Josè Joao ALTAFINI
"Mazola"

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José Altafini con la maglia del Palmeiras, 1958
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Un giovane José Altafini al tempo del Palmeiras,
quando era noto come Mazzola
(by Francesco Filograsso)



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Svezia, 1958. La Coppa Jules Rimet, sogno di ogni calciatore, è appena divenuta realtà per il giovane
attaccante del Brasile. Soltanto pochi giorni dopo, Altafini passerà ufficialmente dal Palmeiras al Milan
(by Lucia Ravenda)



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Giancarlo Danova e Altafini in allenamento, stagione 1958-59.
Dietro, con il bastone, Jozsef Banas,
ex giocatore ed allenatore rossonero
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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José Altafini in tenuta da gioco a San Siro, 1958-59
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 31 ottobre 1958)
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Eros Beraldo pone sulla maglia di Josè Altafini lo scudetto 1958-59



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José Altafini commosso negli spogliatoi
dopo la conquista del settimo scudetto rossonero
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Cartolina José Altafini “Mazola”, 1959
(by Luigi La Rocca - facebook)












Altafini con la maglia del Palmeiras
(per gentile concessione dell'amico Sergio dal Brasile)






(per gentile concessione di Andrea Leva)





Con Nils Liedholm
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Andrea Rizzoli offre (inutilmente) 600 milioni di Lire
per comprare dal Santos il ventenne Pelè
(dalla "Domenica del Corriere", 9 luglio 1961)



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José Altafini su "Il Football", 1959-60
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José Altafini su "Il Football", 1959-60
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José Altafini su "Il Football", 1959-60



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José Altafini su "Il Football", 1959-60
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José Altafini su "Il Football", 1959-60



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Mini poster di José Altafini su "Il Football", 1959-60


(da "Il Milan Racconta")





Con José Altafini


(da www.acmilan.com)



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Altafini al mare
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 9 luglio 1960)
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1° novembre 1960, José Altafini in gol con la maglia della Nazionale
di Lega della Serie A, contro la paritetica nazionale di Lega inglese,
disputata a San Siro, risultato finale 4-2
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)



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Angelillo e Altafini
(dal "Corriere della Sera" del 27 ottobre 1960)
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dal "Corriere della Sera" del 5 novembre 1960)





Una rete di Altafini
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6 novembre 1960, Juventus vs Milan 3-4
(per gentile concessione di Gianni Righetto)



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José Altafini su "A Gazeta Esportiva Ilustrada", 1958
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José Altafini su "Football" del 27 ottobre 1960



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Josè Altafini al tiro
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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3 settembre 1961, Milan vs Catania 3-0: Altafini in tunnel su Michelotti
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)






Con Gianni Rivera, stagione 1960-61






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Vernazza, Maraschi, Ronzon, Altafini, Rivera, stagione 1960-61
(dal libro "Seconda Pelle", Mondadori, 2012)
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Altafini in allenamento, 1962



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1961, Altafini, Angelillo e Sivori in maglia azzurra
(da "La nostra Serie A negli Anni '70")
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Stagione 1961-62, Josè Altafini e Gianni Rivera
(per gentile concessione di Gianni Righetto)






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José Altafini, 1959-60



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Una foto particolare e per certi versi unica: le Donne Rossonere (con scudetto) con Josè Altafini e Dino Sani
(per gentile concessione di Renato Orsingher)



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Altafini e Sivori in Nazionale
(da "La Stampa" del 2 maggio 1962)
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José Altafini tra il presidente Andrea Rizzoli e Mino Spadacini, stagione 1962-63



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Gianni Rivera e José Altafini, protagonisti dello scudetto della stagione 1961-62. Dietro si scorge Ambrogio Pelagalli



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José Altafini e Paolo Barison insieme al bar, 1961-62
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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Trapattoni e Altafini in allenamento, stagione 1962-63



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Stagione 1962-63, Radice e Altafini posano per i fotografi prima
di una partita casalinga. All'epoca, anche a San Siro qualche volta
il Milan indossava la casacca bianca con il colletto rossonero e lo scudetto enorme cucito sul petto, la stessa di Wembley.
Come il pallone di cuoio, simile a quello infilato due volte
da Altafini nella porta del Benfica
(by Lucia Ravenda)
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14 novembre 1962, Milan vs Ipswich Town 3-0 (Coppa dei Campioni): Altafini a terra, massaggiato da Tresoldi
(per gentile concessione del M.C. Inossidabili)



22 maggio 1963, finale di Coppa dei Campioni, Milan vs Benfica 2-1



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(da "Revista de Esporte", per gentile concessione di Ivano Piermarini)



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José Altafini con la Coppa dei Campioni all'aeroporto di Linate nel 1963



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Gianni Rivera e Josè Altafini, 1962-63
(da "Forza Milan!")
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Figurina sagomata Cremifrutto Althea di José Altafini, 1962-63 (fa parte della 1^ produzione delle figurine sagomate Althea)


Figurina di Altafini, 1963



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Pelagalli e Altafini in tuta
in una pausa dell'allenamento a Linate
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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Josè Altafini in veste di macellaio



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José Altafini durante un allenamento
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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José Altafini corre con l'ombrello durante un allenamento
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)



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7 giugno 1961, amichevole Milan vs Botafogo 2-2,
José Altafini, Nereo Rocco e Giovanni Trapattoni negli spogliatoi
(dal sito www.acmilan.com)



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Stagione 1962-63: Mora, Sani, Altafini, Rivera, Barison ed il "Paròn" Nereo Rocco
(immagine a sinistra, per gentile concessione di Padre Giacomo Michele Santarsieri)



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Cartolina di José Altafini 1962-63
con dedica a Colombo Labate
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Viani e Altafini
(dal "Corriere della Sera" del 31 gennaio 1963)



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Tarda primavera 1962: vinto lo scudetto,
il Milan festeggia a Rocchetta Tanaro
nel ristorante "Da Giacomo" (noto juventino).
Rivera ed Altafini presentano la torta
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)
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5 settembre 1962, Milan vs Juventus 3-1 (Coppa "Lanza di Trabia")
Altafini riceve il Trofeo Caltex-Sportsman dell'anno
come capocannoniere della Serie A per la stagione 1961-62
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli)



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5 settembre 1962, Milan vs Juventus 3-1 (Coppa "Lanza di Trabia")
(per gentile concessione di Renato Orsingher)



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(da "Revista do Esporte" n.160, 1962)
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(da "Revista do Esporte" n.164, 1962)



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(da "Revista do Esporte"
n.224, 1963)
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(da "Revista do Esporte"
n.224, 1963)
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(da "Revista do Esporte" n.254, 1964)



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(da "Revista do Esporte" n.286, 1964)
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(da "Revista do Esporte" n.296, 1964)
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(da "Revista do Esporte" n.317, 1965)






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(dal libro "Giallo, rosso e nero" di Mario Bardi, 1964,
per gentile concessione di Riccardo Gaggero)
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(da "MilanInter" del 23 marzo 1964)








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Sandro Salvadore e Josè Altafini
(da "Il Giorno" del 31 marzo 1963,
per gentile concessione di Renato Orsingher)
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Amarildo e Altafini, stagione 1963-64






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24 novembre 1963, Milan vs Juventus 2-2: Altafini e Sivori
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7 febbraio 1965, Milan vs L.R. Vicenza 0-1: Josè Altafini,
al rietro dopo l'esilio in Brasile, riceve fiori dai tifosi rossoneri
(da "Milan Inter", collezione Antonio Botta di Varazze)



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Andrea Bonomi, ex capitano rossonero, Sandro Mazzola,
José Altafini e Toni Bellocchio
(per gentile concessione di Antonella Bellocchio)
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Stagione 1964-65, José Altafini, al suo rientro in Italia dopo la fuga in Brasile, viene accolto dall’Addetto Stampa del Milan Toni Bellocchio
(per gentile concessione di Antonella Bellocchio)



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(da "La Stampa" del 21 agosto 1965)



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Una formazione del Napoli per la stagione 1965-66 con Altafini e Bean









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Josè Altafini con Anna Maria Galli, sua seconda moglie



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José Altafini pubblicizza una bevanda, giugno 1962
(dal "Corriere dello Sport")






Josè "Mazzola" Altafini posa con Ferruccio e Sandro, i figli del grande Valentino


Cartolina di José Altafini, 1964-65







Josè Altafini, 1964-65



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Angelo Benedicto Sormani e José Altafini nel Napoli 1971-72



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Ritiro pre campionato della Juventus 1973-74 a Vilar Perosa:
i due ex rossoneri Sandro Salvadore e José Altafini
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(Archivio Magliarossonera.it)



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Il Milan Vecchie Glorie fotografato all'Arena di Milano (fine Anni '80).
In piedi, da sinistra: Salvadore, Altafini, .... , Attilio Maldera, Belli, Sormani, Luigi Maldera, Santin, Prati.
Accosciati, da sinistra: Aldo Maldera, .... , Silvano Villa, Golin, Anquilletti, Danova, Lodetti, Zignoli
(per gentile concessione di Gianni Righetto)



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Pallone da calcio cuoio Anni '60 "Altafini"
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Un altro aneddoto su Rocco, da una simpatica testimonianza di Altafini al giornalista Dell'Orto per Libero Quotidiano.
Ti racconto questa. In quel periodo Rocco ci convoca sempre la mattina per andare a pranzo nella sua trattoria preferita.
Un giorno nell'allenamento del pomeriggio ci dice: "Ora saltè de testa per il lato longo del campo, camminè nel corto e tornate qui".
Lo facciamo. "Ora saltè de testa per il lato longo del campo, camminè nel corto e tornate qui".
Lo rifacciamo. "Ora saltè de testa per il lato longo del campo, camminè nel corto e tornate qui".
Maldini lo guarda e, tartagliando: "Pa-pa-paron, ga po-poca fantasia oggi". E lui: "Maledetto vin bianco"
(by Lucia Ravenda)



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Josè Altafini ai tempi del Napoli
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Josè Altafini in versione cantante ai tempi del Napoli



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José Altafini affacciato ad un terrazzo ai tempi del Napoli



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"Ho la pensione sociale, 700 euro al mese...non ho la pensione da calciatore, non sono riuscito a farla. Diciamo che sono tornato
un po’ alle origini, ma le scarpe ce le ho ancora eh. Quando un uomo vive senza mai pensare ai soldi, i soldi non li fa, e io ho
vissuto così. Non ho mai cercato il denaro. Pensavo solo a divertirmi, in campo e fuori, senza tanti calcoli. I calciatori ai miei
tempi non facevano i miliardi e nel mio caso ancora meno perché non avevo quel tipo di testa. Per me il calcio è poesia, è Pelè,
è Messi, è Garrincha, è Zizinho. Poeti. E quando uno è poeta non pensa al denaro. Premetto che non sono invidioso e non provo gelosia,
però leggendo le percentuali che prendono agenti e procuratori dalla vendita dei loro assistiti, inorridisco. Con questo mondo che
va alla deriva bisogna darsi una regolata. Negli anni 60 per rinnovare un contratto eravamo insultati per le nostre richieste, oggi
i giocatori dopo due o tre mesi dalla firma del contratto chiedono l’adeguamento. Ridicoli! Ai miei tempi era difficile che un ragazzo
uscisse fuori dai binari, immediatamente si veniva rimproverati. Forse perché allora non c’erano molti soldi come adesso, non pensavamo
alle bravate. Si doveva pensare solo alla carriera. Come possono i ragazzi prendere esempio dai calciatori di oggi, che ostentano il
loro lusso tra yacht, aerei, auto di valore, spese folli? Ho vissuto una vita bellissima, tutto quello che sognavo mi è capitato. Anzi,
sono andato oltre perché io sognavo di giocare nel Piracicaba in serie A. Mi sembrava tutto facile, tutto regalato. E non stavo tanto
lì a guardare orari e diete come fanno adesso. Io ingrassavo ma mi divertivo... Pilloline? Come no. Prima dell’antidoping le squadre
davano le pastigliette. Roba leggera però, tipo quelle per stare svegli e aumentare le prestazioni. Come prendere 5/6 caffè.
Le gioie sono state tante, i Mondiali, le coppe, i figli, mia moglie...
Il dolore più grande quando è morto il mio cane: una tristezza e un dolore incredibile..." (José Altafini)
(da "Calcio - Ultimi romantici" - facebook)



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24 luglio 2020, Buon compleanno a Josè Altafini, dott. Jekill e Mr Hyde di Milan e Napoli!
Acquistato dal Milan nel 1958 per 135 milioni dal Palmeiras, Altafini è l'eroe di Wembley che con la sua doppietta in finale regala
al Milan la sua prima Coppa dei Campioni ad una squadra italiana. Decisivo anche l'anno precedente nella conquista dell'ottavo titolo
rossonero con i suoi 22 gol. "Coniglio" per Gipo Viani, Nicolò Carosio e tanti tifosi rossoneri quando al Maracanà contribuisce alla
sconfitta milanista nella Coppa Intercontinentale 1963. Dopo aver segnato un bel gol di testa si "eclissa" dal campo, impaurito dal
gioco duro dei brasiliani, costringendo, di fatto, i rossoneri a giocare in 10. Nel 1964, in disaccordo sull'ingaggio, lascia il Milan
tornandosene in Brasile. Richiamato dal presidente Felice Riva ritorna in Italia trovando il Milan imbattuto al primo posto con 7 punti
di vantaggio sull'Inter. Messo in squadra a corto di preparazione contro il Vicenza il suo rientro segnerà la prima sconfitta del Milan
e la perdita di uno scudetto che sembrava già vinto. Viene ceduto per 280 milioni da Riva al Napoli non prima di essersi innamorato
di Anna Maria Galli moglie e madre di 3 figli del suo amico ed ex compagno di squadra Paolo Barison, con cui convolerà in seconde nozze
nel 1973. La sua cessione fu causa della rottura tra il il presidente Felice Riva e il D,T,Gipo Vani costretto ad emigrare a Genova.
Al Napoli insieme a Sivori giustizierà con una sua rete la squadra del ex bianconero, mentre sarà Sivori al S.Paolo a giustiziare i rossoneri
con un gol a due minuti dal termine. Tuttavia le 71 reti in azzurro nelle sue 7 stagioni non saranno sufficienti a portare lo scudetto
ai partenopei. Anzi i tifosi lo ricordano con l'appellativo di "core ‘ngrato" per aver segnato a due minuti dalla fine,subentrato a Damiani,
la rete della vittoria juventina nel 1975, togliendo ogni speranza di scudetto al Napoli di Vinicio. Come una nemesi all’ultima giornata
della sua prima stagione in bianconero, a 34 anni, segna la rete del pareggio juventino contro la Roma prima del gol della vittoria di
Cuccureddu, contribuendo alla perdita dello scudetto della sua ex squadra rossonera. Ormai il tempo è passato, tutto si è "prescritto",
ed a me, da tifoso rossonero, non resta che dire: affettuosi auguri però i tuoi 82 anni a te "dott. Jekill" e al tuo alter ego "Mr Hayde"!
(by Bruno Mincarini)