Leonardo BONUCCI

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(dal sito www.acmilan.com)



Scheda statistiche giocatore
  Leonardo BONUCCI

Nato l'01.05.1987 a Viterbo

Difensore (D), m 1.90, kg 85

Stagioni al Milan: 1, 2017-18

Proveniente dalla Juventus

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 22.07.2017: Bayern Munchen vs Milan 0-4 (International Champions Cup)

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Europa League il 17.08.2017: Milan vs Shkendija 6-0 (Europa League)

Ultima partita giocata con il Milan il 20.05.2018: Milan vs Fiorentina 5-1

Totale presenze in gare ufficiali: 51

Reti segnate: 2

Palmares rossonero: -

Esordio in Nazionale Italiana il 03.03.2010: Italia vs Camerun 0-0

Totale presenze in Nazionale Italiana: ...

Reti segnate in Nazionale Italiana: ...




Ha giocato anche con l'Inter (A), il Treviso (B), il Pisa (B), il Bari (A), la Juventus (A), l'Union Berlino (A).



Dal sito www.wikipedia.it

Nella sua carriera ha vinto sette campionati di Serie A, di cui uno con l'Inter (2005-2006) e sei consecutivi con la Juventus (2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017), club questo ultimo con cui ha conquistato anche tre Coppe Italia (2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017) e tre Supercoppe di Lega (2012, 2013 e 2015); con la squadra nerazzurra aveva invece conquistato in precedenza, a livello giovanile, un Campionato Primavera (2006-2007) e una Coppa Italia Primavera (2005-2006).
Con la nazionale è stato finalista all'Europeo di Polonia-Ucraina 2012 e terzo classificato alla Confederations Cup di Brasile 2013; ha inoltre preso parte ai Mondiali di Sudafrica 2010 e Brasile 2014, e all'Europeo di Francia 2016.
Considerato tra i migliori difensori della sua generazione, a livello individuale è stato nominato miglior calciatore AIC nel 2016, oltre ad essere stato inserito nel 2013-2014 nella squadra della stagione della UEFA Europa League, nel 2015 e 2016 nella squadra dell'anno AIC, sempre nel 2016 nella formazione ideale dell'Équipe e nella squadra dell'anno UEFA, e nel 2016-2017 nella squadra della stagione della UEFA Champions League e nell'ESM Team of the Year.
Assieme ad Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, compagni di squadra sia nella Juventus sia in nazionale, Bonucci forma dal 2011 un affiatato tridente difensivo, ribattezzato «BBC» dalla stampa specializzata; la solidità del trio ha portato al paragone con la linea difensiva composta dai terzini Virginio Rosetta e Umberto Caligaris nonché dal centromediano Luis Monti, alla base dei successi di Juventus e nazionale negli anni 1930.

Secondo di due figli, cresce a Viterbo nel quartiere Pianoscarano, uno dei rioni medioevali della città. Nel giugno 2011 sposa Martina, da cui ha due figli nati rispettivamente nel 2012 e nel 2014. Suo fratello Riccardo, maggiore di cinque anni, è stato giocatore in Serie C1 con la Viterbese, e a livello dilettantistico in squadre della provincia di Viterbo.
Il 26 luglio 2012 Bonucci viene deferito dalla Procura Federale della FIGC nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, con l'accusa di illecito sportivo per Udinese-Bari (3-3). Il successivo 3 agosto il procuratore federale Stefano Palazzi richiede per lui una squalifica di 3 anni e 6 mesi: sette giorni dopo Bonucci viene assolto. Il 13 agosto Palazzi presenta ricorso contro l'assoluzione, ciò nonostante il 22 dello stesso mese, in secondo grado, il giocatore viene nuovamente prosciolto. Il 30 novembre la procura di Cremona chiede una proroga di sei mesi per lui e altri indagati per calcioscommesse iscritti nel registro, e nel luglio del 2013 il PM Roberto Di Martino manda un avviso agli indagati, tra cui Bonucci, per notificare il maxi incidente probatorio sulle apparecchiature poste sotto sequestro durante le indagini. Il 9 febbraio 2015 il caso è archiviato dalla procura di Cremona.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Nato come centrocampista centrale, in seguito è stato arretrato con successo da Carlo Perrone, suo tecnico nel settore giovanile della Viterbese, a difensore centrale. Nonostante l'iniziale ubicazione alla destra del blocco difensivo denominato «BBC», di cui fa parte sia nella Juventus che nella rappresentativa azzurra dal 2011, compie funzioni che in passato erano riservate al libero della squadra - ruolo ribattezzato negli anni 2010 in «regista difensivo» -, principalmente nella difesa a tre nonostante abbia disponibilità a giocare anche in un reparto arretrato composto da quattro elementi.
Calciatore di grande personalità - caratteristica che porta estimatori e detrattori a dividersi nettamente circa il giudizio nei suoi confronti - nonché avvezzo ad assumersi responsabilità e ruoli da leader in campo, in fase difensiva è abile nei contrasti e nel gioco aereo per poter superare gli avversari nei colpi di testa, mentre in fase offensiva è capace di impostare l'azione, effettuare lanci lunghi per i compagni e, in seconda battuta, attaccare gli spazi delle retroguardie rivali. Dopo alcune difficoltà tecnico-tattiche cui incappò nei primi anni di carriera in Serie A - che fecero nascere tra la stampa specializzata il neologismo di «bonucciate» per definire alcuni grossolani svarioni palla al piede, dettati spesso da troppa sicurezza e scarsa concentrazione -, il suo rendimento è migliorato considerevolmente agli ordini di Antonio Conte prima e Massimiliano Allegri poi, ponendolo tra i punti fermi della rosa juventina degli anni 2010 nonché tra i migliori difensori della sua generazione: tra gli altri, Giovanni Galli ha proposto il paragone con il campione del mondo 1982 Gaetano Scirea, e Josep Guardiola ne ha parlato come di uno dei suoi giocatori preferiti di sempre.

CLUB
Tira i primi calci nel Pianoscarano, società del quartiere Carmine della natìa Viterbo, in cui compie tutta la trafila delle formazioni giovanili. Nel 2000 passa alla Viterbese disputando prima il campionato Giovanissimi Sperimentali, e l'anno successivo quello Giovanissimi Nazionali. Nel 2002 si trasferisce temporaneamente alla Nuova Bagnaia per giocare il campionato Allievi, poi nel 2004 torna alla Viterbese, negli Allievi Nazionali allenati da Carlo Perrone. Durante la stagione 2004-2005 colleziona qualche panchina con la prima squadra gialloblù, in Serie C2, e sostiene un provino con l'Inter; con le giovanili nerazzurre disputa in prova due tornei, ad Abu Dhabi e a Parma, al termine dei quali la società lombarda, l'11 luglio 2005, lo ingaggia per 40 000 euro inserendolo nella propria squadra Primavera.
La stagione 2005-2006 vede Bonucci vincere con la formazione giovanile interista la Coppa Italia Primavera, agli ordini di Daniele Bernazzani (seppur non scende in campo nella doppia finale contro i concittadini del Milan). Intanto il 14 maggio 2006 Roberto Mancini, tecnico della prima squadra, lo fa esordire in Serie A, facendolo subentrare al 90' a Solari nella sfida dell'ultima giornata di campionato a San Siro contro il Cagliari (2-2): «pochi minuti ma emozionanti [...] ogni palla che arrivava erano brividi»; con tale presenza, a posteriori rientra ufficialmente nella rosa dei campioni d'Italia - dopo l'assegnazione d'ufficio dello scudetto ai nerazzurri, nelle settimane seguenti, per effetto delle sentenze di Calciopoli. Nell'annata seguente rimane nei ranghi della Primavera, perdendo la supercoppa di categoria contro la Juventus (in cui subentra nel corso della finale) ma emergendo poi nel corso della stagione, insieme ad altri promettenti elementi quali Balotelli e Biabiany, tra i maggiori artefici della vittoria del titolo di categoria: «già da ragazzo si intravedeva quanto fosse un vincente, tanto che fu uno dei protagonisti del nostro scudetto», ricorderà a posteriori il tecnico di quella formazione, Vincenzo Esposito. Mancini gli concede inoltre 3 nuove presenze con la prima squadra, tutte in Coppa Italia, tra cui la semifinale di ritorno giocata da titolare contro la Sampdoria (0-0).
Nell'estate del 2007, a 20 anni, è ceduto in prestito al Treviso, in Serie B, con cui rimane un anno e mezzo totalizzando 40 gare e 4 reti. La prima stagione in Veneto, agli ordini di Giuseppe Pillon, è molto positiva per Bonucci il quale, alla sua prima esperienza da professionista, riesce a diventare titolare nel corso del campionato trovando anche i primi gol: «era un ragazzo giovane, ma fin dai primi allenamenti mi fece una gran bella impressione, specialmente per la sua personalità», ricorderà in seguito lo stesso Pillon; negativo è invece l'epilogo della sua avventura in maglia biancoceleste, nel primo semestre dell'annata 2008-2009, poiché il nuovo tecnico Luca Gotti gli preferisce elementi più esperti come Scurto e Smit. Il 15 gennaio 2009 passa quindi in prestito ai pari categoria del Pisa allenati da Giampiero Ventura, dove nella seconda parte della stagione colleziona da titolare 18 presenze e 1 gol. Nonostante la retrocessione del club toscano, il difensore inizia a emergere tra i più validi prospetti italiani nel ruolo; ciò anche grazie allo stile di gioco di Ventura, volto a favorire la costruzione dell'azione fin dalle retrovie, e che ben si addice a un calciatore quale Bonucci, un «difensore che pensa come un centrocampista».
Tornato all'Inter al termine di questo biennio di prestiti, il 29 giugno 2009 è acquistato definitivamente dal Genoa nell'ambito della trattativa che porta Milito e Thiago Motta a Milano, venendo valutato 4 milioni di euro. Non ha tuttavia modo di vestire la maglia rossoblù, poiché il successivo 9 luglio è prelevato in compartecipazione dal Bari, neopromosso in Serie A e sulla cui panchina è nel frattempo arrivato proprio Ventura, il quale sollecita la società biancorossa a puntare sul giocatore.
In Puglia è titolare sin dalla prima giornata della stagione 2009-2010, un pareggio 1-1 nella trasferta contro la sua ex squadra dell'Inter, e dov'è suo malgrado autore di un fallo da rigore su Milito; ciò nonostante, nel prosieguo dell'annata è protagonista di prestazioni di livello, giocando tutte le 38 partite di un campionato in cui il 30 gennaio 2010 trova il suo primo gol in massima categoria, in semirovesciata nella vittoria interna 4-2 sul Palermo, e che il 3 marzo lo portano a vestire per la prima volta la maglia azzurra. A Bari fa coppia al centro della retroguardia dei galletti con un altro giovane prospetto, Ranocchia, formando un solido e affiatato duo difensivo che presto emerge tra i migliori del campionato - seppur all'epoca, è proprio il compagno di reparto ad attirare su di se le maggiori attenzioni degli addetti ai lavori. Al termine dell'unico suo anno in biancorosso, nel giugno del 2010 la comproprietà tra Bari e Genoa è risolta prima di arrivare alle buste: il giocatore è riscattato dai pugliesi con la complicità della Juventus, che ne acquisterà successivamente il cartellino.
Il 1º luglio 2010 il difensore approda alla Juventus per un valore, tra contanti e contropartite, valutato circa 15,5 milioni di euro. Esordisce in competizioni ufficiali il 29 dello stesso mese, nella gara di andata del terzo turno preliminare di Europa League, giocata in Irlanda contro lo Shamrock Rovers e vinta 2-0 dai bianconeri. Il 19 agosto realizza il suo primo gol in maglia juventina, portando la squadra in vantaggio nella partita di andata dei play-off di Europa League vinta 2-1 contro gli austriaci dello Sturm Graz. L'esordio in campionato arriva dieci giorni dopo, nella trasferta persa contro la sua ex squadra del Bari (1-0). In bianconero va ad agire ancora come centrale di difesa, formando la coppia titolare assieme a Chiellini, tuttavia nella sua prima stagione a Torino incontra varie difficoltà: da una parte per l'impostazione difensiva adottata dall'allenatore Luigi Delneri, il quale lo inquadra in un rigido 4-4-2 che finisce per svilirne le qualità in fase di costruzione del gioco, e dall'altra per «un misto di supponenza e poca concentrazione» che lo porta a cadere in vari errori tecnici, le cosiddette «bonucciate». Tutto ciò ne fa tra i calciatori più contestati della rosa juventina 2010-2011 che chiude il campionato con un deludente settimo posto, fallendo dopo vent'anni la qualificazione alle coppe europee.
Una situazione che si ribalta nella stagione 2011-2012, quando alla guida dei piemontesi arriva Antonio Conte. Seppur relegato in panchina durante le prime settimane della nuova gestione tecnica, a favore della coppia Barzagli-Chiellini, sul finire del 2011 Bonucci ritrova la titolarità grazie alla nuova retroguardia a tre elementi studiata da Conte, che lo vede regista difensivo con i due succitati compagni di squadra ai lati: è la nascita della cosiddetta «BBC», la linea difensiva alla base dei successi juventini negli anni seguenti. Il 7 aprile 2012 segna un gol nella vittoriosa trasferta al Barbera col Palermo (2-0), contribuendo al sorpasso in testa alla classifica dei bianconeri ai danni dei rivali del Milan, culminato il 6 maggio seguente nella conquista lo scudetto, il primo in maglia juventina per Bonucci, arrivato con una giornata di anticipo nella partita giocata in campo neutro a Trieste e vinta 2-0 sul Cagliari.
Artefice in questo periodo di una costante crescita sul piano tecnico e soprattutto mentale, la stagione 2012-2013 inizia con la vittoria della Supercoppa di Lega a Pechino, grazie al 4-2 sul Napoli maturato ai supplementari. Il 2 ottobre 2012 Bonucci realizza la sua prima rete in Champions League, nel match terminato 1-1 contro gli ucraini dello Sachtar. Il 5 maggio 2013, grazie alla vittoria casalinga per 1-0 sul Palermo, vince con tre giornate di anticipo il secondo scudetto consecutivo, terzo personale. Chiude la stagione da bianconero con più presenze in assoluto (48), alla pari con il collega di reparto Barzagli. Apre la stagione 2013-2014 con la conquista, il 18 agosto, della sua seconda Supercoppa di Lega, battendo a Roma per 4-0 la Lazio. Il 3 aprile 2014 va a segno per la prima volta in Europa League, decidendo la sfida di andata dei quarti di finale sul campo dei francesi dell'O. Lione (0-1). Il 4 maggio, a seguito della sconfitta per 4-1 della Roma a Catania, senza scendere in campo vince il suo terzo scudetto consecutivo con la Juventus.
Con la squadra torinese passata nell'annata 2014-2015 agli ordini di Massimiliano Allegri, il 5 ottobre decide la sfida con la Roma, principale avversaria della Juventus nella corsa allo scudetto, segnando il gol del definitivo 3-2 bianconero. Il 25 gennaio 2015, nella partita vinta 2-0 col Chievo, raggiunge le 200 presenze in maglia juventina. Il 7 aprile, in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia, mette a segno il primo gol in carriera nella manifestazione, chiudendo le marcature nello 0-3 dell'Artemio Franchi ai danni della Fiorentina, risultato che permette alla squadra torinese di raggiungere la finale, rendendo così ininfluente la sconfitta 1-2 della gara di andata. La stagione culmina con il double composto dalla vittoria del quarto scudetto consecutivo in bianconero - successo arrivato il 2 maggio, con quattro giornate di anticipo, dopo la vittoria 1-0 sul campo della Sampdoria - assieme alla Coppa Italia, vinta il 20 maggio con un 2-1 ai supplementari sulla Lazio; il 6 giugno gioca inoltre la sua prima finale di Champions League, persa 1-3 a Berlino contro gli spagnoli del Barcellona.
Ormai divenuto tra i leader dello spogliatoio juventino, l'8 agosto apre la nuova annata 2015-2016 con la conquista della terza Supercoppa nazionale della carriera, superando per 2-0 la Lazio sul campo di Shanghai; inoltre il 23 settembre, in occasione della sfida casalinga di campionato pareggiata 1-1 con il Frosinone, per la prima volta scende in campo dal 1' con la fascia di capitano della squadra. Il 2 marzo 2016, nonostante la sconfitta 0-3 rimediata a Milano contro l'Inter, ai tiri di rigore realizza il decisivo penalty che porta i bianconeri alla seconda finale consecutiva di Coppa Italia, poi vinta il 21 maggio a Roma contro un Milan superato 1-0 al termine dei supplementari. Il 25 aprile, a corollario di una rimonta-record, si aggiudica matematicamente lo scudetto - il sesto per Bonucci nonché quinto di fila della Juventus - contribuendo così a far bissare al club il double dell'anno precedente.
All'inizio della stagione 2016-2017 Bonucci si rende protagonista soprattutto in Champions League, dove il 22 novembre sigla la rete del vantaggio nella rimonta (3-1) del Ramón Sánchez-Pizjuán contro gli andalusi del Siviglia, contribuendo in tal modo alla qualificazione bianconera alla fase a eliminazione diretta con una giornata di anticipo. Tuttavia cinque giorni più tardi, durante la partita di campionato persa 3-1 al Ferraris col Genoa, subisce un infortunio al bicipite femorale della coscia sinistra che lo costringe a rimanere lontano dai campi di gioco fino all'11 gennaio 2017, quando subentra a Pjanic nei minuti finali della sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, nella quale i bianconeri superano l'Atalanta per 3-2. Il 17 febbraio, scendendo in campo contro il Palermo nel 4-1 dello Stadium, colleziona la trecentesima presenza tra le fila della formazione torinese. Il 17 maggio mette in bacheca la Coppa Italia, primo trofeo stagionale nonché terzo consecutivo per la formazione torinese - filotto mai riuscito prima nella storia della competizione -, in seguito alla vittoria nella finale di Roma sulla Lazio, dove è peraltro autore della rete del definitivo 2-0; quattro giorni dopo, con il successo 3-0 allo Stadium sul Crotone, arriva anche, con una giornata di anticipo, il sesto titolo italiano di fila - record assoluto nella storia della Serie A e nei maggiori campionati nazionali d'Europa - che permette a Bonucci e alla Juventus d'inanellare il terzo double nazionale di fila, e soprattutto di battere dopo 82 anni il record della Juve del Quinquennio: Bonucci, insieme ai compagni di squadra Barzagli, Buffon, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio, è tra i 6 esacampioni d'Italia di questo ciclo bianconero. Il 3 giugno a Cardiff gioca, a distanza di due anni, la sua seconda finale di Champions League, che vede i bianconeri nuovamente sconfitti 1-4 dal Real Madrid.
Nonostante quanto palesato da Bonucci sul finire dell'anno precedente, circa il voler diventare una «bandiera» della Juventus, il suo rapporto con la società torinese s'interrompe bruscamente nell'estate 2017: al termine di una trattativa-lampo tra due storiche rivali che sorprende non poco addetti ai lavori e tifosi, il 20 luglio il giocatore passa al Milan per 42 milioni di euro. Su spinta della nuova proprietà del club appena insediatasi, volta a farne «il perno tecnico ed emotivo del nuovo corso», il neoacquisto viene inoltre nominato capitano della squadra, degradando Montolivo, e indossando la fascia fin dal suo esordio in rossonero, il 17 agosto seguente a San Siro, nella vittoria contro i macedoni dello Skendija (6-0) valevole per l'andata dei play-off di Europa League.
I primi mesi a Milano si rivelano tuttavia più difficili del previsto per Bonucci, il quale rimane coinvolto nella crisi di risultati che colpisce l'undici di Vincenzo Montella; a ciò si aggiungono, a livello personale, incomprensioni tattiche nonché poca serenità in campo. Quest'ultimo un aspetto anche dettato da un ambiente rossonero, spogliatoio e tifosi, che da una parte ripone grandi e forse eccessive attese nel suo ingaggio (presentato fin troppo avventatamente, a posteriori, come capace di «spostare gli equilibri» del campionato), ma dall'altra fatica ad accettare che «la fascia che fu di Baresi e Maldini» sia finita al braccio di chi, fino a poche settimane prima, era considerato un rivale per antonomasia.
Una situazione che va parzialmente a migliorare con l'inizio del 2018, dopo l'avvicendamento tecnico tra Montella e un Gennaro Gattuso più a suo agio con il gruppo rossonero, nonché con l'affinamento dell'intesa tra Bonucci e il compagno di reparto Alessio Romagnoli. Il 6 gennaio 2018 il giocatore segna il suo primo gol in maglia meneghina, siglando il decisivo 1-0 sul Crotone; il successivo 31 marzo, a Torino, trova anche la rete del momentaneo pareggio nella prima sfida contro la sua ex squadra juventina, che tuttavia non evita la sconfitta finale 3-1 dei lombardi. La prima stagione in rossonero di Bonucci si chiude in negativo causa un Milan che, a dispetto delle intenzioni di rivalsa palesate in estate (anche con lo stesso acquisto del difensore), non riesce a tornare ai vertici venendo relegato alla lotta per l'Europa League; anche il cammino in Coppa Italia, dove Bonucci e compagni raggiungono la finale, si chiude con una netta sconfitta 0-4, ancora per mano della Juventus.
Il 2 agosto 2018, dopo un solo anno, Bonucci torna alla Juventus per 35 milioni di euro, nell'ambito dell'operazione complessiva che include anche il passaggio al Milan di Mattia Caldara per la stessa cifra e di Gonzalo Higuaín in prestito oneroso.

NAZIONALE
Il 28 febbraio 2010, mentre militava nel Bari, ha ricevuto la prima convocazione in nazionale, a opera del commissario tecnico Marcello Lippi. Esordisce il successivo 3 marzo, a 22 anni, giocando titolare nella partita amichevole contro il Camerun (0-0) disputata allo Stade Louis II del Principato di Monaco. Alla sua seconda presenza, il 3 giugno, realizza il suo primo gol in azzurro nella partita amichevole disputata a Bruxelles e persa 1-2 contro il Messico. Inserito nella lista dei 23 convocati al campionato del mondo 2010 in Sudafrica, non viene mai impiegato.
Confermato nel gruppo azzurro dal nuovo CT Cesare Prandelli, è convocato per il campionato d'Europa 2012 in Polonia e Ucraina. Esordisce a Danzica, il 10 giugno, nella gara con la Spagna (1-1), e scende in campo in tutte le 6 partite disputate dall'Italia, che arriva sino alla finale del 1º luglio, dove si ritrova contrapposta ancora alle Furie Rosse, che stavolta vincono con un netto 4-0. Nel giugno 2013, Bonucci è confermato da Prandelli nella rosa per la Confederations Cup in Brasile. Il 27 dello stesso mese, nella semifinale con la Spagna disputata a Fortaleza, risulta fatale il suo errore ai tiri di rigore che estromette gli azzurri dalla finale; con l'Italia conquista il terzo posto nella manifestazione, arrivato dopo aver superato l'Uruguay nella finale di consolazione, risoltasi anch'essa ai rigori. Ormai tra i punti fermi (assieme ai colleghi di reparto Buffon, Barzagli e Chiellini, e agli altri compagni di squadra Marchisio e Pirlo) della cosiddetta Ital-Juve dei primi anni 2010, è convocato al campionato del mondo 2014 in Brasile. Qui è tuttavia schierato unicamente nella terza partita del girone, persa 0-1 con l'Uruguay, che determina l'eliminazione della nazionale.
Sotto la nuova gestione tecnica di Antonio Conte, il 4 settembre 2014, nell'amichevole Italia-Paesi Bassi (2-0), indossa la fascia di capitano dopo l'uscita dal campo di De Rossi; il 18 novembre seguente, nell'amichevole Italia-Albania (1-0) disputata a Genova per la prima volta scende in campo dal 1' come capitano della nazionale. Nel maggio 2016 è inserito nella rosa dei 23 convocati per il campionato d'Europa 2016 in Francia: nell'esordio azzurro nella competizione, il 13 giugno, serve l'assist a Giaccherini per la prima rete nel successo 2-0 sul Belgio. Autore di ottime prestazioni nel corso del torneo - miglior giocatore nella sfida degli ottavi di finale vinta 2-0 sulla Spagna campione continentale in carica -, ai quarti di finale contro la Germania realizza dal dischetto il gol dell'1-1; tuttavia, nell'epilogo ai tiri di rigore, è tra gli azzurri che non riescono a mettere a segno il proprio tentativo, sancendo l'eliminazione italiana.




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14 luglio 2017, Leonardo a Casa Milan
(dal sito www.acmilan.com)



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Leonardo Bonucci al Milan
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 15 luglio 2017)




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Leonardo Bonucci simbolo del nuovo Milan
(da "Sportweek - Gazzetta dello Sport" del 22 luglio 2017)
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Luglio 2017, Bonucci durante la tournée in Cina del Milan
(da AC Milan - facebook)



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9 agosto 2017, amichevole Milan vs Real Betis 1-2: Leonardo Bonucci in azione



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15 agosto 2017, post Instagram di Leonardo Bonucci


VIDEO
17 agosto 2017, playoff Europa League, Milan vs Shkendija:
il nuovo Capitano, Leonardo Bonucci, carica la squadra prima della partita
(da Milan TV)



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Leonardo Bonucci commenta la sua squalifica per due giornate di campionato
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 24 ottobre 2017)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 25 luglio 2018)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 27 luglio 2018)




10 ottobre 2018

UN AMORE DI PLASTICA
Bonucci: "Milan scelta sbagliata fatta per la rabbia..."
Si, una scelta "di pancia" da sei milioni all'anno pretendendo per giunta la fascia di capitano per poi andarsene come un ladro a fine stagione!! Senza dubbio il peggior "capitano" (la c minuscola è voluta) della storia del Milan. Oltre a non aver "spostato gli equilibri" è stato, soprattutto, una delusione come persona. L'unica sua cosa positiva per noi è stata quella di aver avuto come contropartita tecnica Higuain e, se si confermasse, Caldara. Tra l'altro credo che tra la tifoseria gobba ci siano ancora - e non sono pochi - quelli che lo ripudiano. Non è facile irretire contestualmente due tifoserie (non amiche) per lo stesso motivo, ebbene lui c'è riuscito. Per quanto mi riguarda l'11 novembre a San Siro lo accoglierò come merita, con la massima indifferenza, quella che lui ha mostrato verso i tifosi (non importa di quale bandiera), calpestandone i sentimenti, mancando così di rispetto, in perfetta sintonia con il personaggio, un personaggio finto che ha dimostrato un amore non vero; parafrasando una canzone di Carmen Consoli si direbbe "Un amore di plastica" ... (Colombo Labate)




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