Ha giocato anche con il Trento (C1), il Torino (A), la Reggiana (A), il Bari (A), il Cannes (B), il Montevarchi (C1), il Pisa (C1), l'Arezzo (C1), l'Aglianese (C2).
"Non ha lasciato traccia la sua permanenza al Milan, di lui si ricorda solo che fosse un grande amico di Gigi Lentini (con il quale era cresciuto nelle giovanili granata) oltre che di qualche svarione clamoroso (uno dei quali permise al "Condor" Massimo Agostini di segnare in un Napoli-Milan anticipo serale prima della Finale di Champions League del 1995 contro l'Ajax). Ebbe però l'onore di conquistare (sia pur come comprimario) lo scudetto 1995-96." (Nota di Colombo Labate)
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Dal sito www.repubblica.it
10 aprile 2005
IL CALCIATORE SORDO IN COMA DOPO UNA RISSA IN UN PUB
Ha giocato nel Milan e nel Torino. Diverbio con due spezzini a Marina di Massa. E' stato colpito con una testata: operato
MARINA DI MASSA - Sono lievemente migliorate le condizioni di Gianluca Sordo, il calciatore entrato in coma dopo le botte prese in una rissa a Marina di Massa. Il giocatore, 35 anni compiuti nel dicembre scorso, ex calciatore di serie A (ha militato nel Torino, nel Milan, nella Reggiana e nel Palermo, ma anche in B con il Bari e in Toscana nel Pisa, nell' Arezzo e nel Montevarchi) è stato operato sabato mattina a Pisa per un ematoma sottodurale. Sordo era arrivato in stato di coma all'ospedale.
Carrarese residente a Ronchi (Massa), Gianluca Sordo venerdì sera era stato a giocare a calcetto con alcuni amici. Poi, con un amico era entrato in un pub di Marina di Massa, dove, non si sa per quali motivi, era scoppiato un diverbio con due persone, due spezzini, D. L., con precedenti penali, e D. R. Sordo è stato colpito con una testata al volto.
Nella notte il giocatore ha cominciato a sentirsi male, ad accusare un mal di testa fortissimo ed a lamentarsi. La moglie, Laura Serra, lo ha accompagnato in ospedale al mattino, ed il giocatore era entrato in coma. I due spezzini sono stati denunciati per lesioni gravissime.
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Dal sito www.nestichannel.it
10 aprile 2005
Alle 12.44 l'Ansa ha diffuso una notizia che alimenta la speranza: Gianluca Sordo comincia, lentamente ma gradualmente, a migliorare, pur restando sempre in stato di coma. Quanto è successo all'ex giocatore granata è pazzesco: partita di calcetto, lite in un bar di Massa, testata sul viso, malore nella notte, e intervento chirurgico a Pisa. Auspicherei la calma prima di giudicare: preghiamo tutti perché Gianluca si riprenda, ma attendiamo di sapere come e perché è avvenuto questo, fissando le responsabilità.
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Dal sito www.portalegiovani.comune.fi.it
10 aprile 2005
Gianluca Sordo, ex calciatore di Milan e Torino, è fuori pericolo. Il 35enne, coinvolto in una lite in un bar di Marina di Massa nella quale è stato colpito da una testata, è uscito dal coma, e si trova ora in uno stato di profondo torpore, in parte indotto anche dalla terapia cui è sottoposto. Il vero problema resta quello di possibili compromissioni motorie, che tuttavia potrebbero anche essere recuperate nel tempo. Lunedì mattina il dottor Riccardo Vannozzi dell'Unità operativa di neurochirurgia dell'ospedale di Pisa ha tracciato il quadro clinico di Gianluca Sordo, per il quale comunque saranno decisive le prossime 48 ore. Il problema resta quello di possibili compromissioni motorie, alla parte destra, che tuttavia potrebbero anche essere recuperate nel tempo con una adeguata terapia fisioterapica.
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Dal sito www.soccermagazine.it
LA STRANA STORIA DI GIANLUCA SORDO: DAL MILAN ALLA PENSIONE DI INVALIDO
Gianluca Sordo è stato un centrocampista che ha conosciuto l'apice della sua carriera con le maglie in Serie A di Torino e Milan, facendo parte di tutte le nazionali giovanili, compresa quella Olimpica, ma che ha visto anche la sua vita calcistica spegnersi relativamente presto, a soli 34 anni, dopo brevi esperienze in Lega Pro.
Carriera interrotta nel 2005 a causa di una rissa accesasi in un locale notturno di Marina di Massa. I forti colpi presi al volto lo mandarono in coma per 4 giorni e ancora oggi porta i segni di quella maledetta serata. tanto che percepisce mensilmente una pensione di invalidità.
"Avrei voluto continuare a giocare, avevo 34 anni ma venni mio malgrado coinvolto in una rissa in un locale notturno a Marina di Massa e per quattro giorni restai in coma - ha dichiarato il giocatore -. Mi ci è voluto molto tempo per riprendermi, mi hanno anche riconosciuto l'invalidità. Sordo è sconfortato: Oggi faccio il vagabondo, mi sarebbe piaciuto rimanere nel calcio ma dopo quell'episodio sono rimasto un po' schifato. Nessuno di tutti quelli che ho conosciuto in 20 anni di carriera s'è degnato di mandarmi anche un solo in bocca al lupo".
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Dal sito www.goalitalia.com
LA STRANA STORIA DI SORDO: DALLO SCUDETTO CON IL MILAN AL COMA
Fu campione d'Italia con il Milan e campione d'Europa Under 21: poi la rissa davanti una discoteca e il coma di quattro giorni
Molti ricordano il suo nome per un fatto di cronaca che lo costrinse a chiudere definitivamente la sua avventura nel mondo del calcio, ma Gianluca Sordo può vantare una carriera di tutto rispetto con uno Scudetto e un Europeo Under 21 tra i trofei conquistati.
Centrocampista classe '69, il nativo di Carrara inizia i primi passi nelle giovanili del Torino, che lo richiama poi in prima squadra dopo la breve parentesi al Trento. In maglia granata vive per distacco il momento più significativo della sua storia calcistica con ben 152 presenze e nove reti. Proprio in questi anni arriva anche la bella soddisfazione della vittoria nell'Europeo Under 21 del 1992.
Nell'estate del '94 arriva però la prestigiosa chiamata del Milan per 5 miliardi di lire ed è proprio sotto i riflettori di San Siro che arriva al suo punto più alto: durante la stagione 95/96 si laurea Campione d'Italia accanto a campioni del calibro di Maldini, Baresi, Weah, Savicevic, Boban e Roberto Baggio.
Subito dopo viene però ceduto alla Reggiana e da qui inizia una graduale discesa verso categorie inferiori: vestirà ancora le maglie di Bari, Montevarchi, Pisa, Arezzo e Aglianese, con una breve parentesi di un anno in Francia al Cannes, sua unica esperienza all'estero.
Poco dopo il suo ritiro dal calcio giocato la vita di Sordo viene però scossa da una serata maledetta: all'esterno di una discoteca di Marina di Massa viene coinvolto in una rissa e i colpi presi al volto lo mandano in coma per quattro giorni.
Ancora oggi porta i segni di quella colluttazione, tanto che percepisce mensilmente una pensione di invalidità.
"Avrei voluto continuare a giocare, avevo 34 anni ma venni mio malgrado coinvolto in una rissa in un locale notturno a Marina di Massa e per quattro giorni restai in coma. Mi ci è voluto molto tempo per riprendermi, mi hanno anche riconosciuto l'invalidità. Mi sarebbe piaciuto rimanere nel calcio ma dopo quell'episodio sono rimasto un po' schifato. Nessuno di tutti quelli che ho conosciuto in 20 anni di carriera s'è degnato di mandarmi anche un solo in bocca al lupo".
Deluso da quel calcio che lo aveva consegnato nell'olimpo dei più grandi, l'ex centrocampista non si è tirato indietro nel fare nomi e cognomi di chi gli ha voltato le spalle dopo quello spiacevole episodio:
"Sono stato abbandonato, nessuno si è fatto vivo, nemmeno dopo l'incidente del 2005. Fino a che ci sono ancora dei soldi di mezzo ti chiamano, poi il buio. Ma la vita continua".
Fu in particolare Massimiliano Allegri il principale destinatario delle parole di Sordo, che fu allenato dal tecnico livornese proprio durante la sua ultima esperienza all'Aglianese:
"Non ho peli sulla lingua, di Allegri non posso parlare bene. Il caro livornese non si è dimostrata una persona corretta. Non mi chiamò mai, non mi venne a trovare, ci sono rimasto molto male. Lo incontrai a Forte dei Marmi una settimana prima che andasse al Milan e provò ad abbracciarmi, ma io non ce l'ho fatta. Questo è il mondo del calcio, a distanza di pochi mesi la gente si dimentica di te, anche se giri per ospedali".
Dal trionfo in Serie A in mezzo alle leggende del calcio italiano (giocò 12 partite nel Milan di Capello) alla pensione di invalidità: oggi Sordo ha messo alle spalle quello che è stato il capitolo più brutto della sua vita e coltiva il dolce ricordo di chi è riuscito a correre in mezzo ai più grandi.
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