Michele PADOVANO
"Harley Davidson"

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(da "Forza Milan!")
  Michele PADOVANO

Nato il 28.08.1966 a Torino

Attaccante (A), m 1.78, kg 71

Stagioni al Milan: 1, maggio 1994
, solo partite amichevoli (utilizzato nella tournée rossonera in Messico come prestito dalla Reggiana)

Soprannome: “Harley Davidson”

Esordio (e unica partita) nel Milan in gare amichevoli il 25.05.1994: Chivas vs Milan 1-1

Totale presenze in gare amichevoli: 1

Reti segnate: 0

Partite amichevoli documentate da tabellino in Magliarossonera.it:
- 25.05.1994: Chivas vs Milan 1-1 (7-6 d.c.r.) (Coppa Tecate)

Esordio in Nazionale Italiana il 29.03.1997: Italia vs Moldova 3-0

Totale presenze in Nazionale Italiana: 1

Reti segnate in Nazionale Italiana: 0




Ha giocato anche con l'Asti (C2), il Cosenza (C1, B), il Pisa (A), il Napoli (A), il Genoa (A), la Reggiana (A), la Juventus (A), il Crystal Palace (A), il Metz (A), il Como (B).



Dal sito www.wikipedia.it

CARRIERA
Padovano iniziò la sua carriera professionistica in Serie C2 con l'Asti TSC nella stagione 1985/86. Nell'ottobre del 1986 si trasferì al Cosenza, restandovi per quattro anni ed ottenendo sotto la guida di Gianni Di Marzio una promozione dalla C/1 alla B attesa da oltre 20 anni. Con la squadra calabrese sfiorò nell'annata successiva la promozione nella massima serie mancata solo per la classifica avulsa. In questi quattro anni, Padovano matura sia come uomo che come calciatore. Non realizza tantissimi gol, ma quelli che segna sono tutti pesantissimi, lasciando un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi cosentini che ancora oggi lo ricordano con piacere. Nel 1990 l'attaccante fece il suo esordio in Serie A con il Pisa mettendo a segno 11 reti in 30 partite; in seguito continuò a giocare nella massima serie calcistica italiana vestendo le maglie di Napoli, Genoa e Reggiana.
Grazie ai 10 gol segnati nell'arco del primo campionato giocato con la maglia della Reggiana, la squadra granata riuscì a centrare la salvezza al primo anno di serie A, nonostante le lunghe discussioni con il tecnico dell'epoca, Pippo Marchioro. Al termine di questa stagione tornò al Genoa ma fu richiamato a Reggio Emilia nel corso dei trasferimenti di novembre, segnando 7 gol in 19 partite che non bastarono a salvare la squadra dalla retrocessione in serie B, ma che gli valsero la chiamata della Juventus.
Padovano raggiunse l'apice della carriera nelle due stagioni disputate con la Juventus dal 1995 al 1997, con cui vinse 1 Scudetto, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Europea. In particolare, contribuì al successo del club torinese nella Champions League, mettendo a segno il gol del 2-0 nei quarti di finale contro il Real Madrid, che consentì il passaggio alle semifinali, e battendo uno dei rigori nella finale di Roma contro l'Ajax.
Nel 1997 Padovano venne convocato per la prima volta nella Nazionale di calcio italiana dall'allora commissario tecnico Cesare Maldini, in occasione delle gare di qualificazione ai Mondiali di calcio di Francia 1998 contro la Moldavia e la Polonia. Sfortunatamente, dopo il debutto contro la Moldavia, durante un allenamento pre-partita in vista della gara con la Polonia, l'attaccante scivolò rovinosamente a terra mentre stava battendo un calcio di rigore, procurandosi una grave frattura al ginocchio che non gli permise più di competere al massimo.
Dopo quell'infortunio, nel 1997 la Juventus decise di cedere Padovano al Crystal Palace, con cui però giocò pochissime volte. Nel 2001 l'attaccante terminò la sua carriera da calciatore, dopo aver disputato le ultime stagioni da professionista con il Metz e il Como.

DOPO IL RITIRO
La prima esperienza manageriale fu nei quadri della Reggiana nel 2002. Nel 2005 ricopre il ruolo di direttore sportivo nel Torino guidato da Giovannone, fino alla cessione della società ad Urbano Cairo. Da febbraio fino a maggio del 2006 è stato anche dirigente sportivo dell'Alessandria.






La comitiva rossonera (con Padovano) in partenza per la tournée rossonera in Messico e Cina, 1994
(da "Forza Milan", 1994)





Michele Padovano nella sua unica apparizione in Nazionale
(foto Villa/Grazia Neri)


Padovano con la maglia del Cosenza
in una partita commemorativa disputata nel 2008
(dal sito www.wikipedia.it)




Dal sito www.wikipedia.it
9 maggio 2006

DROGA, ARRESTATO MICHELE PADOVANO
Ex juventino coinvolto in traffico
Michele Padovano, ex calciatore della Juventus, è stato arrestato nell'ambito di una inchiesta della Procura di Torino su un traffico di hashish. L'attuale dg dell'Alessandria ha ricevuto uno dei 33 ordini di custodia cautelare a causa del suo ruolo nell'organizzazione che spacciava la droga giunta dal Marocco. Pesante l'accusa nei suoi confronti: associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
Michele Padovano è accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. All'ex calciatore gli è stato contestato il ruolo del finanziatore. Secondo quanto hanno raccontato i carabinieri, Padovano, che è stato arrestato nella sua casa di San Gillio torinese, era in rapporti di amicizia con Luca Mosole, 39 anni, di La Cassa (Torino), considerato il capo della banda di trafficanti di hashish. L'organizzazione spacciava l'hashish in molte località del Nord Italia. L'indagine è ancora in corso e potrebbe avere ulteriori sviluppi.
Padovano, 39 anni, è stato un giocatore professionista nel Cosenza, Pisa, Napoli, Genoa, Reggiana e, dal '95 al '98, nella Juventus che poi lo cedette alla squadra inglese Crystal Palace. Nel suo curriculum anche due partite nella nazionale italiana, due scudetti, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea e una Italiana. Dopo avere appeso le scarpe al chiodo, è rimasto nel mondo del calcio: l'anno scorso fu uno dei protagonisti dell' estate calda torinese, quando il Torino, a causa della grave situazione economica, non venne iscritto alla serie e il suo titolo sportivo fu rilevato da un gruppo di professionisti cittadini e dall' imprenditore ciociaro Luca Giovannone. Padovano venne chiamato a svolgere il ruolo di direttore sportivo, ma dovette abbandonarlo a causa delle forti contestazioni dei tifosi.