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È stato un centrocampista, proveniente, con Giannini e Di Mauro, da una primavera fortissima. Distruttore di gioco e tipico "incontrista", ha avuto un buon intuito per il goal, risultando, nella Roma degli anni '80, il centrocampista più prolifico dopo Giannini e Bruno Conti. Dotato di un tiro molto potente, era pericoloso sui tiri dalla distanza e soprattutto calci di punizione.
Nei primi anni '80, ancora ragazzo e tifoso della Roma, i suoi 'miti' sono Bruno Conti e Paulo Roberto Falcao.
Dopo essersi formato nelle giovanili della Roma, fa il suo esordio da professionista nelle file del Piacenza, in cui gioca per una stagione in prestito. Tornato nella capitale, si mette a disposizione di Sven-Goran Eriksson, ricoprendo il ruolo di ala destra, e vincendo, nel 1986, la finale di Coppa Italia contro la Sampdoria (finita 2-0), in cui mette a segno il primo gol. Nella stagione 1987-1988, alla 20° giornata di campionato, realizza all'Olimpico una storica doppietta nella partita contro la Juventus, vinta anche questa per 2-0. Dopo un biennio con l'allenatore Liedholm, nel 1989-1990 vive la sua migliore stagione sotto la direzione dell'allenatore Gigi Radice, con cui mette a segno 10 goal in campionato. Nella partita Verona-Roma del 26 novembre 1989 viene misurata la velocità di un suo tiro piazzato dalla 3/4 di campo (finito sopra la traversa), che raggiunge i 110 km/h. Nel 1990-1991, con Ottavio Bianchi, vince di nuovo la Coppa Italia ed è finalista nella Coppa UEFA.
Nel 1991 viene acquistato dall'Inter, dove gioca un campionato a buoni livelli, ma non rientra più nei piani della squadra per la stagione seguente. Viene allora ceduto all'Udinese, prima in prestito e poi a titolo definitivo. Con i friulani rimane quattro anni, facendo la spola tra la serie A e la serie B, e riuscendo a giocare in un organico competitivo solo l'ultimo anno.
Chiude la sua carriera nel Livorno.
In una recente intervista, ha indicato, per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, Daniele De Rossi come suo erede nel centrocampo romanista, precisando: «ma è molto più forte».
DOPO IL RITIRO
Nel 1999 diventa team manager del Lugano, mentre nel 2000 avviene la prima (e brevissima) esperienza da allenatore: viene ingaggiato dal Marsala che però fallisce in breve tempo, prima dell'inizio del campionato. Nel 2001 è ingaggiato dall'Astrea dove però viene esonerato nell'ottobre dello stesso anno.
Attualmente, senza ingaggi da allenatore, è diventato un professionista della pesca d'altura.
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