Ricardo OLIVEIRA

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Scheda statistiche giocatore
  Ricardo OLIVEIRA

Nato il 06.05.1980 a San Paolo (BRA)

Attaccante (A), m 1.83, kg 79

Stagioni al Milan: 1, 2006-07

Proveniente dal Betis Siviglia

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 05.09.2006: Varese vs Milan 0-1

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (Serie A) il 10.09.2006: Milan vs Lazio 2-1

Ultima partita giocata con il Milan il 19.05.2007: Milan vs Udinese 2-3 (Campionato)

Totale presenze in gare ufficiali: 37

Reti segnate: 5

Palmares rossonero: 1 Champions League (2007)

Esordio in Nazionale Brasiliana il 07.02.2005: Brasile vs Hog Kong 7-1

Totale presenze in Nazionale Brasiliana: 11

Reti segnate in Nazionale Brasiliana: 3

Palmares personale: 1 Campionato spagnolo (Valencia, 2003-04), 1 Coppa Uefa (Valencia, 2004), 1 Coppa di Spagna (2005, Betis Siviglia), 1 Coppa America (2004, Nazionale Brasiliana), 1 Confederations Cup (2005, Nazionale Brasiliana)




Ha giocato anche con il Portuguesa (A), il Santos (A), il Valencia (A), il Betis (A), il Real Saragozza (A), l'Al-Jazira (A), l'Al-Wasl (A), l'Atletico Mineiro (A), il Coritiba (A).



Dal sito www.wikipedia.it

CARRIERA
Dopo aver cominciato la propria carriera in Brasile nel Portuguesa, nel 2002 si trasferisce al Santos. È stato capocannoniere della Coppa Libertadores 2003 con la maglia del Santos segnado 9 reti (a pari merito con Marcelo Delgado).
Nel 2003 arriva in Europa, al Valencia, squadra della Liga spagnola e dopo una sola stagione in cui vince il campionato (21 presenze e 8 reti) e la Coppa UEFA passa al Betis Siviglia. Nella prima stagione in Andalusia realizza 22 gol in 37 presenze. Nella seconda, durante una partita di Champions League, si scontra col difensore del Chelsea Ricardo Carvalho, infortunandosi gravemente ad un ginocchio; a fine stagione il suo score sarà di 4 reti in 9 partite. Ad aprile 2006 viene ceduto in prestito al San Paolo, con cui raggiunge la finale della Coppa Libertadores 2006, anche se non la può disputare perché i termini del prestito al San Paolo, già decorsi, gli impongono di ritornare al Betis.
Tornato al Betis alla fine della stagione 2005-06, è stato multato di un milione di euro dal club spagnolo per essersi presentato in ritardo al ritiro, poiché voleva partecipare alla finale di Coppa Libertadores con il San Paolo. In seguito è stato nuovamente multato di tre milioni di euro per essersi sottoposto alle visite mediche del Milan senza autorizzazione.
Alla fine della sessione estiva del calciomercato 2006, al termine di una lunga trattativa, è acquistato dal Milan in cambio di 17 milioni di euro e del cartellino del centrocampista svizzero Johann Vogel. Esordisce in Serie A segnando il secondo gol di Milan-Lazio 2-1 il 9 settembre. Pochi giorni dopo l'approdo del giocatore al Milan, la sorella è rapita in Brasile ed è liberata il 12 marzo 2007. Nella sua prima stagione con il Milan il giocatore non è impiegato con continuità dall'allenatore e disattende spesso le aspettative con prestazioni deludenti. Alla fine totalizza solo 3 gol in 26 presenze in campionato e 2 gol in Coppa Italia.
Nell'estate 2007 per 2 milioni di euro è ceduto in prestito con diritto di riscatto (fissato a 11 milioni) al Real Saragozza, dove riprende a segnare con continuità. A fine stagione i suoi goal nella Liga saranno 18, ma non basteranno ad evitare la retrocessione in seconda divisione della sua squadra che nell'ultima gara di campionato crolla a Maiorca per 3-2 (dove lo stesso Oliveira firmerà un inutile doppietta).
Il 25 maggio 2008, tramite un comunicato sul sito ufficiale, il Real Saragozza conferma di aver esercitato il diritto di riscatto sul giocatore versando gli 11 milioni di euro concordati con il Milan l'estate precedente.
Il 1 febbraio 2009 ritorna al Betis Siviglia in comproprietà firmando il contratto fino al 2013. Nel mercato estivo del 2009 viene più volte accostato alla Lazio, ma a luglio passa all'Al-Jazira di Abu Dhabi per circa 14 milioni di euro.




Dal sito www.gazzetta.it
31 agosto 2006

OLIVEIRA AL MILAN: C'E' IL SI
Raggiunto l'accordo con il Betis Siviglia: agli spagnoli Vogel e 15 milioni di euro. Il brasiliano a Milano ha firmato un quinquennale. Amoroso rescinde e va al Corinthians
MILANO - E' ufficiale: il Milan ha acquistato l'attaccante brasiliano Ricardo Oliveira dal Betis Siviglia, che ha firmato un contratto di cinque anni. Lo ha reso noto la società rossonera con un comunicato in cui informa di aver ceduto definitivamente alla società spagnola Johann Vogel.
La società rossonera ha anche risolto consensualmente il contratto con Marcio Amoroso che a questo punto dovrebbe accasarsi al Corinthians per sostituire l'argentino Carlos Tevez, destinato, secondo la Bbc, al West Ham United con Javier Mascherano.
LE PAROLE DI OLIVEIRA - Le prime parole del nuovo acquisto: "Finalmente al Milan. Sì, finalmente. Adesso lo posso dire: sono felice, posso pensare solo al calcio ed a dimostrare perchè sono qui. Sono pronto a dare tutto in termini di lavoro, impegno e, soprattutto, gol". Oliveira indosserà la maglia numero 7, non una qualsiasi, visto che per tanti anni è stata la maglia dell'ex Pallone d'oro Andriy Shevchenko. "Una maglia pesante? Nessun problema, sono un attaccante che arriva in uno dei migliori club al mondo, immagino e conosco la responsabilità, ma non mi preoccupa". Soddisfatto dell'arrivo al Milan di Oliveira è soprattutto Kakà, connazionale e amico del nuovo acquisto rossonero. "Ho sempre pensato - ha dichiarato al sito internet del Milan l'ex Betis - che mi sarei trovato bene con Kakà e con gli altri miei connazionali. Adesso voglio pensare ad integrarmi e ad entrare in sintonia anche con gli altri attaccanti del Milan e tutto il resto dello spogliatoio. Voglio lavorare in armonia con tutti".






A Milanello, Oliveira mostra la sua nuova maglia



Dal sito www.gazzetta.it
3 settembre 2006

OLIVEIRA: "MI RIVELERO' IN CAMPO"
Il nuovo acquisto del Milan non ha paura di arrivare senza troppi clamori: "Io sconosciuto? Meglio così, vedrete dal vivo chi sono. L'eredità e la maglia di Shevchenko non mi pesano"
Oliveira, come si è sentito mentre il presidente del Betis de Lopera faceva e disfaceva gli accordi col Milan?
«Soffrivo. Si decideva una cosa e il giorno dopo non valeva più. Per un giocatore è difficile resistere».

È vero che qualche mese fa aveva chiesto di restare al San Paolo?
«È vero che avevo accettato di giocare lì qualche mese, per rimettermi in forma dopo l'infortunio al ginocchio. Mi sono operato ai legamenti alla fine del 2005 e per questo ho perso i Mondiali: non ho avuto tempo per rimettermi, ho giocato i miei primi 25 minuti dopo l'incidente la domenica e il lunedì era il giorno delle convocazioni. Anche questo non è stato facile da superare».

Però dicono che lei abbia molta personalità.
«È vero».

L'ha dimostrato prendendo il 7 di Shevchenko.
«Mi hanno detto che quel numero era libero e io ho detto "lo prendo". Poi mi hanno spiegato che era quello di Sheva e io ho insistito: "lo prendo lo stesso, che problema c'è? ". Ho molto rispetto di Shevchenko che al Milan ha scritto una grande storia, ma io sono qui per scrivere la mia».

Non ha paura neanche dell'atteggiamento dei tifosi che si aspettavano un nome famoso?
«Io non ho paura di niente. Non ho paura di una maglia: al San Paolo e al Betis avevo il 12, era libero anche qui al Milan, eppure ho preso il 7. Non ho paura delle polemiche: l'attesa dei tifosi non la vivo come pressione. Quanto all'attesa, è così dappertutto: fra Inter e Milan c'è rivalità come fra Barcellona e Real, e in tante altre realtà. Loro si sono rinforzati, hanno comprato tanto, ma il Milan è una squadra forte, che può stare alla pari con l'Inter».

Nonostante gli otto punti di distacco?
«Ne sono convinto. D'altra parte, se ho scelto il Milan invece del Lione che dava più soldi a me e al Betis un motivo c'è: il Lione è un grande club francese, il Milan è il sogno di tutti i giocatori. E nella vita i soldi contano, ma la cosa più importante è conquistare cose sempre più grandi. Il Milan per me è una sfida e un'opportunità».

La gente non la conosce.
«Meglio che non mi conoscano, e questo vale anche per gli avversari: vedranno dal vivo che giocatore sono. So che avrò bisogno di un po' di tempo per rendere al massimo, ma sono venuto per giocare, per fare gol e per vincere e col lavoro e lo studio ci riuscirò».

Ci spiega che attaccante è Ricardo Oliveira?
«Al San Paolo e al Betis ho giocato da punta unica. Sono abituato a stare al centro, ma non sono uno che sta fisso in area: sono mobile, mi piace cercarmi il pallone buono anche lontano e mi piace aprire spazi per i compagni».

È importante che qui ci siano tanti brasiliani?
«Sì, ma io voglio vivere nel gruppo, comunicare dentro e fuori dal campo».

Cosa le dicevano Kaká e gli altri?
«Che nessun posto è come il Milan. Da quello che ho visto in questi giorni posso dire che avevano ragione».

Altri contatti con i nuovi compagni?
«Mi ha chiamato Inzaghi, è stato simpatico. E poi qui a Milanello tutti mi hanno accolto bene».

Che tipo è Ricardo Oliveira?
«Una persona socievole che ha tanti amici. Soprattutto, una persona sincera che ama quelli che parlano chiaro. Quando ogni giorno si sentiva parlare di Ronaldo, viene al Milan, non va al Milan, e il mio contratto non era mai pronto, Ancelotti ha detto: «Io voglio Ricardo Oliveira». Per me è stato molto importante. E' bello scoprire che al Milan ci sono tante persone che parlano chiaro e deciso come me».

Lei potrebbe diventare simpatico ai fan del Milan anche perché si dice che il suo ingaggio sia stato il modo per arrivare a Ronaldinho l'anno prossimo.
«Io posso dire che il fatto che sia arrivato al Milan non c'entra niente col resto, ma capisco che si colleghino le cose: Roberto Assis è il mio agente ed è suo fratello, è normale che la gente pensi che ci sia qualcosa dietro. Se Ronaldinho venisse qui sarei logicamente felice, come tutti. E' un grande giocatore e i grandi giocatori stanno sempre bene nelle grandi squadre».

Ricardo, ai tifosi del Milan che cosa vorrebbe dire?
«Che non li deluderò».






Oliveira esulta con i compagni








(Archivio Magliarossonera.it)


(Archivio Magliarossonera.it)





Con la maglia verdeoro della Nazionale Brasiliana



Dal sito www.gazzetta.it
6 ottobre 2006

RAPITA LA SORELLA DI OLIVEIRA
Dramma per il giocatore del Milan. E' accaduto martedì sera nel quartiere Casa Verde di San Paolo, in Brasile. Il figlio quattordicenne della donna è tra i sospetti della polizia
SAN PAOLO (Brasile) - La sorella di Ricardo Oliveira, attaccante del Milan, è stata rapita ieri sera nel quartiere Casa Verde di nella zona nord San Paolo. Lo afferma "O Globo", uno dei principali quotidiani brasiliani. Maria de Lourdes Silva de Oliveira è stata prelevata alle 5.30 di mattina da due uomini incappucciati che hanno fatto irruzione in casa. Il marito della donna e il figlio di otto anni sono stati immobilizzati e rinchiusi in una stanza. Il marito, che ha presentato denuncia, si è detto preoccupato per la salute della consorte che soffre di ipertensione.
Intanto le indagini hanno registrato un primo, clamoroso, sviluppo: il figlio quattordicenne della sorella di Oliveira è tra i sospetti presi in considerazione dalla polizia. Lo ha dichiarato all'Ansa il commissario Juliana de Andrade Barbosa, incaricata delle indagini. Sarebbe stato lo stesso marito di Maria de Lourdes Oliveira a rivelare che il ragazzo è stato già rinchiuso varie volte in un istituto correzionale per minorenni a causa dei suoi legami con il narcotraffico, e che aveva minacciato varie volte la madre. De Andrade ha confermato che non vi è stato finora alcun contatto dei sequestratori con una richiesta di riscatto, anche se assieme alla donna hanno portato via un'agenda telefonica.
La vicenda fa tornare alla mente il drammatico sequestro di Levan Kaladze, fratello del difensore milanista Kakhaber, in seguito ritrovato morto. Meno di un mese fa in Brasile era stata sequestrata e rilasciata, in seguito al pagamento di un riscatto, la sorella di Michael Anderson Pereira da Silva, laterale sinistro del Palmeiras. In precedenza erano state rapite e poi liberate le madri di altri celebri calciatori: Robinho, Kleber, Luis Fabiano, Marinho e Grafite.
Appresa la notizia del sequestro della sorella dell'attaccante rossonero Ricardo Oliveira, Adriano Galliani si è messo immediatamente in contatto con il giocatore che, da Siviglia, sta rientrando in aereo a Milano. Il vicepresidente del Milan ha espresso a Ricardo Oliveira "la solidarietà e la vicinanza di tutta la famiglia rossonera per questa sua vicenda personale". Il giocatore, col permesso della società, si era recato in Spagna per il disbrigo di affari personali e avrebbe dovuto riprendere la preparazione coi compagni domani a Milanello. Al suo arrivo a Milano, Oliveira deciderà se ripartire per il Brasile per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda.




Dal sito www.gazzetta.it
5 luglio 2007

OLIVEIRA AL SARAGOZZA
Secondo la stampa spagnola l'attaccante brasiliano del Milan avrebbe firmato questa mattina un contratto con la società spagnola
MILANO - Ricardo Oliveira passa al Real Saragozza. Secondo Radio Marca, infatti, l'attaccante brasiliano del Milan, che non rientrava più nei piani di Ancelotti, avrebbe firmato questa mattina un contratto con la società spagnola. Torna così a giocare nella Liga (era stato acquistato dal Betis Siviglia) dopo un solo anno di permanenza nel club rossonero, dove ha collezionato 26 presenze: solo 3 le reti all'attivo in campionato, 2 in Coppa Italia.




Dal sito www.gazzetta.it
14 luglio 2007

UN ANNO DOPO: OLIVEIRA AL REAL SARAGOZA
L'A.C. Milan comunica di aver ceduto in prestito con diritto di riscatto il calciatore Ricardo Oliveira al Real Zaragoza
Su Ricardo Oliveira alla fine qualcuno avrà anche esagerato, perché non si può affossare la carriera di un giocatore di soli 27 anni vittima, più che altro, dell'inesperienza per giocare in un club titolato come il Milan, non si poteva certo aspettarsi un fenomeno ma alla fine si arriva a parlare di flop.
La partenza dell'attaccante brasiliano per una nuova esperienza, quella con la maglia del Real Saragozza, coincide con un consuntivo, quanto mai triste della sua esperienza nella squadra Campione d'Europa, arrivato sul filo di lana di una campagna acquisti rossonera altrettanto discutibile, si è ritrovato nell'ingrato compito di far dimenticare Andriy Schevchenko, un macigno insostenibile per chi ha vestito le casacche di Portuguesa, Santos, Valencia, Betis, San Paolo che, con tutto rispetto non equivalgono a quella del Milan, si è sorriso al suo arrivo, si è subito capito che il rapporto qualità/prezzo lasciava alquanto desiderare, ma quando si pensa ai 21 milioni sborsati al Betis per il suo cartellino sono stati in molti a rimanere imbarazzati al cospetto di alcune sue giocate.
Un giocatore non da Milan, giudicato dai più di basso livello, che appena è venuto a conoscenza di non essere più nei piani di Carlo Ancelotti, ha dato l'avallo all'operazione che lo riporta da dove era venuto in Spagna dopo un anno travagliato anno in rossonero, condizionato anche dal rapimento della sorella, con sole tre le reti all'attivo, troppo poco per una riconferma.
La sua partenza porta nelle casse del club di Via Turati 10 milioni, un incredibile affare iniziato male e finito nel peggiore dei modi.






Oliveira con la maglia del Real Saragozza



Alla presentazione con il Saragozza. Sotto, saluta i tifosi