dal Fanzine "Fossa dei Leoni" - n.8 - 19 dicembre 1999
Una presa di posizione della “Fossa” che “prendeva le distanze” da taluni elementi della Curva, “rei” di essere al servizio di qualcuno… Negli ultimi anni, purtroppo con l'aumentare del giro dei soldi, molti ormai fanno gli ultras di professione. Molte persone che gestiscono i vari gruppi ultras non esitano ad autostipendiarsi, rovinando e rinnegando in questo modo un movimento che tra i valori più importanti ha l'onestà e l'amicizia tra le persone. Da parte nostra questi due valori sono fondamentali, e se dovessero venire a mancare non ci sarebbe più motivo che esistesse la fossa, in quanto non sarebbe più un gruppo ultras ma sarebbe una SpA, una società a scopo, una stronzata, insomma. Pensiamo che tutte le persone che lucrano sugli ultras e sui ragazzi che frequentano le curve non possono definirsi ultras perchè sono solo dei mercenari, dovrebbero starsene molto lontani dai vari gruppi; una cosa è certa, questa gente di merda in Fossa non ci mette piede. Tutti i soldi che la Fossa incassa con la vendita del materiale, il tesseramento, ecc. vengono messi in cassa come si fa ormai da 30 anni, per essere utilizzati per i contributi per la gente che va in trasferta, per le coreografie e per pagare eventualmente gli avvocati nel caso ce ne fosse bisogno. Siamo molto fieri di gestire un gruppo in questo modo, ed è una delle cose fondamentali che dovranno rispettare anche i ragazzi che ci seguiranno e che gestiranno la Fossa in futuro; essere ultras è un modo di vivere, non è un lavoro e quindi non vogliamo essere stipendiati da nessuno.