dal sito www.11leoni.com
Estate 1971. Un giocatore sconosciuto dichiara guerra al calcio. Sui giornali italiani dell'epoca scoppia il "caso Brambilla", una faccenda di risonanza nazionale che suscitò molto clamore in quel periodo.
Nella foto tratta dal settimanale "Gente" del 7 agosto 1971, Eugenio Brambilla, all'epoca trentatrenne, e da due anni calciatore del Potenza in serie C. Brambilla ripropose in termini clamorosi il problema della crisi economica del calcio italiano chiedendo al tribunale la liquidazione della società per azioni Potenza dopo aver inutilmente presentato all'incasso sette cambiali rilasciategli dal club lucano. In pratica la mezzala del Potenza chiese il fallimento della sua società per ottenere il pagamento degli stipendi.Un primo anticipo della crisi economica che, dopo i fasti della serie B negli anni sessanta, attanaglierà la squadra del Potenza progressivamente sino a portarla ad un doloroso fallimento nel 1986.
Eugenio Brambilla, capitano dei rossoblu di quegli anni, è stato un calciatore di discreto livello.
Nativo di Cassano d'Adda nel milanese, iniziò la sua carriera giovanissimo con la Spal per poi approdare al Piacenza e poi allo Jesi. Dopodiché il gran balzo in serie A con la maglia del Messina (periodo in cui ebbe l'onore di essere convocato nella nazionale Interleghe che incontrò la Francia nella stagione 1963-64) e successivamente in B con il Genoa, squadra in cui Brambilla giocò per quattro anni.
Poi agli inizi degli anni settanta il trasferimento in Lucania, con la maglia del Potenza, due anni trascorsi giocando senza infamia e senza lode, sino alla richiesta di fallimento della società per poco più di quattro milioni di lire, una cifra oggi ridicola ma che all'epoca innescò un vero e proprio caso, il cosidetto "caso Brambilla", che mise in crisi l'intero apparato calcio dell'epoca anticipando tempi ben più duri.
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