Gianluigi ROI

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(Archivio Magliarossonera.it)
  Gianni (detto Gianluigi) ROI

Nato il 14.10.1938 a Luino (VA), † il 20.06.2005 a .....

Portiere (P), m ....., kg .....

Stagioni al Milan: 1, 1962-63
, solo partite amichevoli

Esordio nel Milan in gare amichevoli: .....

Ultima partita amichevole giocata con il Milan: .....

Totale presenze in gare amichevoli: ...

Partite amichevoli documentate da tabellino in Magliarossonera.it:
- 24.10.1962: Milan A vs Milan Ragazzi 2-0
- 26.12.1962: Luino vs Mista Milan A / Milan B 1-7
- 20.03.1963: Milan A vs Milan B 13-0




Ha giocato anche con la Nocerina (*), il Savoia (*).



Informazioni avute da Gino Coraggio

"Gialuigi Roi tra la fine degli anni '50 e gli inizi degli anni '60 giocò con la squadra del mio paese, la Nocerina, e poi fu ceduto al Milan di Rocco nel campionato 1961-62 e per intemperanze fu dal "Paron" prima escluso dalla rosa e poi all'apertura della campagna acquisti rivenduto alla Nocerina. Qui si distinse particolarmente prendento il soprannome di "Giovanni XXIII°, perchè come il Papa Buono faceva miracoli.
Lo ricordo soprattuttto in una partita contro il Verona di Bolchi, ex-Inter, e Majoli sembrava un grillo che volava da un palo all'altro e permise ai rossoneri di Nocera di battere la "corazzata Verona".
Era nato a Luino, ma trascorse circa 12 anni nella Nocerina, a cavallo dell' avventura milanista, e dopo su di lui è calato l'oblio."




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(Archivio Magliarossonera.it)



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Missiva di richiesta su carta intestata A.C. Milan al Comune di Luino (VA) in data 13 maggio 2003 per Luigi Roi
(by Luigi La Rocca)



dal sito www.www.luinonotizie.it
6 giugno 2018

GIANNI ROI, IL “PORTIERE MATTO” DI LUINO CHE SFIORÒ LA SERIE A. CHE FINE HA FATTO?
Dal web riemerge la storia del calciatore, classe 1938, che negli anni Sessanta fu ad un passo dal professionismo. Andò davvero così?

Gianni Roi è un nome che se associato alla storia del calcio italiano di ogni epoca rischierebbe di produrre una reazione di totale indifferenza anche tra gli appassionati di vecchia data e tra quei tifosi in grado di recitare a memoria ogni formazione, gloriosa o sciagurata che sia, scesa in campo con i colori della propria squadra del cuore.
Il motivo, facilmente intuibile, è che le sue prestazioni sportive non hanno certo lasciato il marchio del fuoriclasse nell’olimpo del pallone, ma come la storia stessa del calcio insegna, esistono fattori estranei al talento per i quali un giocatore può ritagliarsi il suo spazio di gloria: magari non negli annali della disciplina ma negli archivi suggestivi e carichi di aneddoti della memoria popolare.
Questo fattore per Gianni Roi, portiere classe 1938, originario di Luino, sta tutto nel soprannome attribuitogli da qualche vecchio, e probabilmente annoiato, frequentatore di campetti di periferia: “Ül Matt“.
I suoi trascorsi calcistici, come da premessa, non costituiscono certamente un’epopea paragonabile a quella di Gigi Riva, fiondatosi a suon di gol dalle giovanili del Laveno ai successi italiani e internazionali, prima con la maglia del Cagliari e poi con quella Nazionale, ma meritano di essere menzionati se non altro per un interrogativo: che fine ha fatto?
A chiederselo sono gli utenti del portale di informazione “TuttoNocerina.com“, che hanno rispolverato negli ultimi giorni quello che è forse l’unico aspetto degno di nota della sua militanza tra i pali. Prima di svelarlo però è necessario approfondire un’altra caratteristica che viene attribuita a Gianni Roi, e che non ha nulla a che vedere con riflessi, agilità e senso della posizione.
L’estremo difensore, stando a quanto riporta il sito, era quello che qui sul lago avremmo definito un “casciaball“, tendenza tutt’altro che nobile ma grazie alla quale le sue gesta sono tornate d’attualità. Il rosso e il nero della Nocerina, squadra campana oggi in Eccellenza, non sono infatti gli unici colori sociali con tale combinazione indossati da Roi negli anni Sessanta.
Prima di dare inizio alla sua lunga permanenza sui campi di Prima Categoria e Serie D (dove Roi guadagna il curioso appellativo di “Giovanni XXIII” per i miracoli compiuti tra i pali), la sua breve biografia racconta di un passaggio dal Milan di Nereo Rocco, dove Il Matto, proprio a causa delle sue intemperanze, avrebbe solo assaporato la sensazione di varcare la soglia del calcio che conta.
Pura verità o semplice millanteria di un ballista seriale?
La risposta c’è e giunge dal tabellino di un’amichevole giocata nel dicembre del 1962 a Luino, tra i rossoblu e il Milan di Rocco, conclusasi naturalmente in goleada (1-7). Consultando i nomi dei titolari scesi in campo, sappiamo per certo che Gianni Roi disputò almeno una parte di quella gara, per essere poi sostituito da Mario Liberalato. Chissà se per semplice rotazione da partitella o per un gesto folle oltre il regolamento.
Su quest’ultimo particolare non ci sono documenti da cui trarre uno spunto più concreto e dettagliato di quello che l’immaginazione può portarci a produrre. A venirci in aiuto è però un episodio che i tifosi più datati della Nocerina sicuramente non hanno rimosso. Quello in cui Gianni Roi, il portiere matto di Luino, per dare un taglio agli sberleffi a lui diretti dai sostenitori della squadra rivale, rispose abbassando i pantaloncini e mettendo in mostra i suoi attributi extra calcistici.
(Fonte “Magliarossonera.it”) 26 dicembre 1962, Luino vs Mista Milan A/ Milan B 1-7; reti: Barison (2), Lodetti (2), Mora, Pivatelli, aut. (Luino), Broggi. Mista Milan A / Milan B: Roi (Liberalato), Zagatti, Bravi, Benitez, Beltrami, Pelagalli (Maldera I), Benigni, Lodetti, Pivatelli, Mora, Barison – All.: Rocco.
Un grazie per la segnalazione al professor Giovanni Petrotta



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(da "Luino Notizie" del 6 giugno 2018)