le aggregazioni
giovanili di
massa per le strade delle nostre città. Non spariremo, perché la Lazio
siamo
noi. Semplicemente non saremo più lì”. Stessa analisi, ma diversa
sintesi, per
il Sodalizio della Tribuna Tevere: “non ci tessereremo e non faremo la
tessera
del tifoso. Proponiamo alla Lazio di garantire ai vecchi abbonati il
diritto di
prelazione a prezzo bloccato sui biglietti casalinghi. Questa richiesta
è il
nostro urlo d’amore per difendere la dignità e la coscienza del tifoso
laziale”.
LECCE
“Contro il vostro calcio-controllo, ultrà Lecce rifiuta la tessera”. Il
testo
del volantino, rinvenuto tra le vie barocche della città salentina, che
rigetta
l’US Lecce Card (VISA Electron) nonostante la diano gratis con
l’abbonamento
nell’anno della riconquistata promozione: “invitiamo tutti quanti hanno
a cuore
il mondo ultras e la propria libertà personale a non aderire,
rifiutando una
schedatura forzata. Siamo disposti a seguire i nostri colori – sia in
casa che
fuori – anche rimanendo fuori dallo stadio”. Ma il Presidente
giallorosso
Semeraro ha comunque teso la mano al pubblico più caldo, offrendo ai
senza
tessera l’opzione della prelazione sui biglietti. Come Genoa e Samp:
“non
entriamo nel merito della vicenda ma vogliamo salvaguardare i nostri
tifosi
che, in tutta libertà, rinunciano alla sottoscrizione dell’abbonamento
a causa
della tessera del tifoso. Di più non possiamo fare”.
MILAN
Oltre 200.000 card postalizzate gratuitamente un anno fa. Poi l’errore
dell’assenza di foto, codice a barre e micro-chip RFID. E l’annullamento ai
sottoposti a DASPO o condanne per reati da stadio, con tanto di lettera
di
scuse per la svista. Infine la nuova Cuore Rossonero, carta
multifunzionale
Intesa Sanpaolo, circuito Maestro. E’ una ricaricabile con
l’attribuzione di
“Punti Stella”, secondo la logica “più spendi, più sei tifoso” ma pure
del
riconoscimento della militanza da stadio, divisa per 3 fasce di
provenienza
geografica: vieni regolarmente a San Siro da Sicilia o Calabria? In
omaggio 950
stelle. Sei lombardo e segui solo 3 gare di Champions League? Solo 60
stelle. E
da qui privilegi e sconti del 15% al Milan Megastore. Il sito
dell’Alternativa
Rossonera pubblicizza la tessera del tifoso. Su quello della Curva Sud
Milano
invece non se ne parla ma Giancarlo Capelli, alias “Barone” per la Sud,
si
oppone al progetto già fallito nell’ingombrante precedente di
Genoa-Milan del 9
Maggio 2010. Tessera del tifoso alla mano, 371 milanisti rinunciarono
alla
trasferta di Marassi. Il Prefetto ligure optò per le porte chiuse,
motivi d’
ordine pubblico.
NAPOLI
Poste Italiane ha l’esclusiva della vendita della tessera del tifoso
azzurro.
Si parte. Anzi, no: al primo giorno di emissione Napoli in tilt, non
per ressa
da folla. Gli uffici postali hanno chiuso, congelando ogni procedura,
richiamando uno per uno i primi sottoscrittori, invitati a ritirarsi le
pratiche. E intanto la città è tappezzata da volantini, manifesti,
scritte e
striscioni di opposizione: “napoletani, non ci abboniamo, non ci
tesseriamo.
Firmato Curva A”, “dal 1979 preferiamo essere, vaffanculo tessere,
firmato
Fedayn”. Dalla Procura partenopea giungono segnali inquietanti e un
magistrato
ha addirittura proposto di estendere il DASPO ai camorristi: “ultrà non
sempre
è sinonimo di criminale, ma a Napoli certi gruppi camorristici non sono
estranei alla gestione delle attività illecite che ruotano attorno allo
stadio”. Nonostante le critiche, la teoria del procuratore Giovanni
Melillo
suona come un innalzamento del livello di guardia (e di repressione):
“il Daspo
dovrebbe poter essere applicato anche a quanti, pur non essendo stati
protagonisti diretti di comportamenti violenti negli stadi, abbiano
riportato
condanne, anche non definitive, per gravi delitti: rapina, estorsione,
traffico
di stupefacenti e, in generale, reati di criminalità organizzata”.
PALERMO
“La tessera del tifoso è un ricatto, un’intimidazione vera e propria
del
Ministro Maroni. Certi poliziotti non vedono l’ora di menare le mani.
L’Italia
è uno stato di Polizia. I governanti conoscono solo le limitazioni
della
libertà”. Sono le scoppiettanti parole di Maurizio Zamparini,
Presidente
dissidente del Palermo, promotore a malincuore della Goal Member, 5
anni di
validità, 10 euro, circuito VISA Electron, diffusione gestita dalla
List Ticket
del gruppo Lottomatica, 30 giorni di visione gratuita della pay per
view Dahlia
TV. Emulando l’azzurro De Rossi, il fantasista Miccoli ha definito la
tessera
“una cazzata”, ma i suoi tifosi si sono però divisi: le Brigate
Rosanero la
sottoscrivono (“non piace a nessuno, ma la faremo”, ha detto il
responsabile
Salvo Giordano) e sinora si contano 10.000 richieste, tra cui si
autoescludono
i ragazzi dei Warriors, che abdicano l’abbonamento per l’acquisto di
biglietti
in ogni singola gara.
PARMA
Blu, tessera del tifoso crociato con anomalia etica: insieme alla Samp,
è l’
unica senza banca. Il Presidente Ghirardi ha sposato il male minore:
“le banche
restano fuori. Non speculeremo. Non faremo accordi con banche: nessuno
pensi
che il Parma si arricchisca sulla pelle dei tifosi”. Perché in realtà
la carta
di credito Parma Agos Ducato già c’è e non ha voluto replicare un
prodotto
esistente. In Emilia c’è una tifoseria tra le più consapevoli e
sensibili al
tema, trattato in dibattiti pubblici, interventi tv, striscioni e
volantini. I
Boys non si abbonano: “Discordia, perché la tessera del tifoso non
mette d’
accordo chi è pro e chi è contro, anzi il rischio è che si venga a
creare una
spaccatura, cosa che bisogna evitare fra tifosi. Si esce sconfitti sia
con la
tessera in tasca che non. Noi però non vogliamo piegarci e rimaniamo
noi
stessi. Sicuramente il tifo si può fare con o senza abbonamento in
tasca. Per
tifare ci vuole la presenza, la voce, le mani, il colore e la passione.
Per
essere tifosi basta solamente dirlo. Per essere spettatori basta
guardare la
partita: anche da abbonati”.
ROMA
Striscioni di dissenso issati sul Grande Raccordo Anulare, tam-tam
radiofonico
ininterrotto, manifestazione a Trigoria, disobbedienza civile con
raccolta di
vecchi abbonamenti. La Curva Sud è mobilitata contro l’AS Roma Club
Privilege
(VISA Electron, 15 euro), già nel nome in contrasto con benefici e
privilegi
tra società e tifosi vietati dalla legge del 2007 post-Raciti e dal
Codice di
Giustizia Sportiva FIGC. La Sensi voleva estenderla pure ai
giornalisti, Ordine
e sindacato si sono opposti e l’idea è tramontata. Ma non le polemiche:
i
favorevolisti (sinora meno di 15.000) sono stati invitati ad abbonarsi
al di
fuori del settore più caldo: “Tutti i gruppi della Sud continueranno a
seguire
la squadra in casa e in trasferta ogni qualvolta ci sarà anche un solo
spiraglio per farlo. Tutti i tifosi, anche non appartenenti ai gruppi,
che
hanno deciso di dire no alla tessera del tifoso avranno la possibilità
di
unirsi alla nostra lotta e continuare ad andare allo stadio da persone
libere.
Invitiamo chi ha già aderito alla tessera a rispettare la storia e la
tradizione della nostra Curva Sud prendendo posto in settori dello
stadio
diversi da quest’ultimo.
SAMPDORIA
Nonostante l’offerta di risparmio per telefonia, rifornimento benzina
ERG
(sponsor ufficiale) e l’opzione della carta ERG Più, le 15.000 Samp
Card sinora
staccate sono lontane dai 20.402 abbonati del 2009/10. E la società,
parola del
direttore generale Sergio Gasparin, l’ha capito bene: “Per coloro che
non la
sottoscriveranno, nel rispetto di chi, in tanti anni, è stato vicino ai
nostri
colori, abbiamo deciso, in occasione di ogni partita interna, di
garantire un
periodo di prelazione per l’acquisto dei tagliandi dello stesso posto e
settore
in cui erano abbonati nella stagione scorsa”. Una vittoria degli Ultras
Tito
Cucchiaroni, in Gradinata Sud dal lontano 1969: “Il prossimo anno
saremo ancora
lì, su quegli stessi gradoni che ci hanno visto crescere, soffrire,
urlare,
esultare, piangere. Contro chi ci voleva divisi, contro chi voleva
abbattere la
nostra voglia di aggregazione, il nostro modo di essere, la nostra
storia e
tradizione. Contro di loro e la loro maledetta tessera si è alzato
forte,
chiaro, deciso, e categorico il nostro NO! Il prossimo anno
acquisteremo di
domenica in domenica il biglietto. Avremo tre giorni di prelazione per
l’
acquisto, diritto che ci siamo guadagnati negli anni, sempre al fianco
della
Sampdoria, abbonandoci sempre e comunque. Un diritto garantito nella
stessa
maniera a tutti coloro che erano abbonati in qualsiasi settore dello
stadio e
che hanno scelto di dire, come noi, NO alla tessera del tifoso. Abbiamo
avuto
la conferma che le battaglie si vincono restando uniti, credendo
profondamente
in ciò per cui si combatte. Nessuno potrà mai incatenare la nostra
fede.
Rimbombi ovunque il nostro urlo di libertà!”
UDINESE
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, gruppo Intesa Sanpaolo, è
l’
emettitrice di Udinese My Passion, meno di 2.000 richieste,
ricaricabile
PayPass di MasterCard, 18 euro extra abbonamento, 2 euro per ogni
singolo
prelievo in altre banche. L’Associazione Udinese Club e gli ultras
delle
Zebrette hanno chiesto di uscire dal programma tessera del tifoso
usufruendo
del diritto di priorità sui biglietti: “la mia libertà a 3 euro”, lo
slogan
coniato sul costo della prelazione. La società di Pozzo deve ancora
rispondere.
Intanto dal confronto nel Parco del Cormor è emersa la volontà dei
ragazzi
della Curva Nord di non tesserarsi. Sul sito dei Friulani al Seguito
c’è un
sarcastico fotomontaggio di immagini: stadio col pubblico, stadio senza
pubblico. E’ l’ipotesi (chissà quanto remota) di un prima e dopo
l’introduzione
della tessera del tifoso.
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