Dal web
Cesare Turola, grande giocatore del Casale dal 1957 al 1967, difensore roccioso e
grintoso da urlo, aveva subito, l'anno dopo aver lasciato il Casale, una delle disgrazie più terribili che ad un essere umano possano capitare e, se possibile, ancora più tremende se si tratta di un genitore.
La sua piccola e adorata figlioletta di appena 5 anni, cadendo dalla sua biciclettina era morta, così, lasciando senza parole e tramortiti di dolore, quanti conoscevano Lui e la sua famiglia ma, ancora peggio, togliendo al Cesare e a sua Moglie, la cosa più cara che avevano al mondo e più amata della loro stessa vita.
La partita che il Casale giocò al Natal Palli e, successiva al funerale, fu per i tanti spettatori presenti, un incontro quasi inutile e seguito svogliatamente visto ciò che era capitato.
I Nerostellati quel giorno, indossarono la seconda Maglia, quella bianca, forse per far risaltare di più il lutto che i nostri ragazzi portavano al braccio in onore del Turola e in ricordo della sua piccola Cinzia.
Quando i ragazzi entrarono in campo, lo speaker con voce rotta dal pianto, annunciò "Un minuto di silenzio per partecipare al dolore di un nostro Grande Giocatore, Cesare Turola e di Sua Moglie, per la scomparsa prematura..."
A quel punto, mi raccontarono, lo speaker non riuscì più a proseguire e dopo aver cercato, tra i singhiozzi che gli salivano in gola, almeno di terminare ciò che sentiva di dover dire, tutto il pubblico del Palli si alzò in piedi come se avessero ricevuto un' ordine nello stesso istante e cominciò ad applaudire con forza, con stima e sincerità.
I nostri Ragazzi in campo sembravano distrutti e un giovanissimo Gilardino piangeva, cercando di nascondere il volto e abbracciato da qualche veterano con la Stella Sul Cuore, che però era commosso quanto Lui.
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