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IL MILAN DURA 3': PULISIC-GOL, POI È DOMINIO LIVERPOOL. E A SAN SIRO ESPLODE LA CONTESTAZIONE
Diavolo sotto i fischi dopo un debutto in Champions da dimenticare: subito avanti con l'americano, si fa infilare due volte di testa da Konate e Van Dijk, poi nel secondo tempo Szoboszlai arrotonda
Dicono che la luna, stanotte, sembrerà gigante, la più grande del mese. Il Milan, guardando su, vedrà il Liverpool: troppo più forte, su un altro pianeta per 70 minuti. La prima in Champions del Milan di Fonseca finisce 1-3: gol di Pulisic, poi Konaté e Van Dijk da angolo e Szoboszlai nel secondo tempo. Detto chiaro: la distanza tra le due squadre è stata (almeno) questa. Dopo 70 minuti, il conto dei tiri diceva 19 a 2 Liverpool: non serve altro, signor giudice. E allora, riflessione rapida: per la Champions, che quest’anno è lunga otto partite, non è un gran problema; per il Milan e Fonseca beh, sì. Domenica sera a San Siro ci sarà il derby, con l’Inter in casa. Se finisse ancora male, come si potrebbe aver fiducia in questo progetto? Le facce di Furlani e Ibra, lunghissime, in tv dicevano molto.
I GOL — Rivediamo subito i gol. Il Milan passa al secondo minuto, come con il Venezia. Maignan lancia a destra per Calabria che anticipa di testa, Morata sul rimbalzo è bravissimo a mandare nello spazio Pulisic alle spalle di Tsimikas. Konaté a quel punto fa un errore che alla scuola calcio ti tengono 10 minuti a rivederlo: scappa, non stringe, fa calciare Pulisic. CP11 dice 1-0 Milan. I primi due gol del Liverpool, ai minuti 23 e 41, sono fratelli: si somigliano. Il pareggio è una punizione da sinistra, non lontana dal corner, che Alexander-Arnold batte a centro area. Il Milan fa partire Konaté in terzo tempo, Maignan esce malissimo e il difensore centrale di Slot fa 1-1. Il vantaggio invece arriva con un angolo da destra di Tsimikas che trova Van Dijk in area piccola: Reijnders si fa spostare, Maignan non esce e Virgil gira in porta. Troppo facile. Come troppo facile è il 3-1: Pavlovic perde palla in costruzione, Gakpo lo salta e crossa per Szoboszlai, che appoggia al volo in porta da due passi.
Il Milan è partito bene e ha giocato 15 ottimi minuti. Compatto in 25-30 metri, stretto con Leao e Pulisic a togliere tutte le linee di passaggio, intenso. E il Liverpool? Beh, tra timidezza e letargo prende il gol di Pulisic dopo due minuti. Il Milan, sopra 1-0, è attento e al netto di qualche brivido – Maignan a terra quasi chiede il cambio, forse per il solito problema muscolare - tiene il campo alla grande, poi qualcuno stacca l’interruttore generale e il generatore di attacco si blocca. Il Milan smette di palleggiare, il pressing del Liverpool cresce molto e nessuno trova soluzioni. Logicamente, arrivano le palle perse e le occasioni. Salah prende la traversa al 17’ e cinque minuti dopo Calabria concede una punizione: è il gol di Konate.
IL CUORE DELLA PARTITA - La serata a quel punto svolta a U. Il Milan in quattro minuti rischia di prendere tre gol: prima Diogo Jota, solo davanti a Maignan, concede l’amnistia calciando fuori, poi Salah prende un’altra traversa girandosi in un metro quadrato con rapidità che non aveva a 23 anni a Firenze. Il Milan è contato in piedi e non reagisce, non sporca la partita per abbassare il ritmo e arrivare al gancio all’intervallo. Allora, il Liverpool raddoppia con il secondo angolo di giornata. A quel punto, tutto diventa maledettamente complesso. Il Milan all’intervallo non cambia e dopo 6 minuti i problemi di Maignan lo costringono a uscire con la testa nella maglietta, forse piangendo. Entra Lorenzo Torriani, 19 anni, alto alto e magro magro, sei mesi fa terzo portiere in Primavera ma apparentemente tranquillissimo. Il problema, per lui e per tutti, è che il Liverpool domina. Torriani para subito su Szoboszlai ma al 22’ prende gol proprio dall’ungherese. Fonseca a quel punto si gioca Abraham per passare a due punte, ricava subito un’occasione – Alisson sbaglia con i piedi, Tammy non trova la porta – ma dietro concede molto e la partita diventa una gara di transizioni e ripartenze. Un tiro di Theo di qui, un’uscita di Torriani su Nunez di là. Gol e veri brividi, solo un palo di Leao dopo deviazione di Alisson a tempo scaduto.
I PROBLEMI DEL MILAN - E allora, è il caso di guardare dentro il Milan. Se ne parlerà molto prima del derby, ma è giusto dire che ci sono problemi di sistema e problemi specifici. Problemi di sistema: grande fatica a costruire, le solite – molte – occasioni concesse, soprattutto la sensazione di non avere fuoco. Per 70 minuti è stato in disarmo, come una piccola contro il grande Liverpool, e la curva ha chiuso cantando un grande classico: “fuori i cogl…”. Poi altri cori non eleganti (“ci avete rotto…”) e fischi. Tantissimi fischi. Tra i problemi specifici, per ora basti questo: il Milan da agosto 2022 ha subito 18 gol da corner. L'Inter nello stesso periodo è a 12, la Juve a 13, il Real solo a 9. Domenica su quei corner difenderà Torriani, un portiere con zero esperienza di calcio pro in porta nel derby, contro Lautaro e Thuram. Purtroppo per il Milan, non è questo il problema.
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LE PAGELLE - SI SALVA SOLO PULISIC. IL RESTO È UN NAUFRAGIO TECNICO
Il Milan perde l’esordio in Champions League contro il Liverpool e lo fa dopo essersi illuso con il gol di Christian Pulisic, sostanzialmente il migliore dei rossoneri dentro una partita che poi è stata dominata dalla squadra di Arne Slot. Di seguito le pagelle dei giocatori milanisti scesi in campo e del loro allenatore, Paulo Fonseca.
MAIGNAN 5.5: su entrambi i gol del Liverpool ha delle responsabilità. Su quello di Konaté esce in ritardo e viene anche ostacolato da Tomori. Su quello di van Dijk, invece, rimane inchiodato sulla linea di porta lasciando che l’olandese stacchi da dentro l’area piccola. Paratona in avvio di ripresa su Diogo Jota. (dal 51’ TORRIANI 6: mostra personalità nel gioco con i piedi. Una buona parata e il gol di Szoboszlai sul quale non può nulla).
CALABRIA 5.5: legge bene il cambio di lato del Liverpool dal quale nasce il gol di Pulisic. Gakpo è un brutto cliente. Spesso si trova a dover temporeggiare e leggere le non preventive di Fofana. Poi, quando la squadra inizia a squagliarsi, Gakpo prende più campo e lui va in difficoltà. (dal 68’ EMERSON ROYAL 5: prova del tutto anonima. Con qualche fischio nel finale).
TOMORI 5.5: scalate giuste, si trova tra Konaté e Maignan in occasione del gol del pari del Liverpool. Diogo Jota lo tiene bene insieme a Pavlovic nel primo tempo. (dall’84’ GABBIA sv).
PAVLOVIC 5: dà la sensazione di esser sempre solido, sia nel corto sia nel lungo. Nel primo tempo Salah lo salta solo una volta. Sbaglia il pallone che il Liverpool trasforma nel gol dell’1-3 di Szoboszlai.
THEO HERNANDEZ 5.5: si applica su Salah, ma quando l’egiziano ha campo, gli crea non pochi problemi. Questa fase, però, lo anestetizza in fase di spinta. E si sente.
FOFANA 5: c’è un Youssouf dei primi 20 minuti, dove con tutta la squadra sembra essere in serata e poi quello successivo, dove anche gravato da un giallo, deve limitare il suo dinamismo. Questo però è un fattore che agevola la manovra degli ospiti.
LOFTUS-CHEEK 5: l’inizio del tema è confortante, lo svolgimento successivo è un insieme di errori da sottolineature rosse e blu importanti. Il più grave è quello del gol di van Dijk, dove si perde completamente l’uomo. Fa fatica quando il Liverpool alza il ritmo del pallone in mezzo al campo. (dal 69’ ABRAHAM 5.5: una buona giocata individuale, ma poco altro dentro un contesto arrendevole)
PULISIC 6: sblocca la partita facendo credere, con il suo gol, che potesse essere una serata diversa. È il vero faro del Milan, per costanza di rendimento, ma non può sempre cantare e portare la croce da solo. Specie in serate come questa.
REIJNDERS 5: parte bene, poi fa due errori iniziali che costano i gol di Konaté e van Dijk, perdendoli in partenza. Inghiottito anche lui dal livello più alto del Liverpool.
LEAO 4.5: il Liverpool non è il Venezia. Alexander-Arnold non abbocca mai ai suoi trick. Fa una fatica bestiale nel correre all’indietro, lasciando spesso Theo Hernandez da solo contro due avversari. Anche nel secondo tempo non sgasa mai come dovrebbe in notti come questa. Il palo finale è solo uno squillo che precede i fischi di tutto lo stadio. Che lui però ascolta dagli spogliatoi perché se na va mentre tutta la squadra va sotto la Sud a prendersi fischi e rimbrotti.
MORATA 6: la palla con cui apre il campo a Pulisic per il gol del momentaneo 1-0 è meravigliosa. Grande applicazione nella prima fase di pressione. Tuttavia la prima palla buona gli arriva al 78’. (dall’84’ OKAFOR sv).
All. FONSECA 5: il gol di Pulisic è frutto di una prima fase di partita interessante nella sua interpretazione e preparazione. Reijnders a uomo su Gravenberch sembra la mossa giusta così come Fofana su MacAllister e Loftus su Szoboszlai. La squadra, però, si squaglia dopo circa venti minuti, con il Liverpool che sostanzialmente fa quello che vuole con la palla tra i piedi. Gravi i gol su palla inattiva frutto di errori di fase.
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