È figlio dell'ex calciatore Pierre Aubameyang e fratello dei calciatori William e Pierre-Emerick.
Ha giocato anche con la Reggiana (B), la Triestina (B), il Rimini (C1), l'Ancona (C2), il Lugano (B), il Chiasso (B), il Libreville (A), il Paris FC (C), l'Ajaccio (B), il Racing Genk (A), il Gazelec Ajaccio (D), il Sapins (A), il Cairate (Prom.) il Tradate (Prom.), il Mozzate (Prom.), il Fagnano Olona (2^ Cat.).
Dal sito www.wikipedia.it
CLUB
Arriva in Italia nel 1998, acquistato dalla Reggiana, che lo include nel proprio settore giovanile.
Nel 2000 passa al Milan, con cui gioca per due stagioni nella primavera. Nella stagione 2001/2002 debutta con i rossoneri in prima squadra in Milan-Bate Borisov 4-0 della Coppa UEFA 2002, mentre l'esordio in Serie A avviene in Piacenza-Milan 4-2, ultima giornata del campionato 2002/2003. Nella stessa stagione ottiene la sua prima presenza in Champions League nell'ultima partita del Milan nella prima fase a gironi, una sconfitta in casa per 2-1 contro il Deportivo La Coruña.
Nella stagione successiva è acquistato dalla Triestina, con cui scende in campo in 16 occasioni nel campionato cadetto; nella stagione 2004-2005 è in C1 al Rimini (6 presenze), trasferendosi a gennaio all'Ancona (12 presenze), squadra di serie C2.
Nel 2005 lascia l'Italia: è ceduto al Lugano, squadra svizzera in cui ottiene 10 presenze, prima di trasferirsi al Chiasso nel gennaio 2006, durante la sessione invernale del calciomercato. Nell'estate 2006 torna in patria, al 105 Libreville (che poi vincerà il campionato nazionale) e nel gennaio 2007 torna in Europa, trasferendosi al Paris FC, nella terza serie transalpina.
Nell'estate del 2007 firma un contratto biennale con l'Ajaccio, squadra della seconda divisione nazionale francese.
NAZIONALE
Durante i trascorsi giovanili, Aubameyang viene convocato dalla Nazionale francese Under-19, con cui disputa alcuni incontri di qualificazione per il Campionato europeo di categoria nel 2002. Fa il suo esordio nella seconda partita di qualificazione, Albania-Francia 0-4.
Mancata la qualificazione con la nazionale transalpina, Aubemayang esce dal giro della Nazionale francese ed entra in quello della nazionale del Gabon, il proprio paese di nascita. Con la maglia della squadra africana ottiene tre presenze, senza segnare alcun gol.
È il fratello maggiore di Willy e di Pierre-Emerick. Il padre Pierre giocò molti anni in Francia, e nella stagione 1996/1997 in Italia, nella Triestina, in Serie C2.
Noto anche per aver fatto a botte con Gattuso nel 2002 come dichiarato dallo stesso Gattuso a corriere.it: "Durante l'allenamento all'Olympiastadion litigai con un certo Catilina Aubameyang. Dopo una serie di entrate dure, mi incavolai con lui che, per tutta risposta mi disse che mi avrebbe spaccato la faccia. Allora sotto la doccia ci siamo presi a cazzotti".
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Stagione 2002-03 |
Stagione 2002-03 |
Ai tempi del Rimini, 2004 |
Ai tempi del Lugano, 2006 |
dal libro "Da Calciopoli ad Atene", 2007
AUBAMEYANG, MILANISTA PER CASO
Fratelli rossoneri. Una volta, in seguito ai flussi migratori del dopoguerra, si chiamavano Gino, Attilio, Aldo. Maldera. Ora, in seguito ai flussi migratori del dopo colonialismo, si chiamano Catilina, Willy e Pierre. Aubameyang.
Tre fratelli per tre maglie, che nella storia del Milan portano bene.
Dei Maldera quello con i migliori risultati sul campo è stato Aldo, il più giovane dei tre.
Lo chiamavano, con vezzo anteguerra, Maldera III, specie i giornalisti che sentivano la nostalgia di Sentimentiquarto.
Fu protagonista dello scudetto della stella e vinse quasi da solo una coppa Italia in una calda sera di inizio luglio. Che fu anche quella d'addio al calcio di Sandro Mazzola, interista di altri tempi, avversario sempre leale, che impreziosì il suo commiato con citazione dantesca: "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole" (figuriamoci l'addio al calcio del sempre più immeritatamente celebrato Materazzi e chissà, magari una citazione di Vasco ci scappa).
Per completare il ricordo, l'altro gol della finale lo segnò "cavallo pazzo" Braglia.
Ginone è sempre stato una colonna del settore formativo rossonero, mentre Attilio ha battuto i campi lombardi (area Aldini e ProPatria, ultimamente): hanno fatto da fratelli maggiori a centinaia di giovani.
Gli Aubameyang. Catilina ha aperto la pista: ora bazzica Chiasso e una telefonatina ogni tanto la fa, giusto per segnalare qualcosa di buono che proviene dalle valli svizzere.
Willy, anche dopo le nostre ripetute segnalazioni, ha preso campo e se c'è ancora il sufficiente senso critico nelle stanze di via Turati, un posto nel roster dell'anno prossimo dovrebbe essere suo.
Pierre è un abile berretti che si allena con la primavera e che da settimana scorsa ha anche il transfer che gli consente di essere arruolabile. Pare essere uno capace di bruciare le tappe. Vedremo.
Per ora, viva la nuova generazione rossonera. A noi piace essere in Europa anche così.
E SEMPRE FORZA MILAN
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