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dal sito www.gazzetta.it
SAELEMAEKERS, JOVIC E REIJNDERS: UN BEL MILAN BATTE IL MONZA 3-1 NEL SEGNO DI SILVIO
I rossoneri passano subito grazie al belga (rabona deviata da Marì), poi il gol dell'ex Maldini vale il pari. Nella ripresa Jovic e Reijnders chiudono la partita. Fonseca dà spazio a tutti: oltre a Morata, debutta anche Pavlovic
Il debutto di Morata, la rabona (vincente) di Saelemaekers, il gol di Maldini, la prima a San Siro di Fonseca e del grande, emozionatissimo ex Nesta sotto gli occhi di Cardinale, seduto in tribuna accanto a Pier Silvio. La seconda edizione del Trofeo Berlusconi regala cartoline intriganti e spezza l’afa micidiale di Milano facendo divertire i 54mila – una cifrona, per essere l’antivigilia di Ferragosto – di San Siro. La coppa dedicata al doppio ex presidente di Milan e Monza se la porta nuovamente a casa il Diavolo, che si impone 3-1 e dà un senso di grande compiutezza – quanto meno sotto l’aspetto dei risultati – alla sua estate, concludendo il precampionato senza sconfitte. Ovvero un pareggio e quattro successi. C’è comunque ancora parecchio lavoro da fare da parte di entrambi gli allenatori a quattro giorni dalla prima di campionato (Milan in casa col Torino, Monza a Empoli)
LE SCELTE — Obiettivo comune dei tecnici: dare minuti a tutti, senza schierare necessariamente l’undici titolare che vedremo sabato. E così fin dal primo minuto s’è visto un mix tra prime linee e riservisti. Fonseca ha mantenuto le attese della vigilia piazzando subito nel 4-2-3-1 Morata al centro dell’attacco. Gli altri uomini di riferimento: Leao, Loftus-Cheek (al centro della trequarti al posto dell’acciaccato Pulisic, che col Toro dovrebbe recuperare), Maignan, Calabria e Thiaw. E poi: Saelemaekers alto a destra, mediana molto particolare con Musah e Adli, Gabbia e Terracciano in difesa. Kalulu non convocato. Nesta nel suo 3-4-2-1 ha affidato l’attacco a Maric, supportato da Vignato e Maldini. In mezzo al campo Sensi e Bondo, in porta Pizzignacco. Il Milan del primo tempo ha ricalcato ciò che aveva mostrato nelle uscite precedenti. Nel bene, e anche nel male. Il bene: aggressione alta e coordinata, sviluppo del possesso rapido cercando di non superare i due-tre tocchi, cambi di campo frequenti, appena possibile. Il male: scarsa attenzione nelle transizioni, coppia mediana superabile in blocco con troppa facilità, disattenzioni dei singoli al centro della difesa.
IDEA DI GIOCO — Ci sta tutto questo, note liete e note dolenti, perché Fonseca è nel pieno del lavoro per trasmettere la sua idea di gioco. E poi resta un punto di domanda anche sulla tenuta fisica: okay l’atroce accoppiata caldo-umidità di stasera, ma dopo mezzora il Diavolo si è piantato, e infatti è da lì in poi che il Monza è uscito dal guscio prima con deferenza e poi con la giusta dose di sfacciataggine. I singoli? Morata ha confermato – non che ci fossero dubbi – la totale propensione al gioco di squadra e l’abilità nel legare i reparti, oltre alla predisposizione alla lotta su qualsiasi pallone. Leao ha sgommato un paio di volte e quando l’ha fatto ovviamente ha messo i brividi – si fa per dire – a Pizzignacco. Loftus-Cheek ha fatto il trequartista alla sua maniera, un po’ appoggiando la manovra, un po’ incollandosi al sedere di Bondo per non farselo scappare. Il migliore nei primi 45 è stato Saelemaekers e non solo per il gol, ma soprattutto per il dialogo proficuo con Calabria in fascia e nell’assistenza a Morata. Oltre a diversi spunti tecnici individuali che hanno riscosso un alto gradimento da parte di San Siro. Il Monza in fase offensiva non è pervenuto fino al pareggio, schiacciato dai rossoneri, ma il modo in cui è andato in buca e ha sfiorato il raddoppio racconta bene il lavoro di Nesta. Prima di allora, però, i brianzoli hanno concesso – oltre al gol – tre occasioni pulite al Diavolo.
LE RETI — Vantaggio Milan addirittura su rabona di Saelemaekers, deviata però pesantemente da Pablo Mari. In realtà la cosa da sottolineare è la genesi dell’azione rossonera, propiziata da una riconquista palla riuscita grazie alla pressione di cinque rossoneri sull’out sinistro in dieci metri quadrati. Molto bella l’azione del pareggio monzese, con Vignato che ha crossato basso per Maldini, in anticipo su Calabria. Daniel si è portato a casa l’applauso di tutto il Meazza. Di lì a poco Maric è andato a un soffio dal raddoppio. Male Terracciano sulla destra. Nella ripresa Fonseca ha messo dentro undici giocatori diversi: Torriani, Jimenez, Tomori, Pavlovic, Hernandez, Bennacer, Reijnders, Chukwueze, Liberali, Okafor e Jovic (a fronte dei due soli cambi, quanto meno inizialmente, di Nesta). E il Milan è decollato di nuovo. Dopo due minuti, tap in di Jovic su destro di Okafor (ottimo ingresso) non trattenuto da Pizzignacco, e dopo undici Reijnders ha chiuso i conti con una punizione al tritolo che ha piegato le mani al portiere. Poi altri cambi, Torriani ha confermato il talento visto in tournée e infine è calato il sipario: premiazione, emozioni e ricordo nella serata dedicata a Berlusconi.
Marco Pasotto |
