Michele DE NADAI

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(Archivio Magliarossonera.it)



Scheda statistiche giocatore
  Michele DE NADAI

Nato l'08.09.1954 a Milano

Centrocampista (C), m 1.80, kg 75

Stagioni al Milan: 3, dal 1971-72 al 1972-73 e 1975-76 (di cui 1 con partite ufficiali, 1975-76)

Cresciuto nel Milan

Palmares rossonero (Giovanili): 1 Torneo di Cannes (Giovanissimi, 1968-69)

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Coppa Italia il 07.09.1975: Milan vs Spal 1-0

Esordio nel Milan in Serie A il 02.05.1976: Milan vs Cesena 2-1

Ultima partita giocata con il Milan il 26.06.1976: Milan vs Fiorentina 1-1 (Coppa Italia)

Totale presenze in gare ufficiali: 5

Reti segnate: 2

Palmares rossonero: -

Palmares personale: 1 Coppa Italia (1980-81, Roma)




Ha giocato anche con il Lecco (C), il Monza (B), la Roma (A), la Lazio (B, A), la Pistoiese (B), la Salernitana (C1).

Ha allenato il Latina (C2), l'Ostia Mare (C2).



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Michele De Nadai assieme a Maurizio Zandegù al Lecco, 1973-74



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Michele De Nadai ai tempi della Primavera del Milan



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19 febbraio 1976, partita inaugurale del XXVIII Torneo di Viareggio disputata a Pisa: Milan vs Inter Heemskerk (Olanda) 4-0
(gol di Luciano Gaudino, Michele De Nadai, Vittorio Lovato, Giovanni Lorini).
In piedi, da sinistra: Roberto Incontri, Giulio Pelati, Michele De Nadai, Lino Giusto, Luciano Gaudino, Mauro Anzola.
Accosciati, da sinistra: Francesco Vincenzi, Giovanni Lorini, Antonio Forlani, Fulvio Collovati, Vittorio Lovato
(foto e didascalia: per gentile concessione di Antonio Forlani)



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La formazione del Milan scesa in campo nella "pirotecnica" semifinale del Torneo di Viareggio 1976
vinta contro il Torino per 4-3, con i gol rossoneri di Loris Ghidoni, Francesco Vincenzi (doppietta) e Luciano Gaudino.
In piedi da sinistra: Francesco Vincenzi, Antonio Forlani, Roberto Incontri, Loris Ghidoni, Fulvio Collovati, Luciano Gaudino.
Accosciati: Lino Giusto, Emilio Monzani, Michele De Nadai, Giovanni Raso, Giulio Pelati.
L'allenatore era il "GRANDE" Francesco Zagatti con il "MITICO" Paolo Mariconti - massaggiatore,
entrambi "INDIMENTICATI ed INDIMENTICABILI"
(foto e didascalia: per gentile concessione di Antonio Forlani)



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Franco Tancredi e Michele De Nadai nella sede del Milan, 1975-76



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La formazione del Monza 1976-77 nell'ultimo "drammatico" match di campionato disputato a Modena



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Stagione 1975-76
(per gentile concessione di Renato Orsingher)


Ai tempi della Roma, 1978-79



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Aldo Maldera e Michele De Nadai, 1978
(Foto Famiglia Maldera)





(Archivio Magliarossonera.it)







Ai tempi della Lazio
(da forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)


(da "Giallorossi", stagione 1979-80)



Dal sito www.gazzetta.it
15 febbraio 2008

PALOSCHI COME DE NADAI
Gol all'esordio in A, c'è un precedente nel Milan datato 1976. Anche allora, il giovane Michele, prodotto del settore giovanile, fu spedito in campo da Trapattoni e dopo 3' andò in rete contro il Cesena: "Ascolti solo Ancelotti, è l'unico che lo può aiutare"
MILANO - Si è fatto un gran parlare dell'esordio-boom di Alberto Paloschi ma questa storia era già successa, sempre in serie A, sempre nel Milan e sempre con un debuttante.

Si chiamava Michele De Nadai, quello che poi ha sempre giocato col caschetto ("e oggi, a 54 anni, lo porto ancora"), la partita era Milan-Cesena, lui se ne stava in panchina, sperando di debuttare. Sull'1-0 Trapattoni chiamò in panchina Calloni (e questo spiega tante cose), fece entrare il ragazzino e quello che ti fece? Arraffato il primo pallone, lanciatogli da Chiarugi, lo buttò in porta senza pensarci troppo. Proprio come Paloschi. "Solo che io ci misi un po' di più, diciamo 3 minuti invece di 18 secondi".
IL PRIMO GOL - L'azione, così come la raccontò la Gazzetta. "De Nadai scattava in avanti e, dal limite dell'area, faceva partire una briscola (allora si diceva così) che Boranga prima smorzava col petto ma non sufficientemente, tanto che la palla proseguiva lentamente la propria corsa e quando il portiere si tuffava all'indietro quello aveva superato già la linea bianca". Era l'1 maggio 1976, 32 campionati fa. "Per me fu il coronamento di un sogno. Proprio a San Siro, da bambino, avevo visto la mia prima partita, accompagnato da papà e nel vedere uscire i giocatori dal sottopassaggio avevo sognato di poter essere un giorno al loro posto". LA CARRIERA - "I giornali parlarono di me per giorni, tirarono pure fuori la storia di mio papà muratore, qualcuno intervistò persino mia zia. Non era un gran Milan, quello di allora, così molti suggerirono una mia conferma". E invece? "Invece niente. Giocai altre partite ma in coppa Italia, tra l'altro segnando ancora, ma non bastarono per restare. E sì che nel Milan ero cresciuto, mi avevano pescato in una squadretta giovanile dieci anni prima, ero costato appena 30mila lire. L'anno dopo finii al Monza, in serie B, dove trovai Braida, l'attuale ds rossonero, che stava chiudendo lì la carriera". Divenne l'idolo delle ragazzine, per la sua spiccata somiglianza con Claudio Baglioni, fece un gran campionato e in A ci tornò con le squadre della capitale. E alla Roma divenne il De Nadai che ricordiamo oggi, centrocampista ordinato, dal lancio lungo e preciso. Giocò un'ottantina di partite, dal 1977 al 1981, segnando 3 gol, poi passò alla Lazio, allora in B. "I tifosi biancocelesti non digerirono quel trasferimento, di me non si fidavano. Fino a quando segnai un gol alla Sampdoria. Al primo allenamento alcuni di loro vennero ad abbracciarmi dicendo che mi ero purificato". Quindi altra B, con la Pistoiese, due tornei in C1 a Salerno, poi l'uscita di scena. Ha allenato un paio di anni in C, prima di ritirarsi definitivamente dal calcio. "Oggi vivo a Roma e gestisco una immobiliare".
MILAN, QUANTI RICORDI - "Il giorno del mio debutto - ricorda De Nadai -, avevo come compagni di squadra Rivera, Benetti e Chiarugi e tornare con loro negli spogliatoi, quasi fossi uno di loro, fu un'emozione che non si cancella. Poi ebbi la fortuna di avere come tecnico Trapattoni, uno che a fine allenamento si fermava con i più giovani per migliorarne i fondamentali. Io ero tutto sinistro e lui mi faceva toccare il pallone solo di destro. Purtroppo non mi fu data una seria possibilità, e forse la meritavo più di altri ma non ho rimpianti, in A poi ci arrivai lo stesso. In quanto a Paloschi, posso capire cosa stia provando in questi giorni. Non dia retta a chi lo paragona a Pato o a Shevchenko, io fui accostato ai più grandi centrocampisti del momento, nel calcio si dicono sempre le stesse cose. Ascolti solo Ancelotti, che io ho avuto come compagno di squadra nella Roma. E' l'unico che lo può aiutare". Tifa per il Milan? "Sono nato a Milano, cresciuto nel Milan ma ho una certa simpatia per l'Udinese, dovuta alle mie origini friulane. In quanto a mio figlio, è addirittura interista!".
Vincenzo Cito



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"Eagles Supportrers" di maggio 1982, con Michele De Nadai in copertina