Sinisa MIHAJLOVIC
"Miha"

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Scheda statistiche allenatore
  Sinisa MIHAJLOVIC

Nato il 20.02.1969 a Vukovar (SER), † il 16.12.2022 a Roma

Allenatore, m 1.85, kg 79

Stagioni al Milan: 1, 2015-16 (esonerato il 12 aprile 2016)

Soprannome: "Miha"

Esordio sulla panchina del Milan in gare ufficiali e in Coppa Italia
il 17.08.2015: Milan vs Perugia 2-0

Ultima partita sulla panchina del Milan
il 09.04.2016: Milan vs Juventus 1-2 (Campionato)

Totale panchine in gare ufficiali: 38

Palmares rossonero: -




Ha allenato anche l'Inter (*), il Bologna (*), il Catania (*), la Fiorentina (*), la Serbia, la Sampdoria (*).



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Dal sito www.wikipedia.it

Ritenuto un grande specialista nell'esecuzione di calci piazzati, vanta il record di marcature su punizione diretta in Serie A dal 1987 in poi (28). Nel campionato 1998-1999, durante Lazio-Sampdoria (5-2), realizzò tre gol su calcio di punizione diretta, eguagliando un record stabilito in precedenza da Giuseppe Signori nella partita Lazio-Atalanta nella stagione 1993/94. Mancino, il suo tiro divenne oggetto di studio da parte di alcuni ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università di Belgrado quando era ancora nelle file della Stella Rossa: tali studi confermarono che il suo tiro raggiungeva la velocità di 165 km/h calciando in un modo particolare. Da tali studi non fu comunque possibile capire la ragione della peculiarità delle traiettorie tracciate dai suoi calci.
In origine centrocampista avanzato che prediligeva la fascia sinistra, nel campionato italiano fu impiegato nella Roma come centrocampista difensivo (da Carlo Mazzone) o come esterno di difesa (da Vujadin Boskov). Nella Sampdoria ebbe un decisivo cambio di ruolo quando il tecnico Sven-Göran Eriksson lo schierò difensore centrale in Coppa Italia il 25 ottobre 1995 nella sfida persa 2-1 contro il Cagliari per rimpiazzare l'espulso Franceschetti. In tale ruolo Mihajlovic mostrò rara efficacia, fino a essere considerato da Carlo Mazzone tra i migliori del panorama calcistico mondiale[11] sia per l'impeccabile fase difensiva che per la capacità di effettuare precisi lanci lunghi.

CLUB
Dopo aver militato nel Vojvodina e nella Stella Rossa, squadra con cui vinse la Coppa dei Campioni 1990-1991, nel 1992 Mihajlovic arriva nel campionato italiano grazie alla Roma, che lo acquista per 8,5 miliardi di lire. Con la formazione capitolina colleziona 54 presenze e 1 gol, contro il Brescia, 1 gol in coppa Uefa contro il Borussia Dortmund, e 5 gol in Coppa Italia, di cui uno in finale contro il Torino.
Nel luglio del 1994 viene acquistato in prestito dalla Sampdoria. Riscattato dai blucerchiati nell'estate successiva, vive a Genova una serie di stagioni soddisfacenti, attestandosi come uno specialista dei gol su calcio di punizione. Nel 1998 passa alla Lazio a titolo definitivo per una cifra vicina ai 22 miliardi di lire. Nel 1999 sigla il primo gol della storia della Lazio in Champions League, nella prima gara della fase a gironi in casa del Bayer Leverkusen, pareggiata (1-1) grazie al calcio di punizione del serbo. Nel dicembre del 2000, durante una partita di Champions League tra la Lazio e gli inglesi dell'Arsenal, si rende protagonista di insulti razzisti a Patrick Vieira. Nel 2003 riceve una pesante squalifica (8 giornate) per aver sputato e calpestato Adrian Mutu, all'epoca giocatore del Chelsea, oltre che per aver lanciato una bottiglietta addosso al delegato UEFA dopo la sua espulsione; per questi gesti viene ovviamente multato. Durante la sua militanza biancoceleste, realizza diversi gol pesanti come quello contro il Chelsea (2-1 per la Lazio a Londra nel match di Champions League). Lascia la Lazio dopo sei stagioni, nelle quali vince un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa Europea (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004).
Nel 2004, passa all'Inter dove realizza in totale sette reti (di cui sei in campionato), tra le quali una doppietta il 12 febbraio 2005 ai danni della Roma (2-0, entrambi su punizione). Il 15 giugno a San Siro, realizza sempre su calcio di punizione e sempre contro la Roma il gol decisivo nella finale di ritorno della Coppa Italia 2004-2005. Con l'Inter vince complessivamente due Coppe Italia (2005 e 2006) e un Campionato (2005/2006).

NAZIONALE
Mihajlovic vanta 63 presenze internazionali, 4 delle quali nella rappresentativa unita della repubblica federale jugoslava (esordio il 16 maggio 1990 a Belgrado, Jugoslavia - Fær Øer 7-0), 58 con 9 gol in quella serbo-montenegrina formalmente chiamata ancora Jugoslavia, e una (nel 2003) con quella di Serbia e Montenegro propriamente detta. Ha rappresentato la Serbia al campionato del mondo 1998 in Francia e al campionato d'Europa 2000 in Belgio e Paesi Bassi.

ALLENATORE
Ha svolto il ruolo di allenatore in seconda dell'Inter dal 1º luglio 2006 al 29 maggio 2008, con Roberto Mancini in panchina, per poi lasciare l'incarico poco dopo l'arrivo di José Mourinho. Con il tecnico jesino, Mihajlovic ha vinto due campionati italiani, nella stagione 2006-2007 e nella stagione 2007-2008, nonché la Supercoppa italiana del 2006.
Dal 3 novembre 2008 è stato il tecnico del Bologna, subentrato all'esonerato Daniele Arrigoni. Ha esordito l'8 novembre successivo contro la Roma (1-1). Dopo cinque pareggi consecutivi in campionato, ha vinto il suo primo incontro il 13 dicembre (Bologna-Torino 5-2). Il 14 aprile 2009, dopo una serie di risultati non positivi culminata con la sconfitta interna per 1-4 contro il Siena, la quarta consecutiva per i rossoblu, viene esonerato e sostituito da Giuseppe Papadopulo.
Dall'8 dicembre 2009 prende il posto di Gianluca Atzori sulla panchina del Catania. Debutta il 13 dicembre perdendo contro il Livorno (0-1).
La domenica successiva, 20 dicembre 2009, conquista la sua prima vittoria col Catania a Torino contro la Juventus per 1-2 (non succedeva dal 1963 che gli etnei vincessero a Torino), seguita da una serie di risultati positivi, che permettono al Catania di sollevarsi dal terz'ultimo posto e raggiungere una zona tranquilla della classifica. Il 12 marzo 2010 battendo l'Inter per 3-1 interrompe un'assenza di successi che vedeva i rossazzurri senza vittorie sui nerazzurri da 44 anni. Il 9 maggio seguente centra la salvezza matematica (42 punti) con il Catania nello scontro con il Bologna allo stadio dall'Ara, con un pareggio per 1-1. La domenica successiva, ultima di campionato, battendo il Genoa al Massimino per 1-0 permette al Catania di conquistare il record di punti (45) nella recente storia della squadra rossazzurra in Serie A (migliorato poi nella stagione 2012-2013 da Rolando Maran) e la 13ª posizione in classifica finale. Il 24 maggio Mihajlovic si dimette dall'incarico di allenatore tramite una lettera mandata alla società.
Il 3 giugno 2010, la Fiorentina annuncia ufficialmente di avere ingaggiato l'allenatore serbo che siederà sulla panchina viola al posto di Cesare Prandelli. Il serbo firma un contratto che lo lega al club viola per due anni con un'opzione sul terzo; il nuovo mister percepisce un ingaggio poco superiore a 700 000 euro. Come suo vice, Mihajlovic sceglie Dario Marcolin, già suo collega in panchina nella stagione sportiva 2009-2010 al Catania. Al termine della stagione 2010-2011, viene riconfermato dal patron Andrea Della Valle per un altro anno sulla panchina viola. La prima stagione in viola si conclude con un 9º posto in classifica con ben 15 pareggi all'attivo. Dopo essere stato in corsa con altri allenatori per sedersi sulla panchina dell'Inter, il 23 giugno 2011 ribadisce la propria volontà di restare a Firenze ancora a lungo.
Il 7 novembre seguente, all'indomani della sconfitta per 1-0 con il Chievo fuori casa, viene esonerato e sostituito dal tecnico riminese Delio Rossi.
Il 21 maggio 2012 diventa il nuovo commissario tecnico della Nazionale serba[26] firmando un contratto quadriennale fino agli Europei 2016. Il suo vice è Nenad Sakic, anch'egli ex giocatore della Sampdoria. Non riesce però ad ottenere la qualificazione ai Mondiali 2014 essendosi piazzato terzo nel girone con 14 punti dietro a Belgio (26) e Croazia (17). Il 20 novembre 2013 lascia la Nazionale serba dopo 19 incontri ufficiali (7 vittorie, 8 sconfitte e 4 pareggi) per tornare in Italia ad allenare la Sampdoria.
Il 20 novembre 2013 diventa il nuovo allenatore della Sampdoria, sua ex squadra, con un contratto fino a fine stagione con rinnovo automatico per un'altra stagione in caso di salvezza. In questa nuova avventura lo seguono i collaboratori tecnici Nenad Sakic ed Emilio De Leo e il preparatore atletico Antonio Bovenzi. Il 24 novembre, all'esordio sulla panchina blucerchiata, pareggia per 1-1 contro la Lazio, dopo essere stato in vantaggio fino al minuto 94. L'8 dicembre vince la sua prima partita in campionato con la Sampdoria per 2-0 contro il Catania; con lo stesso risultato perde invece il 6 gennaio seguente contro il Napoli, la prima gara stagionale. Quattro giorni dopo viene eliminato agli Ottavi di finale di Coppa Italia dalla Roma. Il 3 febbraio 2014 vince il Derby di Genova per 1-0 grazie al gol di Maxi López. Conclude la stagione al 12º posto con 45 punti totali; di cui 36 ottenuti nelle 26 partite in cui è Sinisa a sedere in panchina. Inoltre porta la media punti a partita della Sampdoria da 0,75 a 1,38. Il 20 maggio la Sampdoria comunica di aver rinnovato fino al 30 giugno 2015 il rapporto contrattuale con il mister.
Nella stagione 2014-2015 la Sampdoria in classifica si mantiene in zona Champions per buona parte del campionato e il 28 settembre vince il derby per 0-1 con gol di Gabbiadini mentre il 21 gennaio 2015 viene eliminata dalla Coppa Italia agli Ottavi dall'Inter di Roberto Mancini, ex compagno di squadra e allenatore. Il 24 febbraio pareggia per 1-1 il derby di ritorno. Conclude la stagione al 7º posto in campionato frutto di 13 vittorie, 17 pareggi e 8 sconfitte.
Il 1º giugno 2015 annuncia l'addio al club genovese con una lettera pubblicata sul sito della squadra.
Il 4 giugno 2015 ritira ad Amalfi il premio Football Leader - Allenatore dell'anno.
Il 16 giugno 2015, diventa il nuovo allenatore del Milan, firmando un contratto biennale e subentrando all'esonerato Filippo Inzaghi. Esordisce sulla panchina rossonera il 17 agosto seguente, vincendo per 2-0 il terzo turno preliminare di Coppa Italia a San Siro contro il Perugia.
Il 12 aprile 2016 viene esonerato dall'attività di allenatore; al suo posto, il già tecnico della primavera del Milan Cristian Brocchi.




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Milanello, Natale 2015
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Milanello, Natale 2015, Carlo Pellegatti e Sinisa Mihajlovic




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Dicembre 2015, Sinisa Mihajlovic
(by Riccardo Gaggero)
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12 aprile 2016: Cristian Brocchi subentra a Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 12 aprile 2016)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 14 e 15 luglio 2019)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 30 novembre 2019)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 16 marzo 2020)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 febbraio 2021)



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Scheda a cura di Fabrizio Schmid



Dal sito www.gazzetta.it
16 dicembre 2022

È MORTO MIHAJLOVIC, IL DURO DAL CUORE GRANDE: STRONCATO A 53 ANNI DALLA LEUCEMIA
L'ex tecnico del Bologna si è spento in un ospedale di Roma. Nel luglio 2019 l'annuncio della malattia: "La batterò giocando all'attacco". Due grandi carriere, da giocatore (vinse la Coppa Campioni con la Stella Rossa nel 1990) e allenatore

La notizia che nessuno avrebbe mai voluto arrivasse: ci ha lasciato Sinisa Mihajlovic. È morto in una clinica di Roma all'età di 53 anni. L'ex allenatore del Bologna aveva annunciato la scoperta della malattia in conferenza stampa il 13 luglio 2019: "Ho la leucemia, ma la batterò giocando all'attacco". Il 29 ottobre 2019 il trapianto di midollo osseo al Sant'Orsola di Bologna, il 22 novembre le dimissioni, ad inizio 2022 i nuovi campanelli d'allarme. Oggi l'annuncio della famiglia che ha spento anche l'ultima speranza.
COMUNICATO — Questo il comunicato della famiglia: "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel.dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato".
CALCIATORE — Mihajlovic aveva iniziato la carriera da calciatore in patria, nell'allora Jugoslavia. Figlio di madre croata e padre serbo, era nato a Vukovar ma cresciuto nella vicina Borovo, dove aveva mosso i primi passi da giocatore prima di passare alla Vojvodina. Nel 1990 il grande salto alla Stella Rossa Belgrado dei fenomeni, quella di Savicevic, Prosinecki, Stojanovic, Jugovic, con cui vinse la Coppa dei Campioni battendo in finale al San Nicola di Bari l'Olympique Marsiglia. Arrivò in Italia nel 1992 firmando con la Roma. Il nostro Paese sarebbe diventato la sua seconda patria. Dopo i giallorossi, Sampdoria, Lazio e Inter. Sempre vincendo qualcosa o lasciando comunque il segno. Magari con una delle sue micidiali punizioni. Il ritiro dall'attività nel 2006. Ha realizzato 69 gol e servito 55 assist in 455 partite.
PALMARES — Il palmares è impressionante: 3 titoli nazionali con la Vojvodina (89) e Stella Rossa (91 e 92), due scudetti con Lazio (2000) e Inter (2006), 4 Coppe Italia con Lazio (2000 e 2004) e Inter (2005 e 2006), 3 Supercoppe italiane con biancocelesti 98 e 2000) e nerazzurri (2005). Con la Stella Rossa, oltre alla Coppa Campioni, nel 1990 arrivò anche l'Intercontinentale. Una Coppa delle Coppe con la Lazio nel 1999, una Supercoppa europea nello stesso anno sempre con i biancocelesti.
ALLENATORE — Iniziò la carriera da tecnico come vice di Mancini all'Inter, per passare poi a quella che sarebbe stata la sua prima e ultima panchina da allenatore, il Bologna. Poi Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, una comparsata allo Sporting Lisbona durata solo 9 giorni (per il cambio del presidente) prima del ritorno nell'Emilia rossoblù. All'attivo anche un'esperienza sulla panchina della Serbia tra il 2012 e 2013.




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31 gennaio 2016, Milan vs a Inter 3-0,
l'esultanza di Sinisa Mihajlovic
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Non riuscirò mai a giustificare Silvio Berlusconi per aver esonerato Sinisa Mihajlovic ("reo" di non aver ceduto ai suoi "consigli" tecnico-tattici -oltre che per aver tenuto sempre la testa alta rispondendogli talvolta a tono o con qualche battuta di rimando-, parole e atteggiamenti sempre mal tollerati) in favore di Cristian Brocchi a partire dal 12 aprile 2016, ovvero a sei giornate dalla fine del Campionato (concluso al settimo posto con una rosa non proprio di fuoriclasse), dopo aver vinto un derby con un secco 3-0 contro l'Inter "post triplete" guidata dal suo amico fraterno Roberto Mancini, ma soprattutto con una finale di Coppa Italia da disputare a Roma contro la Juventus che si apprestava a conquistare il suo quinto scudetto consecutivo (poi persa in maniera sfortunata e di misura nei tempi supplementari dopo aver giocato alla pari e anche qualcosa in più); a quella partita sulla panchina rossonera -a prescindere da tutto- avrebbe dovuto comunque esserci Mister Sinisa Mihajlovic, ergo colui che era arrivato a raggiungerla (tanto più che lo stesso Berlusconi aveva anche aperto ad una possibile conferma del tecnico serbo nel caso in cui quel trofeo fosse stato conquistato); quell'esonero personalmente lo vissi (e non solo io) con molta tristezza ed un senso di sbigottimento. A nulla valsero le intercessioni di Adriano Galliani (che lo aveva scelto a suo tempo preferendolo a Maurizio Sarri), nel tentativo estremo di far tornare sulle sue decisioni il patron rossonero, che fu irremovibile. Ora che Sinisa (uomo con la U maiuscola prima ancora che tutto il resto) non è più, ecco che vengono pronunciate parole (non so quanto dettate dall'intimo convincimento) mai dette in tempi non sospetti, che però riabilitano -seppur in parte- l'autore di quella tremenda, incancellabile ingiustizia. (Colombo Labate)




Dal sito www.milannews.it
17 dicembre 2022

GATTUSO: "PENSO CHE NON SI DEBBA PIANGERE PER LA SUA SCOMPARSA, SINISA NON VORREBBE: VERSO DI LUI OCCORRE INVECE QUEL RISPETTO CHE SI DEVE ALLA SCOMPARSA DI UN UOMO COME LUI"
(ANSA) - ROMA - "Posso con orgoglio affermare di essere stato amico di Sinisa Mihajlovic. Tra di noi c'era rispetto e stima reciproca che ci univa anche se non siamo mai stati compagni di squadra. Penso che oggi non si debba piangere per la sua scomparsa, lui non vorrebbe: verso di lui occorre invece quel rispetto che si deve alla scomparsa di un uomo come lui". Così Rino Gattuso, in una dichiarazione all'ANSA. "E il rispetto - prosegue - si dimostra ricordando ciò che ha sempre insegnato: ricordo tante foto di Sinisa con la sua numerosa famiglia, tanti immagini dei suoi calciatori stretti intorno a lui nei momenti più difficili, ed è questo per me 'l'essere uomo', esser capace di trasmettere i propri valori e far sì che chi ti circonda impari a condividerli perché per tutti sei stato un esempio. Grazie di tutto Sinisa". (ANSA)




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Da Bari onori a Sinisa Mihajlovic
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Ultras Tito Cucchiaroni per Sinisa Mihajlovic



(dal "Corriere dello Sport" del 17 dicembre 2022)
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(da "TuttoSport" del 17 dicembre 2022)
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(dal "Corriere dello Sport" del 18 dicembre 2022)
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Immagini varie di Sinisa Mihajlovic
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Ciao Sinisa
(da Sportitalia)
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Quella notte con il nostro Sinisa
(by Guido De Angelis)
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Un campione dentro e fuori dal campo
(by Domenico Panetta)


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Sinisa Mihajlovic nelle parole di Marco Nosotti
(da Sky Sport)
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(by AC Milan)




19 dicembre 2022, esequie di Sinisa Mihajlovic presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, Piazza Esedra
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Foto dei funerali da Sky Sport
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Roma, Cimitero Monumentale del Verano, dove riposa Sinisa Mihajlovic; riquadro 119, piano terra, cappella 2, numero 6, fila II.
L'ingresso è dallo Scalo San Lorenzo, ultimi edifici in fondo sulla destra
(Foto sopra by Marcello Protasi, 20 dicembre 2022. Foto sotto by Gianni Discenza, 22 dicembre 2022)
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27 dicembre 2022, da Sport Mediaset