Vittorio DOTTI

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(Archivio Magliarossonera.it)
  Vittorio DOTTI

Nato il 26.12.1940 a Milano

Consigliere

Stagioni al Milan: ..., dal 1986-87 al .....






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Dal sito www.gazzetta.it
12 agosto 2014

"BERLUSCONI NON VOLEVA COMPRARE IL MILAN: DISSE CHE PORTAVA SFORTUNA"
Il racconto dell'avvocato Dotti, ex legale della Fininvest: "Silvio mi rivelò che il suo mago era contrario, così nel 1982 pensò all'Inter. Ma Fraizzoli preferì cedere il club a Pellegrini"
Domani Adriano Galliani e Pippo Inzaghi saliranno ad Arcore col cappello in mano e chiederanno al loro principale la grazia di un altro acquisto. I favolosi anni Ottanta sembrano preistoria. Nostalgia canaglia della ruggente estate del 1986 quando, per ordine di Silvio Berlusconi, il Milan si radunò all'Arena con uno show all'americana: i giocatori arrivarono allo stadio dal cielo, a bordo di elicotteri, colonna sonora "La Cavalcata delle Valchirie". Berlusconi spendeva e spandeva... Altri tempi.

VADE RETRO, SATANA - In quegli anni a capo dell'ufficio legale della Fininvest c'era Vittorio Dotti. A maggio Chiarelettere Editore ha dato alle stampe le memorie di Dotti. Titolo emblematico, "L'avvocato del diavolo", 200 pagine di retroscena sulla politica, sulle questioni giudiziarie e sul calcio, perché Dotti, tra i tanti affari, definì anche l'acquisto del Milan da parte del suo miglior cliente. Ecco che cosa scrive Dotti alle pagine 71 e 72: "Nel 1982 Berlusconi fu preso dalla smania di comprare l'Inter. Come imprenditore televisivo aveva avuto una grande intuizione: il mondo del calcio è un immenso bacino di pubblico; ogni tifoso è un potenziale consumatore; ogni consumatore è un potenziale utente televisivo. Gli ingranaggi del pallone e quelli della tv si sarebbero sincronizzati alla perfezione, mettendo in moto una poderosa macchina da soldi. Il ragionamento filava tranne che per un particolare: "Se sei milanista - gli feci notare - perché non compri il Milan?". E lui: "Purtroppo non posso. Il mio mago mi ha detto che mi porterebbe sfortuna". Come molti grandi imprenditori (notissimo il caso di Gianni Agnelli), anche Silvio si era procurato un chiaroveggente di fiducia che mi disse chiamarsi Moro. Berlusconi si era consultato con lui e Moro era stato molto chiaro: il Milan portava iella, guai ad acquistarlo. A Silvio dispiacque parecchio: era di famiglia rossonera e aveva sempre tifato per il Diavolo. Anni dopo avrebbe dichiarato: "Il Milan ce l'ho nel sangue e per me è sacro". Eppure, a causa di quella profezia, aveva deciso di buttarsi sull'Inter".