dal sito www.gazzetta.it
MILAN, PIÙ CUORE CHE GIOCO: OKAFOR AL 95' RIPRENDE UN GRANDE TORINO
Autogol di Thiaw, reti di Zapata, Morata e del nazionale svizzero: i granata avrebbero meritato di più. Rossoneri male sotto tutti gli aspetti, due errori gravi di Leao. Ma resta il merito di averci creduto fino alla fine
Il Milan di Fonseca ha qualcosa da dire alla Serie A: c’è sempre tempo per rimediare. Il Milan va sotto 2-0 con un gran bel Toro ma, quando qualcuno a San Siro già fischia, la ribalta con due gol arrivati dalla panchina. Il 2-1 è un tiro di Reijnders deviato in porta da Morata a centro area. Il 2-2 un tiro al volo di Okafor da cross di Musah. Nessuno dei quattro era in campo all’inizio della partita. Il risultato è un 2-2 che disegna un curioso patchwork: Toro, Milan, Inter, Genoa, Parma, Fiorentina, Empoli e Monza tutte a un punto. Nobiltà e terza classe nello stesso scompartimento. L’inizio di campionato più strano del mondo.
I GOL — Zoom sui gol. Il primo è calcio shakerato con Var, già di gran moda a metà agosto. Velo di Zapata sulla trequarti per Sanabria, che lo libera 10 metri più in là. Duvan apre per Bellanova, Saelemaekers è in ritardo e il terzino della Nazionale prende il palo di testa. Poi è carambola: la palla balla sulla linea, Thiaw potrebbe farla scorrere e calciarla via ma, nella concitazione, la porta dentro la porta. Autogol clamoroso, con malfunzionamento dell’orologio di Maresca, che non assegna il gol ma viene richiamato dal Var. Il 2-0 nasce da un tunnel a Reijnders e si sviluppa a sinistra: Calabria è morbido, così Lazaro sfida Reijnders e gli crossa davanti, trovando Zapata in mezzo all’area. Thiaw e Theo non si capiscono – disastro difensivo – e Duvan a 33 anni si regala una notte da padrone di San Siro. Il 2-1 di Morata, al primo gol rossonero, si spiega con il Toro chiuso in area a difendere. La palla arriva a Reijnders che calcia da fuori area, Alvaro ci mette un piede e tanto basta per sorprendere Milinkovic sul primo palo. Il 2-2 è un classico da assedio: Musah crossa da destra, il Toro lascia solo – troppo solo – Okafor a centro area e Noah fa quello che ha fatto più volte con Pioli: raddrizza una partita in extremis.
LA PARTITA-BRIVIDI — E la partita, come è stata? Beh, un classico di agosto come i fuochi d’artificio: non perfetta, con tante occasioni, ribaltata più di una volta da errori e giocate individuali. Il Milan ha avuto la prima chance dopo 7 minuti: angolo da destra, Thiaw colpisce bene di testa ma Masina salva sulla linea e Leao, sulla ribattuta, calcia clamorosamente alto. Segue una fase tranquilla, con il Milan in controllo del ritmo e pochi brividi, fino alla mezz’ora, quando Thiaw fa autogol. La partita, a quel punto, decide che ha voglia di divertirsi. Minuto 38: angolo di Lazaro, testa di Zapata sfuggito a Bennacer, gran parata di Maignan. Minuto 41: contropiede lanciato da Loftus-Cheek, Leao arriva davanti a Milinkovic ma calcia male (ed è bravo lui, Vanja, a tuffarsi in anticipo). Minuto 45: Bellanova lascia Saelemaekers sul posto e crossa basso, un altro velo di Zapata libera Ilic che viene fermato solo da una gran parata di Maignan. Il secondo tempo si apre con Pulisic che, lanciato da… Lazaro (che errore), salta Milinkovic ma non trova solo l’esterno della rete da posizione defilata. Un fuoco di paglia. Fonseca allora dopo un’ora giusta cambia - dentro Theo, Reijnders e Morata – e si illude, perché tre minuti dopo Maresca concede un rigore per un fallo di Coco su Morata che… non c’è. Il Var giustamente cancella e a metà secondo tempo Zapata fa 2-0. Ci si aspetta un assedio e non arriva, fino a due minuti dalla fine, quando Morata trova la deviazione del 2-1. A quel punto San Siro inizia a crederci, il Toro non esce più dalla sua area e… il resto lo sapete: cross di Musah, deviazione di Okafor e 17 agosto di Fonseca riabilitato.
TORO: SUPER ZAPATA — E allora, le prima considerazioni della stagione. Il Toro, tutto nuovo in difesa, è arrivato allo stadio con la testa giusta. Difesa tutta nuova, da centrocampo in su la formula testata: 3-5-2 con Zapata e Sanabria davanti. Ha sfruttato le carte buone – la rapidità di Bellanova, Ricci e Ilic che sanno giocare a calcio – e ha avuto Zapata in versione XL. Vanoli ha fatto vedere di avere idee e ha sofferto solo alla fine, con l’assedio Milan nei minuti di recupero. Molto bene Bellanova e Coco, buoni segnali da Adams (certo, da rivedere), fase difensiva concreta come con Juric. Restano i rimpianti per il finale, e sono tanti. Okafor andava guardato molto più da vicino, in generale sarebbe stato saggio schiacciarsi meno davanti a Milinkovic. Non semplice ma…
MILAN: REAZIONE — Fonseca invece avrà i brividi a rivedere la partita. Ha mandato in panchina Pavlovic, Reijnders, Morata e anche Theo, tutti arrivati a Milanello dopo l’Europeo senza passare dal via (cioè dalla tournée americana). La sorpresa maggiore è stata a sinistra, dove da terzino ha giocato Saelemaekers. Com’è andata? Beh, male. Alexis ha sofferto tanto, è arrivato tardi nell’azione del gol e si è fatto scappare Bellanova quando il Milan ha rischiato lo 0-2 al 45’. Reijnders e Morata, entrati dopo, hanno messo insieme il gol del 2-1 ma il senso resta: il Milan è stato pericoloso nella prima ora, poi ha creato poco per essere una squadra che doveva rimontare due gol. Poi, certo, antichi problemi. La difficoltà nell’attaccare una difesa schierata, gli errori dietro (Thiaw…), Bennacer lontano dai suoi massimi. Il Milan è molto diverso da quello di Pioli - tiene due mediani bloccati, alza molto le ali e abbassa il centravanti, non difende uomo su uomo – ma ha punti in comune, per fortuna anche positivi: sa reagire e non è mai morto. Il resto dovrà arrivare dal lavoro e da Fofana, presentato all’intervallo. San Siro, alle 22.50, è andato a casa cantando. E’ qualcosa.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MAIGNAN, MUSAH, REIJNDERS, MORATA E OKAFOR SALVANO FONSECA. THIAW UN DISASTRO
Il Milan rimonta il Torino nell'esordio casalingo nel campionato 2024-25. Le scelte dalla panchina hanno premiato Paulo Fonseca, che ha ancora tantissimo su cui lavorare, perché si sono visti i difetti strutturali già emersi nella passata stagione. Queste le pagelle dei rossoneri.
MAIGNAN 7: il colpo di testa di Bellanova lo mette fuori causa, ma è Thiaw a combinare la frittata. Lui è straordinario con il riflesso sulla testata di Zapata e spinge bene la parata sul tiro a giro di Ilic. Incolpevole sulla schiacciata solitaria di Duvan per lo 0-2 Torino. Chiude facendo il libero con dribbling.
CALABRIA 5.5: il buco di Tomori in occasione dell’azione dell’autogol di Thiaw manda in tilt anche lui che si trova solo contro due del Torino. Almeno nel primo tempo viene premiato poco dai compagni quando si butta dentro gli spazi. (dall’83’ OKAFOR 7: il gol del 2-2 è bellissimo e pesante, perché evita una sconfitta che stava aleggiando su San Siro e sull’esordio di Fonseca).
TOMORI 5: grave il suo errore di lettura che apre il campo all’azione del gol del Torino. Una scelta scellerata quella, un anticipo che non ha alcun senso a difesa schierata e che manda in cortocircuito tutto il sistema difensivo.
THIAW 4: sfiora il gol del vantaggio, ma ancora una volta sottoporta non trova la conclusione vincente. Poi combina un disastro danzando sulle uova e mettendo oltre la linea bianca della porta di Maignan il colpo di testa di Bellanova. La sua serata terribile continua nel secondo tempo quando marca l’aria e Zapata gli stacca dietro le spalle per lo 0-2 dei granata.
SAELEMAEKERS 5.5: si trova a dover giocare terzino sinistro al posto di Theo Hernandez e, con tutto il bene, almeno nel primo tempo va in difficoltà nel duello con Bellanova. L’ex milanista lo brucia in più occasioni. Da destro che gioca a sinistra, tende a cercare di entrare dentro al campo e non crea quell’ampiezza che sarebbe necessaria. Da esterno alto non combina molto, chiude da terzino dove dà buone coperture.
BENNACER 5.5: cerca di dare ritmo ad una manovra che, nei primi 45 minuti, risulta essere lenta e compassata. (dal 59’ REIJNDERS 7: ha sicuramente il merito di provare a creare azioni diverse. Mette in porta Leao, ma il portoghese cestina. Morata, invece, gira bene l’assist per il gol dell’1-2 che riapre la partita).
LOFTUS-CHEEK 5.5: da mediano continua a non convincere del tutto. Anche da trequarti combina poco.
CHUKWUEZE 5.5: la prima frazione di gioco sembra mettere in mostra il fratello del Chukwueze visto nel pre campionato. Fonseca gli chiede più personalità. (dal 59’ THEO HERNANDEZ 5.5: correo sul gol di Zapata, dove non stringe e si becca il rimbrotto di Maignan. Non spinge con efficacia).
PULISIC 6: è la vera fonte di gioco del Milan. Quando riesce a prendere ritmo da trequartista, il Milan apre il campo e il Torino va in tilt. Ma arrivando ai 20 metri, trova anche lui il muro del Torino. Sfiora il gol in avvio di secondo tempo e anche dopo lo 0-2, alza la conclusione. (dal 72’ MUSAH 7: ha un grande impatto nella partita, perché alza il voltaggio della mediana. Non molla un secondo un singolo pallone e ha la precisione di pennellare l’assist per il gol di Okafor del 2-2 finale).
LEAO 5.5: Fonseca vorrebbe che gli altri aprissero il gioco per lui, ma non sempre lo fanno andando a ingolfare la sua zona. Nell’azione più importante del primo tempo, si sgretola davanti a Milinkovic-Savic. Avrebbe dovuto fare gol. Su una grande giocata di Reijnders, non tira e poteva essere il gol che avrebbe riaperto la partita.
JOVIC 5: primo tempo totalmente anonimo del serbo, che non solo non cuce il gioco, ma conferma la sua apatia tecnica nel fare la punta di riferimento. (dal 59’ MORATA 6.5: entra e cerca di mettere un po’ di garra la davanti, ma è vittima dell’apatia del resto della squadra. Bagna il suo esordio con il primo gol ufficiale con la maglia numero 7 rossonera sulle spalle che riapre la partita a pochi minuti dalla fine della partita).
ALL,. FONSECA 5.5: esordio non convincente del suo Milan, che va sotto per 0-2 e sembra che in panchina ci sia ancora Pioli per atteggiamento e idee di gioco viste in campo. Ha le giuste letture dalla panchina e viene premiato dalle sue scelte, ma Thiaw non può fare il titolare e Jovic non può fare il centravanti. Il mercato è ancora aperto e lui ha bisogno di ancora uno-due tasselli.
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