Ha giocato anche con l'Internazionale (A), la Juventus (A), la Pro Patria (A), il Livorno (B), il Foggia (C).
"Attaccante di movimento, coraggioso e battagliero, dotato di un sinistro di rara potenza. In rossonero arriva oramai a fine carriera, segnalandosi nel più rocambolesco derby della storia, quando segna due reti identiche nei primi sei minuti." (Da La Grande Storia del Milan, Gazsport, 2005)
"E' una scommessa vinta: arriva dal Gallarate (Serie C) e per molte stagioni si ferma, da protagonista, nell'Inter. Dopo la seconda guerra mondiale cambia: Juventus, Pro Patria, Milan, Livorno e Foggia." (Dal sito inter.it)
Dal sito www.wikipedia.org
A 15 anni nelle giovanili della Pro Patria, passa l'anno successivo fra i giovani dell'Ambrosiana Inter.
Fa le prime comparse in prima squadra nella stagione 1938-39 mettendosi in luce come un giocatore veloce, dotato di un tiro secco e preciso di sinistro, prima nel ruolo di mezzala e quindi progressivamente spostato all' ala sinistra dall'allenatore nerazzurro Tony Cargnelli. Dopo una stagione part-time con 17 presenze in campionato e la vittoria in Coppa Italia. Si impone definitivamente come titolare l'anno successivo , contribuendo attivamente con 8 reti all conquista dello scudetto 1939/40. Resta in nerazzurro anche nelle tre stagioni successive, con un secondo ed un quarto posto in campionato intervallati da un deludente piazzamento al dodicesimo posto nel 1941/42.
Dopo l'interruzione ufficiale dei campionati nel 1943, Candiani disputa con l'Ambrosiana anche il Campionato Alta Italia 1944, e dopo la guerra rimane fra i nerazzurri (con la compagine ridenominata Inter) per disputare l'anomalo Campionato 1945-46. Quella è probabilmente la migliore stagione di Candiani, che realizza 11 reti nel Campionato Alta Italia e 6 nel girone finale, fra cui uno storico poker contro il Grande Torino in un incontro disputato il 14 luglio 1946, unico calciatore ad essere riuscito a fare 4 reti in una partita contro lo squadrone granata.
Il suo ottimo campionato desta l'interesse dei molti club, e si vocifera addirittura di un possibile scambio alla pari con Franco Ossola fra Inter e Torino. Lo scambio tuttavia non va a buon fine,e Candiani, si trasferisce nel capoluogo piemontese, ma sulla sponda bianconera. Nella Juventus resta una sola stagione nella quale realizza 15 reti contribuendo al secondo posto finale, quindi torna alla squadra della sua città, la Pro Patria, neopromossa in Serie A, che porta nella stagione 1947-48, all'ottavo posto finale, miglior risultato della storia per i biancoblu.
Due ottime stagioni a Busto Arsizio gli valgono nell'estate 1949 la chiamata del Milan, dove , pur non essendo utilizzato in continuità realizza 8 reti e nel contempo risulta un'utile spalla al cannoniere Nordahl. Di quella stagione, conclusasi al secondo posto dopo un lungo testa a testa con la Juventus, si ricordano principalmente due sfide con due sue ex-squadre, ovvero il sorprendente 6-5 del Derby di Milano , nel quale Candiani realizza due reti nei primi 6 minuti (na alla fine prevale l'Inter) , e l'altrettanto sorprendente 1-7 a Torino contro la Juventus, nel quale Candiani realizza la rete che chiude il tabellino.
A fine stagione passa al Livorno in Serie B e l'anno successivo in Serie C al Foggia, dove ritrova il suo vecchio allenatore dei tempi dell'Ambrosiana Tony Cargnelli e dove chiude la carriera agonistica.
Totalizza complessivamente 231 presenze e 80 reti in Serie A nei campionati a Girone Unico (più 54 presenze e 26 reti negli "anomali" campionati 1944 e 1945-46), figurando fra i 100 marcatori più prolifici della storia del campionato. Stranamente, nonostante l'elevato rendimento non è mai stato schierato in Nazionale.
Negli Anni Sessanta è a lungo presidente della Pro Patria.
E' scomparso il 27 febbraio 2008 a 89 anni dopo una lunga malattia.
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Candiani con la maglia della Juventus |
(dal "Corriere dello Sport") |
Enrico Candiani ai tempi dell'Ambrosiana (dalla "Gazzetta dello Sport" del 31 dicembre 1938) |
Enrico Candiani ai tempi dell'Ambrosiana (dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 marzo 1941) |
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Enrico Candiani all'Inter
(da "Il Calcio Illustrato", 1945-46) |
Copertina de "Il Calcio Illustrato" dopo Juventus vs Milan 1-7, stagione 1949-50 |
Stagione 1949-50, Toni Busini soccorre a bordo campo Enrico Candiani |
Dal sito www3.varesenews.it
mercoledì 27 febbraio 2008
Busto Arsizio - Bustocco, aveva 89 anni. Uno dei mancini più ammirati degli anni Quaranta, fu pilastro dell'Ambrosiana-Inter a fianco di Meazza; con la Pro Patria arrivò ottavo in serie A.
È morto l'ex calciatore Enrico Candiani
Si è spento oggi a 89 anni, dopo una lunga malattia l'ex calciatore di Pro Patria, Inter, Juventus, Milan e Livorno Enrico Candiani (foto). Con lui se ne va un pezzo di storia del calcio italiano. Bustocco di nascita, Candiani, nato il 30 settembre 1918, è stato fra le massime glorie sportive della città: ha giocato a lungo in serie A, segnando oltre cento reti, di cui venti (in 57 partite) con la maglia biancoblu della Pro Patria. Inizialmente centrocampista, si rivelò negli anni un'ala ideale: mancino, aveva nel sinistro potente e preciso un'arma micidiale, temutissima dalle difese avversarie.
La Pro Patria in cui giocò nel 1948 (mezza stagione) e 1948/49 fu la migliore di sempre: arrivò ottava in serie A, sconfiggendo fior di squadroni blasonati anche grazie ai suoi gol, dribbling e assist. Quello fra i tigrotti era ovviamente un ritorno: Candiani era cresciuto calcisticamente, da buon bustocco, all'Oratorio dei Frati, e fece parte nel 1933 della selezione giovanile della Pro Patria, per poi trasferirsi, su segnalazione dell'ex tigrotto Masera, all'Inter (allora chiamata Ambrosiana, il regime fascista non tollerava internazionalismi di sorta). Arrivato quasi sottovoce, sempre giocando a sinistra, e affiancando un gigante della storia del calcio mondiale come Peppino Meazza, Candiani affinò le sue qualità offensive, passando da mezz'ala ad ala pura; fu titolare nello squadrone nerazzurro di Tony Cargnelli che vinse lo scudetto 39-40, l'anno prima aveva vinto la Coppa Italia. La sua carriera, come tutte quelle dei giocatori della sua generazione, fu oscurata dal dramma della seconda guerra mondiale.
Il 1945-46 fu il suo ultimo anno all'Inter, durante il quale si concesse il lusso di rifilare da solo un poker di gol al Grande Torino, facendo ammattire il leggendario Maroso. Nel 1946 passò alla Juventus; durante il mercato di riparazione del 1947-48 tornò quindi a Busto Arsizio. Dopo aver disputato la stagione 1949/1950 con il Milan, concluse la carriera nel Livorno; appese le scarpette al chiodo, aprì un'officina nella sua Busto per alcuni anni, conducendo quindi un'esistenza tranquilla nella città natale, circondato dall'affetto di familiari, amici e tifosi. Lascia una vedova e due figlie.
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Articolo sulla morte Enrico Candiani (da "Forza Milan!", aprile 2008) |
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Cimitero di Busto Arsizio (VA) - parte nuova, elemento 7, arcata R, fila 2, loculo n.15
(foto di Giovanni Arbuffi) |
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