< STAGIONE 2007-08
   


11 novembre 2007: Agente esplode un colpo.
Muore il tifoso della Lazio Gabriele Sandri





Gabriele Sandri, 28 anni, il tifoso laziale che ha perso la vita a Badia al Pino (AR)



Dal sito www.gazzetta.it

AGENTE ESPLODE UN COLPO. MORTO TIFOSO DELLA LAZIO
Il ministro Amato: "Tragico errore, le responsabilità saranno accertate senza reticenze"
MILANO, 11 novembre 2007 - Si chiama Gabriele Sandri, 28 anni, noto dj della capitale e animatore del "Piper", il tifoso laziale morto questa mattina nella stazione di servizio di Badia al Pino, sulla A1, nei pressi di Arezzo, dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco, sparato da un agente della Polstrada intervenuto per sedare una rissa scoppiata tra tifosi biancocelesti e juventini. ll poliziotto avrebbe sparato in aria a scopo intimidatorio. Poi forse un secondo proiettile potrebbe essere partito accidentalmente dalla pistola. Ma la dinamica di quanto accaduto deve essere ancora definita. In serata si è appreso che il poliziotto è stato a lungo interrogato ma in quanto persona informata sui fatti: non risulta indagato. Si è anche appreso che è un agente con 10 anni di esperienza alle spalle, stimato e padre di famiglia. Domani l'autopsia.
IL QUESTORE - "E' stato un tragico errore - ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe - Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima". Più tardi un comunicato stampa della Questura aretina ha articolato questa versione, confermando che l'auto della Polstrada si trovava sulla carreggiata opposta, e che, di fronte alla rissa, è stata dapprima azionata la sirena, e successivamente sono stati esplosi due colpi d'arma da fuoco "per farla terminare".Di diverso parere l'avvocato Luigi Conti, amico della famiglia Sandri: "È un reato perpetrato dalle forze dell'ordine, lo dicono i tifosi, sentite loro. È stato un tirassegno". In ogni caso il ministro dell'Interno Giuliano Amato non sembra intenzionato a tirarsi indietro: "Sembrerebbe trattarsi del tragico errore di un agente - ha dichiarato - le responsabilità saranno accertate senza reticenze".
IL CAPO DELLA POLIZIA - "La Polizia si assumerà le proprie responsabilità". Parola di Antonio Manganelli: "Senza alcuna reticenza - ha detto il capo della Polizia - collaborerà con i magistrati per accertare come siano andati i fatti. Voglio anche esprimere alla famiglia della vittima il mio dolore e quello della Polizia. È una morte assurda. Per mano di un poliziotto che era lì non per portare morte e lutto. Tutto questo mi inquieta. Devo anche constatare, però, come dei sostenitori di due squadre di calcio si siano ancora una volta scontrati in nome di un tifo becero". Nell'ambito delle indagini, tra l'altro, gli amici di Gabriele sono stati interrogati fino a tarda sera, come peraltro lo stesso poliziotto.
IL FRATELLO - "Me lo hanno ammazzato a 26 anni con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato a 26 anni": queste le parole di Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele, appena uscito dalla caserma della polizia stradale di Arezzo.
PARTITA RINVIATA - Sandri, che si stava recando a Milano per assistere alla partita della Lazio con l'Inter, è stato raggiunto da un colpo di pistola mentre si trovava all'interno di un auto. La partita contro l'Inter in programma oggi a San Siro è stata rinviata a data da destinarsi. Le altre gare della 12ª giornata della serie A cominceranno invece con 10 minuti di ritardo. Lo ha deciso la Figc, in accordo con la Lega. Giocatori e arbitri scenderanno in campo con il lutto al braccio, l'unico che si è rifiutato di farlo è Clarence Seedorf.
INDAGINI - La Polizia scientifica ha sequestrato i filmati delle telecamere a circuito chiuso della stazione di servizio di Badia al Pino, dove è morto questa mattina Gabriele Sandri. Nessuno, alla stazione di servizio, ha sentito il colpo di pistola che ha colpito a morte il dj. Secondo quanto emerso, la polizia stradale stava facendo alcuni controlli quando si sarebbe resa conto dei tafferugli in atto tra gli occupanti di due auto, ma forse anche di più: una sarebbe stata composta da supporter della Lazio, l'altra forse, ma non c'è certezza, da juventini. Quest'ultimi si sarebbero poi allontanati. Confermato che Sandri è stato colpito mentre era all'interno dell'auto, una Megane: il proiettile sarebbe passato dal vetro posteriore sinistro. L'auto con a bordo Gabriele potrebbe essere stata raggiunta da un colpo di pistola mentre stava uscendo dall'area di servizio.
LA TESTMONIANZA - "Erano in auto e stavano uscendo dall'area di servizio, quando hanno sentito un rumore. Hanno pensato a una sassata, poi hanno visto Gabriele che stava male, rantolava, perdeva sangue. Non comprendendo subito la gravità di quanto accaduto e anche per lo choc hanno continuato per fermarsi al casello di Arezzo. Lì li ha fermati poi la polizia". È quanto ha riferito un tifoso laziale che si trova alla caserma della polizia stradale di Arezzo, raccontando di un colloquio avuto con una delle persone che erano in auto insieme a Gabriele Sandri.
GLI AMICI - "L'agente ha sparato da lontano, saranno stati trenta metri. E quando era già tutto finito". Questo il tragico racconto degli amici di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio morto questa mattina nell'area di servizio di Badia al Pino, vicino Arezzo. "È vero che c'è stato un diverbio con alcuni juventini - hanno detto ancora - ma quando sono intervenuti gli agenti la cosa era già rientrata. Senza problemi. E invece quell'agente ha sparato dalla corsia opposta...". È iniziato il pellegrinaggio di amici e conoscenti sotto casa di Gabriele Sandri, nel quartiere Balduina a Roma. I primi ad arrivare sono stati un ragazzo e due ragazze, una delle quali in lacrime. I tre, che sono apparsi molto turbati, hanno lasciato di fronte alla porta di casa di Sandri due mazzi di fiori. Su un biglietto c'è scritto: "nemici in campo, amici per strada. Bella, Gabriè".






Il monumento posto nell'area di servizio di Badia al Pino (AR) in ricordo di Gabriele Sandri