Ha giocato anche con la Triestina (A), con il Novara (A) e con la Cremonese (B).
Ha allenato il Catanzaro (C e B).
"Il 15 novembre scorso è scomparso Pietro Pasinati, decano delle vecchie glorie triestine. Aveva da pochi mesi compiuto novant'anni. La scorsa primavera aveva fatto ancora sentire forte la sua voce quando la Gazzetta dello Sport lo aveva candidamente dimenticato nel corso di una rievocazione storica durante i campionati Europei con i suoi ex compagni di Nazionale Olivieri e Rava. Quando si favoleggia sul carattere e sul temperamento delle vecchie generazioni, bisognerebbe portare Pasinati come esempio. Nato in una Trieste ancora sotto l'Impero Austro-Ungarico, cominciò a giocare nei polverosi cortili del ricreatorio Pitteri per passare quindicenne nei ranghi dell'Unione Sportiva Triestina, prima sotto la guida di Somer e poi del boemo Rudolph Soutscek, che lo fece esordire in prima squadra a 17 anni nel campionato di 1^ Divisione 1927-28. La stagione successiva, l'esordio nella massima serie a Busto Arsizio contro la Pro Patria et Libertate, grazie all'allargamento dei campionati (in vista della riforma che avrebbe portato al girone unico) che consentì alla Triestina il salto di categoria. In sedici anni di serie A, quasi tutti trascorsi nella formazione della sua città, ben 413 presenze impreziosite da 50 realizzazioni. Fu compagno di squadra di Alessandro Bonetti, Antonio Bortoletti, Andrea Capitanio, Bruno Chizzo, Renato De Manzano, Rudi Ostromann, Carlo Rigotti e Ferruccio Valcareggi, i quali ebbero tutti a che fare in tempi diversi con i colori rossoneri. Senza dimenticare Nereo Rocco, l'indimenticabile Paron con il quale condivise una fraterna amicizia. Pasinati disputò 11 incontri con la Nazionale, nelle cui fila si laureò campione del Mondo in Francia nel 1938 (giocò la gara degli ottavi di finale contro la Norvegia, vinta dagli azzurri 2-1 ai supplementari). Venne al Milan nel 1939, rimanendovi una sola stagione e totalizzando 24 presenze (21 in campionato e 3 in Coppa Italia). L'anno seguente si trasferì al Novara chiamato dall'ex compagno Carlo Rigotti, diventato nel frattempo allenatore dei piemontesi, ma un campionato in tono minore terminato con la retrocessione lo indusse a ritornare a Trieste dove concluse la carriera agonistica, a parte una breve esperienza a Cremona come allenatore-giocatore (campionato di Serie B 1946-47). Dopo alcune sporadiche apparizioni, si cimentò a tempo pieno nella carriera di allenatore a cavallo degli anni Sessanta, ottenendo una promozione in B col Catanzaro." (Da "Forza Milan!", dicembre 2000, articolo di Luigi La Rocca)
(Archivio Magliarossonera.it) |
Pietro Pasinati alla Triestina (da "Il Calcio Illustrato", 1933-34) |
(da "Il Calcio Illustrato", febbraio 1938) |
Il matrimonio di Pietro Pasinati (da "La Domenica Sportiva" del 30 novembre 1934) |
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(da "Il Calcio Illustrato", 1935-36) |
Pasinati e Micheloni al Milan, giugno 1939 (da "Il Calcio Illustrato") |
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 15 giugno 1940) |
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 6 giugno 1943) |
Una formazione del Catanzaro per il Campionato di Serie C 1957-58 (Presidente Nicola Ceravolo), allenato da Pietro Pasinati. In piedi da sinistra: Pasinati, Rossetti, Bigagnoli, Morbidoni, Ghersetich, Lionetti, Tagini. Accosciati: Costa, Errichiello, Florio, Rambone, Rais |
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