Ha giocato anche con il Vichy (D, C, B), il Valenciennes (B), il Bruges (A), l'Olympique Marseille (A), il Bayern Monaco (A), il Bordeaux (A), il Guingamp (A), il Saint Pierroise (C), Cap Ferret (D), il Facture Biganot (D).
Ha allenato il Bassin d'Arcachon Sud, lo Strasburgo, il Lens.
"Anche per lui, campionissimo di Francia, vincitore del prestigioso "Pallone d'Oro" nel 1991 (un riconoscimento a livello europeo), l'impatto con la realtà del nostro calcio (difese organizzatissime e tanta "pressione" da parte di tutti i massmedia) non è stato dei più semplici. Ma ha saputo reagire, abituandosi a poco a poco a tutte le novità (anche al clima di Milano, tanto diverso da quello a cui era abituato a Marsiglia) e mostrando così sul campo tutte quelle doti (rapidità, furbizia, "senso della porta") che lo hanno reso giustamente famoso." (Da Figurine "Score Edizione 1992-93")
La copertina del "Guerin Sportivo" di luglio-agosto 1992: Jean Pierre Papin arriva al Milan |
Jean Pierre Papin, neo acquisto rossonero 1992-93 |
Dal sito www.wikipedia.it
CALCIATORE
Inizia a giocare nel 1983, nell'INF Vichy, primo centro di formazione calcistica del Paese. Nel 1984 esordisce in serie B nel Valenciennes, ma già l'anno successivo è al Club Bruges, dove vince la Coppa del Belgio.
Il discusso presidente Bernard Tapie lo ingaggia per l'Olympique Marsiglia, con cui crea un ciclo: fra il 1989 e il 1992 Papin vince 4 campionati francesi consecutivi. Nella stagione '90-'91 conquista anche la classifica dei cannonieri. Nel 1989 il Marsiglia raggiunge il successo nella Coppa di Francia.
Nel 1991 Papin è Pallone d'Oro e l'anno successivo si trasferisce al Milan, con cui perde la finale di Coppa dei Campioni proprio contro il Marsiglia. A Milano vince 2 scudetti (1992-1993 e 1993-1994), 2 Supercoppe Italiane (1992 e 1993) e la Champions League del 1994.
Il 1994 segna il suo trasferimento al Bayern Monaco, ma qui viene colto da una serie di infortuni che ne minano l'attività per due stagioni, riuscendo comunque a vincere la Coppa UEFA del 1996. Torna in Francia al Bordeaux e quindi al Guingamp, inclusa una breve esperienza al JS Saint-Pierroise, nell'Isola della Riunione. Dopo essere rimasto inattivo dal maggio 1999 al novembre 2001, si trasferisce al Cap Ferret, a cui fa conquistare una promozione e due salvezze a suon di gol.
Abbandona il calcio giocato nel 2004, salvo tornare a giocare firmando nel dicembre 2008, a 45 anni, un contratto con i dilettanti del Facture Biganos.
ALLENATORE
Dopo aver rifiutato incarichi al Chelsea e al Manchester United, Papin dal settembre 2005 al giugno 2006 ha allenato il Bassin d'Arcachon Sud, con cui ha conquistato la promozione in CFA2 (quinta divisione) e la Coppa d'Aquitania. Nel luglio 2006 è diventato allenatore dello Strasburgo in Ligue 2 (seconda divisione) ed è riuscito a raggiungere la promozione nella Ligue 1. Licenziato nonostante il risultato ottenuto, Papin non rimane a lungo disoccupato, venendo assunto dal RC Lens dopo le dimissioni di Guy Roux.
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Dal sito www.fondazionebonarda.blogspot.com
JEAN PIERRE PAPIN
Pallone d'Oro 1991
Nato a Boulogne sur Mer (Francia) il 5 novembre 1963
In campionato: 31 presenze e 20 gol con il Bruges, 215 presenze e 134 gol con il Marsiglia, 40 presenze e 18 gol con il Milan, 27 presenze e 3 gol con il Bayern di Monaco, 56 presenze e 22 gol con il Bordeaux.
In nazionale: 54 presenze e 30 gol.
Palmares: quattro campionati, una coppa di Francia e il Pallone d'Oro con il Marsiglia, una coppa del Belgio con il Bruges, due scudetti, una Supercoppa italiana e una Champions League con il Milan, una coppa Uefa con il Bayern di Monaco.
Jean Pierre Papin è il calciatore francese ad aver segnato più reti in nazionale dopo Michel Platini (Trezeguet e Henry però lo stanno tallonando) ed è stato il terzo transalpino dopo Kopa e Platini ad aggiudicarsi, nel 1991, il Pallone d'Oro.
Centravanti classico ha legato il suo nome all'Olympique Marsiglia, al Milan, al Bayern di Monaco e al Bordeaux.
Con l'Olympique Marsiglia ha vinto quattro scudetti consecutivi (l'ultimo però è stato revocato per lo scandalo del Valenciennes) ed è stato per cinque anni di fila capocannoniere del campionato francese.
Nel maggio del 1991 ha perduto a Bari la finale di coppa dei Campioni contro la Stella Rossa ma è comunque stato insignito, a fine anno, del Pallone d'Oro proprio davanti alla stella montenegrina Dejan Savicevic che poi ha incontrato nel Milan.
Con il Milan ha vinto due scudetti in due anni segnano 18 reti in 40 gare di campionato, ha perduto una finale di coppa dei Campioni contro la sua ex squadra, il Marsiglia, e poi l'ha vinta l'anno dopo contro il Barcellona pur non scendendo in campo nella finale di Atene.
Poi è andato al Bayern dove in due anni ha segnato soltanto 3 reti in 27 gare ma ha vinto una coppa Uefa nel 1996. Ha finito la carriera al Bordeaux prima di accettare l'offerta del Guingamp nella seconda divisione francese. Nelle coppe Papin ha segnato 38 reti in 9 stagioni.
Papin non è stato un fenomeno di classe e talento ma un ottimo giocatore che ha fatto della forza di volontà la sua arma invincibile. Quando il padre lo avviò al calcio, era un esile ragazzino dalla tecnica grossolana.
Ma, col tempo, giocando accanto a campioni del calibro di Giresse, Francescoli, Allofs e Cantona, Papin riuscì ad emergere migliorando di molto le proprie doti tecniche. Istintivo ed esplosivo, Papin era capace di segnare da qualsiasi posizione e in qualsiasi modo (la rovesciata era la sua specialità), di tirare rapidamente e in modo imprevedibile non appena intravedeva la porta avversaria.
Giudizio Fondazione Bonarda...Bomber !!!
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(Archivio Magliarossonera.it) |
L'esultanza di Jean Pierre Papin (Archivio Magliarossonera.it) |
Jean-Pierre Papin, 1992-93
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero) |
Cartolina di Jean Pierre Papin
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero) |
Papin e Van Basten in copertina di "Onze", gennaio 1993 |
Jean-Pierre Papin allenatore, 43 anni, con il presidente dello Strasburgo Ginestet: la festa promozione è già un ricordo
(foto Afp, dal sito www.gazzetta.it) |
Dal sito www.gazzetta.it
13 giugno 2007 - di Alessandro Grandesso
PAPIN: " IO COME DIDI' "
I casi L'ex attaccante del Milan ha vissuto un'esperienza simile a quella capitata a Deschamps: dopo aver riportato in Ligue 1 lo Strasburgo, ha lasciato il club tra mille polemiche. Ma pensa già al futuro: "Ripartirò dall'estero. L'Italia? Non si sa mai"
PARIGI, 13 giugno 2007 - Jean Pierre Papin come Didier Deschamps. Dopo aver riportato in A lo Strasburgo, l'ex milanista è stato scaricato dalla dirigenza. Troppe divergenze sul progetto sportivo e pochi soldi da investire sul rilancio. L'ex attaccante però è pronto a rimettersi in gioco. Magari anche all'estero. E magari in Italia, nel campionato che ama di più. I suoi allenatori di riferimento sono Fabio Capello e Giovanni Trapattoni. "Per il momento - precisa il francese - non ho nessuna proposta, ma se dovessi ripartire da zero, preferirei farlo lontano dalla Francia".
DELUSIONE - E' stato un addio brusco, quello di Papin, passato in pochi giorni da eroe a persona non grata. All'ex attaccante è stato rimproverato anche l'aver discusso con il Lens che cercava un nuovo allenatore. Una panchina proposta anche a Didier Deschamps e finita a Guy Roux.
BILANCI - Eppure, l'ex rossonero vanta un bilancio sportivo convincente, con l'obiettivo della promozione centrato con una giornata d'anticipo, sfruttando una squadra non certo galattica. Un successo da esordiente nel mondo professionistico, dopo due stagioni alla guida dei dilettanti dell'Arcachon. Le premesse erano buone, ma Papin non aveva fatto i conti con Fehrat Khirat, il coordinatore sportivo. I due erano ai ferri corti, ma alla fine l'ex Pallone d'oro ha avuto la peggio: "Khirat mi faceva la guerra da mesi, è un buffone". "Ora me ne vado in vacanza - spiega Papin - e poi valuterò con calma la situazione. Devo digerire la delusione. In fondo, ho chiuso la stagione con successo. Mi sento un po' come Deschamps, ma forse il suo caso è un po' diverso. E poi con lui non ho ancora parlato, quello che so l'ho letto sui giornali, preferisco non commentare".
ESTERO - "Se devo ripartire da zero - precisa l'ex rossonero - meglio all'estero". L'Italia? "Il campionato italiano è da sempre quello che ammiro di più, ma è troppo presto per pensarci e tra l'altro non ho ricevuto nessuna proposta. Nel calcio però non si sa mai. Sono deluso, ma posso ritrovare il sorriso molto rapidamente".
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Dal web
"Il ricordo di Milano. Un sogno. Certo, lasciare Marsiglia non è stato facile. Lo sport è così un giorno sei in alto, il giorno dopo sei giù. Io volevo intraprendere un'altra sfida. Al microfono davanti a quarantamila persone ho dovuto annunciare che partivo per un club nemico.
Ho un souvenir incredibile di quel giorno. Ma andavo a giocare con la squadra che era in quel momento più forte. In particolar modo andavo a giocare con Marco van Basten, con cui non vedevo l'ora di provare l'intesa. È stato deludente.
Marco si è infortunato, ha giocato poco, abbiamo fatto soltanto un paio di partite di campionato all'inizio e una partita di Uefa.
Quanto eravamo temuti a Madrid! Non avrei dovuto lasciare. Eravamo in sei e c'era posto per tre. A me è rimasto quello che ho vissuto, seppur per due sole stagioni, un sogno. E in questo sogno ho vinto tutto" (Jean Pier Papin)
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11 novembre 2018, Milan vs Juventus 0-2: Jean-Pierre Papin premiato dal Presidente del Milan Paolo Scaroni prima della partita |
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 21 aprile 2020) |
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