dal sito www.gazzetta.it
SUPERCOPPA, IL NUOVO MILAN C'È, RIMONTA E SI REGALA L'INTER. LA JUVE SI BUTTA VIA CON LOCATELLI E GATTI
Buona la prima per Conceiçao, che ritroverà in finale la sua ex squadra. Yildiz porta in vantaggio i bianconeri, i rossoneri pareggiano con un rigore di Pulisic procurato dal centrocampista ex Sassuolo e un'autorete del difensore bianconero
Lassù qualcuno ama il Milan di Conceiçao. La seconda semifinale di Supercoppa è un lento e brutto trascorrere fino alle 23.30 di Riad, quando la Juve ha in mano la partita, Kenan Yildiz sembra il ragazzo pronto a sfidare l’Inter e il Milan è desolatamente fermo a un tiro di Reijnders. Due episodi poi cambiano il destino di una partita e, chissà, di una squadra. Prima Locatelli sbatte malauguratamente su Pulisic, regalando un rigore che Captain America mette in porta. Poi Gatti devia nella sua porta un cross di Musah, per un autogol da vecchio calcio. E' il ribaltone: Milan-Juve finisce 2-1, in finale Riad sarà una Milano araba e il grande accusato delle prossime 24 ore Thiago Motta.
LE POLEMICHE — Le discussioni ruoteranno intorno ai cambi. Thiago ha tolto Vlahovic dopo 65 minuti e con lui Mbangula, uno dei migliori. A 10 minuti dalla fine, sotto 2-1, ci ha provato con Douglas Luiz, Weah e Fagioli, più Cambiaso e Nico Gonzalez entrati prima. Niente. La Juve finale è stata peggiore di quella iniziale e su questo si dibatterà. Anche se Vlahovic era stato il peggiore dei bianconeri. Anche se la partita è girata su due episodi clamorosamente fortuiti.
UN TEMPO DI YILDIZ — La partita del resto è stata strana. Thiago Motta ha sorpreso schierando Mbangula a sinistra e, quando Francisco Conceiçao si è fatto male nel riscaldamento, ha dato una maglia da titolare a Yildiz, teoricamente fuori ruolo: non a sinistra, non in mezzo ma a destra, per completare il tris stagionale. Perfetto perché, in un primo tempo tra il brutto e l’orrendo, Kenan ha regalato le uniche emozioni. Il gol del vantaggio della Juve intanto, dopo 21 minuti. Mbangula stringe da sinistra, Emerson Royal lo segue con discrezione – ti sto dietro, ma non ti disturbo – e gli lascia giocare il filtrante per Yildiz. Quella palla sarebbe di Theo Hernandez, che però si fa passare Kenan alle spalle. Un disastro. Yildiz ringrazia e di destro, forte, la mette vicino all’incrocio. Per confermare quella vecchia storia: il turco al debutto da titolare segna sempre. Lo ha fatto in campionato, in Champions, in Coppa Italia, in Nazionale, ora in Supercoppa. Ah, è sua anche la seconda emozione pre-intervallo. Yildiz nel recupero aggancia un rilancio di Di Gregorio, rientra da destra e calcia col mancino. Maignan, senza troppo preoccuparsi, respinge.
UN TEMPO DEL MILAN — Le emozioni, come la vita di Riad, però arrivano con la notte. Yildiz comincia il secondo tempo con un tiro fuori di poco e un altro gran cross, che Vlahovic devia sul fondo. Sembra tutto fatto, Juve dominante e Kenan uomo copertina, quando Locatelli rimette il Milan in partita con il fallo del rigore. Un lancione senza pretese trova Theo largo a sinistra, Savona lo ferma con una bella giocata ma Loca non vede Pulisic e gli regala un rigore. Captain America calcia forte e pareggia: 1-1. A quel punto, le stelle si schierano. Morata prima va vicino al 2-1 (ma si allunga troppo la palla), poi manda in profondità Musah, che non guarda nemmeno la porta: crossa in mezzo, con il destro, e vada come vada. Gatti, uno dei migliori, devia verso la sua porta, lasciata libera da Di Gregorio, avanzato per chiudere la traiettoria al centro.
GABBIA NEL FINALE — La serata di Riad cambia qui. Pulisic in contropiede può segnare il 3-1 ma si astiene, poi Maignan para Koopmeiners e al 95’ tutto sembra scritto. La Juve ha un’ultima occasione, quando il recupero sarebbe già finito, ma il tiro di Gatti finisce sul corpo di Gabbia, entrato per difendere il risultato. Se non è destino questo, il destino non esiste. Conceiçao va in finale per il duello laziale contro Simone Inzaghi. Esordirono in Serie A lo stesso giorno, nella stessa partita, e il Milan ora ci crede. Ha visto che Rafa Leao, al gol del 2-1, è corso a esultare. Lo consideri un riscaldamento per lunedì.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - CONCEIÇAO, IL CALCIO È UN GIOCO SEMPLICE. PULISIC CON LA QUALITÀ. THEO, DAI SU
MAIGNAN 6,5 - Non impeccabile sulla fucilata di Yildiz, ma poi tira fuori un lancio millimetrico dei suoi a tutto campo per innescare Theo da cui nasce il rigore.
ROYAL 6 - Molto volenteroso. Un po' in difficoltà quando viene puntato, ma nel secondo tempo si propone bene in avanti non soffrendo mai.
dal 90' GABBIA 7 - Entra e salva su Gatti nel finale. Vale la finale. Prontissimo.
TOMORI 6 - Rientra dopo tante panchina e fa una partita alla Tomori: aggressività, urla ai compagni, recuperi sul lungo, ma anche un paio di disattenzioni in marcatura in area di rigore che potevano costare molto care. Cresce molto nel secondo tempo.
THIAW 6,5 - Sfortunato nello scivolare sul gol di Yildiz. Anche a Riyad conferma la sua crescita: sempre presente, attento, bravo anche col pallone tra i piedi. Si mette in tasca Vlahovic.
THEO 5 - Sbaglia totalmente il posizionamento del corpo sul gol di Yildiz che gli scappa alle spalle, non inquadra clamorosamente la porta da due passi sul punteggio di 1-0 per la Juve. Poi, però, fa la corsa da cui nasce il rigore su Pulisic e una bella diagonale nel finale a salvare una palla gol per i bianconeri. Certo, deve crescere molto eh, atleticamente e mentalmente.
FOFANA 6,5 - Solita tantissima sostanza: in pratica rincorre chiunque. I polmoni dei calciatori del Milan non sono pieni, ma i suoi sì. E corre anche per gli altri.
BENNACER 6 - Non giocava titolare dal 17 agosto e la ruggine si fa sentire. Però, si impegna molto, tocca tanti palloni con tanti tocchi, forse troppi per ciò che vorrebbe Conceicao. Ma se ritrovasse presto la condizione potrebbe essere estraramente prezioso per le idee di Fonseca.
dal 55' MUSAH 7 - Entra e spacca: bravissimo. Voglia, corsa, muscoli: provoca l'autogol. Un rientro fondamentale nelle rotazioni.
REIJNDERS 6 - Un po' troppi errori tecnici nella sua partita, ma è anche l'unico che vede la porta o che, quantomeno, prova a creare pertugi fino al 60esimo.
PULISIC 7 - Non giocava un minuto da un mese e si vede che non è atleticamente in forma. Ma lui è un giocatore superiore: dove non arrivano le gambe, c'è la testa,, la qualità, la forza di volontà. Si guadagna il rigore e lo trasforma. Senza Leao, è lui l'asso del Milan.
JIMENEZ 6 - Un paio di cross, poi poco più. Ma sostituire Leao in una partita del genere per chi sarebbe facile?! Fino a poco tempo fa faceva la Serie C: per lui una bella pacca sulla spalla.
MORATA 6 - In area di rigore non si vede quasi mai, poi, verso la fine, va prima vicinissimo al gol con una bella giocata, poi fa la sponda perfetta per la corsa di Musah da cui nasce l'autogol di Gatti.
ALL. CONCEICAO 7 - In piedi dall'inizio partita, senza giacca dal 12esimo, corre e urla come un forsennato: ha 39 di febbre ed è alla prima partita con il Milan. La vince con i cambi, la vince con le energie, quelle che ha promesso di dare sin da subito al suo Milan. Il calcio è un gioco semplice, no?!
|